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SAPER SCEGLIERE

a cura di Lidia Fassio
 

Tra i tanti regali che un genitore può fare al proprio figlio c’è quello della libertà di scelta: non è facile essere superare le grandi sfide che un ragazzo affronta nell’adolescenza e, per questo, i genitori sono spesso tirati tra due comportamenti opposti, entrambi sbagliati ed inopportuni.

Infatti, concedere troppo o “tutto” come in certi casi, è quasi un delegare completamente la totale responsabilità della vita a chi non è ancora pronto a raccoglierla e quindi è profondamente scorretto con un figlio che manca ancora di quella struttura interna che gli consentirebbe di non fare esperienze che possano poi incidere troppo sulla vita futura; è però  altrettanto sbagliato essere troppo rigidi e non permettere ai figli di esprimere la loro natura e, soprattutto di sbagliare, cosa che, nel bene o nel male, consentirà loro di capire chi sono veramente e cosa vogliono cosa che, a quest’età, è ancora molto confusa ed indifferenziata.

In effetti, astrologicamente parlando, l’adolescenza possiamo leggerla tranquillamente nella casa ottava, mentre, la capacità di individuare gli obiettivi e le mete appartiene alla nona e richiede di aver superato il test precedente.

Indubbiamente, la fase adolescenziale è quella che tutti i genitori vorrebbero evitare in quanto riflette  sempre momenti di sconvolgimento in cui emergono  le grandi contraddizioni interne dei ragazzi che, da un lato, sono spinti a crescere e a provare la loro forza e, pertanto, a sfuggire a qualsiasi controllo ma, dall’altro, hanno una grandissima paura perché non si sentono ancora del tutto pronti a rispondere a ciò che la vita sembra chiedere e questo li porta a volte a buttarsi in situazioni complicate pur di eludere il conflitto interiore.

 

Quando termina la pubertà i ragazzi cominciano ad infilare, una dopo l’altra, esperienze che li fanno sentire “come” gli adulti: in effetti sentono il bisogno di bruciare tutte le tappe e quindi vogliono fare sesso, affermarsi, diventare qualcuno e, al tempo stesso, farsi vedere forti e invincibili ma anche profondamente diversi dai loro genitori e dai valori che hanno ricevuto; proprio da questi comportamenti esagerati si vedono le difficoltà che stanno affrontando; in effetti qualcosa all’interno li fa sentire  immaturi e scricchiolanti e così  tendono a sperimentare tutto per guadagnare l’indipendenza e il non controllo familiare ma, per contro,   sentono che c’è qualcosa all’interno che lotta per tornare indietro alla ricerca di sicurezze e di quella stabilità che sentono vacillare.

 

A volte, è proprio quando i ragazzi sembrano troppo maturi e troppo determinati, che bisogna preoccuparsi in quanto la troppa sicurezza può celare la rimozione delle  difficoltà e della fragilità che, senza dubbio, riesploderanno più avanti nella vita. In genere i ragazzi mostrano le loro paure proprio con i loro continui  dubbi e nel vedere che fanno passi in avanti seguiti da brusche regressioni.

 

Nell’adolescenza esplode anche la contestazione e molti genitori faticano a capire quali comportamenti tenere di fronte alle eruzioni improvvise e alle ribellioni che lasciano l’intera famiglia sgomenta. 

Indubbiamente in questa fase i ragazzi si candidano a fare moltissimi errori e sarà proprio attraverso di essi che impareranno e cresceranno; è impensabile quindi credere nella perfezione dei figli e pretendere troppo: a volte, è proprio nell’adolescenza che avvengono i primi cedimenti scolastici, spia di un inizio di disagio che potrebbe accentuarsi nel tempo se non affrontato tempestivamente.

 

E’ decisamente un momento delicato in cui i ragazzi vanno sostenuti ed incoraggiati ma, soprattutto, vanno aiutati a pensare con la loro testa, a sostenere le loro idee, anche quando sono scomode e inaccettabili per la famiglia, magari discutendole in modo che si possa avviare un confronto franco che darà loro il senso di importanza e di paritarietà; in fondo, l’adolescenza è una fase in cui si devono conquistare gli strumenti che servono ad affacciarsi alla vita e, per un ragazzo, la cosa più importante è poter discutere dei valori che dentro di lui stanno cambiando al fine di stabilirne di nuovi che consentano di orientarsi e di prendere decisioni: spesso i genitori patiscono quando i figli hanno idee molto diverse da quelle loro e vivono questo come un tradimento: in realtà tutti i figli hanno idee diverse dai genitori e non sarebbe possibile altrimenti poiché non vi sarebbe quello scontro generazionale che è indispensabile a permettere la crescita sociale e ad apportare i cambiamenti necessari sia agli individui che alla collettività.

