A poco più di 6 anni da quel maledetto incidente sugli sci, il sette volte campione del mondo di Formula Uno affronta il suo cinquantunesimo ritorno solare sempre in lotta con le conseguenze di quanto accadutogli sulle nevi di Meribel il 29 dicembre 2013: da quel giorno la vita del Barone Rosso – così soprannominato per il colore della monoposto Ferrari e in ricordo dell’eroico aviere tedesco Manfred von Richthofen della Prima Guerra Mondiale – è cambiata improvvisamente. Ha trascorso ben 254 giorni nell’ospedale di Ginevra prima di far ritorno alla sua villa a Gland, in Svizzera, circondato dall’affetto dei suoi cari e da un’equipe di fisioterapisti, infermieri e accompagnatori.
Ad oggi pare che ci siano importanti novità, sulle quali la famiglia mantiene l’assoluto riserbo: sembrerebbe che Schumi sia stato sottoposto ad un trattamento sperimentale con cellule staminali presso l’ospedale George Pompidou di Parigi.
Nato il 3 gennaio 1969 alle 13:43 a Hürth, Germania, da una famiglia di modeste condizioni economiche, è Capricorno con Ascendente all’ultimo grado del Toro e stellium in sesta casa composto da Urano, Giove, Marte e Nettuno. La passione per i motori è sempre stata al centro dei suoi interessi fin dalla più tenera età: cominciò a guidare a 4 anni, quando seminò il pericolo nelle immediate vicinanze di casa, assemblando un go kart con il motore di un piccolo scooter sul circuito di Kerpen gestito dal padre. Quando però sul kartodromo il piccolo Michael sbatté contro un lampione, il padre Rolf si preoccupò: “Così non si può andare avanti, troppo pericoloso, da ora in poi guidi solo dei piccoli motori e su strade normali!”. Ma le intenzioni del padre vennero eluse: nulla infatti poteva scoraggiare Michael che dimostrò fin da adolescente una grande sopportazione del dolore e della fatica. Nemmeno una profonda ferita al ginocchio, prontamente ricucita in ospedale, poté infatti scalfire la sua determinazione – Sole in Capricorno leso e disposto da Saturno in dodicesima.
Il rapporto con i giovani piloti di qualche anno più grandi, era invece più problematico. Lì emergeva il suo carattere introverso “Mi sono sempre nascosto dietro gli altri, dietro i grandi, ma in un certo qual modo riuscivo comunque ad intrufolarmi nel loro gruppo…” – Sole leso in Capricorno, ascendente Toro. Si cimentò in pista a 12 anni con la patente lussemburghese, diventando campione di go-kart sia tedesco che europeo a soli 18 anni – Mercurio, astro ricollegato oltre che ai mezzi di comunicazione anche a tutti i mezzi di trasporto, è il pianeta straordinariamente più stimolato dell’intero tema natale del pilota: congiunto al grado al Medio Cielo in Capricorno, forma un trigono con l’Ascendente, Urano e Plutone, un quadrato con Marte e un sestile con Nettuno e un largo trigono con Giove.
La sua carriera proseguì spedita fino al 1991, quando debuttò in Formula Uno con la Jordan, mentre nel 1992 centrò il primo podio in Messico e la prima vittoria mondiale nel Gran Premio in Belgio; nel 1996 passò alla Ferrari. Il primo titolo con la Rossa arrivò nel 2000, dopo ben 21 anni di mancate vittorie per il Cavallino. Nel 2004, vincendo il suo settimo mondiale, diventò il pilota di Formula Uno più titolato in assoluto – “La Ferrari è la mia famiglia, ci resterò a vita!”.
Gli sponsor stessi furono un incentivo per Michael a rendere sempre il meglio. Era certamente ambizioso – Sole in Capricorno, Medio cielo molto stimolato - ma si sentiva anche in dovere di compensare con delle vittorie gli sforzi economici dei sostenitori - “Se mi aiutano, allora io devo dare loro qualcosa in cambio, e farò tutto ciò che è nelle mie possibilità”.
La forte determinazione, il pragmatismo e la perseveranza nel raggiungimento dei propri scopi, specialmente negli anni più difficili della Ferrari – Sole in Capricorno nei gradi dell’esaltazione di Marte in nona casa, leso da Saturno in dodicesima e dalla Luna in terza – è ravvisabile anche nella meticolosità e nella precisione con le quali il pilota studiava ogni minimo dettaglio strutturale del circuito che avrebbe dovuto affrontare nella gara successiva, addirittura facendo la ricognizione in bicicletta, pur di scongiurare qualsiasi imprevisto durante le sue performance sull’asfalto – stellium in sesta casa, Saturno in dodicesima.
