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MAMMA LUNA NEL CIELO DEI FIGLI

a cura di Lidia Fassio
 

Quando si interpreta il tema natale di un bambino occorre fare molta attenzione alle reazioni della madre che, con troppa facilità, si identifica con la Luna del figlio e, di conseguenza, vive in modo negativo e colpevolizzante le eventuali lesioni.
E’ dunque importante fare una premessa fondamentale spesso disattesa anche dagli addetti ai lavori che tendono ad affermare con troppa superficialità che la Luna nel tema natale è la madre mentre, sarebbe sicuramente preferibile ed anche più vero, dire che la Luna è l’immagine che ognuno di noi possiede in modo innato e che gli ha permesso di contattare l’archetipo materno in un certo modo, il che non è precisamente la stessa cosa.

La Luna riflette in modo più o meno preciso ciò che il bambino ha percepito del “materno” ovvero del modo in cui è stato nutrito, curato e sostenuto, ed è anche la sensazione che ha delle sue emozioni, tuttavia, a costruire quell’immagine hanno contribuito molte cose e non solo la madre.

Per prima cosa c’è da pensare che un bambino nasce con una determinata Luna nel tema natale e, questo significa che, almeno per quanto riguarda il segno zodiacale buona parte di quell’immagine è archetipica, ovvero appartiene all’inconscio collettivo nel senso che è un suo modello interno che funzionerà come un filtro attraverso il quale percepirà e leggerà il femminile e il materno esterni.
Su questa immagine interiore innata si andranno ad appoggiare altre colorazioni che deriveranno dalle varie figure che incontrerà all’esterno e che, in un certo senso, personalizzeranno l’archetipo e lo renderanno proiettabile.

Così, se ad esempio un bambino nasce con la Luna in Acquario in casa nona significa che, al suo interno, c’è  un particolare schema che lo predispone a leggere alcune cose piuttosto che altre nella madre e a proiettarle su di lei.
Nel caso possiamo dire che la suddetta Luna riverbererà l’immagine di un grande bisogno di distacco e di libertà interiori appartenenti al bambino stesso che, in qualche modo, si potranno incollare bene ai tratti più liberi della madre e al desiderio di conoscenza e di avventura che lui percepirà come materni anche se in realtà tutto ciò gli appartiene in quanto il tema natale parla esclusivamente di noi stessi e proprio per questo  riflette bene le proiezioni.
Quella Luna autorizzerà a pensare che il bimbo abbia anche una particolare tipologia emozionale che lo predispone a razionalizzare e a non fidarsi troppo di ciò che giunge dall’interno ma ad appoggiarsi alla sua mente. Questo “distacco emotivo” verrà però proiettato sulla madre che, di conseguenza, verrà percepita come poco empatica, anticonvenzionale, vivace e brillante sotto il profilo intellettivo ma “poco materna” nel senso più  profondo del termine.
Senza dubbio sarà proprio questa predisposizione innata a portarlo con ogni probabilità a contatto con un femminile che potesse essere “simile” e, pertanto, in grado di agganciare ed interpretare le sue proiezioni.
L’archetipo Luna in Acquario è quello dell’Etera ovvero della madre inafferrabile, sempre intenta a inseguire un suo progetto personale, capace di comunicare e di interagire meglio quando lui sarà grande in quanto poco abile nell’interpretare invece i segnali che giungono dall’inconscio del bambino allorchè lui non è ancora in grado di verbalizzare i suoi bisogni. Il lato più prettamente libero sarà invece interpretato come un lato interessante della madre anche se, come ben sappiamo, gli appartiene e lo porta a non volere rapporti intensi e troppo simbiotici e a raggiungere precocemente un buon senso di libertà.

Questa modalità di lettura sicuramente è meno spicciola e ancor poco adottata dall’astrologia tradizionale ma risulta molto efficace in quanto evita di colpevolizzare la madre che, qualora si percepisca poco “materna” nel riflesso del tema del figlio, finirebbe per sentirsi mancante sotto il profilo che ogni donna considera importantissimo; questa modalità di procedere eviterà alla madre di sentirsi onnipotente nei confronti del piccolo il che, sia nel bene che nel male, non corrisponde alla realtà dei fatti in quanto il bambino ha una sua personale identità che mostra e che interagisce con quella materna.

