Sensibile, intuitivo, umorale, il Cancro va a fasi, esattamente come la Luna che lo governa. Dietro i suoi stati d’animo così variabili non c’è sempre un motivo preciso. A volte non sono i problemi del presente a turbarlo, ma le risonanze del passato che tornano a soggiogarlo con il sentimento forse a lui più congeniale, la nostalgia. Il Cancro è nato nostalgico, un po’ come la Luna che prima di essere piena viaggia dimezzata, con un lato in ombra che le manca anche se, in fondo, è sempre lì.
Il senso del pieno è anche quello che prova la madre che è un tutt’uno col suo bambino nell’estasi di una maternità che prima o poi sfocerà nel parto e troverà il suo compimento. Però il Cancro è prima del compimento, della lacerazione, dell’atto chirurgico della nascita che è già pertinenza della leonina casa 5^ con tutta la sua simbologia di figli, educazione, questioni dinastiche e di casata.
Il Cancro come evidenzia anche il glifo che richiama il numero sessantanove inclinato, si richiude su se stesso, si accartoccia nel suo mondo emotivo, si piega sulla sua simbolica gravidanza che vorrebbe infinita, come un’eterna luna piena. Non a caso l’astrologa Lisa Morpurgo associa al Cancro il motto “Io mi difendo” perché la difesa di sé, della propria interiorità, della creatura che in proiezione porta in grembo, è già implicita nel ripiegamento del Cancro: basti pensare al granchio tenero dentro, ma corazzato all’esterno. Si tramanda anche che il glifo rappresenti la dea Iside che si specchia, con un chiaro riferimento al più grande principio femminile del pantheon egizio. Iside è naturalmente associata alla fertilità e alla maternità e nel Cancro troviamo questa compresenza dei due pianeti femminili per eccellenza: la Luna materna e la Venere feconda che nel segno trova la sua esaltazione.
Il Cancro ha un rapporto molto immediato col proprio inconscio e con l’affettività: non è un segno che deve girare intorno alle emozioni e ai sentimenti per poterli esprimere. Gli viene naturale, è sempre un poeta, l’ultimo dei romantici, anche se nella vita fa il meccanico.
La famiglia zodiacale cancerina raccoglie in sé una quantità straordinaria di personaggi celebri che si sono espressi attraverso una scrittura emozionale, sentimentale, forte, di pancia, interiorizzata. La scrittura, come talento e professione, appartiene al Cancro e alla casa 4^ astrologica che diversamente da quel che si pensa non rappresenta affatto solo la famiglia, del mulino bianco o nero che sia, ma anche la casa interiore. La 4^ casa, di matrice lunare, opposta alla vetta della 10^, apre abissi di insospettata profondità attraverso le radici personali e familiari che sprofondano nell’inconscio, nel sogno e nelle emozioni del lontano ricordo della vita prenatale. Per altro è interessante evidenziare come per Lisa Morpurgo Mercurio si situi in trasparenza nel Cancro, quasi a voler sancire, anche da un altro punto di vista, la capacità narrativa del segno che spesso rimane occultata da altre caratteristiche. Perfino l’apparentemente ruvida Oriana Fallaci raggiunge nei suoi libri apici di intensità emotiva incredibile come nel libro “Un Uomo” in cui racconta il suo rapporto d’amore con il rivoluzionario greco Panagulis o nella famosa “Lettera a un bambino mai nato” che riesce a centrare in un sol colpo tutti i temi cari al segno del Cancro. E che dire del Cancro Leopardi col suo Infinito e con l’ode alla luna quasi avvertisse, sebbene non fosse un astrologo, la potente influenza di questo astro nella sua vita? E poi c’è Pirandello con il suo snodo sull’incomunicabilità umana, l’esistenza spezzata tra le emozioni di dentro e gli artifizi del fuori con tutti gli imperativi sociali di adeguamento agli stereotipi di forme linguistiche e di pensiero che ci impediscono di essere ciò che realmente siamo e di comprenderci realmente l’un l’altro.
La forma, in fondo, appartiene a Saturno esaltato in Bilancia e domiciliato in Capricorno segno dell’inverno, di una natura ridotta all’osso, allo scheletro di se stessa. Il Cancro si oppone al Capricorno anche con questa sovrabbondanza di tenerezza che deborda e travolge la nuda esistenza delle cose. Tenerezza che si esprime benissimo nel lavoro con i bambini, ad esempio, a cui il Cancro è molto portato sia come pediatra, sia che operi come insegnante d’asilo o infermiere nelle nursery, o anche che faccia nascere i bimbi stessi in quei ruoli che possono essere tipici del ginecologo o dell’ostetrica.
