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FERZAN OZPETEK : UN ACQUARIO VAGANTE

a cura di Mario Gardini
 
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Che sia un appassionato di astrologia, o che comunque sia estremamente sensibile al suo fascino, lo dimostra il fatto che nel 2007 ha dedicato uno dei suoi film di maggiore successo a Saturno.

In fase di lavorazione il suddetto film si intitolava “Mentre Lorenzo dorme”, riferendosi al personaggio di Luca Argentero colpito da un aneurisma cerebrale.

Sicuramente in quel periodo Ferzan Ozpetek non stava attraversando uno dei momenti più facili della sua vita. Infatti aveva Saturno in Leone che si stava opponendo al suo segno natale, l’Acquario.

Così, al posto del titolo originale, il regista optò per un più secco, ma decisamente più efficace, “Saturno contro”, regalando al cinema italiano uno dei più bei film degli ultimi anni.

Quel titolo divenne la croce per tutti noi poveri astrologi, che ci sentimmo domandare per mesi “Ma io dove ho Saturno?”

Proprio tre anni fa, con Saturno opposto al suo Sole di nascita, Ferzan Ozpetek perdeva suo padre. A lui oggi dedica “Mine vaganti”, il suo nuovo film appena uscito e che solo nel primo week-end di programmazione ha già incassato più di due milioni di euro.

Il suo ambizioso Saturno di nascita in trigono a Plutone non potrà che esultare di fronte a questo ottimo risultato.

 

Quale sia l’ascendente di Ferzan Ozpetek, nato a Istanbul il 3 febbraio 1959, non ci è dato a sapere. Infatti non si hanno notizie riguardo all’ora di nascita di questo regista turco che ormai è da considerare italiano al cento per cento.

Sarà un caso che Ozpetek non dia questa informazione oppure è così geloso della sua privacy da non volersi ritrovare al centro delle attenzioni di noi investigatori delle stelle non solo del cielo ma anche del cinema?

Analizzando il suo tema di nascita vediamo che Venere forma una quadratura con Marte e si trova in opposizione a Plutone.

Questi aspetti aiutano a comprendere le preferenze sessuali del regista, da lui peraltro mai negate e che anzi sono diventate il suo marchio di fabbrica sin dal primo film, “Il bagno turco (Hamam)”.

Questo film esce nel maggio del 1997, proprio quando Giove ha appena terminato di congiungersi al Sole di nascita dei Ozpetek.

Nel frattempo c’è anche Urano che sta sollecitando il suo Mercurio natale congiunto al Sole, aspetto tra i più favorevoli per quanto riguarda l’ambito della comunicazione.

Ecco che allora il film, grazie alle sue qualità intrinseche ed a questi transiti favorevoli, riscuote un buon successo di pubblico e di critica, tanto da venire presentato alla 50° edizione del Festival di Cannes ed incassando solo in Italia più di un miliardo e mezzo di lire.

 

“Dal lato professionale sono molto ancorato alla realtà e tendo spesso a rimanere con i piedi per terra, mentre dal lato della vita privata sono una persona che non si stima molto e questo mi crea non pochi problemi a livello sociale e sentimentale”.

Questo è uno stralcio di un’intervista rilasciata qualche anno fa da Ferzan Ozpetek e riteniamo che il regista abbia detto la verità.

Infatti il sestile che ha di nascita tra Saturno e Nettuno indica chiaramente che fantasia e creatività hanno bisogno di razionalità per potersi esprimere, portandolo ad essere più un acuto osservatore della vita quotidiana che un creativo progressista.

Saturno forma anche un trigono con Plutone, e questo aspetto conferisce a Ozpetek una grande determinazione nel portare a termine i suoi progetti ma, di contro, può provocare anche un’amarezza quasi insostenibile in caso di fallimento o di mancato raggiungimento dei propri obiettivi.

 

Nella vita privata, invece, Ozpetek deve fare i conti con un’opposizione Sole-Urano ed una quadratura Sole-Nettuno che di certo non gli facilitano i rapporti umani.

La quadratura Sole-Nettuno provoca confusione e stati d’ansia e immette nei rapporti sentimentali un continuo e pericoloso senso di insoddisfazione.

La Venere un po’ vittimista in Pesci ed opposta a Plutone complica ulteriormente il modo di vivere la propria sfera sia affettiva che sessuale, anche se fortunatamente il pianeta dell’amore viene parzialmente riscattato dal bel trigono con Nettuno. Questo aspetto, però, sottolinea ancora una volta il rischio che Ozpetek, da buon Acquario, tenda a stancarsi facilmente della routine che ogni rapporto di coppia comporta.

Le esperienze negative vissute rischiano di portalo ad una chiusura nei confronti dell’amore, visti gli aspetti formati da Venere in sestile con Saturno e quadrata a Marte e a Giove opposti tra di loro.

 

Nel maggio 1999 esce “Harem suare”, la seconda opera del regista che desta meno interesse del precedente. Del resto Saturno ha da poco transitato sul Saturno natale del regista.

Nel film troviamo Lucia Bosè, la quale dà inizio alla galleria di attrici del passato che Ozpetek ama far recitare in molti suoi film (Erica Blanc, Lisa Gastoni, Ilaria Occhini).

Donne forti, pratiche e volitive, proprio come deve essere stata mamma Ozpetek.

Da quello che racconta il figlio, fu proprio lei a caldeggiare il suo sogno di studiare cinema a Roma, facendo da intermediaria tra il futuro regista e suo padre che, invece, voleva fare di lui un uomo d’affari. Questo aneddoto ben si sposa con la Luna del regista in trigono con Urano in due segni di Fuoco.

