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SUD SOUND SYSTEM

a cura di Francesco Astore
 
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“Acchiappalo! Acchiappalo! Prendilo! Prendilo! Rincorrimi adesso, dentro questo ritmo!”
(Cchiappalu, cchiappalu, zziccalu, zziccalu, secutame moi inthra stu ritmu!)
[Da “Chiappalu! – Acchiappalo!”]

Questo uno dei ritornelli, uno dei tormentoni tipici della musica dei Sud Sound System, aria intonata direttamente con la classica Taranta, il ritmo salentino indiavolato e vitale che sembra attingere direttamente dalle viscere della terra. Questa è una voce che risuona a Sud, nella zona del Salento, terra di ulivi secolari e di mirto fiorito, insieme antica e giovane, anima profonda, lembo estremo della Puglia, crocevia di Mediterraneità. Salento, porta che apre su due mari (lo Ionio e l’Adriatico) affacciandosi e rappresentando culture vecchie e rinnovate, culture di varia provenienza, (greche, balcaniche, moresche): perché tante sono state le dominazioni (alcune particolarmente violente), i passaggi, i transiti di persone e popoli avvicendatisi su questo suolo salentino, circondato dai mari, arso dal sole, spazzato dal vento.

I SSS nel panorama musicale italiano sono ormai una realtà consolidata, un gruppo con una marcata identità di stile e di genere (la musica reggae) e un’appartenenza territoriale molto spiccata. La fortuna del gruppo, esponenti di quello che possiamo battezzare il Raggamuffin italiano sta nella combinazione dell’esotismo dei ritmi giamaicani con i suoni salentini e le ballate forsennate della Pizzica e della Taranta; il tutto interpretato con il particolarissimo linguaggio del dialetto salentino (che si scosta nettamente da tutti gli altri dialetti pugliesi, in qualche espressione orecchiando i dialetti calabresi e siciliani).

Ta sciuta bona (Ti è andata bene), Fuecu (Fuoco), Turcinieddhri (Involtini), Reggae internazionale, Comu na petra (Come una pietra) fino ad arrivare a Dane culure (Dai colore!), canzone che denuncia l’allargarsi delle zone dove è presente l’inquinamento nel Salento, sono i pezzi tra i più famosi e ascoltati dei Sud Sound System. Gruppo, ricordo, gioiosamente dance che, pur riconducendosi ai ritmi reggae della Giamaica, li reinveste in una specificità nuova, tutta latina, indirizzandoli verso obiettivi di carattere sociale e di impegno civile, politico, ecologico.
Nei testi dei Sud Sound System troviamo infatti trattate le problematiche del Meridione, con un occhio attento ai nuovi problemi che si sono creati per i noti disastri ecologico - industriali del nostro tempo e quindi rivolgendosi al concetto di diritto all’ambiente e alla salute che si è nel frattempo fatto strada nella coscienza e nell’opinione collettiva.
In particolare, per l’appunto in Puglia, i Sud Sound System hanno organizzato una campagna di stampa attorno ai complessi industriali dell’Ilva di Taranto, alla centrale elettrica di Cerano a Brindisi, tutti responsabili di aver contribuito ad elevare la possibilità di ammalarsi (per poi morire) di tumore. La possibilità che un pugliese (specie se risiede a Brindisi o a Taranto e zone limitrofe) contragga il tumore superano di gran lungo la media calcolata su base nazionale o europea. I Sud Sound System hanno avuto il merito di muovere tali e tanti rumors  mediatici attorno alla problematica e grazie al ritmo incalzante delle canzoni e delle performance del gruppo, da portare la domanda di diritto alla salute e di difesa dell’ambiente da una dimensione locale ad un ambito nazionale.

Ma chi sono gli attuali componenti della band?

I nomi dei quattro ragazzi sono già abbastanza allegri: Nandu Popu (pseudonimo di Fernando Blasi), voce e armonica, Terron Fabio (da Fabio Miglietta) ancora voce, Don Rico (da Federico Vaglio) un’altra voce del gruppo, Papa Gianni (un altro cantante) e infine il dj che si fa chiamare GGD. Dei primi tre ragazzi abbiamo le date di nascita e quindi possiamo rintracciare le coordinate planetarie che illuminano i loro Cieli di nascita.

