Fabio Fazio è un personaggio televisivo, un presentatore, la spalla ideale per chi deve esprimere le proprie idee. Queste idee possono essere serie, oppure divertenti, oppure esplosive, rivoluzionarie. A Fazio non importa; purchè siano idee valide. La gente ha in mente il Fabio di "Che tempo che fa", e del recentissimo "Vieni via con me" con Roberto Saviano, entrambi programmi con uno share altissimo, ma Fabio viene da molto lontano. Inizia la sua carriera, in Radio Rai, come imitatore talentuoso nel programma "Black out". E' il 1982. La Televisione lo nota e Magalli lo recluta per affiancare la Carrà in "Pronto Raffaella", seguiranno "Loretta Goggi in quiz" e "Sponsor City". Da quel momento, siamo nel 1984-1985, Fabio spazierà da programmi di intrattenimento, a trasmissioni dedicate ai giovani; da "Mi manda Rai 3" al demenziale "Banane" su MonteCarlo.
Tutto questo non è nient'altro che una fase preparatoria per il suo vero primo grande successo "Quelli del calcio". Un programma rivoluzionario (1993) che prese come scusa le partite di calcio per fare satira, per divertire, per intrattenere l'Italia intera nei noiosi pomeriggi domenicali. Non posso dimenticare la grande lungimiranza di Fazio, nel reclutare personaggi televisivi minori e portarli sul palcoscenico con modalità esilaranti. I collegamenti folli con gli stadi, dove tifosi più o meno noti commentavano, spesso in modo sconclusionato lo svolgimento delle partite. I personaggi di quel ciclo di "Quelli del calcio" entrarono nella storia del piccolo schermo. Suor Paola, scalmanata tifosa della Lazio. Anna Marchesini che di volta in volta, faceva la "scusi Fazio, ma nun vedo gnente perchè sò cecata" con in testa la cofana ispirata alla pettinatura di Moira Orfei, oppure un'elegantissima sessuologa un pò snob che iniziava con linguaggio tecnico e ricercato per finire nella trivialità più assoluta. Everardo Della Noce uno specializzato in economia che in trasmissione ne combinava di tutti i colori. Teo Teocoli con innumerevoli caricature fra cui spiccava il celeberrimo giornalista sportivo di Napoli "Caccamo". Tonino Carino (purtroppo poi venuto a mancare) un commentatore sportivo più naif del Cimabue. Il fanatico tifoso di colore della Juve Idris, mandato sistematicamente allo stadio a fare il cronista sportivo... parecchio di parte. L'astrologo Peter Van Wood tenuto a fare le previsioni sul risultato delle singole partite di calcio, quasi puntualmente disattese. In suo onore la trasmissione sponsorizzò persino una squadra di calcio di 3^ categoria chiamata "Atletico Van Goof". L'impareggiabile Paolo Brosio, giornalista televisivo sottratto dalle sgrinfie di Emilio Fede (da cui era bistrattato) e buttato a fare l'inviato speciale in missioni volutamente demenziali. Non posso dimenticare quella volta che fu spedito al famosissimo lago Lochness, alla ricerca del mostro. Bosio con una barchettina fatiscente, remava al centro del lago con un'espressione fra lo sgomento ed il terrorizzato e quei collegamenti furono esilaranti proprio per l'autenticità delle assurde paure del giornalista. Orietta Berti, totalmente digiuna di calcio e proprio per questo mandata a commentare le partite... Bravi artisti facevano di volta in volta, l'imitazione dei vari allenatori o presidenti della squadre di calcio, prendendoli sistematicamente tutti per i fondelli. Insomma un'infinita varietà di personaggi davvero "fuori dalla norma" ed anche un pò improbabili che, però, ti facevano passare dei pomeriggi di puro divertimento. Noi telespettatori eravamo scompisciati sui nostri divani con la mascella slogata dal gran ridere.
Questo "pescare" dal passato prossimo della televisione serve a farci capire una cosa: Fabio Fazio, sempre con quell'espressione sul viso un pò alla "Scusate-tanto-passavo-di-qua-per-caso" è in realtà lo straordinario autore di queste trame, di questo tipo di programmi. Lui, sempre un pò in sordina, timido e un pò imbarazzato, è la vera spalla di tutti quei personaggi che nel corso degli anni, nei suoi vari programmi, (e solo grazie agli stessi) hanno sfondato il piccolo schermo. Personaggi che senza di lui sarebbero più o meno bravi, ma... normali. La capacità di Fazio è di estrarre la vis comica in chiunque, anche nell'uomo della strada, nella casalinga di Voghera, nell'involontaria comicità (solo per fare un esempio) di un'Orietta Berti che mandata a commentare una partita di calcio (senza ovviamente capirci un'acca), diventa più divertente di un comico professionista. Fabio ha nel proprio DNA un eccezionale talent scout, capace di trarre in superficie il meglio di chiunque.