Il padre, invece, doveva essere un personaggio distante e poco affettuoso con il quale il regista ha sempre avuto un rapporto conflittuale (opposizione di nascita tra Sole e Urano).

La congiunzione Sole-Mercurio avrebbe richiesto un maggior dialogo tra i due, cosa che pare non ci sia stata nella realtà e che oggi rappresenta un profondo rimpianto per Ozpetek.

Del resto il padre di “Mine vaganti”, interpretato da Ennio Fantastichini, deve avere molte affinità con papà Ozpetek il quale, sempre per ammissione del figlio, ha fatto fatica ad accettare le scelte sia personali che professionali del regista.

“Un padre considera il figlio come una parte di sé, un braccio, un prolungamento. È comprensibile il desiderio che sia come lui, così come è comprensibile la paura che non lo sia, che sia diverso” – ha detto il regista in una sua recente intervista.

Eppure, grazie a quel bel trigono che ha di nascita tra Saturno e Plutone, Ozpetek è sempre andato dritto per la sua strada, noncurante delle aspettative che gli altri avevano su di lui, poiché la realizzazione del proprio Io è sempre stata più importante delle eventuali delusioni che avrebbe potuto causare anche a chi gli voleva bene.

 

Da buon figlio di Urano, Ozpetek ha una visione molto aperta ed individualista della vita.

Non per nulla alla grande Ilaria Occhini, nonna ribelle e votata al rimpianto di “Mine vaganti”,  regala una delle battute più belle della sceneggiatura quando le fa salutare l’amato nipote Tommaso, interpretato da Riccardo Scamarcio, dicendo “Non farti mai dire dagli altri chi devi amare e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre."

Un dialogo che ricorda molto quello de “La finestra di fronte”, quando Massimo Girotti, anziano smemorato e distrutto dai sensi di colpa, dice alla sua pupilla Giovanna Mezzogiorno: “Non si accontenti di sopravvivere. Lei deve pretendere di vivere in un mondo migliore, e non soltanto sognarlo”.

Una frase proprio da era dell’Acquario.

 

Nella primavera del 2001 esce “Le fate ignoranti”, proprio mentre Marte e Giove stanno sollecitando la congiunzione Sole-Mercurio di nascita del regista.

E’ il grande successo: quasi tredici miliardi d’incasso e l’ingresso di Ozpetek nel Gotha del cinema italiano.

Due anni è la volta de “La finestra di fronte”. Nettuno si stava congiungendo al Sole di nascita del regista e Marte dal Sagittario stava sollecitando favorevolmente questo aspetto.

Nonostante l’opposizione di Giove al Sole natale di Ozpetek, il film funziona ancora meglio del suo predecessore, arrivando ad incassare quasi undici milioni di euro ed entrando nella Top Ten dei film dell’anno.

Ma la congiunzione di Nettuno al Sole natale del regista non poteva passare senza lasciare qualche traccia. Inoltre, intorno ai primi mesi del 2004, Urano si congiungeva alla Venere di nascita in Pesci di Ozpetek.

Non c’è da stupirsi perciò che egli abbia avuto una crisi esistenziale che lo spinse a scrivere e dirigere “Cuore sacro”, storia di una giovane imprenditrice che si spoglia di tutti i suoi beni per darli ai poveri. Un film mistico e visionario che esce nella primavera del 2005 e non soddisfa né pubblico né critica, arrivando ad incassare poco più di tre milioni di euro.

Il successo torna a sorridergli due anni dopo, col già citato “Saturno contro”. È vero che Ozpetek ha questo pianeta in opposizione al suo segno, ma in cambio c’è Giove in Sagittario che ben sollecita il suo Sole natale, aiutandolo a far lievitare nuovamente gli incassi (più di sette milioni e mezzo di euro).

 

Verso la fine del 2007 e la primavera del 2008, Urano si pone molto probabilmente in quadratura alla Luna del regista mentre Saturno si congiunge al suo Plutone natale.

Il bisogno di cambiare e di imboccare nuove strade creative si fa pressante.

Per trovare nuovi stimoli creativi, Ozpetek rompe con il suo solito gruppo di lavoro, trova un nuovo sceneggiatore e per la prima volta decide di portare sullo schermo un soggetto non suo tratto da “Un giorno perfetto”, un libro di Melania Mazzucco dalle tinte molto dark.

È la storia di un’ossessione amorosa in cui il protagonista, sulla falsariga di Medea, per vendicarsi della moglie che lo ha lasciato, arriva ad uccidere i loro due figli.

Una trama che sicuramente è risultata molto gradita all’opposizione Venere-Plutone che Ozpetek ha di nascita, ma che invece è piaciuta molto meno al pubblico, il quale diserta le sale facendo incassare al film solo tre milioni di euro.

Questo insuccesso fa capire chiaramente che la gente ama e premia Ozpetek solo quando racconta storie di famiglie allargate, di amori non convenzionali, di lunghe tavolate in cui il cibo e l’affetto si mescolano per nutrire sia il corpo che lo spirito. Appena cerca di uscire dal seminato, come era già accaduto per “Cuore sacro” tre anni prima, il feeling con la grande platea si interrompe.

Ciò potrebbe essere dato dall’opposizione di Urano al Sole che non facilita i cambiamenti professionali oppure dal sestile Saturno-Nettuno il quale, pur essendo un aspetto positivo, tende a bloccare la creatività incanalandola in una direzione univoca.

 

Anche perché, oggettivamente parlando, Ferzan Ozpetek sa dare il meglio di sé quando attinge al suo amore universale da Acquario e alla sua Venere in Pesci, così ricca di pietas umana, per creare personaggi come quello della sorella di Scamarcio in “Mine vaganti” la quale, di fronte all’improvviso outing del fratello, l’unica cosa che gli domanda è “Sei felice?”




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