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ASPETTI CONFLITTUALI MARTE PLUTONE E LA GESTIONE DELL'ENERGIA

a cura di Elena Cartotto
 

La capacità di reagire sotto minaccia, di attaccare, di incanalare la propria aggressività per raggiungere un obiettivo concreto può costituire una vera e propria ancora di salvezza quando è in discussione la sopravvivenza personale. L’aggressività, nel suo lato non offensivo, è fondamentale per competere e vincere le sfide. Questo patrimonio di istinto, di energia, di potenza sia psicologica che muscolare che tutti abbiamo, sebbene in misura e modalità differenti, dipende dai tre pianeti maschili, ossia Marte, Plutone e il Sole. 

Questi sono i tre pianeti che, non a caso, governano l’Ariete, per domicilio ed esaltazione. L’Ariete è il primo segno dello Zodiaco e la sua attitudine ancestrale è quella di andare avanti oltre ogni ostacolo, di sfondare e abbattere tutto ciò che si presenta sulla strada e tenta di bloccare la sua indomabile corsa. Non ha l’astuzia di aggirare il pericolo che dipende da Mercurio, né il senso della difesa di ciò che considera proprio da un punto di vista materiale o affettivo, come il Toro e il Cancro. Non sa dosare le proprie energie in modo opportunistico come l’Acquario, né rispondere a una strategia come il Capricorno. Insomma, l’Ariete rappresenta davvero l’unione esplosiva di questa triade d’eccezione costituita da Marte, Plutone e Sole. Tra i tre il Sole è il pianeta più centrato e consapevole: domina, infatti, il Leone che sa perfettamente di essere l’inesauribile fonte di calore e vitalità di questo mondo. Marte e Plutone, invece, rispondono a istanze maggiormente primitive, inconsce, oscure e di conseguenza poco controllabili, tanto che gli stessi transiti di Marte sono particolarmente temuti dagli astrologi perché sono delle micce che accendono i pianeti lenti e perché spesso si manifestano prima del tempo previsto, come se avessero la tendenza ad accelerare e far precipitare gli eventi. Plutone, invece, gioca sulla sua natura occulta, di pianeta che lavora da sotto, da dentro, da dietro le quinte, come fosse una sostanza disgregante che fa marcire le cose dall’interno.

Quando si parla di violenza, ossia di una deriva dell’aggressività, i due pianeti che devono attirare la nostra attenzione sono proprio Marte e Plutone, sia che si tratti di violenza subita che perpetrata ai danni di altri. Può sembrare strano, ma gli aspetti che portano a esercitare forme di violenza o che predispongono ad attirare violenza su di sé, anche se si è apparentemente pacifici, sono spesso gli stessi. Non a caso accade di frequente che chi ha subito violenza, specie in età delicate come infanzia e adolescenza, tenda a ripeterla su altre persone una volta cresciuto/a. Questo accade perché i pianeti in quanto simboli si esprimono sempre e ciò che non accettiamo essere parte di noi, saremo destinati ad affrontarlo comunque, solo che lo incontreremo in altri volti e situazioni lungo il cammino.

Questo significa che non ci si può sottrarre ad un apparente destino violento? No, l’astrologia indica una via d’uscita o meglio la possibilità di un compromesso con le forze che abitano il nostro tema natale e che permeano di conseguenza la nostra esistenza. È la famosa legge di esorcizzazione dei simboli che ci invita a incanalare in modo costruttivo anche le energie che sono fuori controllo e che proprio per questo possono diventare distruttive.

Avere nel tema natale aspetti conflittuali tra Marte e Plutone, come quadratura e opposizione, può rappresentare un elemento di rischio. Scaricare tali aspetti tendenzialmente implica una sola cosa: praticare attività sportive che vadano a mimare la violenza o che si svolgano in un contesto di violenza “controllata” come avviene, ad esempio, nella lotta corpo a corpo o nella box.

In un adolescente che presenti importanti lesioni di Marte e Plutone, specie se reciproche, favorire un’attività sportiva “violenta” potrebbe aiutare a prevenire, ad esempio, forme di bullismo.

