Solo (lo chiamavano Sam, che in lingua slava significa solo), a 6000 metri, sulla parete Sud del Langtang Lirung, in Nepal, dove nessuno aveva mai messo piede e dove nessuno sapeva dove cercarlo: “Vado su in mezzo, poi vediamo”. Il giorno prima aveva chiesto soccorso. “Sono ferito, ho una gamba rotta e le costole incrinate. Non ce la faccio da solo. Questa volta muoio”. Il corpo senza vita di Tomaz verrà individuato e recuperato sulla parete di ghiaccio sabato 14 novembre
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