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LE GRANDI PASSIONI

a cura di Lidia Fassio
 

Occupandoci dell’Ariete e del suo signore Marte non possiamo fare a meno di affrontare un tema ad essi molto caro: le passioni.

Con il termine passione il dizionario di psicologia di Umberto Galimberti cita: “il termine appartiene alla tradizione filosofica dove possiede un significato contrario e correlativo all’azione. In preda alla passione il soggetto, infatti, non agisce, ma subisce. In ambito psicologico il concetto di passione è stato diviso in tre significati più specifici:

 

-     affezione che è una modificazione di carattere intenso e durevole

-     emozione che è una reazione a insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale

-     pulsione nell’accezione psicoanalitica della parola è un bisogno allo stato puro che vuole una gratificazione.

 

Come ben sappiamo l’astrologia è molto precisa nell’individuare invece tre archetipi diversi per questi tre significati: sappiamo infatti che l’affezione così detta è prevalentemente canalizzata da Venere, mentre l’emozione è più strettamente canalizzata dalla Luna e la pulsione è sicuramente canalizzata da Marte. Pulsioni, emozioni ed affetti sappiamo bene che possono presentarsi con cariche di intensità profondamente diverse che possono variare da persona a persona e, astrologicamente, dal tipo di tema natale che si osserva e dai pianeti che toccano questi tre archetipi. E’ però vero che mentre l’affettività è un fattore che richiede anche razionalità, gli altri due possono tranquillamente farne a meno e quindi, se non vengono gestiti e padroneggiati,  possono mostrare lati particolari e non solo piacevoli.

 

Ci occuperemo in questa sede prevalentemente di quelle passioni che sono più vicine a Marte e quindi, alle pulsioni. Sicuramente sono quelle che possiamo chiamare il “sale” della vita; senza passioni la vita sarebbe piatta e non potremmo sperimentare quella gamma infinita di sensazioni di cui la natura ci ha dotati ma le grandi passioni possono anche portarci sull’orlo del baratro per cui è fondamentale riconoscerle e dirigerle.

 

Le grandi passioni coinvolgono in modo spettacolare la vita amorosa: non a caso Marte ha il suo domicilio in Ariete casa prima e si trova opposto a Venere Bilancia e casa settima dando vita a quel delicato ed intenso rapporto tra noi e gli altri che tuttavia, coinvolge in modo spettacolare le relazioni.

L’incontro con “l’altro” dà vita a grandi passioni che, a loro volta, ingenerano grandissime emozioni in attesa che tutto si trasformi in sentimento. Non c’è modo di descrivere l’insieme di turbamenti, di stati d’animo e di intensità che si avvertono in queste circostanze, soprattutto durante le fasi di innamoramento, stato che per eccellenza convoglia le grandi passioni.

 

In determinati momenti “l’altro” diventa il catalizzatore che va a risvegliare il mondo interiore attivato alla  passione;  lo scopo finale di tutto ciò  è sempre quello della conoscenza e della trasformazione.

In effetti Marte è sempre a contatto diretto con Plutone che lo spinge ad agire sulla base di ciò che prova.

Senza dubbio quando parliamo di pulsioni e di emozioni amorose siamo fuori dall’ambito della normalità e, soprattutto, della razionalità e per questo spesso gli innamorati vengono visti come personaggi un pò “folli” perché non possono rientrare in canoni di comportamento prevedibili ma escono dagli schemi. Eppure, proprio per questo l’amore è l’energia più potente di tutte le altre (almeno lo è sul piano della capacità della disorganizzazione psichica); non c’è niente che possa turbare di più l’equilibrio di una persona che un innamoramento che può sconvolgere tutto il suo mondo, a partire dal modo di pensare, di agire, fino a portarla a cambiamenti del tutto impensati in altra condizione). Chiaro che l’amore va accettato e quindi gli si deve consentire l’accesso ma è pur vero che riesce a fare comunque la sua parte cogliendo di sorpresa anche laddove non sembra essere inizialmente così desiderato.

