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LA PROCREAZIONE

a cura di Lidia Fassio
 

La procreazione è un fatto ”magico” e dovremmo riuscire a lasciare alla magia almeno qualcuna delle sue sfaccettature, proprio perché è importante poter fantasticare, sognare e perché no, lasciare qualcosa all’imponderabile e all’ignoto… senza avere “certezze su tutto”.

Oggi pensiamo illusoriamente di essere molto più liberi di un tempo, mentre invece siamo molto più organizzati e questo richiede per contro molto controllo e, dove c’è controllo, si perde inevitabilmente in istintività e in spontaneità.

Se analizziamo la casa della procreazione vediamo che si lega per natura ad uno dei segni più istintivi e più spontanei dello Zodiaco: il Leone, che mantiene una signoria sulla casa Va che simboleggia il bisogno riproduttivo e di conseguenza le pulsioni sessuali, le capacità creative e procreative e, infine, il rapporto con l’infanzia e i bambini; da quest’ultimo simbolo nascono poi tutti quelli conseguenti: spontaneità.. capacità di vivere le cose con “passione”, divertirsi e godere del momento, senza bloccare l’energia ma lasciandola fluire in modo che possa esserci uno scambio tra quella universale e quella individuale. In pratica, nell’atto riproduttivo la quinta casa stabilisce un legame con la “grande crazione” e da li’ nasce anche la possibilità  “ricreare sé stessi”.

 

Oggi noi abbiamo e vogliamo avere sempre più l’assoluta padronanza della riproduzione: i sistemi di controllo e di inibizione della fecondazione sono tanti e diversi ed agiscono più o meno in maniera efficace.. così che, ogni donna possa decidere se fare un figlio.. e, soprattutto, quando farlo.

Nonostante questo.. ci sono tantissime gravidanze indesiderate e, purtroppo anche tanti aborti, e questo sembra ricordarci che spesso ci illudiamo di controllare ma, nella riproduzione c’è ancora una certa imprevedibilità.. e, se vogliamo, un certo rischio.

Rischio perché per altri versi, oggi la gravidanza è molto “medicalizzata”; le gestanti vengono considerate quasi delle persone “malate” da ginecologi che imperversano con continue intrusioni, esami del sangue, ecografie, curve e test disparati.. che, in cambio di una illusoria tranquillità e sicurezza sulla futura salute del nascituro, finiscono però per disturbare molto la continuità del legame madre bambino.. che inizia proprio nell’utero.

 

Se poi andiamo ad indagare in profondità, ci accorgiamo che ci sono ancora tanti bambini “inaspettati”, gravidanze che sono arrivate al di fuori del controllo e quindi non in linea con i progetti e la volontà  genitoriale.

Forse possiamo ancora ipotizzare che, siccome la gravidanza ha ancora qualcosa di magico, non sempre vi è un diretto rapporto tra i bisogni coscienti e i progetti dell’inconscio, e così, anche ciò che può sembrare accidentale.. potrebbe essere invece la rappresentazione di qualcosa che è presente in profondità e che ad un certo punto decide di manifestarsi tout cour.

Chiaro, gli uomini per secoli hanno spostato fuori di sé la capacità di “fecondare”, un tempo era assegnata alle divinità, alla Luna in particolare; si pensava che fosse lei con il suo “soffio vitale” a scendere di notte per  fecondare le donne e a portare la vita. Nell’antichità la gravidanza era considerata un fatto destinico.. del tutto indipendente dalla volontà della donna o dell’uomo; oggi sappiamo che non è così; tra le tante proiezioni che ci siamo dovute riprendere c’è anche questa: sappiamo che la gravidanza può arrivare da fattori inconsci e, quando giunge inavvertita, ci costringe a renderci conto che l’inconscio manda delle direttive al nostro corpo anche quando non siamo ancora pronti e, peranto, non ci riconosciamo in esse.

 

Già Freud aveva lavorato a lungo sui fattori inconsci che possono determinare una gravidanza ed era arrivato alla considerazione che la vita… serve due progetti:

uno individuale.. che permette ad ognuno di noi di combattere la paura della morte proiettando la  sopravvivenza e il narcisismo sul figlio; il secondo invece è collettivo perché, anche la singola gravidanza, serve la continuità della specie e, proprio per questo secondo fattore, la gravidanza non è soggetta e non può essere lasciata puramente alla volontà individuale. Freud sostiene che è la pulsione vitale stessa a trasmette ordini all’inconscio che, a quel punto, procede indipendentemente dalle condizioni fisiche ed esterne della coscienza che lo dovrà interpretare.

 

Così possiamo assistere al fatto che, soprattutto quando il bisogno di avere un figlio rimane inconscio, la gravidanza sembra arrivare inaspettata e troviamo lo zampino dell’inconscio magari in una nostra dimenticanza.. o in una imperizia nell’uso di un contraccettivo. Noi pensiamo che sia uno scherzo del destino.. in realtà è uno scherzo dell’inconscio che comprende qualcosa in più di quanto non faccia la coscienza.

 

Proprio la casa Va.. casa del Leone.. è quella che mantiene in maniera più potente il contatto con la pulsione vitale che arriva dalla casa Ia.. e l’inconscio si incarica semplicemente di dar vita ad un contenuto interno  che ancora non è arrivato alla coscienza. E’ difficile pensare che due ragazzi, giovanissimi, magari con gli studi da terminare, possano scegliere consciamente di fare un figlio.. tuttavia, per una stranissima magia,  qualcosa coglie un’intenzione più profonda che può non coincidere minimamente con la volontà cosciente.. e dà il via ad un progetto importante.

A volte questo progetto sembra addirittura scavalcare e imporsi all’individualità ed è li che noi possiamo vedere la “potenza” della vita che si annuncia anche al di là di quanto noi decidiamo.

 

Certo, oggi questo è sempre più difficile: la donna sta diventando sempre più padrona dei mezzi tecnici che sembrano dare un grande potere perché le permettono di decidere di sé e della sua autorealizzazione; è anche vero però che la vita sta pagando un grande prezzo perché viene spesso bloccata e canalizzata a seconda del proprio desiderio, per la prima volta siamo noi a volerla scegliere coscientemente e a volerla gestire..

Per contro, proprio  questa opportunità.. ci sta portando ad avere un tasso di natalità molto basso e, per la prima volta nella storia, siamo arrivati ad avere più morti che nascite e questo, se da un lato consegna un certo tipo di potere all’uomo, dall’altro gli mostra anche l’inevitabile pericolo anch’esso ben rappresentato nella Va casa: “l’egoismo personale” potrebbe diventare uno dei fattori determinanti, se non nella sopravvivenza della specie, almeno nella sopravvivenza della nostra razza.




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