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IL CARRO

a cura di Rosanna Sotgiu
 

A questo punto il Bagatto inizia il suo vero viaggio, comincia ad agire. Ha riflettuto abbastanza nelle tappe precedenti ed ora, fatta la sua scelta, si incammina per la SUA VIA.

Si muove, mette in moto oltre alla sua energia esteriore anche quella interiore, costruttiva per il suo futuro. Ora ha una meta, sarà quella giusta? Glielo confermerà la vita!

In questa tappa il Bagatto è estremamente energico, carico, intraprendente, deciso.

Liberatosi dal blocco che nelle tappe precedenti lo aveva costretto a riflettere ora ha lo spazio aperto e il mondo reale che lo attendono.

Carico di ottimismo scalpita e freme per correre verso il suo traguardo, senza ulteriori riflessioni … ha il suo obiettivo in testa e vuole raggiungerlo a tutti i costi ….. e nella fretta non tiene conto di non avere le redini del mezzo di trasporto!

La fretta è sempre una cattiva consigliera … riflettere prima di agire conduce a scelte più ponderate, meditate e forse anche metabolizzate.

Tutta la carta è intrisa di simboli contraddittori, che inducono a riflettere su come si mettono in atto le scelte e su ciò che è il destino.

La Sua Strada è lì, sotto le ruote del carro, aperta, senza intralci, dritta, ma è delimitata dalle ruote del carro: significa che non potrebbe percorrerne un’altra, è quella che deve esplorare.

È l’Imperatore che si muove sul suo cubo, ha superato la stasi del 4 ed ora, stimolato dal 3 (4 + 3 = 7) si rimette in gioco, ma potrebbe essere stato troppo impulsivo ed ora ritrovarsi in balia delle circostanze, rappresentate nella carta dalle due Sfingi, che sembrano volere andare in direzioni opposte, e dalla mancanza di strumenti di guida.

Bisognerà stare attendi a non sbandare, a non ostentare troppa sicurezza.

Il Carro è a forma di cubo, simbolo della stabilità intesa come "fiducia in se stessi", da quale si alza una costruzione di 4 colonne, esili, non imponenti come quelle che abbiamo incontrato fin’ora: servono solo a sorreggere il drappo coperto di stelle. È la Volta Celeste, l’habitat del Creatore, raffigurato dal segno astrologico del Sole che fissa la copertura del baldacchino.

Il condottiero è protetto dal Cielo, anche se non lo sa, infatti se alzasse lo sguardo, vedrebbe solo la parte interna del drappo, di colore marrone, estremamente "terreno". Potrebbe fargli pensare di essere "solo" nella sua scelta, ma l’uomo, anche se non lo riconosce, è sempre collegato con la sua parte divina, e qui sulla terra non è mai solo!

Lo scettro quasi non si vede, non è massiccio come quelli visti in precedenza, infatti non gli serve per testimoniare un potere in esecuzione, servirà, se necessario, solo ad apportare degli aggiustamenti alla rotta, ma non saranno "rivoluzionari": è l’annoso problema del "libero arbitrio", esiste o no? L’uomo ha effettivamente facoltà di travolgere il proprio destino?

La risposta sembra essere NO, l’uomo ha facoltà di aderire al proprio destino nel migliore dei modi possibili. Lo scettro infatti non supera il baldacchino, a significare che utilizza il suo potere senza mai superare il confine dei propri limiti. E senza redini non riuscirà a dominare né le proprie emozioni istintive né la propria ragione.

Lo Spirito (l’uomo) non riesce a governare né il corpo né la mente (le due sfingi), peraltro in disarmonia tra loro (hanno direzioni diverse).

Il corpo sembra avere infatti esigenze ed intenzioni ben diverse da quelle della mente.

Indossa un abito rosso e un corpino-corazza blu, ha necessità di spiritualità anche nell’affrontare le cose materiali. L’atteggiamento del Bagatto-Imperatore è tuttavia sereno, ha una posizione frontale che indica che l’azione sarà diretta, senza ambiguità, il che fa presupporre che è disposto comunque ad assumersi le responsabilità del suo agire. Appare quasi "alla finestra", osserva la sua via senza mostrarsi preoccupato o ansioso, sente comunque la presenza divina al suo fianco?

