Ed eccoci qua, in piena estate, a goderci il Sol-Leone con il suo corredo di vacanze, ozi, frizzi e lazzi! Ma non solo: il segno fisso dell’estate è caratterizzato, come tutti i segni fissi, da un’energia assoluta e statica, come se tutto dovesse essere eterno e immutabile; il che va bene ma può anche andar male, se ad essere immutabile è l’afa … Non è una semplice battuta. Ci avete fatto caso che quando il caldo stenta ad arrivare in giugno tutti brontolano e appena arriva brontolano di nuovo? E certo in giugno, anche nelle stagioni peggiori, non è che possa nevicare… magari c’è “solo” una temperatura mite, di quelle che ti fanno dormire di notte con un copriletto leggero ma che di giorno ti permettono la t-shirt! Macchè: la gente quando arriva l’estate, sente il bisogno di totalità. E’ l’energia stessa che ci direziona verso questo istinto, e se dev’esser caldo, che caldo sia!
Da un punto di vista naturale è un istinto funzionalmente sacrosanto: il corpo deve rallentare il metabolismo, e riposare; il calore deve asciugare artrosi o reumatismi, il sudore portar fuori le tossine; e l’esposizione al sole deve aiutare la Vitamina D ad aiutare il calcio che aiuta le nostre ossa… Tutto bene, dicevo, ma finché non è eccessivo. Peccato che la stagione (o meglio la sua parte centrale) sia eccessiva, appunto, per natura. Un eccesso che diventa difetto di vitalità, laddove porta al ristagno delle energie. E allora ecco che spuntano i soliti “mali da stagione”, di cui i telegiornali ci parlano per un mese ininterrottamente: difficoltà respiratorie, pressione bassa, insonnia, depressione nervosa e psichica.
Ma allora perché la chiamiamo “bella stagione”? Perché chiamiamo “bel tempo” persino la bolla africana che ci avvolge nella sua appiccicosa afa? Non lo so, ma so che dal punto di vista astrologico il segno del Leone, associato al Sud e al mezzogiorno, rappresenta il momento dell’”assenza di ombra” e quindi, almeno in teoria, la pura manifestazione e l’autocelebrazione della bellezza delle cose. Per questo bisognerebbe, in piena estate, favorire il riposo contemplativo (che non è semplice ozio), l’espressione della propria verità (che non vuol dire solo mostrar le chiappe in spiaggia), il godimento di ciò che si è raggiunto (che non significa far fuori tre stipendi in quindici giorni), e insomma vivere una stagione di gratitudine (non solo di gratificazione). Altrimenti ci ritroveremo a settembre malinconici e svogliati, senza alcuna voglia di riprendere le nostre attività e svuotati di motivazioni. Non riposati, non disintossicati, e tanto meno rigenerati; capita spesso e a molti, no?
Vediamo dunque come aiutare questo processo con azioni semplici e quotidiane, supportate dall’aromaterapia. Il colore del segno (o meglio il metallo) dovrebbe essere l’oro, ma viene facilmente associato al giallo o all’arancione: colori caldi, non aggressivi e dinamici come il rosso, ma ugualmente vitali e ancor più gioiosi. Senza esagerare, possiamo indossare abiti di questo colore, magari soltanto con inserimenti su basi neutre e rinfrescanti come il bianco. Ugualmente possiamo ricevere un regalo di energia anche solo stando vicino a fiori gialli e solari, come la magica calendula, la dolce e forte ginestra, il magnifico girasole, oppure condire i nostri cibi – soprattutto pesce e cereali – con un po’ di zafferano. Le piante in sintonia con la stagione sono invece quelle tradizionalmente associate ai trionfi, all’autorevolezza e alla sacralità: alloro, olivo, cedro, ippocastano; sarebbe bello e sano se riuscissimo ogni tanto a trovare il tempo di passeggiare all’ombra dei loro rami, riflettendo sulle meraviglie della vita …
Come miscela aromaterapica ne suggerisco una semplicissima ma, proprio per questo, in incredibile euilibrio tra calore e frescura, vitalizzante e rilassante insieme. L’olio vegetale veicolante dovrebbe essere quello di semi di girasole, ma va bene anche l’olio extravergine di oliva anche se più profumato; entrambi possibilmente biologici. In una boccetta scura da 10 ml. con il contagocce, versiamo più della metà di quest’olio, e aggiungiamo, nell’ordine: 30 gocce di olio essenziale di cedro, 10 gocce di o.e. di alloro, 20 gocce di o.e. di arancio dolce. Ogni volta, prima di aggiungere l’olio essenziale successivo, chiudiamo la boccetta e la agitiamo delicatamente cinque volte; infine lasciamo la miscela a riposo, su un cartoncino arancione o vicino a un oggetto d’oro, per cinque giorni.
E’ un profumo da usare di giorno, preferibilmente al mattino appena svegli, magari proprio mentre vi guardate allo specchio e vi dite: “Ehi, ti vedo in forma!”. Mettetene alcune gocce sul petto o sul collo fino all’attaccatura dei capelli, e durante questo piccolo gesto, massaggiando l’olio sulla pelle, pensate a ciò di cui siete fieri e grati alla vita, e alle tante cose che di conseguenza potete creare e donare.

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