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LAMPI DI GUERRA. ASTROLOGIA DELLA CRISI IN UCRAINA

a cura di Melissa Rhys
 
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Ucraina, 24 agosto 1991, Kiev, h:17:31 (BGT -3:00)
Russia (dissoluzione URSS), 5 settembre 1991, h.:7:30 (GMT +0:00)
Stati Uniti 4 luglio 1776, Philadelphia, h:17:10 (LMT +6:00)
NATO, 24 agosto 1949, Washington, h.:11:42 (EDT +4:00)
Patto di Varsavia, 14 maggio 1955, Varsavia, h.:10:00 (CET)
Joseph Biden, 20 novembre 1942, Scranton, h.:8:30 a.m.
Vladimir Putin, 7 ottobre 1952, San Pietroburgo, h.:9:30 a.m.

fonti: Nicholas Campion, The Book of World Horoscopes
Astro-Databank

Nel webinar di inizio anno che conteneva una panoramica del 2022 avevo dedicato un capitolo all’astrologia mondana individuando tre possibili nodi critici: l’Ucraina, la questione Cina/Taiwan e il triplice ritorno di Plutone sulla carta natale degli Stati Uniti con risvolti ad ampio raggio sia all’interno che in campo internazionale. Ma non avevo immaginato che i fuochi si accendessero così presto rispetto ai transiti dinamici della seconda parte dell’anno, in particolare il quadrato Saturno/Urano.

Quanto sta avvenendo in questi giorni riconferma invece l’importanza attribuita dagli antichi agli ingressi del Sole nei segni cardinali e alle lunazioni nell’anticipare e tracciare gli eventi collettivi. Per comprenderlo a pieno facciamo un passo indietro: lo scorso dicembre una dichiarazione del presidente russo aveva per l’ennesima volta ribadito la preoccupazione per l’espansione della NATO nell’Europa dell’Est. In particolare, Putin contestava agli Stati Uniti e all’Alleanza Atlantica di aver tradito una promessa fatta negli anni 90 per limitarla, garantendo così uno spazio d’azione alla Russia nelle sue tradizionali aree di influenza. Il motivo principale del contendere, come è avvenuto a scadenze regolari dal 2014, anno dell’annessione militare della Crimea da parte dei Russi, in poi, era ancora una volta l’Ucraina e la sua posizione nello scacchiere delle alleanze internazionali.

Vista la carta dell’indipendenza di quest’ultima non era difficile ipotizzare che questo sarebbe stato uno dei temi salienti dell’anno: con una Luna in Prima casa a 22 gradi Acquario in largo quadrato a T con Plutone a 17 gradi Scorpione in Decima e Giove, Mercurio e Venere, rispettivamente a 25, 26 e 28 gradi del Leone in Settima, il tema era destinato ad essere attivato ripetutamente dal quadrato Saturno/Urano (che quest’anno ha il suo perno a 18 gradi dei segni fissi) a partire da luglio fino ad autunno inoltrato. Lo stesso aspetto mondano, guarda caso, tocca anche il quadrato natale a T del tema di Putin tra Giove a 19° gradi in Toro in Settima e il Nodo Nord a 20 gradi Acquario in Quarta e il Nodo Sud a 20 gradi Leone congiunto al Mediocielo e Lilith. L’importanza del transito non viene sminuita neppure dalla domificazione incerta (l’ora di nascita è classificata come D nella scala Roden, applicata da Astro-Databank, l’archivio dati più affidabile).

Dal punto di vista dei transiti a dare il là all’escalation anticipata cui stiamo assistendo, per Putin l’ultimo quadrato Saturno/Urano a 11 gradi fissi, esatto sulla sua Venere natale in Scorpione in Prima casa, signora del Sole, a dicembre, in coincidenza con le prime dichiarazioni bellicose, e il ritorno di Marte a 26 gradi Sagittario a gennaio con i botta e risposta diretti con Biden. Quanto sta accadendo è per lui una questione di onore personale ancor prima che nazionale, l’occasione per riaffermare un ruolo dominante sul palcoscenico interno e internazionale. Mentre per l’Ucraina a segnare un momento fatidico per il futuro sono stati il transito dei Nodi in quadrato al Sole a 0 gradi Vergine e il successivo ingresso sull’asse critico Toro/Scorpione di metà gennaio.

È curioso notare come temi analoghi a quelli in evidenza nel tema di Putin vengano attivati dalla Luna Piena in Leone appena passata del 16 febbraio, che cade esattamente sulla congiunzione natale Sole/Venere a 28 gradi Scorpione in Dodicesima del presidente americano Biden e in opposizione alla Luna a 27 gradi Acquario della Sibly chart degli Stati Uniti. Del resto, sono state le sue dichiarazioni sulla certezza da parte americana circa l’intenzione dei Russi di invadere l’Ucraina ad accrescere ulteriormente la tensione nelle ultime settimane: erano passati solo due giorni dalla Luna Piena in Cancro del 18 gennaio. Se domifichiamo quel Plenilunio per Bruxelles, sede attuale della NATO, e dell’Unione Europea (la possibile integrazione economica dell’Ucraina nella UE è considerata da alcuni insigni politologi il vero motivo delle preoccupazioni della Russia) otteniamo riscontri sorprendenti.

