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L'AMORE - QUANDO NON BASTA E QUANDO FA MALE

a cura di Elena Cartotto
 
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Basterebbe avere sottomano il tema natale della principessa triste Lady Diana, morta a 36 anni o dell’ancor, forse, più triste, icona hollywoodiana Marylin Monroe, deceduta alla stessa età, per avere il senso astrologico di un’emotività distorta e di un’affettività lesa che sembrano non trovare mai il proprio compimento o il proprio piacere. Non a caso Elton John ha dedicato a Lady D. la stessa canzone pensata per Marylin, “Candle in The Wind”, riadattata per l’occasione in una sofferta e nostalgica “Goodbye England’s Rose”.

Le due donne avevano, probabilmente non a caso, la stessa Luna in Acquario mortificata per più versi. Due soggetti eccentrici, per certi aspetti ispirati, capaci di sentire dove volge il vento prima degli altri, di incarnare sogni collettivi come vuole il signore del segno, Urano, ma soprattutto Nettuno esaltato proprio nell’Acquario. Ecco, la Luna racconta in un tema natale, sia femminile che maschile, quanto il mondo emotivo possa avere spazio, essere compreso, accettato, accudito, coccolato, o, al contrario, maltrattato, ferito, offeso, eluso, ignorato.

La Luna di Marylin magnificamente congiunta a Giove, era, però, opposta a Nettuno e quadrata a Saturno: segno di un’insoddisfazione costante, di emozioni deviate e fuori controllo, di piccole e grandi fobie, di insanabili ferite infantili, retaggio di un passato da orfana, come lei era stata, e premessa di un futuro in fuga da ogni stabilità e costrizione: perché quando premono Saturno e Nettuno sulla Luna, radicarsi, specialmente per una Luna in Acquario, è sempre difficile. Lo si può fare per sfida, dovere, senso di responsabilità, ma Nettuno è sempre oltre, altrove, lontano, sfuggente, e Saturno fa avvertire ogni impegno emotivo come un insopportabile obbligo. Marylin lo diceva di se stessa, consapevolmente lucida, come le imponeva quel Saturno quadrato alla Luna: “Non sono nata per essere felice”.

Lady Diana pagava pegno ad una Luna opposta a Marte e Urano e quadrata a Venere, che la rese figlia di genitori coinvolti in una separazione molto difficile, in particolare per una bambina del Cancro, segno che più degli altri ha bisogno nell’infanzia di molto affetto, incoraggiamento e di una famiglia unita in grado si supportarlo emotivamente. Un bimbo del Cancro precocemente abbandonato può diventare un adulto difficile, teso all’autolesionismo.

Diana temeva l’imprevisto, il fato dirompente e meschino incarnato da quella congiunzione Marte/Urano/Plutone in 8^ casa, in grado di portare morte dove lei voleva amore, distruzione nella creazione. Tante vite in una sola, questo era il destino di Diana che nelle sue crisi, nei suoi sbalzi d’umore che avevano ripercussioni anche sul suo modo di vivere la propria immagine, il cibo, il denaro, sembrava essere costretta ad incarnare quell’instabilità da cui aveva tentato di fuggire col suo matrimonio da favola. 

Con una Luna difficile, compromessa, soffocata è complicato amare e farsi amare, perché questo implica accettare il nutrimento emotivo da parte dell’altro. Nutrirsi è una funzione esistenziale primaria, legata alle origini e all’evoluzione della vita, collegata alla Luna e al rapporto col materno. Ferite troppo potenti su questa simbologia portano a rifiutare il cibo o a volerne troppo. L’amore? O si respinge o non basta mai, nemmeno con tre mariti e infiniti compagni prestigiosi come accade a Marylin o sposando un principe come fece Diana.