Questa sua apparenza dimessa, messa lì apposta per far emergere l'altro, il personaggio intervistato di turno, sminuendo la propria figura fino al quasi totale annullamento. Le sue domande fatte con quel tono da "Scusi se esisto e se la disturbo, ma devo pur mangiare anche io" fanno però più effetto di un reporter d'assalto. Molti lo hanno criticato proprio per questo, per l'apparente mancanza di incisività, ma questo è vero solo in superficie. Questi critici dovrebbero chiedersi perchè da lui vanno tutti quei personaggi che fanno gola a molti talk show, ma che non riusciranno ad avere mai. Fazio fa parlare di sè e delle proprie trasmissioni proprio per il suo silenzio quasi assoluto. L'ospite di turno, estremamente rilassato, senza barriere difensive (crede di non averne bisogno con Fabio) in realtà dice più cose di quanto non si renda conto. Non dimentichiamo la sua amicizia con Enzo Biagi, e conoscendo il grande giornalista, sappiamo che non la concedeva certo a chiunque.
Mi si perdoni il paragone ma a mio avviso Fabio Fazio è un pò il Gandhi degli anchor man. La sua passività, rende liberi gli ospiti dei suoi programmi. Dice della televisione: "Il piccolo schermo è affascinante, immediato, coinvolge, appassiona; il suo vero difetto è la superficialità. Non può approfondire, può solo innescare desideri". Eppure Fazio, questo approfondimento cerca di farlo, ma non come protagonista, ma solo come spalla, sempre un pò in disparte. Diventa egli stesso la strada che gli altri percorreranno per poter parlare di sè, di fatti e di persone.
Pensiamo solo a "Che tempo che fa", dove ha accolto ed intervistato fior di uomini e donne famose, ma ancora di più pensiamo allo spazio dedicato alla Littizzetto. Luciana ne dice di ogni, chiama "Emi" (eminenza) papi e cardinali, "Berlu" il presidente del consiglio, Gianfra il presidente della camera e via discorrendo. Trascende costantemente nella postura e nelle parole e Fazio, cerca di bloccarla, la rimprovera, s'indigna e cerca, inascoltato, di interloquire in discorsi sempre più imbarazzanti ed al limite della censura televisiva. Discorsi, ma pensa che strano, che ha contribuito a scrivere lui stesso, quando non sono interamente usciti dalla sua penna. Già, proprio così. Consentitemi una metafora: è come vedere Michelangelo che con gli occhi al cielo guarda la meravigliosa Cappella Sistina, stupendosi della sua bellezza, estasiato ma anche critico, e comunque (apparentemente) inconsapevole di averla dipinta lui stesso. Durante una recentissima intervista relativa al programma "Vieni con me" dichiara "Se proprio si vuole, il messaggio è: se ognuno di noi facesse bene il proprio mestiere, inizierebbero a cambiare le cose. Il problema è che quando fai bene il tuo mestiere spesso non ti è riconosciuto perchè il beneficio non si vede". Aggiungo subito che parlava del mondo, della crisi in atto. Ma mi chiedo davvero se, inconsciamente o meno, non stesse anche parlando di sè stesso.
Per chi non lo sapesse Fabio Fazio possiede una cultura straordinaria, è un autentico bulimico del sapere. Afferma infatti in un'altra sua dichiarazione autobiografica: "C'è un momento in cui si percepisce il piacere, anche fisico, di leggere. Per me quel momento è coinciso con la fine della scuola. Perchè quando finisce l'obbligo, il dovere della lettura si trasforma in piacere e quei libri che erano stati vissuti come momento di studio diventano scelte personali. E' l'inizio del tuo telecomando".
Parliamo dunque proprio della sua infanzia e del periodo scolastico. Fazio nasce a Savona il 30 Novembre 1964 alle 01.00 am. Dei genitori non se ne sa molto. Presumo siano persone tranquille, semplici. Frequenta il liceo classico "Chiabrera" di Savona e, successivamente si laurea in lettere all'Università di Genova. Si sposa nel 1994 con Gioia Selis e diventa padre di Michele e Caterina. Pochi sanno che in seguito ad un sondaggio, lui fu consacrato come l'uomo televisivo che rappresentava meglio la figura del genitore maschile. Insomma il papà ideale italiano. Intervistato a tal proposito commentò: "Io padre ideale? Ma che, siete matti? Si saranno confusi con Frizzi. Io sono ancora in fase preadolescenziale, mi sento a malapena capace di badare a mè stesso.... Beh, questa storia mi ha inquietato, vado farmi un biberon".
