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UN MOTTO PER OGNI SEGNO : I DODICI SLOGAN DI LISA MORPURGO

a cura di Elena Cartotto
 

Lisa Morpurgo, classe 1923, ha incontrato l'astrologia nel suo percorso di vita quando era già una traduttrice, una scrittrice, una persona molto colta. Lo studio dell’astrologia ha generato in lei una spinta alla ricerca e all’approfondimento che l'ha portata ad innovare alcuni aspetti della tradizione e a teorizzare una nuova prospettiva sullo Zodiaco visto come un codice da decifrare.

All’interno di questa visione si collocano i suoi famosi dodici motti che si possono trovare come titoli dei capitoli nel suo libro “La natura dei segni”. I dodici slogan da lei ideati mirano a mettere in evidenza quella che è l'essenza più profonda di ogni segno e sono particolarmente suggestivi perché non hanno l’intento di soddisfare l'ego di chi li legge.
La reazione rispetto ai motti è diversa a seconda del segno di appartenenza: il Capricorno recepisce molto bene il suo “Io domino”, i Pesci tendono a rifiutare il loro “Io fuggo”, mentre la Bilancia rimane dubbiosa di fronte a “Io scelgo”.

I motti riescono a creare una risonanza in chiunque li ascolti, sia che vengano compresi, sia che vengano rifiutati. L’impatto di questi motti richiama quel concetto psicologico utilizzato da Freud, per altro Toro come Lisa Morpurgo, definito “perturbante”. Il perturbante ha la particolarità di suscitare un sentimento di familiarità e di estraneità rispetto alla stessa cosa e nello stesso momento. Ecco, questi motti hanno decisamente una forza perturbante che supera qualsiasi valutazione razionale. Va anche specificato che negli slogan di Lisa Morpurgo non è presente alcun giudizio morale; anzi è proprio la capacità di andare oltre il significato più immediato, più superficiale, più evidente che permette di comprenderli a fondo e di farli propri.

Il motto dell'Ariete è “Io sono il primo” e ciò non significa che l'Ariete voglia sovrastare gli altri. Intanto gli “Altri” non sa nemmeno chi siano perché per l’appunto è il primo e quindi ignora chiunque venga dopo di lui. “Io sono il primo” evidenzia la sua funzione nello Zodiaco, ossia fare da apripista, da segno di sfondamento. È l’Ariete ad aprire la porta dello Zodiaco, e questa operazione richiede un’energia immensa che supera quella di qualunque altro segno. Non a caso si trovano riuniti qui, in sede di domicilio e di esaltazione, i tre pianeti più potenti a livello energetico: Marte, Plutone e il Sole. Questa forza d’urto potrà diventare coraggio, grinta, ma anche aggressività o violenza, tutte possibilità comprese nel motto “Io sono il primo”.

Il motto del Toro è “Io mi nutro”. Vi è in questa espressione un aspetto divertente che spesso viene ripreso nelle narrazioni astrologiche sul Toro. Nei video che girano sui social media troviamo il Toro, rappresentato da bambini, adulti o anche animali, che mangia e s’ingozza fino allo sfinimento. Tendenzialmente il Toro ha davvero un rapporto di autentico amore col cibo. Da un punto di vista zodiacale questa sua attitudine ha un significato importantissimo: il Toro che viene subito dopo l’Ariete, cui è spettato il compito di aprire la strada, deve occuparsi degli approvvigionamenti, ossia di recuperare le risorse necessarie alla sopravvivenza, altrimenti il mondo generato dall’Ariete si estinguerebbe. La risorsa primaria è il cibo; il cibo nell'evoluzione umana diventerà poi altro, ossia merce e denaro. È proprio l’implacabile logica zodiacale che ha fornito al Toro il piacere del mangiare, tanto che è governato da i due pianeti più buongustai dello Zodiaco, Venere e Giove, e ciò al fine di rendergli il più naturale possibile svolgere la sua missione: se una cosa ti piace, la fai, infatti, anche molto più volentieri. 

Lo slogan dei Gemelli è “Io mi diverto”. Potrebbe sembrare un motto molto leggero e finanche superficiale, in realtà è molto profondo perché esprime una funzione fondamentale svolta da questo segno nell’intera economia zodiacale, ossia quella di giocare. È proprio il gioco, infatti, che ci consente fin da quando siamo bambini, ed è presente anche negli animali, di apprendere e di fare esperienza della realtà. Il gioco è propedeutico alla conoscenza. Senza l’”Io mi diverto” dei Gemelli non potremmo mai imparare niente e rimarremmo fermi ad uno stato primitivo senza possibilità di evolverci.