Avrebbe potuto salvarle Venere dall’infelicità a cui la loro Luna pesantemente lesa le aveva condannate? Ad una prima occhiata sembrerebbe di sì, specialmente nel caso di Marylin che si ritrovava una Venere totalmente beneficata. E infatti Marylin fu molto, perfino, troppo amata: dai suoi uomini, dal pubblico, da ben due presidenti degli stati Uniti d’America. Eppure quella Luna d’Aria già di per sé tesa al distacco e alla cerebralità non era attrezzata a ricevere tutto quell’amore. E la Venere così splendente, in un segno, però, che la vede in caduta, l’Ariete, era in 9^: una casa di idealismo e proiezioni mentali. In più era una Venere sestile a Giove e trigona a Nettuno, una ridondanza che se ha sancito per un verso il successo internazionale di Marylin, ha, però, per l’altro ribadito la sua tendenza a fuggire e sognare: quel che aveva sotto mano, fosse Joe Di Maggio o il presidente Kennedy, dopo un po’ l’annoiava. L’amore doveva essere altrove, incarnato in qualcun altro, o semplicemente era un ideale impossibile da trovare in questo mondo. Venere nel caso di Marylin ha probabilmente esercitato la sua funzione di punto di Talete, ossia un pianeta totalmente beneficato in rapporto positivo con altri due, tra loro in conflitto di opposizione. Venere sanava il contrasto Giove/Nettuno, ma nel farlo rinunciava, probabilmente, alle sue prerogative più squisitamente affettive.

Paradossalmente una Venere in ottimo stato celeste non garantisce affatto una vita sentimentale soddisfacente se la Luna non vi contribuisce. La Luna, in quanto primo luminare femminile, svolge un ruolo prioritario rispetto a Venere: se non funziona, non può correggere Venere, devono intervenire anche altri pianeti a compensare. Avere una Luna conflittuale e una Venere armonica è un po’ come essere inappetenti eppur costretti a partecipare a continui banchetti.

Nel caso di Diana Venere era in Toro il suo domicilio, ben aspettata da Saturno, ma ugualmente lesa da Marte, Urano e Luna il che spiega da un lato il legame che nella sua vita si è naturalmente instaurato tra affettività e potere, e dall’altro le sue ben note sofferenze amorose.
Marylin fuggiva dalla sua stessa nettuniana inconsistenza sentimentale: si metteva in gioco e si sposava nell’estremo tentativo di superare, forse, quella sindrome di abbandono legata ai suoi valori 4^ e 8^ casa.

Diana ci cadeva dentro in pieno nelle relazioni con la sua Venere feconda e desiderosa di godimento. Una Venere in Toro affamata, bulimica, come fu effettivamente lei quando soffrì di problemi alimentari; una Venere per giunta posizionata in casa 5^: Diana non avrebbe mai potuto ignorare le seduzioni dell’amore, e non poteva accontentarsi, come di fatto non si accontentò, di un rapporto formale da casa 7^ quando sulla 5^ battevano aspetti così potenti.

Katherine Hepburn amò per gran parte della sua vita, all’interno di un rapporto informale, il collega attore Spencer Tracy che non divorziò mai dalla moglie per stare con lei. Si erano accordati così e il legame funzionò, a lungo, addirittura meglio di un matrimonio. La Luna di Katherine in Toro congiunta al Sole e sestile a Saturno risulta ampiamente ben messa rispetto alla Venere in Ariete totalmente lesa.

L’amore nelle sue componenti emotive e affettive non si può ridurre né filosoficamente, né astrologicamente, a pochi elementi: è sempre l’insieme a parlare. Però una Luna ben strutturata, specialmente in un tema femminile, può risultare più determinante di Venere al fine di una felice realizzazione affettiva. Probabilmente rende più capaci di accettare quell’amore, inteso come nutrimento emotivo, che trova le sue origini nell’infanzia e che inevitabilmente si ripropone a diversi livelli nelle successive fasi della vita. Lune molto lese possono generare sofferenza e impedire relazioni soddisfacenti fino a quando la persona non comprende che il problema di fondo non è la sfortuna di incontrare persone che non danno mai abbastanza, ma la propria incapacità di ricevere e talvolta anche di chiedere ciò di cui si ha veramente bisogno.




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