Le due Mezze Lune d’argento sulle spalle indicano che se guarderà in alto (fede=stelle=oro) percepirà la protezione di forze nascoste (Lune).

Al centro del carro appaiono i simboli del Lingham e dello Yoni, principi creatori di vita, sormontati da ali celesti (volere divino). Nessuna manifestazione terrena può esistere senza l’intervento divino.

La lettera ebraica è la ZAIN Z morbida. Il valore numerico è 7.

La lettera ZAIN rappresenta lo spirito, il sostentamento ma anche la lotta. Durare, resistere, continuare per un certo tempo. È una lettera che indica persistenza, perseveranza, sopportazione.

La lettera e il numero indicano i valori spirituali che sono stati alla base della Creazione. Dio creò l'universo in sei giorni, ed il settimo giorno si riposò.

Il Sabato Ebraico (lo Shabbat) rimane l'eterno ricordo che l'Universo non potrà conservarsi se non sarà impregnato degli aspetti trascendenti rappresentati dal numero sette, che è in sé il simbolo dell'essenza di Dio.

Il numero uno, il cinque ed il sette sono, tra le prime dieci cifre, gli unici ad essere numeri primi.

In un Midrash ebraico si racconta che il Sabato andò da Dio lamentandosi: "ogni giorno della settimana ha il suo compagno, l’uno ha il due, il tre ha il quattro, il cinque ha il sei, ma io sono da solo". Allora Dio rispose: "Israele è il tuo partner".

Quindi, quando Dio pronunciò il Quarto Comandamento sul monte Sinai "Ricorda il giorno dello Shabbat per santificarlo" (Esodo 20:8), significò con ciò il dovere di Israele di portare spiritualità nell'esistenza terrena.

Il nome ZAN significa alimenta, mentre ZAIN significa forza,arma.

La forma della lettera ZAIN ricorda un pugnale, come ad evidenziare che l'uomo ottiene il suo alimento solo attraverso una simbolica lotta giornaliera. Questa consonante, si applica a tutto ciò che è fischiante, sibilante o tutto ciò che fende l’aria, che tende ad essere duro per penetrare.

È il simbolo di tutto ciò che tende ad uno scopo.

Ora passiamo alla fase pratica: quando si presenta, questa carta indica certamente una certa consapevolezza delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, che insieme costituiscono la base del successo personale. Troppo dell’una o degli altri, invaliderebbero il progredire dell’azione.

Rappresenta la dinamica, il movimento in tutti i campi. La capacità di osare, di liberarsi da blocchi, di rimettere in moto e in discussione tutto, di iniziare un nuovo cammino, una nuova fase della vita.

Nella stesa, a seconda della posizione e delle carte che la circondano, andrà suggerito al consultante di mettere sì in moto la sua volontà, ma di non essere affrettato, superficiale, di valutare il maggior numero di elementi in suo possesso. Gli si consiglierà anche di affidarsi al proprio destino, che, anche se a volte poco visibile (le stelle sul suo carro), è certamente la sua direzione privilegiata e soprattutto protetta dall’Alto.

Affidarsi non significa rimanere passivi in attesa, significa "rimettersi fidandosi nell’altrui capacità"(Devoto-Oli), cercare di sintonizzare le proprie azioni allineandole con il progetto divino che l’Alto vuole da noi.

Resistere ed opporsi ad esso, genera malcontento, disagio, disarmonia e instabilità emotiva.

Nella sfera emotiva, potrebbe suggerire che una fase critica può essere risolta solo con una nuova direzione, comunque con una azione, che sblocchi la stasi.

Nell’ambito lavorativo può significare un avanzamento, una nuova "strada", una nuova possibilità, opportunità che andrebbero vagliate, senza eccessi, ma consci delle proprie abilità.

Non correre, ma non fermarsi mai.

Al contrario, può indicare un blocco sulla via intrapresa proprio per mancanza di idee chiare, confusione non ancora elaborata, rischio di essere trasportati dagli eventi e non riuscire a dominarli. Incompatibilità nell’ambiente di lavoro che generano una voglia di fuga, non importa dove. Troppa materialità nelle decisioni, assenza di spiritualità.




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