 

Il grande coinvolto nelle passioni è il cuore che, guarda caso, convoglia il sangue e, quando siamo in preda ad una passione, il sangue sembra non trovare pace e agitarsi all’interno premendo con la sua pressione contro i vasi che vorrebbero  trattenerlo e limitarlo nella sua velocità.

Deduciamo così che Sole, Marte e Luna sono gli archetipi che più partecipano alle grandi passioni; ad essi si aggiunge Venere con la sua carica erotica che spinge a desiderare e ad attrarre.

 

Le passioni interrompono ritmi, sconvolgono situazioni stabili, fanno rischiare per sperimentare nuovi modi di vivere e di agire, invadono e diventa impossibile trattenerle del tutto, spesso  impediscono di continuare  la  vita nella sua ordinarietà: in effetti lo scopo è proprio quello di “modificare” la vita di sempre e di portare in una dimensione “altra”. Esseri colti da passione significa vivere uno stato straordinario e certamente non quotidiano e, per questo, non duraturo. E’ chiaro che la differenza tra “passione” e “sentimento” sta proprio nella carica che contraddistingue la prima rispetto alla capacità valutativa e all’obiettività prodotte  dall’ingresso della ragione che caratterizza il secondo. E’ interessante anche pensare al fatto che la prima parola è  di genere femminile, mentre la seconda è maschile.

Ogni volta che troviamo Marte e Venere coinvolti ci troviamo con una particolarità: Marte è maschile ed è signore dell’Ariete che, tuttavia è il segno più esposto alle “pulsioni” che sono potenti ed istintuali mentre, Venere è femminile e si trova in Bilancia, segno invece caratterizzato dalla ragione e dalla capacità di valutazione e di scelta.

 

Le passioni richiamano azioni e reazioni ed in effetti, nella passione amorosa la sessualità (anch’essa legata a Marte e Venere) la fa da padrona ed anche in questo caso è tutto molto intenso e serve a creare la tensione che spinge ad “incontrare” l’altro che, in caso contrario, resterebbe confinato dentro il suo limite.

 

La potenza della passione è tale che a volte non può essere controllata più di tanto e travolge gli argini della ragione e quando questo accade possiamo vedere in azione la natura e l’istinto che tendono a vanificare le difese e le ritrosie facendo quindi superare quei confini che separano dagli altri ma anche da una parte di noi stessi.  

 

Lo scopo è essenzialmente quello di “superare il confine” e di aprire l’innamorato ad una dimensione che altrimenti rimarrebbe confinata nell’inconscio. Infatti, il deus ex machina di tutte le grandi pulsioni è Plutone che non ha altro scopo se non quello di traghettare l’Io al di là del suo limite, o meglio di quello della coscienza.

 

Le passioni possono dunque far vivere in modo speciale e quasi al di fuori dalla realtà e quindi sono potenzialmente in grado di aprire le porte a quell’esperienza conoscitiva che altrimenti non esisterebbe. Però le passioni possono generare tutti i tipi di emozioni positive e negative perché portano fuori anche le ombre.

 

Proprio dalla passione amorosa infatti possono scatenarsi le potenzialità migliori di una persona; creatività,  senso artistico, capacità di donazione di sé ed all’altruismo sono solamente alcune delle espressioni umane che possono scaturire da una vera e propria passione ma, così come è vero che una passione fa scaturire il meglio di noi, può però altrettanto facilmente catalizzare le paure, i dubbi e la distruttività che sono pronte ad entrare in gioco quando ci esponiamo troppo e scavalchiamo i limiti di sicurezza.

 

In effetti, soprattutto se siamo portatori di grandi ferite ecco che una grande passione possono scaturire le  paure di essere abbandonati, rifiutati, di non essere amati e riconosciuti. E qui possono cominciare grandissimi problemi che possono portare all’eruzione del lato distruttivo della stessa che mette in moto rabbia e aggressività.

