Ed ecco l’arcano del PAPA, che ci mostra tre figure. Il Papa sovrasta le altre due, egli è infatti l’immagine dello spirito che sovrasta e che appare agli altri due piani, il corpo (adepto con capelli oro = la fede) e la mente (adepto con capelli argento = la ragione).
Osservando la carta, si può notare che una delle due figure è nell’atto di pregare (il corpo che vive nella fede, la passività), mentre l’altra guarda negli occhi il Papa, (la mente che vuole razionalizzare) quasi a volergli chiedere ulteriori spiegazioni.
Il Vecchio austero simboleggia l’esperienza, intesa come potere, di tipo più spiccatamente spirituale rispetto a quello espresso dalla Lama precedente.
La sua barba bianca è testimonianza di saggezza ed esperienza, l’abito è blu, colore della spiritualità, il mantello è rosso, ad indicare che tale spiritualità deve essere agita nel quotidiano.
Il volto è scoperto: i misteri che la Papessa custodiva silentemente, qui vengono rivelati, trasmessi agli adepti che anelano conoscere, ciascuno con i propri mezzi.
Le mani sono coperte da guanti bianchi: le sue azioni sono esenti da “contaminazione” materiale, il loro potere è puramente spirituale (la croce blu su di essi).
La mano destra è nell’atto di benedire, con le due dita, indice e medio, che puntano in alto. Nella lettura della mano queste dita indicano Giove e Saturno: giustizia e clemenza divina. È con tali strumenti che il Papa benedice gli astanti, servendosi della Giustizia e della Clemenza.
La bocca è aperta, oralmente sta rivelando ciò che la Papessa taceva. Il pastorale ha sette estremità, divise sui quattro livelli del piano della realtà: nel complesso costituisce il settenario, arcano che ingloba gli elementi del piano fisico (i 4 elementi, le 4 direzioni) ai tre mondi (fisico, animico e mentale).
Le sette estremità del pastorale possono riferirsi anche ai Sette Peccati Capitali, ostacoli principali alla conoscenza superiore.
È la rappresentazione della quintessenza umana, l’anima che percepisce al di là della materia e trasmette conoscenza e valori a chi vuole ascoltarli, sia tramite la fede che tramite la ragione.
Lo scranno ripropone le due colonne del tempio della Papessa, ma prive di velatura, perché è giunta l’ora di divulgare i misteri del creato, per permettere all’uomo di scegliere il cammino da percorrere.
In questa tappa, il Bagatto affronta la propria spiritualità, fa “vivere” quel quinto bottone che aveva posizionato proprio all’altezza del cuore nel corpetto blu (1° Lama).
Questo Arcano, in breve, indica la capacità dell’iniziato di costituire l’anello di congiunzione tra le dimensioni umana e divina.
Ora l’Iniziato ha proprio tutti gli elementi per poter decidere: quale strada percorrerà? Quella della Fede o quella della Ragione, vorrà agire d’impulso o riflettere prima? Lo vedremo poi.
Il numero cinque dunque rappresenta l’Uomo inserito tra il Creatore (1) e l’Universo (10 = somma di 1+2+3+4).
Se nel Quattro avevamo intravisto staticità, il Cinque ripropone l’Azione come necessità di andare avanti, guidati dalla dimensione superiore.
La lettera ebraica che la rappresenta è la HEI, la comunicazione, la preghiera, il senso della parola rettificata dalla conoscenza, dal superamento dell’ignoranza e della presunzione.
Nel mese associato a questa lettera (Nissan) si celebra la festività di Pessach che letteralmente significa “bocca che parla”. Il valore numerico della He è 5.
Questa lettera è formata da una DALET ed una YOD. Il mondo fisico attuale (Dalet) e la spiritualità (Yod) ovvero il Mondo a Venire. Ricordiamo che nella Torah, l’aggiunta della lettera He al nome di Sarah (moglie di Abramo) la rende feconda anche in età molto avanzata e la stessa He aggiunta al nome di Abramo (Avram poi Avraham) lo rende conscio che l’uomo è SEMPRE soggetto alla volontà di un Essere Superiore.
Ora passiamo alla fase pratica: questa carta ha molteplici significati: tradizione, fede, scala dei valori, comunicazione, monito sui 7 peccati capitali, indulgenza e giudizio divino.
È il discernimento tra il bene ed il male, il libero arbitrio, la scelta . Suggerisce di ascoltare i consigli di una persona matura. Indica la buona fede e la bontà.
Viceversa può significare la malafede, l’errore nel giudizio, nell’arbitrio e nella scelta, la falsità della fede seguita o della guida spirituale prescelta.