Nell’analisi di temi natali di persone che hanno commesso violenza, subito violenza o che esercitano proprio la box si possono trovare delle conferme riguardo alla presenza di un Marte danneggiato soprattutto da Plutone, ma non solo.

Si prenda ad esempio il caso di Mike Tyson gigante della box che nella sua vita ha espresso tutte le simbologie del suo complicatissimo Marte in Gemelli quadrato a Saturno nei Pesci e opposto a Urano e Plutone nella Vergine. Si narra che già da ragazzino avesse espresso la sua propensione alla violenza trovandosi coinvolto in diverse risse. Disse per altro di aver subito lui stesso violenza a 7 anni e venne poi da adulto condannato per stupro. Se la box non ha potuto evitare tutta una serie di situazioni in cui Tyson si è trovato coinvolto, l’ha probabilmente salvato consentendogli di usare quella violenza che poteva distruggerlo per diventare un campione. La presenza di pianeti fortemente lesi nei temi natali non è, infatti, sinonimo di un fato immutabile e negativo, anzi può diventare la molla che ribalta tutto il tema natale trasformando la crisi in opportunità.

Passiamo a uno dei migliori pesi massimi di tutti i tempi Muhammad Ali: presenta Marte in Toro quadrato a Plutone nel Leone. Fu un poliziotto a consigliargli il pugilato quando lo fermò mentre a soli dodici anni urlava contro chi gli aveva rubato la bicicletta minacciando di picchiarlo. Il poliziotto gli consigliò di imparare prima la box e lo portò alla palestra Columbia. Incredibilmente fu proprio il suo rifiuto a combattere in Vietnam, e quindi a usare la violenza contro i Vietcong, a costargli la condanna a cinque anni di prigione e una squalifica di quasi quattro anni. È come se la quadratura Marte - Plutone impossibilitata a esprimersi perché lui si era rifiutato di combattere in guerra, gli si fosse ribaltata contro. Come a dire: “se non combatti, sarai battuto”. Sua l’affermazione fortemente marziano-plutonica: "Impossibile è solo una grossa parola pronunciata da piccoli uomini, che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che lottare per cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto. È un'opinione. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre. Impossibile è niente".

Per tornare ai nostri tempi la pugile Angela Carini che ha fatto tanto parlare di sé per aver lasciato dopo soli 46 secondi il match contro l’intersessuale Imane Khelif durante le Olimpiadi di Parigi 2024, ha Marte quadrato a Plutone.

Venendo ai casi di violenza fuori controllo esercitata a danno di altri si possono citare i casi di Filippo Turetta che ha assassinato Giulia Cecchettin e quello di Pietro Pacciani maggiore indiziato come mostro di Firenze. Turetta presenta Marte in Pesci quadrato a Saturno in Gemelli e largamente opposto a Plutone in Sagittario. Pacciani ripete la stessa simbologia tra i due pianeti della violenza con Marte in Ariete, rafforzato nel suo domicilio, quadrato a Plutone nel Cancro.

Tra le vittime della violenza espressa dallo scontro tra i due pianeti si può ricordare il caso emblematico di Suor Maria Laura Mainetti uccisa a soli 61 anni con diciannove coltellate da tre ragazze che la offrirono in sacrificio a satana per celebrare un rito. La povera donna che nella vita si era sempre dedicata a Dio e al prossimo e che mai aveva incanalato quell’elemento violento presente nel suo tema natale, aveva un Marte molto stimolato, forse troppo: opposto a Plutone, quadrato a Saturno, trigono a Urano e Nettuno. Verrebbe da chiedersi cosa sarebbe accaduto se Suor Maria Laura, per quanto sembri paradossale dirlo di una religiosa, avesse praticato sport estremi o violenti nel tentativo di esorcizzare quel Marte.

Naturalmente un tema natale va sempre visto nel suo insieme e la sola quadratura o opposizione tra Marte e Plutone non va letta come una sicura propensione alla violenza in un senso o in un altro, però è un aspetto che va analizzato con attenzione. 




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