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I MECCANISMI DI DIFESA NETTUNIANI

a cura di Lidia Fassio
 

Spesso parliamo di Super Io come di una  struttura difensiva ma, in questa sede, vorrei precisare alcune cose in modo da poter meglio comprendere il suo funzionamento.

Nella teoria freudiana la psiche si compone di tre istanze: Io – Es e Super Io. Senza dubbio abbiamo imparato ad utilizzare questi termini anche se possiamo sicuramente dire che le tre istanze non sono tutte percepibili nello stesso modo:

 

-  l’IO senza dubbio è l’istanza che corrisponde con il nostro concetto di “coscienza”, ovvero quello che di noi conosciamo e in cui ci riconosciamo;

 

-  l’ES è praticamente ciò che consideriamo inconscio e che possiamo percepire solamente attraverso ciò che, di questo mondo, riesce a penetrare nella coscienza;

 

-  Il Super IO ha una gran parte di contenuti consci che sono assolutamente raggiungibili. Ci sono però parti di esso che ci sfuggono, soprattutto quando si trova in sintonia perfetta con l’Io e con i suoi desideri, in quel caso il Super Io sembra non esistere e noi non lo percepiamo. Quando invece vi sono incongruenze tra le due istanze, allora abbiamo la sensazione di un conflitto che percepiamo come un’entità che viaggia per conto suo piazzandosi in una posizione di sfida e di critica nei confronti dell’Io. Quando percepiamo ad esempio un senso di colpa possiamo individuare in maniera precisa il Super Io. Per maggior precisione possiamo dire che il Super Io tende ad essere molto presente allorchè si verifica una contrapposizione precisa tra l’Es e l’Io che richiede  l’intervento di un terzo polo che faccia da mediatore. Bisogna dire che nella maggior parte delle persone gli interventi sono leggeri, così come leggere sono le frizioni tra Es ed Io che, più spesso di quanto noi non pensiamo, condividono molte cose per cui l’Io accetta grandi sconfinamenti senza sentirsi minimamente minacciato dall’Es.

 

Chiaramente il Super Io è anche un’istanza che valuta e che osserva l’Io per comprendere quale struttura possiede in realtà: in effetti, è proprio il Super Io che decide quando è il caso di mettere dei meccanismi di difesa all’Io in modo da proteggerlo soprattutto quando è convinto che alcuni contenuti provenienti dal mondo inconscio potrebbero creare troppe difficoltà alla psiche del soggetto.

 

Senza dubbio i meccanismi sono molto diversi tra loro a seconda del tipo di archetipo che è interessato per cui, a seconda di quali pianeti lenti incontra l’Io, potranno esserci difese variegate tendenti però sempre a salvaguardare qualcosa di importante che non ha potuto svilupparsi secondo le potenzialità iniziali.

 

I meccanismi di difesa sono sempre interessanti da studiare, per quanto concerne l’archetipo di Nettuno, li troviamo quando fa aspetti con i pianeti personali, soprattutto se sono aspetti dinamici, quando la dodicesima casa è troppo sollecitata e quando l’asse terza nona è invischiata. In questo caso, ci troviamo di fronte a tendenze particolari insite nel nettuniano che emergono nel momento in cui si difende da una realtà che viene vissuta come insopportabile ed inaccettabile.

 

Nettuno è legato alla capacità di accettazione che non deve mai essere  una  “resa” ma un “affidarsi” a qualcosa di superiore per cui chiama l’Io a trascendere le sue frontiere e a coltivare il lato spirituale della vita in modo da sperimentare veramente un senso di appartenenza universale, la sensazione di non essere isolati e soli ma uniti a tutto il resto.

 

Quando le condizioni sono difficili Nettuno si può presentare in modo più sconvolgente ed inquietante; in genere appare come “l’incolmabile vuoto”, una specie di “scontento divino”, la nostalgia di qualcosa che abbiamo sperimentato e che non c’è più. Chi è fortemente segnato da questo archetipo si trova – soprattutto nell’infanzia - in situazioni complesse in cui la sensazione di vuoto affiora in modo molto forte per cui sperimenta la frattura tra  i sogni e il mondo reale.. che, nel tempo, può diventare  profondissima ed intollerabile. In questi casi l’Io deve ricorrere a difese che inibiscano il dolore, la disillusione e la delusione e che riportino le emozioni, gli stati d’animo e la sofferenza psichica in condizione di sicurezza.

 

Tali meccanismi sono:

 

la fuga: è la più classica delle difese di questo archetipo. Consente di eludere totalmente la realtà sconfinando in un territorio psichico alternativo in cui è possibile fantasticare e sognare senza essere presenti e senza aderire pienamente al vissuto; è un meccanismo molto usato dai nettuniani in caso di abbandono o di mancato accudimento. Quando è presente in un soggetto o in un bambino vi sono condizioni veramente precarie e, spesso, genitori con qualche “dipendenza” o con “fragilità emotive gravi”  che obbligano il figlio a fuggire la realtà per evitare il dolore che sarebbe troppo intenso.