A questo punto sorge spontanea una domanda: che cosa accade però in un bambino che ha una Luna lesa nel suo tema?

Dobbiamo partire dal presupposto filosofico che l’oroscopo racchiuda il progetto ed il viaggio personale di un individuo e che, pertanto, metta in evidenza particolari temi mitici ed archetipici che hanno a che fare con quel soggetto e con la sua storia;  possiamo continuare ad ipotizzare che il viaggio abbia a che fare con il luogo in cui si nasce, l’ambiente in cui ci si inserisce nonché la famiglia e i genitori che meglio potranno far vivere certi temi; a questo punto siamo autorizzati a pensare che l’incastro tra ciò che un soggetto è a livello potenziale e il suo ambiente sarà perfettamente in linea con ciò che dovrà poi risolvere e superare. Questo significa che l’ambiente in qualche modo gli sarà utile anche se ciò non significa che gli eviterà le difficoltà e le prove con cui dovrà confrontarsi per potersi dichiarare adulto e responsabile.

La Luna lesa potrebbe in questo caso indicare un percorso particolare di apprendimento per tutto ciò che riguarda il “femminile”; in linea di massima significa che alcune difficoltà verranno vissute con la persona su cui questo femminile verrà preferibilmente proiettato (la madre) e questo servirà per comprendere una serie di percorsi che avranno a che fare con l’individuo stesso rispetto a quel tema particolare.

La Luna è l’esperienza che noi dobbiamo fare per comprendere meglio ciò che appartiene al nostro “sentire” e al nostro “cuore”. Fa parte di quel bagaglio di informazioni che giungono da un mondo più sottile e dal nostro inconscio più profondo: possiamo dire che la LUNA è lo strumento che utilizza il nostro inconscio per comunicare i suoi messaggi e farli giungere alla coscienza (Sole).

Noi tutti iniziamo la nostra vita in modo dipendente in quanto siamo uniti a qualcuno e facciamo parte di  una totalità che sperimentiamo fin da quando siamo nell’utero; a questa totalità ci abbandoniamo e percepiamo cosa vuol dire “essere parte di qualcosa di più grande … ed essere uniti a qualcuno”; vuol dire anche conoscere la sensazione di essere sostenuti, portati e nutriti senza fare alcuno sforzo e senza dover mettere in gioco le nostre capacità e potenzialità per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno.

La Luna è dunque la rappresentante dei nostri bisogni più profondi che, un tempo, sono stati appagati senza un nostro diretto intervento. Detto ciò, quando un bambino nasce con una Luna problematica è possibile che debba fare un’esperienza che lo aiuti a comprendere bene i suoi bisogni per costruirsi gli strumenti che gli serviranno per evitare di appoggiarsi troppo agli altri.
La così detta “cattiva madre” nel tema natale in fondo non è nient’altro che la proiezione di una impossibilità di appagamento totale che, se da un lato può sembrare difficile da esperire, dall’altro invita a far da sé, a rendersi indipendenti e a pensare molto precocemente che non ci sarà mai nessuno là fuori che gratificherà tutti i bisogni gratis.
E’ un’esperienza che può essere senza dubbio sconfortante ma, tuttavia, in linea con i bisogni evolutivi giacchè, niente di ciò che sta nel tema natale può essere considerato dannoso ma, semplicemente, utile.
Il tema natale indica con precisione ciò che dobbiamo imparare nonché gli strumenti che dobbiamo sviluppare per andare avanti nella vita e la Luna lesa indica il bisogno di autonomizzarsi dal punto di vista emotivo e la ricerca di appoggi interni anziché esterni ma, soprattutto, il bisogno di arrivare a comprendere bene il mondo emozionale che potrà portare ad essere “madre” di sè stessi al di là dei sostegni esterni.

