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AMELIA: IL CORAGGIO DI SFIDARE IL CIELO

a cura di Francesco Astore
 
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Mira Nair, la sofisticata regista e sceneggiatrice indiana che abbiamo conosciuto e apprezzato in Monsoon Wedding – Matrimonio indiano (Leone d’Oro 2001 a Venezia), si mette alla prova nella biografia di una donna entrata ormai nella leggenda: Amelia Earhart. Il film Amelia racconta appunto l’esistenza (eccezionale) della prima pilota aerea, nata sul finire dell’Ottocento e i cui trionfi si celebrarono negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. La Earhart si azzardò a solcare le traiettorie del cielo (vietate fino a quel momento a molti esseri umani di ambo i sessi), incarnò un ideale femminile moderno e liberale, oltrepassando ogni limite consentito, superando le leggi della natura, ma ancora e soprattutto, disprezzando i pregiudizi ferocemente anti femminili della sua epoca. Amelia Earhart, pioniera dell’aviazione, fu personalità tanto audace da lanciare una suprema sfida al rischio, a costo della sua stessa vita. La vicenda umana della coraggiosissima “Dea della luce” (come fu soprannominata) è tracciata con garbo e uno stile evocativo dalla regista indiana che in passato si è cimentata con successo in temi relativi al delicato e complesso universo femminile. Mira Nair è una Bilancia con Luna in Cancro (è nata il 15 ottobre 1957, non si conosce l’ora di nascita), i due segni sono appunto appartenenti alla sfera femminile dello Zodiaco: la donna come sposa è rappresentata dalla Bilancia, la donna madre, regina della casa, dal Cancro. Ma Mira ha anche un’entusiasta Venere nel Sagittario (per di più congiunta al rigoroso Saturno) che le suggerisce di esplorare una tipologia femminile avventurosa, anticonvenzionale, che ricorda molto da vicino la mitologica Diana Dea della caccia. A questa tipologia di donna un po’ amazzone appartiene appunto la nostra Amelia che la Nair vuole far rivivere nel film, grazie pure alla spiccata sensibilità della regista al tema dell’introspezione del mondo femminile (assicurata dalle sue particolarissime “antenne astrologiche” tutte modulate sulle onde dell’“altra metà del Cielo”). Chiarisce così il senso delle sue intenzioni nella sua ultima opera cinematografica Mira Nair: “Volevo che il film fosse un ritratto vivo e pulsante della donna che ha osato sognare come nessuna aveva fatto mai fino ad allora. Amelia viveva il più pienamente possibile e non poneva confini alle sue emozioni o ambizioni. Ha lasciato dietro di sé una leggenda che spero continuerà ad alimentare la passione nelle persone, spingendole a non accettare limiti”.

Amelia è una Leonessa. Ebbene la bravissima Hilary Swank (ha conquistato 2 premi Oscar) riesce ad entrare nel personaggio assai facilmente grazie anche alla notevole rassomiglianza fisica con Amelia. E pensate che la Swank nasce addirittura nel segno del Leone pure lei (30 luglio ’74)!

Un caso?

Amelia nasce ad Atchison (KS) il 24 luglio 1897 alle ore 23,30, è Leone con ascendente Toro. La pacatezza e la vitalità fiduciosa del terrestre Toro non riescono a tenere ferma al suolo quest’eroina dei cieli. Il Leone è segno del volo: valga per tutti l’esempio del primo uomo sulla luna Neil Armstrong nato il 5 agosto 1930! Idealmente in questo segno del Fuoco estivo, accanto al domicilio del Sole che infonde coraggio e protagonismo ai nativi, si esalta il secondo pianeta trans-plutoniano Y (Eolo il suo nome provvisorio o, come è stato definito di recente, Apollo), dio dell’aria, del vento, dell’atmosfera, delle ali, del librarsi in volo.

Il riferimento al mitico Icaro (eroe leonino per antonomasia) che s’innalza in cielo incurante dei pericoli diventa obbligato. L’ebbrezza e la vertigine che fornivano anche un contatto con l’immenso, il divino, stimolarono Amelia a fare dell’aviazione la molla principale della sua esperienza esistenziale.

Nel Leone Lady Lindy (soprannome che le diede la stampa) ha il Sole e l’agilissimo Mercurio.

Ma, naturalmente, c’è molto di più nel ritratto zodiacale dipinto dai pianeti in questo quadro dai toni non comuni.

Il Sole in Leone ha la fortuna di formare un aspetto portentoso: il trigono a Urano in Scorpione (tecnicamente i due segni dovrebbero formare un quadrato, ma per via dell’angolazione di inizio Leone e fine Scorpione compongono invece l’aspetto di 120°), riuscendo ad associare due estreme forme di coraggio che lo Zodiaco pone invece in aspetto divergente.

Ed è qui che risiede la straordinaria particolarità del Tema di Amelia: l’ardimento si accompagna all’eversione, la volontà di eccellere è unita alla segreta tentazione di sfidare la morte.