La Luna in Decima passa dall’opposizione a Plutone a quella al Sole, entrambi sulla cuspide della Quarta: il tema è quello della patria (in questo caso l’organismo sovranazionale a cui si appartiene), della sicurezza, dei confini e dei nemici dichiarati che li mettono in discussione insieme alle autorità che li hanno governati fino a quel momento. Questa lunazione segna anche il ritorno lunare dell’ingresso in Capricorno del 2021, in cui la Luna a 27 gradi Cancro si opponeva alla congiunzione Venere/Plutone. Quello stesso ingresso domificato per Kiev fa cadere l’opposizione sull’asse Ascendente/Discendente con la Luna congiunta all’Ascendente a 26 gradi Cancro.

Se possibile ancora più intensa appare la Luna Nuova successiva, quella in Acquario del 1° febbraio, sempre domificata per Bruxelles: tutti i pianeti sono intrappolati dai Nodi nell’emisfero orientale della carta, sei di essi, luminari e signore della lunazione compresi, sono raccolti in Prima casa e due, Marte e Venere, sono congiunti all’Ascendente. Oltre alle ovvie implicazioni della presenza di un Marte che sorge all’orizzonte, non dobbiamo dimenticare che Venere, uscita dal retrogrado, è nella fase di Stella del mattino, che gli antichi consideravano foriera di guerra. Ci sono poi Sole, Luna e Saturno congiunti che quadrano il Fondocielo, a cui è congiunto a propria volta Urano, indice di alta volatilità.

Nell’interpretazione tradizionale una carta con i malefici così prominenti (Marte in esaltazione congiunto all’Ascendente, Saturno in domicilio che governa quasi tutti i pianeti ed è in quadrato all’asse Fondocielo/Mediocielo) non può non essere considerata preoccupante. Anche se uno spiraglio di luce e di ottimismo, una possibile via d’uscita sono offerti dal benefico Giove, fuori dalla morsa di Saturno nel domicilio notturno dei Pesci, in sestile a Urano e al Fondocielo e in trigono al Mediocielo dalla Seconda. Vista la casa in cui si trova, la soluzione alla crisi potrebbe essere trovata grazie a transazioni e compensazioni economiche ma certo pare difficile, alla luce dei transiti, che questo avvenga in tempi brevi.

Che si tratti di un conflitto ad alta o bassa intensità, a pagarne il prezzo più alto saranno comunque l’Ucraina e soprattutto il suo popolo: Saturno si appresta a transitare sulla Luna in Prima casa del tema dell’indipendenza che lo rappresenta. Se la Luna Nuova in Acquario quadrava il Fondocielo, su cui transita anche Urano, il prossimo Plenilunio in Leone cade esattamente su Venere in Leone in Settima che lo governa. e tocca anche Giove e Mercurio. Senza dimenticare l’eclissi solare in Toro di fine aprile sempre sulla cuspide della Quarta. La vita di una nazione viene destabilizzata dalle fondamenta con ricadute, perdite e sacrifici in punti nevralgici: Mercurio governa la Quinta e la Sesta, Giove la Seconda e la Dodicesima. 

Ma basta dare un’occhiata alle carte natali per capire che non ne usciranno indenni neanche i grandi antagonisti, che si tratti degli Usa o della Nato, della Russia o degli stati ex sovietici suoi alleati, di Putin o di Biden. Nel celebrare l’anno scorso la Grande congiunzione Giove/Saturno a 0 gradi Acquario non abbiamo prestato abbastanza attenzione al fatto che Saturno si trovasse esattamente su quei gradi al momento della dissoluzione dell’Unione Sovietica. Tutte le nazioni che ne sono scaturite ne portano l’impronta e stanno vivendo quindi il primo ritorno: esistono giovinezza ed età adulta anche per gli stati e il passaggio non è mai indolore.

Quanto a Biden, il ritorno di Plutone sul tema degli Stati Uniti, che si perfeziona sempre con la prossima Luna Piena in Leone, è solo il primo di tre che ne trasformeranno la struttura interna e ne ridisegneranno il ruolo nel mondo. Così come si annuncia irta di rischi l’eclissi lunare di novembre che, come nel 2020, coincide con un turno elettorale, seppure meno impegnativo delle presidenziali. Compiti e ostacoli da far tremare i polsi, anche se la natura scorpionica del tema lo mette istintivamente in sintonia proprio con quel tipo di eventi.

Non meno difficile la situazione di Putin: la partita a poker che sta giocando sull’Ucraina potrebbe ritorcerglisi contro. Il quadrato a T natale, messo ripetutamente sotto pressione da Saturno e Urano durante l’anno, ha il suo lato di rilascio in Prima casa, non lontano da Venere. Se non dovesse concludersi come spera, potrebbe perdere non solo credito e popolarità.

Sullo sfondo intanto osserva questo scontro il terzo (o forse dovremmo ormai dire il primo) incomodo: il presidente cinese Xi Ping. Questo conflitto tra rivali potrebbe offrirgli l’opportunità per riprendersi quello che da sempre la Repubblica Popolare Cinese considera suo: Taiwan. La congiunzione Marte/Giove ai primi gradi dell’Ariete degli inizi di maggio cade esattamente sul discendente della carta fondativa della Repubblica di Taipei e ne fa la vittima ideale di un colpo di mano rapido e fortunato.




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