In fondo, anche da adulto, resta sempre un po’ bambino e offre agli altri quello che vorrebbe ricevere: tanta dolcezza. E i dolci sono pertinenza del Cancro, anche se il cibo come nutrimento è legato al Toro. Così come i latticini che riportano al latte materno: il Cancro, infatti, può amare professioni legate a questi alimenti scegliendo di diventare pasticcere e formaggiaio. E probabilmente solo il Cancro Tom Hanks poteva interpretare con tanta bravura un adulto rimasto bambino a causa di un ritardo mentale nel film ormai iconico Forrest Gump. Gli attori del Cancro o fortemente marcati dal segno, hanno un po’ tutti questa sorta di ridondanza con ciò che è puro, infantile, perfino quando sono fascinosi, se non veri e propri sex symbol. Tom Cruise è un altro esempio, e nel mondo femminile in stile perfettamente cancerino sia per la bravura interpretativa di dare voce a tutte le emozioni sia per il candore lunare, spicca Meryl Streep.
La musica viene compenetrata da questa abilità del Cancro di essere un cantastorie e così Roberto Vecchioni incanta da sempre il suo pubblico con canzoni dalle tematiche fortemente cancerine: l’amore, il sogno, il passato. Da “Luci a San Siro” a “Sogna ragazzo sogna” senza dimenticare “Per amore mio (ultimi giorni di Sancho P.)” in un perfetto mix di letteratura, ricordi personali, immaginazione poetica.
Si dice che il granchio cammini all’indietro, in realtà ama muoversi un po’ in tutte le direzioni, specie lateralmente. Però, se minacciato, flette il corpo e fa un balzo indietro. Da qui si è sempre attinto, a livello di rappresentazioni simboliche, per spiegare l’attaccamento del segno del Cancro al passato che lo rende spesso appassionato di storia, archeologia, lingue morte e che, in combinazione con valori di casa 8^ o Scorpione, può favorire anche una notevole attitudine alla psicoanalisi per questa propensione a entrare dentro le dinamiche inconsce, familiari, dimenticate che sono alla base della terapia analitica. Carl Gustav Jung era Leone, ma con Venere e Mercurio congiunti in Cancro.
Il Cancro può occuparsi bene di tutte quelle situazioni che richiedono attenzione alla famiglia a livello di mediazioni giuridica, ad esempio, o anche, se consideriamo la casa come immobile, e non come nucleo familiare, il Cancro può eccellere nell’architettura, nell’arredamento d’interni, nell’home staging. Con valori Toro o sull’asse 2^/8^ potrebbe trarre profitto anche dalle compravendite immobiliari e dal business degli affitti brevi o trasformare la sua casa in un B&B.
Il Cancro è un segno d’Acqua e va da sé che spesso abbia un buon rapporto con questo elemento che lo può portare ad avere attività connesse al mare, come ad esempio: pesca, vela, barche. E in lontananza sembra quasi di veder riverberare il capolavoro del Cancro Hemingway: “Il vecchio e il mare”.
Se l’economia si sviluppa con il Toro grazie alla sua capacità di gestire e organizzare le risorse che apporta l’Ariete dopo le sue battute di caccia, sono i Gemelli che iniziano a intrattenere veri e propri rapporti commerciali con l’ambiente in virtù della loro abilità nel tessere relazioni. Il Cancro, però, è il segno che riesce, in perfetta successione rispetto agli altri tre, ad applicare l’economia alla fondazione del primo vero nucleo sociale: la famiglia. Per estensione questa sua capacità di proteggere e sostenere la famiglia, può essere letta come propensione all’accudimento dei più fragili, comprese le donne, tipica espressione lunare, che subiscono vessazioni e maltrattamenti. L’empatia naturale del Cancro gli consente di fornire aiuto e di fare da scudo dove vede soffrire gli indifesi perché in loro proietta sempre un po’ di sè, di quella sua parte rimasta fragile e innocente. Se è vero che è un segno che cerca in qualche modo protezione per se stesso, è anche disposto a offrirla con grande sensibilità.
Il successo per il Cancro passa attraverso la capacità di entrare in contatto con le emozioni proprie e altrui per catturarle come fossero un prezioso gioiello e poi esprimerle in forma creativa, artistica, curativa, spirituale, relazionale. La sua idea di potere non riguarda le cose, ma le persone: capire cosa gli altri sentono, quali sono le loro fragilità, i bisogni emotivi irrisolti che si portano dentro, il carico di passato che rifiutano, odiano o rimpiangono. Il Cancro è un costruttore di Storia e storie che ci ricorda di diventare gli adulti che avremmo voluto accanto da bambini.
E come meglio ha scritto il Cancro Kafka: “La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio”.