Gli stimoli prodotti da questo miracoloso trigono sono insieme sensazionali ma anche eccessivamente abbaglianti.

Urano, in aggiunta, forma una congiunzione con Saturno sempre nel temerario Scorpione: il desiderio di sfidare i pericoli è sostenuto da una razionalità freddissima e tenace, da una mentalità da provetto giocatore di scacchi.

Un’altra granitica congiunzione serve da puntello per rendere effettuabili le ambizioni: è quella di Giove a Marte nel solido segno della Vergine, sì, ma nell’esplosiva (e leonina) Casa Quinta.

Marte forma un aspetto duro di quadratura a Plutone, esacerbando la tendenza alla spericolatezza che si fa sprezzante dei rischi, il gusto della sfida lanciato contro ogni ostacolo le si frapponga, che di diventa (come vuole Plutone) autentica ossessione.  

Le forze femminili (Luna e Venere) sono ospitate, congiunte, nello svolazzante segno dei Gemelli, ma appaiono galvanizzate dalla simultanea vicinanza della coppia Nettuno-Plutone (rarissima unione dei due giganti dello Zodiaco, avviene ogni 500 anni circa). Nel volatile segno dei Gemelli (dove idealmente il pianeta dell’aria e del volo, Y, ha il suo domicilio) troviamo dunque una concentrazione di pianeti, un autentico stellium, a marcare una femminilità sbarazzina, incosciente (anche sentimentalmente) portata a calcare le scene, a vivere l’ebbrezza del farsi e sentirsi Diva (Luna-Venere-Nettuno-Plutone congiunti e nella Casa Seconda- immagine dell’Io). Ricordiamo che il gusto del teatro è proprio dei Gemelli, mentre Plutone (teatro e maschera) nel Terzo segno ha la sua prestigiosa esaltazione. Leone e Gemelli hanno in comune una bella tendenza all’esibizionismo protagonistico, qui con una Casa Seconda (desiderio di farsi vedere e fotografare), occupata (da ben quattro pianeti), la vanità, il gusto di piacere al prossimo, è elevatissimo.   

Il vissuto di Amelia non poteva che seguire i mobilissimi richiami di questi valori Gemelli. Pronta a scommettere con l’imprevisto, eccitata da un’attitudine al gioco, in amore si divise tra il marito George Putnam e l’amico Gene Vidal, testimoniando la natura duplice, irrequieta, poliedrica, della componente Gemelli.

L’epoca dei successi vede il transito nel Tema di Amelia di un battagliero Urano nel segno dell’Ariete e nella sua Casa Dodicesima (i cui significati sono l’eccezione alla regola, la straordinarietà). Con questo transito l’aviatrice stabilisce una serie di primati (ricordiamo lo slogan dell’Ariete è Io sono il primo). Con il trigono al Sole al momento della trasvolata dall’America al Galles (all’inizio del ’28), Amelia è la prima donna ad attraversare l’Atlantico, e con il sestile a Venere (all’inizio del ’32) sarà lei la prima donna a volare da sola, da Terranova a Londonderry in Irlanda. Poi ancora nell’estate del ’32 è la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti (da Los Angeles a Newark), la prima persona a percorrere l’Oceano Pacifico da Oackland (California) ad Honolulu: tutti successi guidati dalla mano “stellare” di Urano in Ariete e in Dodicesima.  

Fino all’ultima appassionante impresa: il giro del pianeta in volo che Amelia vorrà compiere nel giugno del ’37.

Parte insieme al validissimo navigatore Frederick Noonan da Miami e percorre l’Africa, l’India, la Nuova Guinea. Mancheranno soltanto 70.000 miglia al compiersi della nuova prodezza aerea, allorché problemi di scarsa visibilità e di mancanza di comunicazione porteranno all’inesorabile fallimento il progetto. L’aeroplano da lei pilotato si perderà nei dintorni dell’isola di Howland, luogo dove è collocata la guardia costiera con cui il contatto radio si è interrotto. Vane saranno le innumerevoli e instancabili ricerche in quel funereo luglio del ’37 che vedranno l’interessamento del presidente Roosevelt in persona.  

Esemplare, ancora una volta, la lettura offerta dai transiti: Urano- scatenatore di incidenti (artefice dei più smaglianti successi della Earhart) ha ora cambiato segno, occupa il Toro e quadra Mercurio in Leone, Nettuno- ambizioni idealistiche, è in Vergine quadrando Venere in Gemelli.

La consacrazione a icona di baldanza femminile insuperabile, tuttavia, è stabilita felicemente da Saturno che ora occupa l’Ariete (sostituendo Urano) e sta per ridare un luminosissimo trigono al Sole Leone, dalla Casa Dodicesima, settore indicante astrologicamente la gloria postuma che, come vuole Saturno, sarà durevole, o meglio, imperitura.      




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