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I SIMBOLI DELLA XXIX OLIMPIADE

a cura di Giovanni Pelosini
 
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Già da alcuni anni le autorità cinesi stanno alacremente lavorando affinché la macchina organizzativa della XXIX Olimpiade funzioni impeccabilmente e l’immagine che il Paese mostrerà in questa occasione sia la migliore possibile.

Gli obiettivi sono molteplici: innanzi tutto mostrare efficienza ed organizzazione, consolidare l’orgoglio di appartenenza alla nazione, infine dare impulso al turismo anche con la conoscenza delle antichissime tradizioni cinesi.

Nella consapevolezza che gli occhi del mondo saranno tutti puntati sulla Cina, niente è stato lasciato al caso, e particolarmente curato è stato l’aspetto simbolico della manifestazione, anche perché le mitologie nazionali non sono prive di un forte aspetto scaramantico, molto radicato nella popolazione e tramandato da generazioni secondo schematismi geomantici quasi scientifici.

 

È nota la propensione dei cinesi per i simboli di buon augurio che affondano le radici nella mitologia e soprattutto nella numerologia. A questo proposito si ricorderà lo straordinario numero di cittadini cinesi che scelsero di sposarsi nel 1988, il giorno 8 di agosto (8.8.88).

Infatti, secondo una tradizione geomantica basata sul Feng Shui e sul Quadrato Lo Shu, il numero 8 è particolarmente di buon auspicio, in quanto emblema massimo di prosperità e di fortuna. Esso è considerato anche il numero dell’immortalità, nell’ottica di un’armonia cosmica dovuta al perfetto equilibrio fra le forze opposte della natura Yin e Yang.

 

Niente di meglio, allora, che iniziare ufficialmente i Giochi Olimpici con una spettacolare cerimonia proprio l’8.8.08, alle ore 8 e 8 minuti. Siamo pronti a scommettere che ci sarà anche un “opportuno” ritardo di 8 secondi, anche per portare a 6 il numero degli 8 ripetuti nell’orario e nella data, poiché anche questa cifra è simbolo di prosperità.

Chissà se tutto ciò sarà sufficiente ad evitare il minacciato boicottaggio della cerimonia inaugurale a causa della spinosa questione tibetana e, più in generale, dei diritti umani?

Gli esperti di Feng Shui invitano sempre a non esagerare nel cercare la fortuna ad ogni costo, e gli organizzatori dei Giochi pare che invece abbiano avuto un’attenzione quasi maniacale per i dettagli geomantici, e si sono dati molto da fare, forse proprio come suggerisce l’astrologia cinese nel 2008, che è un anno Yang del Topo di Terra, animale molto attivo fisicamente, ma calcolatore e prudente.

 

Anche la scelta delle mascotte non è stata per niente casuale e rivela l’attenzione notevole ad agire in modo da attirarsi la massima fortuna. Il designer Han Meilin ha ideato cinque “bamboline della fortuna”, dette Fuwa, come portafortuna ufficiali dei Giochi Olimpici.

Le Fuwa sono state scaramanticamente presentate al pubblico nel 2005, esattamente mille giorni prima del fatidico 8.8.2008. Esse sono ispirate ai cinque anelli olimpici, ma anche agli Elementi del Ki delle Nove Stelle, antichissima disciplina esoterica orientale divulgata recentemente da Michio Kushi: Acqua, Legno, Fuoco, Terra e Metallo; correlati secondo rapporti ciclici di trasformazione e di sviluppo di grande valenza simbolica. Fra le cinque Fuwa manca l’Elemento Terra, sostituito, in questo caso, dall’Aria, di tradizione anche occidentale, ma non per questo le mascotte sono prive di riferimenti simbolici tradizionali cinesi.

 

Analizziamo i cinque personaggi, i loro nomi e le loro caratteristiche.

 

BEIBEI

Beibei è la prima mascotte e rappresenta l’Elemento Acqua, non dimenticando che, secondo l’antico sistema astrologico e numerologico, il 2008 è un anno Acqua-1. Questa Fuwa è blu e ricorda gli ideogrammi neolitici rinvenuti nel sito archeologico di Banpo e raffiguranti un pesce. L’Acqua e il pesce sono entrambi simboli di prosperità e per questo sono molto apprezzati in Oriente, anche perché essi ispirano gentilezza e purezza. Beibei è ovviamente la madrina di tutti i giochi acquatici.

 

JINGJING

Jingjing è di colore nero e ricorda l’orso panda, già simbolo della dinastia Song e, più recentemente, in quanto animale in pericolo di estinzione,  del WWF. Il panda esprime da sempre sentimenti di onestà ed ottimismo. L’Elemento corrispondente del personaggio è il Metallo, di energia molto concentrata e materiale, nutrita dalla Terra e inibita dal Fuoco. Il panda di Metallo augura simbolicamente la felicità. Nelle gare Jingjing è il portafortuna degli atleti che si cimenteranno nella lotta, nel judo e nel sollevamento pesi.

 

HUANHUAN

Il piccolo Huanhuan brilla di un rosso Fuoco e si ispira alla torcia olimpica della fiamma sacra accesa dal sole di Olimpia e portata, quest’anno non senza difficoltà, dai tedofori fino a Beijing. Il Fuoco ha un’energia molto attiva ed espansa, favorevole alla socialità, perciò questa Fuwa esprime entusiasmo e passione, con le quali andrà ad animare tutti i giochi di squadra.

È l’unico ad ispirarsi solo iconograficamente alla mitologia cinese prendendo spunto dai graffiti delle grotte di Mogao.

 

YINGYING

Yingying è raffigurato mentre corre con un paio di piccole corna sulla testa; si ispira, infatti, iconograficamente all’agilissima antilope di montagna che vive nelle zone himalayane e ai costumi tradizionali tibetani. Il suo colore dominante è il giallo, che indica brio e vivacità, e il suo Elemento è il Legno, di energia rapidamente ascendente. Yingying augura simbolicamente salute ed è la mascotte di tutte le gare di velocità.

 

NINI

La dolce Nini ha una rondine come copricapo ed è l’emblema della fortuna. Anche in Cina la rondine è un simbolo beneaugurante della primavera, che richiama la gioventù e la freschezza, la gioia e l’innocenza. Per questo il colore dominante è il verde, tipico dei frutti ancora acerbi, e quindi della giovinezza. L’Elemento corrispondente è l’Aria, leggera e mobile, instabile come la mente, sempre alla ricerca dell’equilibrio e dell’armonia; per questo Nini è la madrina delle gare di ginnastica.

 

Si noti infine che i nomi delle cinque Fuwa sono tutti doppi, e contengono una specie di acrostico sillabico di ulteriore augurio. Mettendo insieme nell’ordine le parti  iniziali dei loro nomi si ottiene, infatti, la frase “Beijing huanying ni”, che significa “benvenuti a Pechino”.




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