Con il Cancro lo Zodiaco intercetta un’altra funzione: la difesa. Il Cancro dice, infatti, “Io mi difendo” e data la sua struttura da granchio corazzato fuori e tenero dentro, viene facile accostarlo al suo slogan. Anche qui, però, non bisogna fermarsi al significato di superficie e pensare che giochi in difesa perché governato dalle sue fantasmatiche angosce lunari o al solo scopo di salvaguardare certe sue ben note comodità. La difesa del Cancro non riguarda solo il suo mondo interiore ed emotivo e le sue pigrizie, riguarda tutto lo Zodiaco. Il Cancro è spinto dal suo condizionamento zodiacale a costruire una famiglia, una casa, un nido a scopo protettivo, ossia difende e custodisce tutto quello che gli altri hanno fatto prima di lui consentendo a chi verrà dopo di poter svolgere la propria funzione cosciente di questo cappello protettivo. Nell’attitudine del Cancro Lisa Morpurgo coglie una strategia intelligente di sopravvivenza.

Non stupisce che il Leone si presenti con “Io sono il migliore” e al di là delle battute che sempre colpiscono il segno per questa sua intima strafottenza che sembrerebbe mirata a schiacciare gli altri, occorre tenere presente che il Leone è governato dal Sole fulcro della vita, dell'energia, del calore: senza il sole, reale o simbolico che sia, noi saremmo spenti, finiti, morti. Il Sole non può sparire, perchè dipende tutto da lui. Il Leone è come il re attorno a cui girano il regno, la corte, i destini umani. Il Sole è talmente importante che quando parliamo di segno zodiacale, parliamo della posizione in cui si trovava il Sole al momento della nostra nascita. Nel gioco degli scacchi lo scacco matto al re determina la conclusione della partita. Il Leone, quindi, non è il migliore perché è borioso; deve essere il migliore perché la sua funzione zodiacale glielo chiede.

La Vergine è legata al motto “Io conservo”. Lisa Morpurgo non sta banalmente dicendo che la Vergine non butta mai niente. Nello slogan si nasconde la funzione stagionale di questo segno che si pone in quel varco temporale che dall’estate conduce all’autunno. La Vergine sa che arriverà il freddo e conserva perché prende gli approvigionamenti del Toro, segno di Terra che la precede, e fa in modo che non vadano a deteriorarsi. Grazie al lavoro intelligente e laborioso della Vergine, nessuno morirà di fame durante la lunga stagione invernale.

La Bilancia è il settimo segno e fronteggia l’Ariete che è il primo. Paradossalmente l'eterna indecisa dello Zodiaco ha un motto che è tutto un programma: “Io scelgo”. La Bilancia ha questa funzione perché, a differenza dell’Ariete, gli Altri li conosce. Occupa, infatti, da un punto di vista stagionale, una posizione privilegiata, quella dell’equinozio d’autunno quando le ore di luce e buio si equivalgono. L’Ariete conosceva unicamente la luce esplosiva del Sole, la Bilancia è consapevole delle sfumature e delle ombre, delle tinte pastello e della sera che sopraggiunge.  Solo chi ha presente tutti gli elementi perché si situa in una zona mediana può fare una scelta mirata perché la scelta, in quanto tale, implica sempre una riflessione che soggiace alla valutazione. Implica un momento di fermo, di indecisione, che può essere breve o lungo; il tempo necessario a comparare A con B, l’Io con gli Altri perché la Bilancia a differenza dell'Ariete non può ignorare l'Altro ed è per questo che viene chiamata a scegliere. Chi sceglie di pancia in realtà non sceglie: segue un istinto, agisce da Ariete. La scelta è sempre frutto di un processo razionale: non a caso in Bilancia trova la propria esaltazione Saturno.