 

In effetti nessun genitore può pensare che il figlio porterà avanti ciò che ha appreso pari pari dalla famiglia: i grandi devono uscire velocemente da questa illusione in modo da essere pronti ad affrontare cambiamenti e ad essere messi in discussione, il che servirà anche ad assumere “diversi punti di vista”. L’adolescenza non serve solo ai ragazzi per crescere ma è anche un periodo in cui i genitori stessi devono farlo per uscire da certi “sogni” che possono aver resistito intatti durante l’infanzia dei figli.

 

L’adolescenza dei figli impone “l’ascolto e una revisione di schemi mentali” da parte dei genitori: in effetti, più che di grandi consigli i ragazzi hanno bisogno di essere “riconosciuti” e “ascoltati”; è così che gli si insegna a confrontarsi, a negoziare e a comprendere che esistono tanti punti di vista e, infine, parlando si può capire come si ragiona e ci si rende conto delle  contraddizioni, almeno di quelle più evidenti.

 

Parlare ed esprimersi è, da sempre, un modo maestro per imparare a confrontarsi con gli altri ma, soprattutto, con sé stessi; pensare di dover sempre insegnare ai figli come si fa.. non solo non è positivo ma è spesso anche presuntuoso e, tra l’altro, favorisce la nascita di un senso di ribellione anziché lavorare sulla comprensione e sullo scambio.

 

Occorre pensare che i figli hanno ricevuto una serie di valori nell’infanzia ed è proprio nell’adolescenza che li porteranno fuori e che, al limite, anche quando sembreranno aver dimenticato ed ignorare tutto ciò che hanno appreso, in realtà attingono a piene mani a ciò che ìhanno dentro molto più di quanto non pensino i genitori.

 

Non possiamo dimenticare che l’adolescenza – come detto  sopra - è una fase molto ben segnalata nella casa ottava dell’oroscopo. L’ottava casa ci ricorda che i valori ricevuti in seconda casa si trasformeranno automaticamente in “risorse profonde” che, se è vero che da un lato andranno comunque rivisitate e messe in discussione, non potranno mai essere perse anzi, andranno “personalizzate” e “plasmate” sulla nuova personalità nascente ma ci sono e si mostreranno con maggior intensità proprio quando si è in difficoltà.

Questa è la ragione per cui in questo periodo è opportuno permettere ai figli di scegliere ciò che vogliono, magari aiutandoli a motivare i loro desideri, a lavorarci su, ma è bene pensare che non  vi è altro modo: se ci si impone si rischia di perderli veramente e di non essere più informati su niente di ciò che fanno quando sono fuori; se non li si ascolta si rischia di non conoscerli e quindi di non poter dar vita a  quel filo conduttore che è fondamentale per mantenere il legame.

 

L’atteggiamento corretto è dunque quello di lasciarli scegliere, offrendogli però in ogni momento la disponibilità e la possibilità di potersi confrontare pariteticamente mostrando che si è  in grado di accettare opinioni diverse e modi di vedere la vita diversi: questo non è facile e  in genere sembra più costruttivo e incisivo fornire la soluzione e l’opinione: ma in realtà non è così e gli adulti devono aver capito che si  impara molto di più dai propri errori che da consigli dati da altri. Spesso i genitori temono gli errori e vorrebbero evitarli ai figli; questo non è possibile perché non li può proteggere a vita perché sarebbe come negargliela.

 

La possibilità di accettare il loro pensiero e le loro decisioni e di sostenere la lotta che fanno per imporsi agli altri  è del tutto positivo anche se non comodo: è infatti da questo che un giorno emergerà in loro la forza di non lasciarsi convincere da nessuno ma di seguire quelle che sono le proprie valutazioni,  i propri valori,  pensieri e motivazioni.

Proprio per questo i genitori sono fondamentali perché possono fornire un esempio di accettazione che è sempre più importante che non un’opposizione e, inoltre, se saranno pronti a discutere anche di ciò che non amano e che li mette in discussione, forniranno un valido esempio di negoziazione e di possibilità di confronto anche con la diversità. Inoltre, offriranno ai figli uno specchio attraverso cui confrontarsi e veder crescere il loro pensiero.

 

La contrapposizione è qualcosa di sterile che non serve a nessuno: né ai genitori né ai figli. Se durante l’infanzia i ragazzi hanno acquisito sicurezza e fiducia, anche quando si ribelleranno – perché l’età lo impone - ci sarà sempre qualcosa di costruttivo in loro in quanto testeranno semplicemente forza e decisione e proprio da questo nascerà la capacità di non trovarsi mai in balia di ciò che vogliono imporre gli altri.

 

Il genitore deve imparare a pensare che dovrà sostenere anche gli “errori” soprattutto quando sono dovuti ad idee precise e a scelte fatte dai figli. Anche in questo caso saranno dei veri “maestri” che aiuteranno a comprendere che a tutto c’è rimedio purchè si affrontino le conseguenze. Dovranno però tenersi alla larga da frasi del tipo “ “te l’avevo detto” che tanto fa imbizzarrire i figli e da giudizi severi che non servono a maturare.

 

Se si comprenderanno          queste regole di base allora si potrà fare ai figli il dono più grande: “scegliere”, anticamera di qualsiasi libertà futura.




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