Essendo nel mese del Leone e, quindi, nel domicilio del Sole ci troviamo di fronte al tema della creatività e, in particolare, della riproduzione. Il Sole, infatti, simboleggia la grande creazione resa possibile proprio sai suoi legami con l’energia vitale e con il conseguente desiderio di dar vita per cui, indirettamente, ci parla anche delle spinte degli esseri umani.
Da un punto di vista collettivo, dopo i fasti degli anni ’60 che si sono manifestati con il “baby boom” ovvero in anni caratterizzati da grande natalità e da un incremento della popolazione, assistiamo oggi ad una tendenza inversa in cui la voglia di far figli è sempre meno presente.
La generazione che ha dato vita al fenomeno del baby boom era quella di Plutone in Leone ed Eris in Ariete il che significa Plutone (il pianeta che simboleggia il potenziale creativo e – biologicamente - i testicoli che contengono il seme maschile con il suo patrimonio genetico) transitando nel segno più creativo e più “generativo” in assoluto riceveva un trigono dal pianeta Eris che simboleggia lo stesso potenziale al femminile (e ovviamente il corredo genetico femminile) nonché l’utero pronto ad accogliere il feto e, quindi, entrambi riflettevano una fase di grande creatività universale, sociale ed individuale.
Negli anni immediatamente successivi al dopo guerra abbiamo quindi assistito ad una sorta di “impegno universale” a procreare; dopo la decimazione dovuta ai due conflitti mondiali, si sono manifestate le condizioni adatte a ridare fiducia nella vita e nel mondo che hanno reso possibile l’incremento della popolazione.
In effetti la creatività si è manifestata in tantissimi modi; come sempre accade quando ci sono nuove possibilità tutti si alimentano di quel particolare spirito dei tempi che è generativo su ogni mente e su ogni cuore. In effetti in quegli anni ci fu anche il boom economico, una sorta di terra promessa anche da un punto di vista produttivo; l’uomo si sentiva padrone dell’universo e credeva in questa nuova fase per cui tutto diventava possibile anche perché si assisteva ad un momento storico in cui cambiavano radicalmente le condizioni sociali e si pensava che il “tutto per tutti” fosse realmente a portata di mano.
Erano gli anni di Plutone congiunto a Urano in Vergine in cui espansione e cambiamento intessevano il tessuto sociale delle società occidentali creando qualcosa di impensabile fino ad allora, qualcosa che dilagava a macchia d’olio spingendo ogni individuo a mettersi in gioco e a dar vita a qualcosa di importante.
Le condizioni economiche miglioravano di momento in momento e questo faceva si che tutti pensassero ai figli come alla continuità di ciò che avevano generato e in cui avevano creduto. Ricordiamo che in quel periodo ci fu anche la conquista dello spazio culminato nel 1969 con l’atterraggio sulla Luna che simboleggiava il potenziale dilatatorio ed espansivo in atto.
Seguirono poi anni difficili, per intenderci quelli con Plutone in Bilancia, in cui per la prima volta si parlò di “austerità” e di “crisi energetica” (1973); il petrolio che era diventato “l’oro nero” e che sembrava inesauribile come inesauribili erano i desideri di crescita dell’uomo, all’improvviso sembrava essere sul punto di esaurirsi il che portò tutti a sentire un brivido nella schiena; in realtà le nostre società continuarono la loro espansione e le problematiche legate alla quadratura di Plutone a Saturno furono più che altro spalmate su “famiglia e relazioni”.
In Italia furono anni di grandi conquiste sociali ovvero il divorzio (1970) e aborto (1978) che mettevano fine allo stato di sudditanza femminile ma, contemporaneamente furono anche gli anni della diffusione della “pillola”, vera rivoluzione che prometteva libertà alla donna proprio perché permetteva per la prima volta nella storia di vivere la sua sessualità.
