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JOE BIDEN - SLEEPY JOE?

a cura di Andrea Benatti
 
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Nonostante il mancato riconoscimento della vittoria di Biden da parte sia di Trump, che dei circa 72 milioni di elettori repubblicani fieramente schierati al fianco del Tycoon – sembrerebbe ormai certo l’insediamento dei nuovi inquilini alla Casa Bianca previsto per il prossimo 20 gennaio. Joe e Jill Biden saranno pertanto rispettivamente il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America e la nuova first lady, chiamati a risanare un’America tragicamente lacerata sotto tutti i punti di vista.

La prima, grande, inesplicabile sfida sarà quella di portare un clima maggiormente sereno in un tessuto sociale profondamente smarrito, in balìa dei prossimi provvedimenti coercitivi che il neo Presidente dovrà necessariamente attuare per contrastare l’epidemia da Covid19.

L’altra prova, non meno difficile, rimane quella della ricerca di un equilibrio all’interno della sua compagine politica: ricordiamo, infatti, che al Congresso non detiene la maggioranza. Bernie Sanders, battuto nelle primarie democratiche che si sono concluse ad agosto, è la personalità carismatica che rappresenta l’ala più progressista del partito di Biden – quello Democratico. Ha strenuamente sostenuto l’attuale presidente durante la campagna elettorale, e ora richiede una giusta contropartita.

Ulteriore preoccupazione, da non sottovalutare, è quella relativa all’età – 78 anni, il più anziano finora di tutti i presidenti americani eletti da George Washington in poi – e alla sua salute piuttosto cagionevole, oltre alla delicata situazione familiare che gli ha provocato struggenti dolori nel passato. Non dimentichiamo poi la situazione sanitaria, ormai al collasso, e quella relativa allo spinoso problema climatico ambientale, trascurato dal suo predecessore repubblicano.

“Sleepy Joe” (Joe dormiente), è il soprannome che Trump ha affibbiato con scherno al neo eletto presidente durante l’infuocata battaglia che ha preceduto le storiche elezioni svoltesi il 3 novembre scorso in un clima decisamente inedito e surreale: il nomignolo avrebbe dovuto screditare l’immagine del candidato democratico, tanto da farlo apparire pavido, arrendevole, apatico e appunto… dormiente.

Analizzando il Tema Natale del neo presidente scopriamo che in realtà la personalità di Joe Biden è alquanto complessa, tutt’altro che anonima e incolore come quando rivestiva il ruolo di discreto Vicepresidente durante gli otto anni del mandato di Barack Obama: Sole in Scorpione, Ascendente Sagittario, stellium in dodicesima casa contraddistinguono, in prima battuta, una personalità dalle mille risorse: profondo, intuitivo, riflessivo, ma anche capace di grandi aperture nel sociale, forte della lunga esperienza politica alle spalle, ed ora, nuovo volto rassicurante e pacato che la maggior parte dell’elettorato centrista ambiva ad avere come nuova guida del paese.

Nato il 20 novembre 1942, alle 08:30 a Scranton, Pennsylvania, da una modesta famiglia di origini irlandesi e inglesi, Joseph Robinette Biden Jr, si è laureato in scienze politiche nel 1965 all’università di Newark, specializzandosi in legge nel ’68 all’università di Syracuse, per poi essere ammesso nell’albo degli avvocati nel ’69, attività esercitata per un breve periodo, visto che la politica ha da sempre catalizzato la sua attenzione – stellium in Scorpione con Sole – pianeta più stimolato di tutto il tema - disposto da Plutone in ottava casa.

Balbuziente fino all’età di vent’anni, fu eletto all’età minima (30) al Senato per il Partito Democratico degli Stati Uniti, dove ottenne un seggio storicamente in mano ai repubblicani e fu rieletto per ben sei volte consecutive. Poche settimane dopo la sua prima elezione, il 18 dicembre 1972, la sua famiglia ebbe un grave incidente stradate: morirono la moglie e una delle sue figlie, mentre gli altri due – Beau e Hunter – rimasero gravemente feriti – stellium in dodicesima casa con Marte congiunto alla cuspide, Urano strettamente congiunto al Discendente, Saturno in settima casa, Luna in quinta lesa dalle quadrature di Plutone e Giove in ottava. Incoraggiato dai due figli rimasti a rifarsi una vita affettiva, nel 1977 si risposò con Jill Tracy Jacobs, dalla quale ebbe una figlia, Ashley.

Le tragedie familiari, purtroppo, non finirono qui: risale infatti al 2015 la morte improvvisa del primogenito Beau all’età di 46 anni – Mercurio in Scorpione in dodicesima casa – colpito da un tumore al cervello, dopo aver impresso il suo nome, quasi al pari del padre Joe, nel firmamento politico americano.

Dopo i primi drammi personali, la sua vita cambiò radicalmente: legatissimo alla sua fede cattolica, si candidò alla presidenza per la prima volta nel 1988, nonostante i suoi importanti problemi di salute – Urano in sesta casa, stellium in dodicesima -  primo tra tutti l’asma che non gli consentì di ottenere l’idoneità fisica durante l’arruolamento nella guerra in Vietnam. Nemmeno l’aneurisma che lo colpì nell’88, l’embolia polmonare che ne seguì - che lo costrinse ad una lunghissima ospedalizzazione – Sole e Venere in dodicesima opposti a Urano in sesta – non scalfirono il suo magnetico carisma. La sua grande capacità oratoria – Giove in ottava in trigono al Sole – gli permise di ottenere il ruolo di Vicepresidente di Barack Obama. La stessa facilità oratoria e persuasiva con la quale è riuscito ad accattivarsi la simpatia del popolo – Giove in Cancro in ottava casa - è sia la sua più grande qualità che il suo peggior difetto: svariate, infatti, le sue gaffes che più di una volta hanno creato imbarazzi a lui e ai suoi alleati.

