Urano è appena entrato in Toro, segno di Terra associato alle tematiche ecologiche ed economiche, e già si parla del “fenomeno Greta”, in riferimento alla giovane attivista svedese che, inizialmente da sola, è riuscita a richiamare l’attenzione dei singoli e (si spera) delle istituzioni, sulle tante emergenze ambientali che gravano sul nostro pianeta. Il “venerdì per il futuro”, organizzato lo scorso 15 marzo, è stato un successo, una manifestazione pacifica che ha coinvolto milioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo (solo in Italia si sono stimati più di duecento cortei in altrettante città).
Il paradosso di un pianeta innovatore come Urano in un segno tendenzialmente conservatore come il Toro si è però subito palesato nella istintiva resistenza di tanti verso ciò che è accaduto e verso la stessa Greta Thumberg. Tra scetticismo e disincanto, le accuse di ipocrisia, di inutilità, di strumentalizzazione, ciniche prese in giro alternate a critiche varie hanno caratterizzato la risposta immediata a un tale evento, in misura quasi superiore – comunque più evidente – delle reazioni di ottimistica accoglienza. Ciò rattrista ma non deve purtroppo stupire: il “nuovo” è sempre stato accolto in modo diffidente, da sempre. Che poi il rischio di strumentalizzazione sia realistico è vero, che una folta partecipazione e un pur sincero entusiasmo della maggioranza non sia in sé sufficiente e che sia invece necessario valutare i fatti che seguiranno è altrettanto vero e persino ovvio. Ma i grandi cambiamenti non si compiono in tempi brevi, tanto meno quando hanno alle spalle tempi ben più lunghi vissuti in modo opposto, con abitudini consumistiche e distruttive ma più comode.
Resta il fatto che qualcosa è accaduto, e nonostante Urano abbia davanti altri sette anni di transito in Toro, è interessante notare la tipologia e la qualità di un tale evento “starter”, che ha una valenza uraniana di protesta e si rivolge alla difesa delle risorse tanto care al segno del Toro. Poi si vedrà: in fondo la storia è piena di inizi incoraggianti che poi non si sono concretizzati o hanno deviato in direzioni diverse (anche il governo francese sta maldestramente barcamenandosi nel tentativo di arginare le incognite dei “gilet gialli” e la violenta degenerazione dei “casseur”), e magari anche questo risveglio di coscienza ecologica si estinguerà tra la pigrizia umana e l’inerzia politica… ma ciò non dovrebbe impedirci di sperare, di crederci, di provarci.
Non dimentichiamo che Saturno e Plutone in Capricorno, segno in trigono al Toro, hanno comunque un’energia planetaria molto differente da quella di Urano e ben rappresentano i filtri di potere, economici e politici, che vagliano a maglia stretta ogni novità destabilizzante. Forse bisognerà aspettare che il più aperto e lungimirante Giove entri a sua volta in Capricorno, a dicembre, sperando che sia un alleato più affidabile di Urano; anche perché, quando Saturno e lo stesso Giove passeranno congiunti in Acquario (proprio il segno di Urano), è probabile che i cambiamenti si realizzeranno con le modalità delle quadrature: cioè per forza e non per scelta. E sarebbe meglio anticipare.
Intanto, all’interno della prossima stagione non possiamo certo aspettarci miracoli, ma non è escluso che si torni a parlare di Greta e di ciò che rappresenta. Marte arriverà in orbita di opposizione a Giove tra fine aprile e inizio maggio, sull’asse Gemelli-Sagittario che descrive la necessità e anche la difficoltà di comunicazione tra ciò che è vicino e ciò che è lontano, ciò che è simile e ciò che è diverso, evidenziando forse lo scontro tra istanze locali, contingenti, e una visione più ampia (europea e mondiale) nonché più estesa nel tempo. In fondo Giove rappresenta anche la legge, ma uno dei temi più delicati dell’era moderna sta appunto nella difficoltà-opportunità di legiferare in senso globale; cosa inevitabile ma per questo enormemente complessa sul piano ecologico, ambientale, energetico.
Considerando che la dialettica tra i segni Mobili (Nettuno in Pesci, Giove in Sagittario e, sino a metà maggio, Marte in Gemelli) va a gravare proprio sulla Vergine, segno particolarmente legato alla salvaguardia dell’ordine naturale, e considerando altresì che Giove sarà retrogrado da aprile alla piena estate, dubito che nella prossima stagione si facciano passi avanti. È tuttavia possibile che gli eventuali “passi indietro” corrispondano a ripensamenti, revisioni, vere e proprie pause riflessive sugli atti politici e normativi attuati finora in merito ai temi cari a Giove, tra i quali resta alla ribalta la gestione dei flussi migratori. Nell’ambito italiano, anche questo è un argomento che divide gli alleati di Governo e che potrebbe dagli stessi essere “congelato”, come altri temi scottanti (TAV, condono edilizio, obbligo vaccinale ecc.), per evitare crisi imbarazzanti in questo periodo.
Già perché il 26 maggio ci saranno le Elezioni Europee, oltre che amministrative e regionali in molte città italiane. Un’occasione in più per “cavalcare l’onda” di protesta provocata da Greta Thunberg o per testare la tenuta del Governo sui temi sopra citati. In quel periodo Marte sarà già entrato in Cancro, segno legato al popolo, alla casa, alla famiglia, alla patria, e formerà un sestile con Urano in Toro, come se la forza decisionale già intrinseca nell’atto del voto confermasse un desiderio di rinnovamento più autentico e profondo di un semplice malcontento; inoltre, proprio la Luna che governa il Cancro e simboleggia la “folla”, la “gente comune”, si porrà in trigono a Marte e a sua volta in sestile a Urano, sottolineando quanto i veri cambiamenti possano partire solo dai singoli, dalla base della piramide sociale e non dai suoi vertici per imposizione. Una base che, con la Luna in Pesci, sembra estendersi al di là dei confini, o comunque ricordare che la terra è una casa, una famiglia, una patria comune…