Ovunque si sentiva parlare di “amore libero” professato dai figli dei fiori ma, tutti coloro che erano nati 15 – 20 anni prima furono contaminati da questa ventata di libertà che si profilava all’orizzonte. Per la prima volta nella storia, la donna poteva controllare la sua capacità riproduttiva e quindi, si sentiva libera perché poteva scegliere quando, come, ma soprattutto, se fare figli.
Gli effetti furono travolgenti in quanto si disgiunse il trinomio Eris, Luna e Venere e così, femminile, materno ed erotico potevano non andare necessariamente sempre insieme e, soprattutto, la sessualità si dissociava definitivamente dalla maternità.
Senza dubbio le donne, soprattutto le femministe, si sentirono per la prima volta in grado di gestire pienamente la loro vita; infatti, la possibilità di abortire, di controllare le nascite e di separasi e divorziare facevano sperare in un futuro di indipendenza e di autonomia prima impossibile anche solo da pensare. La nuova filosofia di vita cambiava il corso della storia e, soprattutto, cambiava il destino della donna che era stato per millenni inesorabilmente assoggettato alla sua funzione.
In effetti, prima che vi fossero queste possibilità sarebbe stato impossibile sciogliere un matrimonio, non solo per la condanna sociale ma più che altro per le difficoltà che si sarebbero create per via del numero dei figli e per l’impossibilità per la donna di lavorare all’esterno della famiglia e, quindi, di avere un reddito proprio.
Il boom economico dal canto suo richiedeva sempre più mano d’opera e quindi, il mondo del lavoro investiva sempre più nel mondo femminile che, in questo modo, si trovò a lavorare fuori e a conseguire un guadagno personale il che favorì un pensare in modo molto più indipendente e, quindi, a scegliere anche strade nuove sul piano della relazione.
Le varie combinazioni insieme furono fondamentali poiché di fatto cambiarono di molto l’assetto della coppia e, di conseguenza, anche quello familiare. Per la prima volta le donne non erano più disposte a fare sacrifici e, soprattutto, non si assoggettavano più ai voleri dei loro mariti e compagni ma si sentivano libere di far sentire la loro voce, di stare sole, oppure di scegliersi nuove relazioni.
Le famiglie si assottigliarono perché quasi tutte le coppie sceglievano di fare un figlio o al massimo due e questo per due ragioni:
- per poter garantire a sé stessi e ai figli condizioni economiche migliori;
- per avere maggiori possibilità di coltivare interessi ed hobby da praticare nel tempo libero.
Si passò in quegli anni dal secondo al terzo gradino della scala di Maslow e quindi, l’uomo non si concentrò più solamente sui bisogni immediati ma iniziò a pensare ad una casa migliore, con più confort, ma soprattutto anche al mondo relazionale come a qualcosa che doveva dare piacere e condivisione. Tutti volevano l’automobile per potersi spostare agevolmente; si cominciò a parlare di week end anche perché sul lavoro si conquistò la settimana corta (ovvero senza il sabato lavorativo); a casa si acquistavano beni di consumo che riducevano il lavoro femminile (lavatrici, lucidatrici, ecc.) ma, soprattutto, si cominciò a guardare alle vacanze come a qualcosa di necessario e di importante per sé stessi e per i figli: in pratica, il divertimento entrò a far parte del pacchetto di necessità, qualcosa che aggiungeva benessere e che limitava lo stress dovuto a lavori spesso abbastanza alienanti.
Inoltre, uno o due figli potevano avere prospettive migliori a livello educativo; si cominciò a pensare di far studiare tutti; si creò il mito della laurea per tutti, dell’esperienza all’estero e, tutto ciò, ritardava di molto l’ingresso dei figli al lavoro.
