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STRUTTURA DELLA FIABA: IL TEMA DELLA MATRIGNA

a cura di Lidia Fassio
 
Come abbiamo più volte sottolineato, la fiaba tende a mostrare i personaggi come vere e proprie caricature di qualità e di comportamenti che non lasciano adito a dubbi. Quindi, il male e il bene sono sempre molto ben distinti in modo da non creare ambivalenze.
Sono molte le favole che vedono matrigne e patrigni e questo è un tema molto forte sia nelle favole che nei miti, in quanto il tema della famiglia è fondamentale e rappresenta una importante fase della vita, da cui bisognerà separarsi.
La matrigna in particolare si propone sempre come qualcosa di “cattivo”, qualcosa con cui bisogna fare i conti e permette, ad una lettura più profonda di vedere che la madre non è solo “buona”, ma si presenta anche con il suo lato negativo, un po’ streghesco che è però il necessario stimolo a crescere, ad abbandonare ogni fantasia di simbiosi e, nel caso di una ragazza, a superare brillantemente la fase edipica.
Visto che le favole sono nate principalmente per i bambini, possiamo vedere in questi temi la possibilità di poter scaricare tensioni e sentimenti negativi contro una figura “apparentemente negativa” senza vivere troppi sensi di colpa; infatti, nella lettura della fiaba, il bambino può apertamente manifestare il suo astio e la sua rabbia contro quella figura, che, può così essere divisa dalla madre vera che, ovviamente, è buona.
Praticamente in questo modo si conferma la reale scissione che il bambino sperimenta all’interno della sua psiche permettendogli al tempo stesso di odiare la “parte cattiva”, mantenendo intatti i sentimenti verso la “madre buona”.
Da un punto di vista psicologico questa possibilità fornisce anche al bambino la percezione di non essere distrutto dai suoi sentimenti negativi e neppure dai giudizi che vengono espressi all’esterno.




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