 

La cronaca nera è piena di gente che non ha convogliato bene le sue “passioni”; anche in questo caso hanno portato al superamento dei limiti ma  certo non di quelli creativi per la nostra personalità.

 

Moltissime storie d’amore sono iniziate con il classico “colpo di fulmine” che ha fatto scaturire intense passioni ma poi, nel tempo i due partners non sono riusciti a trovare una dimensione soddisfacente e, pertanto, sono diventate distruttive. Sempre di passioni parliamo e sempre dell’accoppiata Marte e Plutone da cui restano clamorosamente fuori i valori razionali di altri archetipi.

Così, se è vero che le passioni possono condurci verso strade di chiarezza, possono però buttarci anche nell’oscurità più profonda e questo succede quando la promessa del paradiso diventa una delusione cocente non in grado di essere assorbita da chi si sente tradito, umiliato, ferito e ingannato.

 

Tra l’altro la dimensione dell’amore è la più difficile da far perdurare nel tempo e, a mio avviso, questa è una delle ragioni per cui non può essere Saturno ad affiancare Venere in Bilancia, ma bensì Urano. In effetti l’amore e la passione si nutrono di imprevedibilità e il desiderio stesso è fatto di assenza e non di presenza e, se analizziamo bene tutto ciò, ci rendiamo conto del perché le grandi passioni in genere non sono durature perché l’amore passionale fatica ad essere presente nella quotidianità e nella realtà così detta “normale”.  Forse, come ben dice il grande Aldo Carotenuto “….l’amore serve a produrre le immagini perdute dell’infanzia affinchè ci permetta di aprirci ad una dinamica trasformativa” e, quindi, potrebbe non essere fatto per perdurare nel tempo.

 

In ogni caso, la capacità di superare in modo creativo una grande passione va ricercata anch’essa nelle pieghe di ciò che è accaduto all’inizio della nostra vita, allorchè eravamo preda di pulsioni importantissime tra cui quella di “sopravvivere appartenendo a qualcuno” senza il quale non ci sarebbe garanzia di vita.

Il bisogno di appartenere non ci abbandona quasi mai.. è difficile da superare e, anche quando pensiamo di avercela fatta, riappare fortissimo proprio quando ci innamoriamo, pronto a rivendicare la sua parte perché, in quel momento, la paura di essere abbandonati e di soccombere diventa pressante quanto nell’infanzia.

La passione amorosa testa anche i nostri processi di indipendenza nonché quella particolare tentazione di sentirci indispensabili per qualcuno e quindi di trovare un vero senso nella vita che esuli da noi stessi.

Gli eccessi  di  passione  sembrano  essere anche la prima causa di chiusura delle relazioni in quanto  - come tutto ciò che è toccato dal fuoco di  Marte – vi sono periodi idilliaci a cui si alternano però momenti estremamente turbinosi di totale irrazionalità.

 

La passione amorosa può portare anche all’unione di difficoltà nonché di patologie che tuttavia, cementando i legami in modo indissolubile, può alimentare difficoltà e problemi a volte insuperabili che pian piano generano ostilità profonda nei cuori delle persone, al punto da farle regredire anziché trasformarle e farle crescere.

 

Quando la passione è negativa rabbia, rancore, risentimento e, a volte, odio sostituiscono amore e desiderio dell’altro e, se questi sentimenti non sono ben definiti e riconosciuti a livello cosciente, il rischio di esplosione diventa molto forte. In queste circostanze i problemi possono essere dietro l’angolo e, come constatiamo,  non  passa giorno che non si legga di un omicidio passionale: le statistiche dicono che il 75% degli omicidi ha a che fare con le relazioni familiari. Anche in questo caso possiamo parlare di pulsioni ma molto più vicine alla morte che alla vita.




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