Nell’oroscopo questa situazione è rintracciabile in forti valori nettuniani, casa XII occupata e lesa ed opposizioni sull’asse asse III – IX e/o aspetti di Nettuno con i luminari;

 

l’idealizzazione: è un altro meccanismo nettuniano molto comune anche con aspetti Venere Nettuno, Sole Nettuno, Luna Nettuno e Nettuno in settima. Si esprime con l’esaltazione del valore di una persona con cui si è in relazione; ovviamente questo comporta un abbassamento conseguente del proprio valore. L’altro viene visto come “perfetto” e su di esso vengono proiettate qualità sovrumane.

In questo caso siamo di fronte ad una scarsa capacità discriminatoria e a un difetto di valutazione dell’Io; è tipico di chi ha un senso di identità fragile e continua ad alimentare fantasie di fusione che spingono ad annullare sé stessi in un’altra persona. Questo meccanismo di difesa annulla il senso di separazione e impedisce al soggetto di uscire da situazioni drammatiche mantenendole in piedi per tantissimo tempo.

L’idealizzazione porta sempre alla “dipendenza dall’altro” che viene visto senza difetti in quanto questi annullerebbero l’ideale che si ha in testa. 

L’idealizzazione è normale nelle fasi di innamoramento mentre diventa una vera e propria patologia quando perdura troppo nel tempo. E’ anche la causa principale dell’impossibilità di accedere ad una relazione matura tra due persone.

Questo meccanismo è una vera e propria “ipnosi” in quanto non permette di valutare e di vedere cosa effettivamente si ha di fronte;

 

la deformazione della realtà: è più soft ma ugualmente interessante. In questo caso Nettuno difende permettendo di “vedere una realtà edulcorata” rispetto a quella che si sta vivendo il che significa che in genere vengono percepite situazioni, qualità e sentimenti che non sono presenti nella realtà ma che, per il soggetto, sono del tutto reali. E’ molto riscontrabile nei bambini che, trovandosi in balia di adulti distratti e inconsistenti, cominciano a formarsi un’idea di rapporto molto positivo con i genitori oppure, si inventano il “compagno immaginario” con cui trascorrere il tempo senza sentire il vuoto e la solitudine.

E’ la tipica costruzione fantastica che consente di bypassare le difficoltà che sarebbero oltremodo punitive. A volte diventa così tanto presente da non permettere più al bambino di distinguere il mondo immaginario da quello reale in quanto i due mondi si sovrappongono fino a “confondersi”.

Succede anche negli adulti, soprattutto in presenza di temi fortemente nettuniani con rapporti difficili tra la sesta e la dodicesima e/o tra la terza e la nona casa e lesioni tra Giove e Nettuno che possono esasperare il senso dell’illusione e della deformazione. In pratica vedono “quello che non esiste” o, meglio, “quello che vogliono vedere”.

 

Questi bambini vengono spesso definiti “bugiardi” in quanto raccontano cose strane come se fossero vere. In realtà, all’interno della loro psiche non esiste più la capacità di distinguere bene cosa è vero e cosa è immaginario anzi, spesso fabbricano condizioni rosee laddove sono invece deprimenti e tristi.

 

Viene altrimenti detta “allucinazione positiva” poiché i soggetti che la utilizzano creano nella mente suggestioni che nella realtà non esistono per cui vedono, sentono e percepiscono qualcosa che in effetti non c’è.

Questo meccanismo è presente anche nei bambini che vedono sé stessi come degli eroi, tuttavia, mentre fantasticare è assolutamente normale diventa patologia nel momento in cui non la si abbandona più e inficia la vita reale.

 

In genere i meccanismi di difesa producono una vera e propria distorsione sensoriale e, quando sono eccessivi, vengono definiti “psicotiche”.

 

Ho notato che con aspetti dinamici Nettuno Saturno, in condizioni particolarmente difficili, può esserci anche il meccanismo della “distorsione del tempo” che consente così di dilatare le fasi fantastiche e di ridurre i momenti di realtà.

 

Spesso le difese appaiono separate ma, in molti casi, sono tutte unite quasi a formare una rete protettiva più efficace che, però, a lungo andare produce veri e propri stati di trance. Lo scopo è sempre quello di diminuire l’angoscia e la sofferenza. E’ chiaro che le difese danno vita a quella che si chiama “personalità mistificata”. Alla fine non si sa più chi si è e non si può mai essere sé stessi in quanto pensieri, emozioni, sentimenti e desideri sono tutti mistificati per cui gradualmente si perde contatto con i bisogni fondamentali.

In fondo le difese nettuniane compensano una “mancanza” molto forte di sostegno e di accudimento ed operano come se tutto ciò non ci fosse portando molto spesso il bambino ad essere lui il punto fermo per gli adulti.




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