Il motto dello Scorpione è “Io nascondo”. Attenzione: anche qui non c'è alcun giudizio morale rispetto all’operato dello Scorpione. È vero che la tradizione lo presenta come un essere luciferino che trama nell'ombra le sue vendette, ma dire “Io nascondo” non equivale a dare del bugiardo allo Scorpione. È, invece, un esprimere la sua essenza, quella dell’animaletto che per preservarsi si nasconde, si occulta agli sguardi. Lo Scorpione, infatti, sa che più informazioni vengono fornite agli altri, più ci si mette in pericolo in quanto gli altri se ne possono approfittare per agire contro di te.  Tale attitudine fornisce, però, allo Scorpione, anche grandi qualità: come la riservatezza, la discrezione, la segretezza; qualità molto rare in questo mondo dove tutto viene sovraesposto. La funzione stagionale consente allo Scorpione di capire lucidamente che quel che si vede difficilmente corrisponde alla verità e che le vere motivazioni altrui restano spesso nascoste dietro lo schermo. Lo Scorpione va oltre il dubbio della Bilancia, non sfonda come l’Ariete, altro segno marziano, ma affonda, scava, va sotto, fino all’inferno per usare un termine caro a questo segno. Fuor di metafora ciò implica la sua capacità di correre dei rischi; capacità indispensabile per la sopravvivenza non solo sua, ma di tutti.

Il Sagittario dice “Io vado più lontano” e lo si può immaginare come uno Scorpione redento. Basti pensare al simbolo dello Scorpione che è una M con una freccia finale che indica la coda puntuta del segno. Il simbolo del Sagittario invece è proprio una freccia, come se la coda dello Scorpione si fosse staccata per lanciarsi verso l’Alto e l’Altrove. Il Sagittario riemerge dalle profondità scorpioniche, dei suoi nascondigli, e porta nello Zodiaco un elemento di inquietudine. L’inquietudine, data dal domicilio nel segno di Nettuno, non va scambiata per l’irrequietezza dei Gemelli che si muovono tanto, ma sempre nello stesso ambiente. L’inquieto Sagittario supera il suo habitat e va proprio da un'altra parte: sia da un punto di vista geografico che mentale. Grazie alla funzione esplicata dal Sagittario tutto lo Zodiaco fa un balzo in avanti verso la conquista di nuovi mondi proiettati nel cosmo e nella conoscenza.

Il Capricorno approfitta del balzo del Sagittario e arriva esattamente dove vuole arrivare, ossia sulla vetta. Come uno stambecco che guarda l’infinito a valle, il Capricorno dice “Io domino”. Per dominare bisogna stare in alto e sopportare la solitudine che nasce dalla distanza che si crea rispetto agli altri. La nota ambizione del segno si esprime in una vera e propria devozione al lavoro che lo porta spesso a sacrificare gli affetti per realizzare i propri obiettivi assumendosi anche le necessarie responsabilità. Non ha tempo a disposizione per coltivare i rapporti umani, perché il suo compito è gestire e organizzare le risorse trovate del Toro e preservate dalla Vergine: è infatti il terzo e ultimo segno di Terra.

Il motto dell’Acquario sintetizzato nell’espressione “Io eludo” genera spesso perplessità. Non bisogna fermarsi all’apparenza e al giudizio morale che sembra emergere da questa espressione, in quanto, in realtà, l’Acquario elude perché è possibilista e in continua evoluzione. Non ama avere un “Io” definito una volta per tutte, al contrario del suo segno opposto, il Leone, che è governato dal Sole e il Sole sappiamo che deve stare lì, fermo nel cielo, immutabile per l’eternità, a fare il suo lavoro. L’Acquario, invece, sottrae l’Io a se stesso: oggi non è quello che sarà domani, ed è già diverso da ieri. Elude perché devia rispetto a ciò che è predeterminato, alle aspettative altrui, al tempo scandito dall’orologio. E qui sta la sua utilità nell’economia zodiacale: occorre un segno flessibile, adattabile, traghettatore, capace di cogliere ogni opportunità che si presenti all’orizzonte e pronto a rimettersi sempre in gioco in modi e ruoli diversi. È proprio questa sua capacità di rompere gli schemi e di trasformarsi continuamente che lo rende così originale.

Non a caso l’Acquario precede il segno dei Pesci che va oltre l’eludere e dice addirittura: “Io fuggo”. Attenzione: con questo motto Lisa Morpurgo non sta dicendo ai Pesci che sono codardi. Dice che fuggono, e la fuga sta alla base di molte attività importanti che consentono all’evoluzione umana di fare dei veri e proprio balzi da un punto di vista artistico, spirituale e perfino scientifico. Che cosa sono il sogno e la creatività se non una fuga? I Pesci fuggono perché sanno sognare, immaginare, perché sanno sottrarsi ai condizionamenti della realtà con tutte le sue derive di tipo pratico. Se non ci fosse un segno in grado di fare questo, di ignorare la realtà e il “già noto” non avremmo avuto geni come Michelangelo e Einstein.




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