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UN GRANDIOSO SEAN PENN INTERPRETA MILK

a cura di Francesco Astore
 
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Autentico manifesto di libertà è l’ultimo film del regista Gus Van Sant, Milk, dedicato alla vita dell’attivista gay, militante per i diritti civili, Harvey Milk, ucciso nel dicembre del 1978 da un avversario politico. Attore intenso e di una bravura magistrale, si dimostra Sean Penn, tale da potersi meritare l’Oscar (che gli auguriamo); camaleontico nell’immergersi totalmente in un ruolo difficile (specie se, a indossare i panni del gay, è un attore eterosessuale) denso di sfaccettature, in un personaggio come Milk attraversato dalla passione politica e contemporaneamente dal forte desiderio di una piena e libera realizzazione sentimentale. Harvey Milk fu tutto questo, malgrado fosse omosessuale e vivesse un’epoca in cui le libertà civili soltanto cominciavano a diffondersi, ma era ancora lungo il cammino perché si potessero affermare.

La passione autentica per il cambiamento, lo sprezzo del pericolo, le debolezze, le intime tensioni di Milk, sono tutte mirabilmente raccolte dall’esprit recitativo di Sean Penn e messe in scena per il godimento dello spettatore con una naturalezza priva di smagliature, con un senso di partecipazione viva e sempre attenta al contesto in cui il personaggio si muove. Lo scenario in cui la storia si svolge è appunto quello della San Francisco anni Settanta e il quartiere è Castro District. Rigorosamente fedele la biografia e l’attenzione ai dettagli nel racconto, narrato inserendo spezzoni documentaristici dell’epoca (immagini che si armonizzano con l’insieme del film) aggiungendo, alla bravura di tutti gli attori (da James Franco a Diego Luna, da Emily Hirsch a Josh Brolin e infine la convincente Alison Pil) le prodezze stilistiche di Gus Van Sant, regista capace di affrontare tematiche sempre abbastanza scottanti.

Sean Penn interpreta Harvey esibendo una rara padronanza recitativa, d’altro canto l’attore segue coerentemente nella vita e nel lavoro la sua strada di uomo di militanza: per i diritti umani, nell’impegno per l’abolizione della pena di morte, nella coraggiosa antitesi politica alla guerra irachena di Bush. Arrivare a Milk per lui significava giungere al culmine del suo percorso artistico. Alla prima del film a San Francisco ha affermato: “Harvey mi è rimasto dentro. Sono orgoglioso del nostro film, Harvey fu ucciso con il sindaco di San Francisco George Moscone e sono fiero che il copione abbia privilegiato la strada politica intrapresa da Milk e non solletichi scene sessuali”.

La fiamma di un ardore tanto vivo e speciale splende al massimo, lo possiamo facilmente rintracciare, nel Tema Natale di Sean, nato a Los Angeles il 17 agosto del 1960 alle ore 15,17: Leone con ascendente in Sagittario, un Cielo impetuoso di valori Fuoco. La congiunzione Urano – Sole in Leone e è in trionfale trigono a Giove in Sagittario, enfatizzando così la centralità di un Io espansivo, che vuole imporsi, brillare, rendere manifesta la sua eccellenza. E quale pianeta, se non un Giove felicemente in domicilio, può offrire un canale di espressione tanto ambizioso, come la carriera di attore (in Casa Prima settore del protagonismo) e nel Cinema (con Giove, pianeta dell’immagine congiunto addirittura all’ascendente)?

Molti altri, tuttavia, sono i segnali astrologici distintivi della sua personalità poliedrica (non dimentichiamo che è anche regista di successo con il film Into the Wild), che risplendono nel suo talento controcorrente. Si guardi l’audace Urano in Casa Ottava (e Leone), il profondo Nettuno in Undicesima (Scorpione), l’esploratore Plutone in Nona (Vergine): tutte forze planetarie in settori stimolanti e geniali. Le lesioni giocano un ruolo di insoddisfazione creatrice, di infaticabile logorio mentale, di scontri turbolenti con l’establishment tradizionalista americano. A questo proposito cruciale è la quadratura tra Mercurio (in Leone e Casa Ottava) e Nettuno (in Scorpione e Casa Undicesima): ci rimanda a un’intelligenza superiore che fatica a stare al passo con la norma, è troppo avanti in certi momenti per essere compresa dai suoi contemporanei. Non meno importante, per il coraggio di esporsi in prima persona, il quadrato che Marte in Gemelli infligge a Plutone, inducendo a volte ad azioni azzardate e superiori alle proprie forze.        