Abbiamo già percorso la sua storia professionale, ma guardiamolo dal punto di vista dell'astrologia.
Fabio è un Sagittario. Il suo Sole lo troviamo in casa 3^, proprio la casa della comunicazione, della parola. La casa dei giornalisti, degli scrittori. Un Sole che forma però aspetti di quadratura con i pianeti Marte, Urano e Plutone in Vergine ed in casa 12^. Tutto questo la dice lunga sul fatto che Fabio si metta in gabbia da solo, che, pur esponendosi, si nasconda, senza far trapelare le sue grandissime capacità di autore e di creativo. Se scendessimo in strada e chiedessimo alla gente comune chi è Fazio, risponderebbero tutti "è un presentatore". Ma lui è anche l'autore dei testi, delle domande. E' lui che si inventa dei programmi inevitabilmente destinati ad avere successo. E li pianifica con scrupolosità certosina, aiutato dal suo Marte in Vergine, preciso e fiscale nella "messa in opera" delle sue idee. Il suo Ascendente Vergine ci dà la "prova del 9" di tutto ciò. Questa maschera umile, schiva, sempre tesa a mettere gli altri in primo piano, giusto per potersi nascondere dietro a loro. La sua Luna in Bilancia lo fa apparire equilibrato, sobrio, con un tocco di dimessa eleganza. Il trigono che la stessa forma con Saturno fa anche pensare alla sua eterna paura del rifiuto, del blocco, del limite. Un limite che a questo punto (tanto per non avere brutte sorprese) si auto impone, fondendosi quasi con la scenografia del set televisivo.
La Venere Scorpione in casa 2^ ci racconta che Fazio coltiva le proprie sicurezze e guadagna il proprio danaro attraverso la sua quieta passione per la parola scritta e parlata, ma, mi raccomando, dietro le quinte, come lo Scorpione insegna. Sappiamo bene che la casa 8^ e lo Scorpione in sè rappresentano i registi, gli autori, tutti coloro che dirigono tutto rimanendo però sempre in ombra. Mercurio lo troviamo in casa IV sempre nel segno del Sagittario. Un'intelligenza vivace quindi, un pensiero di fuoco che però viene imbrigliato e regolamentato dal sestile con Saturno. Ciò potrebbe essere indicatore del fatto che il Fabio-pensiero non sia stato davvero apprezzato durante l'infanzia e la prima giovinezza. Ed infine: quel Giove in casa 9^ al trigono di marte, Urano e Plutone, ma anche opposto a Nettuno in casa 3^. L'opposizione fra casa 3^ e 9^ viene chiamata l'asse dell'ansia, ed il fatto che sia composta dai due pianeti che ci fanno superare i nostri stessi limiti (Giove e Nettuno), dove l'uno blocca l'altro è un altro sintomo della "malattia" di Fazio. Quella dell'uomo-ombra. Fazio era vocato per il mondo della parola, della comunicazione, della televisione, ma lo ha fatto a modo suo, con le sue paure, con le sue insicurezze, con i suoi problemi di autostima (Ascendente Vergine, Giove leso e Venere in aspetto a Saturno). Una tartaruga del piccolo schermo, si muove lento e quando tira una brutta aria si nasconde sotto il suo guscio, ma in realtà è forte, costante, colta ed arguta. Proprio Fabio Fazio durante una trasmissione si chiese: "Ma quanto si potrà incazzare una tartaruga che dopo due chilometri si accorgesse di aver sbagliato strada???". Tranquillo, caro il mio presentatore per caso... tu la strada non l'hai sbagliata per niente, anzi, l'hai aperta e mostrata a tanta gente che grazie a te, oggi è diventata famosa e quando famosa lo era già, dopo l'incontro con te lo è diventata ancora di più. Una sorta di Prometeo del piccolo schermo, che dopo aver regalato la luce agli uomini viene incatenato alle rocce del Caucaso a farsi mangiare il fegato dall'aquila della notorietà.
Caro Fabio, tu conosci il tuo vero valore, fregatene delle critiche, vai avanti così, regalaci ancora parole, approfondimenti e risate.
PS: Ah, scusa il ritardo... Buon Compleanno!!!!!