Certo, il riflesso di una madre accudente e sostenente sembrerebbe essere più facile ed assicurare quegli strumenti che sembrano indispensabili, tuttavia, molte volte il tema natale sembra costringere a riflessioni che conducono poi a conclusioni interessanti.
Se ad esempio il Sole richiama autonomia e il soggetto in questione ha una Luna bisognosa e fragile, questo potrebbe apparentemente essere una contraddizione; in realtà, proprio quel senso di fragilità interna che deriva dal non aver avuto ciò che si desiderava nell’infanzia indica che è presente una forte proiezione del bambino che riflette un Se’ che rimanda input di impossibilità di potersi nutrire da fuori, costringendo così ad attivare difese che poi diventano strumenti che rendono capaci di autosostentarsi e di produrre un’immagine di sé positiva che possa far leva sull’autonomia che è stata sempre presente, fin da quando si era molto piccoli.

Questo non significa che non dovranno essere fatti percorsi di consapevolizzazione: in genere la sensazione della “mancanza di accudimento” porta con sé percezioni di abbandono e di instabilità emotiva ma, proprio da questa ferita iniziale, sarà possibile prendere coscienza che ognuno ha già tutti gli strumenti di cui necessita al suo interno  poiché, in caso contrario, non si sopravvivrebbe alla solitudine e alla frustrazione.

Bisogna partire dal presupposto che il nostro Se’ attira le condizioni che sono giuste per noi e non quelle che potrebbero sembrare più facili: in questo senso dobbiamo affidarci ad esso pensando che la totalità della nostra psiche ha una conoscenza che l’Io non ha. Il Se’ è in grado di capire da dove arriviamo, ha nel suo scrigno il senso della nostra storia e conosce perfettamente gli strumenti che abbiamo già acquisito e quelli che, invece, sono ancora carenti e che dobbiamo imparare a sviluppare e padroneggiare;  ragion per cui sa anche cosa dovremo superare per andare verso il divenire, mèta anche questa scarsamente percepita dall’Io ma sicuramente molto chiara per il  Se’.

Bisogna infine tener presente che molte delle frustrazioni lunari che sono causate dalle differenze tra il nostro modo di empatizzare e di scambiare emozioni e quello della figura che ci sarà accanto.
Due Lune fortemente diverse indicano un diverso modo di “sentire” e di “comunicare empaticamente” e non ci sono colpe particolari se non quella della diversità.
Se un bambino nasce con una Luna d’Acqua ed ha una madre con una Luna d’Aria, ci troviamo di fronte a due modalità molto diverse di “sentire e di reagire”; infatti, la Luna d’Aria non ha una capacità di percepire le mille vibrazioni che, invece, sono in dotazione ad una  Luna d’Acqua. In questo caso, il bambino si troverà spesso spiazzato di fronte a certe impossibilità della madre ad accogliere i suoi bisogni e, tra le altre cose, sentirà anche la mancanza di quell’abbraccio intenso che la madre per sua natura non può fornire. Crescendo sentirà dentro di sè anche il desiderio di giocare e di risolvere tutto “mentalmente” mentre un’altra parte di sé vorrebbe solo essere sostenuto e “compreso”.
Si creerà così tra i due la “sensazione di non comprendersi intensamente” ma questo, al di là di tutto,  aiuterà il bambino a diventare meno dipendente e bisognoso, in quanto non potrà appoggiarsi come desidererebbe e lo costringerà a sviluppare al suo interno forze altrimenti più difficili per lui da costruire. Al di là della temporanea frustrazione, questa madre lo spingerà ad essere più intraprendente e ad osare di più nel mondo e tutto ciò, a lungo termine, sarà positivo perché lo renderà indipendente e capace di cercare risorse al suo interno anziché nell’appoggio agli altri.  

Lune considerate difficili possono in realtà risultare capaci di far sviluppare una grandissima forza proprio perché inducono a lavorare sul potere personale e sulla capacità di sentire le incongruenze (Plutone), sull’autonomia, sull’indipendenza, sulla forza interna e sulla costanza oggettiva (Saturno); sulla libertà personale e sulla  capacità di vivere anche in una situazione di precarietà  (Urano); sulla sensibilità ed empatia che sono indispensabili per sentire e sostenere la fragilità altrui (Nettuno).

In pratica, la Luna lesa tende a mettere in contatto il soggetto con la profondità della sua anima fino a fargli contattare la sua “ferita” iniziale. Senza dubbio sarà necessario lavorare sul “bisogno” irrisolto ma proprio da questo nascerà la capacità di accogliere e di sostenere i bisogni altrui per far crescere, nutrire e risanare, come la Luna desidera.




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