A partire dagli anni 77 – 80 si verificò in cielo l’opposizione precisa tra Plutone in Bilancia ed Eris in Ariete e, questa configurazione evidenziò un problema nuovo con cui l’umanità cominciò a fare i conti: la sterilità. Molte più coppie si trovavano di fronte al desiderio frustrato di avere dei figli; quasi una risposta esasperata dell’universo di fronte al crescente rifiuto di genitorialità.
A questo si andò aggiungendo una sempre crescente manifestazione di “omosessualità”, ancora oggi in crescita; tutto ciò incide ovviamente sul piano della procreazione unitamente al problema dell’ impotenza maschile, anch’esso in crescita ancora oggi.
Cominciò via via sempre più a regredire la voglia di maternità e di paternità: le accresciute aspettative di vita ed una buona dose di egoismo furono sicuramente le cause e, quando Plutone transitò in Scorpione in quadratura al segno del Leone, cominciò l’epoca della così detta “crescita zero” il che significa che non vi era più aumento demografico in quanto nascite e morti si trovarono per la prima volta in bilancio pressochè perfetto. Contemporaneamente iniziò anche una nuova tendenza, quella di avere i figli sempre più tardi, spesso quasi al confine della possibilità di procreare. Molte donne, anche oggi, giungono alla soglia dei quarant’anni prima di decidere di fare un figlio e, magari, questo desiderio insorge proprio perché si è di fronte allo spauracchio dell’impossibilità biologica.
Certo, con l’ingresso di Plutone in Sagittario, segno che fa aspetti armonici con il Leone e, soprattutto con il trigono che negli anni 2004 – 2006 si è formato con Eris, si è evidenziata una inversione di tendenza che, tuttavia, non riguarda noi europei in quanto, l’incremento demografico è dovuto alla grande emigrazione in atto da almeno 20 anni. Le nuove famiglie straniere hanno infatti tutte almeno due o tre figli che, a tutti gli effetti, sono da considerarsi europei. Almeno da un punto di vista sociale il problema sembra non sussistere più anche se tutto resta immutato per la razza europea, sempre più in carenza di desiderio riproduttivo.
Ora, lo zodiaco ci propone Plutone in Capricorno per 17 anni e Urano nel segno dell’Ariete per sette che, insieme, creeranno il massimo dello scompiglio proprio sui due segni più legati alla coppia e alla famiglia – Bilancia e Cancro – il che significa che sul piano sociale ci troviamo di fronte a grandissimi trasformazioni e cambiamenti che toccheranno soprattutto il mondo femminile per cui, la crisi potrebbe annunciarsi profonda e lunga e ciò, sicuramente, andrà a scapito anche del desiderio riproduttivo, delle relazioni e del modo di stare insieme.
Dovremo inoltre vivere la quadratura di Plutone dal Capricorno con Eris in Ariete (intorno al 2020) che, senza dubbio, potrà mettere in evidenza un’altra fase di difficoltà sul piano della riproduttività e delle nascite in quanto richiederà ulteriori trasformazioni nel modo di vivere, di intendere e di distribuire le ricchezze della Terra.
Senza dubbio, al di là di certi pensieri che imperversano oggi, i figli hanno bisogno di due genitori che, a loro volta, abbiano una relazione affettiva sana e che, pertanto, siano in grado di offrire e trasmettere valori importanti che facciano leva sull’amore e sulla capacità di accettazione e di cooperazione che possano in futuro portare ad una situazione diversa nel vivere comune.
Ricordiamo infine che per crescere bene i figli i due genitori hanno bisogno di mantenere fisso l’obiettivo su questa meta, non distogliendo mai lo sguardo anche quando si cambia partner.
Senza dubbio i tempi sono realmente complessi anche se ogni crisi ha il compito di permettere quei cambiamenti radicali che sembrano difficili da fare nei momenti di maggior facilità ed espansione. Senza dubbio ci saranno trasformazioni importanti che riguarderanno risorse e mondo del lavoro giacchè Plutone simbolicamente sarà in tutto questo periodo in trigono ai segni del Toro e della Vergine.