Nandu Popu nasce a Campi Salentina (Le) il 20 maggio del 1969 alle ore 18,30. Toro con ascendente nello Scorpione, Nandu ha un Tema Natale ricco di combinazioni planetarie armoniche anche se non tutto sarà stato facile nella vita dell’artista. Un idealistico Nettuno (metamorfosi ed evoluzione) congiunge l’ascendente, testimoniando di grossi cambiamenti intervenuti nella vita di Nandu. La caratteristica della cadenza, della musica fortemente e intensamente ritmata con passione e modalità costanti, è da attribuirsi a Mercurio e ai segni da questo pianeta governati per domicilio ed esaltazione: il domicilio primario è nei primaverili Gemelli, il domicilio secondario nell’autunnale Vergine, l’esaltazione avviene invece nel magnetico Scorpione.
Ebbene Nandu esibisce una prima manifestazione di Mercurio simbolicamente esaltato nell’ascendente in Scorpione, ma nel Tema Natale il dio del gioco, della spensieratezza e del ritmo è ospitato (guarda un po’ la combinazione!) proprio negli aerei Gemelli. Nella Vergine infine, troviamo nel Tema di Nandu, Giove, pianeta della voce e della fortuna, congiunto a Plutone, pianeta che presiede alla personale creatività, tutti e due appassionatamente congiunti nell’ultimo segno identificativo del ritmo, la Vergine appunto.
La grande sensibilità in generale per i deboli, per chi ha avuto situazioni esistenziali sfortunate e batoste nella vita è tutta “scritta nel Cielo” dalla Luna occupante invece il Cancro (il segno la ospita in domicilio) e ci informa anche  in termini della fortissima sensibilità, il pathos di cui l’artista sa animare le sue interpretazioni. L’interesse in generale per la salute e un inserimento armonico nella natura, nella Terra in quanto madre degli esseri viventi, lo possiamo rintracciare invece nel segno del Toro, dove Nandu ha il bellissimo Sole. Sole, stella del nostro sistema, che nel suo caso splende nella Settima Casa natale, settore del confronto col prossimo, con gli Altri, dunque testimoniando del grosso impegno sociale di cui l’artista si investe.
La stella contrapposta al Sole, il freddo Saturno, si trova – un’altra felice combinazione – sempre nel segno terrestre, concreto, amante della natura, delle piante, degli animali: sempre il Toro! Nandu attiva la sua razionalità (Saturno appunto) in una strenua quanto laboriosa difesa del territorio (rappresentato dal segno del Toro).
Marte occupa l’avventuroso Sagittario e la Casa Prima (il modo di presentarsi dell’Io) colorando la personalità di un piglio aggressivo molto maschile ma non prevaricante, canalizzando l’energia verso battaglie ideali e l’impegno politico – civile.

Terron Fabio nasce a San Donato di Lecce il 27 dicembre 1974 alle ore 12,30: è un Capricorno ascendente Ariete. Capricorno e Ariete ospitano entrambi la signoria (in Ariete simbolicamente nel suo domicilio più forte, in Capricorno nell’esaltazione) del virile Marte. Anche nel Tema Natale di Fabio, (come per Nandu, un caso?) Marte occupa il segno di Fuoco, irrequieto ed entusiasta del Sagittario ed è nella Casa Ottava (settore corrispondente all’interesse per la politica). Anche in Fabio, siamo obbligati a supporre, date queste informazioni astrologiche, esiste un richiamo a sperare e a impegnarsi per una società migliore, per un progresso civile e politico.
Il ritmo scatenato creato dal Raggamuffin, è ravvisabile dalla Luna ospitata nel segno dei Gemelli: la vena artistica e le sonorità eseguite da Fabio seguono l’istinto alla freschezza, alla gioia di vivere, alla verve tipiche del Luminare femminile nel segno dell’eterna primavera. Anche lo Scorpione (segno dove Mercurio – ritmo ha la sua simbolica e pregnante esaltazione), ospita nel Tema Natale il drastico ed eversivo Urano. Qui il pianeta risulta rilevante poiché riesce a formare un buon aspetto col Sole (vitalità) di Fabio; dovremmo dire la vitalità si nutre e si appaga della carica ritmica e dei flussi costanti donati dal reggae! La componente Capricorno dona a Fabio, malgrado una irrequietudine fortissima, un forte appoggio di razionalità, una capacità organizzative nel gruppo, all’interno del quale dovrebbe riuscire ad essere un intelligente conciliatore di opposte tendenze ed esigenze (Urano splende positivamente nella contrattuale e diplomatica Settima Casa).

Don Rico è nato a San Donato (ad un’ora imprecisata) il 14 luglio 1970, è un Cancro con Luna in Scorpione. L’attrazione per i ritmi indemoniati e tribali è tutta focalizzata nella posizione della Luna, cui si aggiungono, anche nell’altro segno mercuriale (e quindi ritmico) della Vergine due corpi celesti fondamentali per la creatività artistica: Venere e Plutone.
Si vede subito, anche qui per Don Rico, quanto forte sia l’attenzione concreta per la tutela del territorio: Saturno nel Toro (come per Nandu!) è in bell’aspetto di sestile al Sole, donando una schietta concretezza nel mettere a fuoco i bisogni della natura morente.

L’ultimo album della band è uscito il 18 maggio 2010, Ultimamente, propone sonorità incalzanti, ballate malinconiche, ritmi sensuali e coinvolgenti immersi nelle atmosfere salentine.
Molto bella la canzone Bisogno d’amore, tanto ascoltata nei circuiti delle radio, da cui traggo una strofa:

Tutti hanno bisogno d’amore
Perché nessuno può fare a meno d’amare
Anche tu se lo vuoi
Basta che apri il tuo cuore
E’il sentimento più semplice
Ti fa sentire unico ma ti rende umile
E’ la sola strada che ti fa complice
Ovunque sei con qualsiasi essere
Senza amore non si può vivere
Niente ha valore e non riesci più a sorridere
E’ quel che ci vuole non ti confondere
Apri il tuo cuore non hai niente da perdere

Interpretata completamente in italiano, vero inno alla libertà di abbandonarsi al sentimento d’amore, il solo capace di contrastare la bruttura del quotidiano e la precarietà del momento storico in cui stiamo vivendo.




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