Con un attuale patrimonio che ammonterebbe a 800 milioni di dollari, Schumi si è distinto per una grande attenzione al prossimo attraverso le numerose elargizioni di beneficienza – Nettuno congiunto al Discendente, sestile a Mercurio e quadrato a Venere: nel 2004 ha donato personalmente ben 10 milioni di dollari alle vittime dello Tsunami nell’Oceano Indiano. Ha inoltre giocato a calcio nella Nazionale Piloti, i cui ricavati delle partite furono destinati alle vittime del terremoto in Abruzzo. Per una crudele coincidenza del destino Schumacher è anche un sostenitore dell’ICM - una clinica di Parigi specializzata nelle lesioni al cervello e alla spina vertebrale - oltre che essere ambasciatore Unesco e della Repubblica di San Marino e cittadino onorario delle città di Maranello e di Modena.
È stato sempre molto accorto e maniacalmente attento alla propria salute e forma fisica – Ascendente Toro, valori sesta casa – tanto da contribuire alla costruzione del casco speciale per piloti di Formula Uno in carbonio, particolarmente leggero, ma estremamente solido e aerodinamico. Nonostante ciò è stato coinvolto in due gravi incidenti sul circuito: il primo nel 1994 ad Adelaide con Damon Hill e il secondo nel 1997 a Jerez con Jacques Villeneuve, il quale fu tamponato volutamente da Schumi che voleva ad ogni costo garantirsi il titolo: ulteriore conferma della sua irriducibile volontà di vincere sempre, di sfidare il rischio con astuzia e calcolo – Marte in Scorpione quadrato a Mercurio.
Nel 2006, col record dei sette titoli mondiali, si ritirò dalle corse, pur rimanendo in casa Ferrari nella veste di consulente, mentre nel 2009 parve voler intraprendere un’altra carriera da pilota con le moto – gareggiando nel campionato di Superbike tedesco - ma a Cartagena riportò una brutta caduta con conseguente frattura della base cranica.
Gli incidenti, purtroppo, un pilota di Formula Uno li deve mettere in conto, anche quelli che possono risultare fatali, come fu per il compianto Ayrton Senna. L’appuntamento con il dramma che stravolse la vita del Kaiser, altro soprannome affibbiato a Schumi, fu invece l’antivigilia di Natale del 2013: poco dopo le 11, durante una discesa con gli sci in un fuori pista sulle nevi di Meribelin Savoia, Schumacher cadde battendo violentemente la testa contro uno sperone di roccia, urto che gli provocò un grave trauma cranico ed un’emorragia cerebrale. Al momento dell’incidente (pochi giorni prima del suo compleanno) Marte era appena entrato nella sua sesta casa ed era congiunto a Giove e a Urano natali, quadrato alla Luna radix lesa in terza. Plutone si stava congiungendo al Sole in Capricorno e stava formando un’opposizione al grado alla Luna natale, lesa anche dal transito di Urano in Ariete. Una delicata quanto difficile configurazione planetaria, che riattivava la dolorosa opposizione tra i luminari tra terza e nona casa, i settori per antonomasia correlati al movimento, alla circolazione e agli spostamenti.
Passaggi planetari importanti attendono nei prossimi mesi Schumi – al quale verrà dedicato prossimamente un documentario per onorare i suoi 25 anni di carriera: Saturno si congiungerà al Medio Cielo e a Mercurio e nel contempo formerà trigono a Plutone e sestile a Nettuno radicali, quadrando Marte nella primavera, mentre Giove passerà sul Sole e quadrerà Saturno natale. Il periodo potrà corrispondere ad un rinnovato interesse del mondo sportivo per il campione, nella speranza che la terapia sperimentale possa fornirgli il giusto supporto per il recupero fisico. Il passaggio di Saturno in decima casa potrà fornirgli i giusti strumenti per ritornare ad essere più autonomo, a costo comunque di sacrifici e impegno. Giove, infine, potrà riaccendere davvero i riflettori su di lui, magari anche quelli del mondo scientifico impegnato nella lotta contro i danni neurologici da trauma.
“Senza la mia famiglia, il suo aiuto e il suo appoggio non ce l'avrei mai fatta ad essere quello che sono”: disse Schumacher in tempi non sospetti. Parole da brivido che risuonano ora come ora quanto mai attuali.
La speranza del mondo, non solo quello della Formula Uno, è di rivederlo presto in salute.