Il Luminare notturno (fondamentale e spesso leso per ogni artista che si rispetti) la Luna, è ospitata nella sua sede ideale, il luogo dove più intensa si rivela la sensibilità verso il debole (il Cancro, il segno che si addossa la protezione dell’indifeso) dove urgente si scopre l’attenzione e la pietà per il prossimo (la Casa Settima, settore che proclama l’esistenza degli Altri e dei loro diritti).

Quella Luna in Cancro (non poteva essere altrimenti!) è colpita da una lesione durissima, un’opposizione proveniente dal pianeta dell’autorità e del potere, della privazione e, ancora una volta, della richiesta di giustizia: Saturno, ospitato nella sua dimora d’elezione, nel realista e freddo Capricorno.

La vita emotiva di Sean non è certo stata delle più facili: la dolorosa opposizione Luna – Saturno (per giunta stigmatizzata dalla collocazione dei due pianeti nei segni a loro congeniali) parla di un rapporto complicatissimo con le emozioni, le donne, l’amore.

L’esperienza della morte del fratello Chris nel 2006 (leggibile purtroppo chiaramente nel Mercurio molto leso in Casa Ottava) che, come lui, aveva intrapreso la strada del cinema, deve averlo segnato non poco. Sean proviene da una famiglia di artisti, il fratello maggiore è un musicista, la madre attrice, il padre, come lui, regista e attore: la Casa Quarta nel competitivo Ariete è eloquente a proposito di talenti coltivati in famiglia e desiderosi di primeggiare!

Dopo il matrimonio con Madonna dell’agosto ’85, naufragato poi meno di quattro anni più tardi, nel gennaio ’89, Sean si risposerà con l’attrice Robin Wright nel ’96 dalla quale avrà una figlia e un figlio. Il ménage familiare sembra sereno ma Sean ha un carattere violento, litigioso, non ultimo, mostra una spiccata tendenza al tradimento (Venere in Vergine, congiunta al fascinoso Plutone ma afflitta da un secco quadrato ad un irrequieto Marte in Gemelli).

Le forze femminili (Luna e Venere) per altri versi sono splendidamente riscattate e beneficate: la Luna è al magico trigono di Nettuno, a donare capacità di adattarsi e trasformarsi, anche da un punto di vista psicologico/mentale al femminile, Venere, invece, è stupendamente al trigono di Saturno in Capricorno, a infondere un desiderio di stabilità e regolarità ai legami sentimentali.

Dopo undici anni di matrimonio, nel 2007, la coppia Sean – Robin decide di separarsi (sembra a causa di un nuovo tradimento da parte di lui) ma nell’aprile del 2008 i due si riconciliano: ecco un probabile buon effetto del rapporto positivo Venere – Saturno!

Singolari assonanze celesti possiede invece il Tema di Sean con quello di Harvey Milk, nato a New York il 22 maggio 1930 all’una e trenta.

Il quadrato tra Marte e Plutone (rischio, sfida) il quadrato Mercurio-Nettuno, Saturno in Capricorno (significatori di intelligenza superiore alla media, di rigore logico).

Gemelli ascendente Aquario, il Tema di Milk è proprio un inno all’emancipazione, al desiderio di libertà, alla lotta entusiastica per i diritti della minoranza gay.

Vediamone solo alcuni vistosi aspetti.

Marte in Ariete congiunto ad Urano in Seconda (forza trainante sugli altri, su un gruppo di appartenenza, capoclan, spirito trascinatore), Venere congiunta a Giove in Gemelli e Casa Quarta (fortuna in amore e in patria, trionfo nel promuovere una visione “umanitaria” della politica). Ma più di tutto conta la Luna, ospitata nella Prima Casa e nel segno femminilissimo dei Pesci (nei gradi esatti dell’esaltazione del Luminare) volontà di cambiare il mondo, slanci idealistici potentissimi, capacità di trasformare i sogni in realtà. Esattamente un anno prima di essere ucciso con vari colpi di pistola dal suo assassino, Harvey Milk aveva inciso su un nastro tutta la sua vicenda umana e politica, la sua passione: una sorta di testamento spirituale. In questo nastro si possono ancora ascoltare le sue ultime, profetiche parole, ispirate senz’altro dalla spirituale e preveggente Luna Pesci:

“Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese”. 




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