Luna Piena a 20°00’ del Leone alle 8:34 del 9 febbraio 2020
Niente distrae Luna e Sole dal loro faccia a faccia in questo Plenilunio di febbraio: unici protagonisti sul palcoscenico celeste. Non è un caso che coincida con la notte delle stelle, la notte degli Oscar a Hollywood (e, più modestamente, in Italia con la serata finale del Festival di Sanremo). Con lo spettacolo che celebra (o almeno dovrebbe) il riconoscimento del talento dell’artista, dell’unicità della sua espressione.
L’occasione per riaprire il cuore alla bellezza, all’entusiasmo dopo aver liberato la mente e lo sguardo con la Luna Nuova in Acquario. Potremmo essere tentati di cedere al sospetto, derubricarla a una facile ed effimera consolazione alle difficoltà che ancora affrontiamo giorno dopo giorno sulla scia della congiunzione Saturno/Plutone e delle eclissi di gennaio. Ma cadremmo nella trappola più insidiosa di queste configurazioni: la resa non alla realtà ma al pessimismo fine a se stesso.
“Tutto è precario, dobbiamo essere qualcuno”. Ho letto queste parole proprio al loro culmine. Le ha pronunciate un giovane medico italiano impegnato nella cooperazione internazionale, protagonista di una delle storie del libro “La mattina dopo”, in cui Mario Calabresi racconta come si vive dopo una sconfitta, una perdita, un lutto. O, come, Damiano Cantone, dopo essere sopravvissuti miracolosamente, ma non incolumi, a un incidente aereo. L’esperienza dell’intrinseca fragilità della vita non si trasforma in una condanna alla rinuncia, diventa invece la rivendicazione coraggiosa, leonina della propria natura e di una vocazione. La chiave è in quel verbo: essere non diventare qualcuno. Nella ricerca non dell’affermazione fine a se stessa, trionfo assoluto dell’ego (lato ombra del segno) ma della coerenza, della fedeltà alla natura più profonda di sé.
Non è un caso che, subito dopo il Plenilunio, prima la Luna e poi il Sole perfezionino il trigono a Marte in Sagittario (governato da un Giove in Capricorno sestile a Nettuno in Pesci) che agisce e si batte per ciò in cui crede con un realismo che tempera e non soffoca l’idealismo. Il campo di battaglia lo definiscono invece Venere, Lilith e Chirone in Ariete: un femminile (che non è patrimonio esclusivo delle donne) ferito, offeso, negato che reclama con orgoglio e veemenza, in nome di tutti gli esclusi, il suo spazio alla ribalta.
Lo abbiamo visto manifestarsi con straordinaria intensità nello show offerto da Jennifer Lopez (Sole in Leone, Marte in Sagittario) e Shakira (Venere a 0° Ariete, Giove e Lilith congiunti in Toro) durante la finale del Superbowl (lo potete ammirare su YouTube). Nel canto e nella danza che celebrano la sensualità come gioia pura di essere nel corpo e con il corpo, libera dalla schiavitù dello sguardo e dell’approvazione dell’altro. Un canto e una danza che possono diventare anche nostri.
Se volete approfondire e personalizzare le indicazioni necessariamente generali di questo post, ascoltate i webinar dedicati alle lunazioni sempre disponibili nell’apposita sezione del sito.
nota: per erigere la carta per la comparazione della lunazione con il tema natale potete utilizzare il software di Astrologia in linea. I più esperti potranno impostare direttamente la sinastria tra i due temi. Ricordate però di domificare per il luogo in cui vi troverete il 9 febbraio invece che per Roma come la carta generale che accompagna l’articolo.