Ha sempre avuto un debole per i viaggi in treno, tanto che la stazione di Wilmington, nel Delaware, è stata ribattezzata con il suo nome in occasione del viaggio numero 7000!

Promotore del Violence Against Women Act, fervido sostenitore dei diritti civili LGBT, nel suo programma politico possiamo scorgere encomiabili, idealistici e a tratti utopici obiettivi, alla luce dalla lacerante situazione attuale negli USA – Nettuno in decima casa in trigono a Urano e in sestile alla congiunzione Sole/Venere in dodicesima casa, Ascendente in Sagittario. Dalla piena responsabilità nella gestione dell’emergenza Codiv19 alla redistribuzione del carico tributario, dalla proposta di rendere gratuito il college per i giovani di famiglie con redditi bassi alla “restaurazione” dell’Obama Care su larga scala, fino all’aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora: questi sono solo alcuni dei punti programmatici che devono tenere necessariamente conto anche di altri controversi problemi, quali il controllo sulle armi, l’immigrazione clandestina e la spinosa questione climatico ambientale. Riuscirà a gestire questa situazione così complessa, o dovrà necessariamente abdicare in favore della Vicepresidente Kamala Harris?

Come spesso accade e come già spiegato in passato, gli eventi che si verificano a ridosso del compleanno – generalmente nei 20 giorni prima e dopo il ritorno solare, cosi come egregiamente dimostrato in anni di studi specialistici dal grande astrologo Ciro Discepolo – hanno una pregnanza fondamentale per tutto l’anno che andremo a vivere; nel caso di Biden, il quale ha compiuto 78 anni lo scorso 20 novembre, quindi a pochi giorni dalla vittoria delle presidenziali, è alquanto emblematico.

Interessante a tal proposito dare uno sguardo, oltre che ai transiti, anche alla sua Rivoluzione Solare, partita il 19 novembre 2020 alle ore 10:41 e domificata per Wilmington, Delaware, dove l’uomo risiede e pare abbia passato il suo compleanno: l’Ascendente di Rivoluzione cade in Scorpione esattamente sulla cuspide della dodicesima casa radicale, posizione notoriamente difficile e caratterizzante un anno non privo di prove e difficoltà. Il governatore dell’Ascendente di Rivoluzione – Plutone -  forma un pesante stellium nel coriaceo Capricorno con Luna, Giove e Saturno nella Terza di Rivoluzione, segno di quanto sarà complesso trovare costanti alleanze in ambito politico, a ciò si aggiungono possibili attacchi mediatici che il neo presidente dovrà subire una volta insediatosi alla Casa Bianca. Il Sole di Rivoluzione cade in prima casa di Rivoluzione, anch’essa segno inequivocabile di quanto sarà arduo e colmo di sfide l’anno da affrontare. Venere in dodicesima di rivoluzione ci parla di possibili crisi coniugali o problematiche fisiche, così come Urano in sesta di rivoluzione può indicare non solo l’ovvio stravolgimento della quotidianità dell’uomo, ma anche dei possibili e improvvisi problemi di salute che potrebbero ripresentarsi.

Curiosa la posizione di Mercurio in dodicesima casa di rivoluzione, così come Marte in quinta di rivoluzione che ci potrebbero parlare proprio della vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo il figlio Hunter, accusato di frodi fiscali relative agli affari in Cina e Ucraina, risalenti all’epoca in cui il padre era ancora Vicepresidente di Barack Obama e additati da Trump, che ha ripetutamente accusato la famiglia Biden di essere “un’impresa criminale”…

I transiti confermano ulteriormente la complessità della situazione che Biden dovrà affrontare fin da subito: l’accoppiata Giove/Saturno approdata da pochissimi giorni in Acquario si è già posta in secca quadratura alla Luna – il popolo, la patriadel Presidente, astro che nel tema governa proprio l’ottava casa, quella notoriamente legata alla politica. Plutone, oltretutto, sta per formare un’opposizione precisa al Giove radicale, che nel tema governa l’Ascendente, possibile indice di una sostanziale messa in discussione dell’immagine e della credibilità così faticosamente conquistata durante la campagna elettorale, oltre che di un probabile intervento in termini economici che il presidente dovrà attuare per arginare la crisi imperante. Urano sta formando una quadratura con Plutone radicale, che nel tema del politico governa la dodicesima casa, suggerendo imprevisti e colpi di scena. A venire in soccorso, dopo i primissimi momenti post insediamento, saranno ancora Giove e Saturno che si porranno in trigono all’Urano in Gemelli e al Nettuno in Bilancia radix del politico, creando una formidabile triangolazione dell’elemento d’Aria che avrà diretto riflesso nelle azioni di ampio respiro promesse in campagna elettorale, tese anche ad alleggerire la pesantissima atmosfera che sta attanagliando non solo l’America, ma tutto il mondo.

Ci auguriamo che con l’arrivo di Joe Biden al potere del Paese più influente del nostro pianeta, forte anche del nuovo assetto planetario dovuto al passaggio dei due giganti Giove e Saturno in Acquario, si possa respirare finalmente un’aria più leggera di progresso e di rinnovamento, preludio della grande ripresa mondiale pronosticata da André Barbault, che avrà dal 2025 al 2030 il suo picco più positivo e glorioso.




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