Quello che allo scoppio della pandemia a inizio 2020 poteva essere interpretato come un fattore di evoluzione positiva se limitato ad un arco temporale ben specifico, ossia il lockdown della prima ondata, sta diventando esiziale, perché uno stato di emergenza perpetrato per un tempo indefinito, non é più emergenza, espressione atta ad indicare un momento critico ben preciso che richiede interventi eccezionali, ma mera vita ordinaria. Vivere da malati per morire sani é una prospettiva inquietante che probabilmente vedrà e già vede parecchie defezioni, clandestinità agitate e nuove carbonerie. E stavolta non c’entra lo Scorpione, segno “carbonaro” per eccellenza; o meglio c’entra se lo consideriamo come virtualmente leso dagli imponenti transiti attuali: l’opposizione di Urano dal Toro, a cui fino a marzo 2021 si unisce anche quella di Marte, e la doppia quadratura Giove-Saturno dall’Acquario. A ciò si aggiunga anche il moto retrogrado di Mercurio sempre in Acquario.
Da fine 2020 ad oggi configurazioni molto importanti ed eversive stanno marcando, quasi a tappe, il cielo sotto cui tutta l’umanità ormai si agita come un topo in trappola, schiacciata tra pandemia e restrizioni di ogni tipo. In primis la congiunzione Giove e Saturno nel ribelle Acquario, quasi ad inaugurare la nuova era tanto attesa, ma di cui ancora non si capiscono “le linee guida”. A seguire la quadratura tra Saturno e Marte, la congiunzione Marte e Urano, la quadratura di Marte e Urano con Giove, e infine la quadratura dirompente Saturno e Urano che sembra davvero mettere a confronto il “vecchio” e il “nuovo”, la conservazione e il cambiamento. Si potrebbe obiettare che le due cose possono anche procedere di pari passo, perché il cambiamento può essere governato e pilotato con uno spirito mirante a conservare valori e visioni ben precise. Difficilmente, però, questo cielo sembra indicare un simile orizzonte, in quanto il conflitto avviene non solo tra due pianeti simbolicamente agli antipodi, ma anche tra due segni che paiono davvero trovarsi al posto sbagliato nel momento peggiore della storia dell’umanità dal dopoguerra ad oggi.
Urano, infatti, l’ultima volta è stato in Toro proprio quando un Toro, nei sette anni che costituiscono il ciclo base di questo pianeta, prese il potere assoluto: era Adolf Hitler. Chiusure e restrizioni diventarono per molti la norma fino a degenerare nell’assurdo dei campi di concentramento in cui gli ebrei, notoriamente scorpionizzati, vennero confinati. Lo Scorpione è il segno opposto al Toro: non è quindi strano, astrologicamente, che proprio gli ebrei abbiano pagato il prezzo più alto alla follia di un Toro che governò proprio quando nel Toro stazionava Urano.
Urano e il Toro sono incompatibili per natura, un po’ come i carciofi con la nutella, ma se a livello culinario ogni tanto si può azzardare qualche stramberia, sul piano astrologico certe combinazioni sono micidiali. Il Toro è stabile, refrattario ai cambiamenti, amante del possesso e della sicurezza. Per questo segno limiti e confini sono necessari a organizzare la vita secondo ritmi ben precisi che devono ripetersi e consolidarsi nel tempo. Cosa mai potrà produrre il pragmatico e rivoluzionario Urano in un segno che considera la rivoluzione il peggiore dei mali? E’ vero che Robespierre, il padre della Rivoluzione Francese, era Toro, ma aveva anche un ascendente in Acquario: quasi un paradosso vivente si potrebbe pensare. Infatti dopo aver scatenato il pandemonio e fatto tagliare la testa, in nome della Rivoluzione, di una marea di persone, compresa quella di alcuni suoi cari vecchi amici, inaugurò il Regime del Terrore. Molte misure repressive furono adottate in quel periodo contro gli avversari politici della Rivoluzione stessa e tantissime condanne a morte furono prodotte: un controsenso per chi aveva fatto del motto “Liberté, egalité, fraternité” il senso ultimo della sua stessa vita. Alla fine Robespierre perse la sua di testa perché l’incorruttibile signore della Rivoluzione era diventato ormai un simbolo del potere più reazionario. Come disse Vergniaud, brillante avvocato rivoluzionario prima di essere ghigliottinato: “La Rivoluzione è come Saturno: divora i suoi figli”. Frase che suona come un inconsapevole attacco astrologico a Robespierre il cui Saturno in Acquario dominava in 1^ casa.
Alla difficile convivenza di Urano e del Toro va ad aggiungersi il fatto, rilevante, che Urano è signore dell’Acquario, segno con cui è costretto a scontrarsi a causa della quadratura. E Saturno che in Acquario potrebbe anche starci bene è, però, in trasparenza nel segno del Toro. Insomma una partita a squadre mezze invertite destinata a creare problemi comunque vada: la libertà, ancora più della salute, ora che Giove e Saturno si sono trasferiti nel libertario Acquario, rischia di diventare la mela della discordia. A seguire la socialità tipica di questo segno e dell’elemento Aria in generale.
La salute verrà ancora prima di tutto? Forse no, se si pensa che l’essere umano non trascorre la maggior parte del suo tempo a controllare se è sano o malato, perché non è questo lo scopo per cui tendenzialmente vive, a meno che non sia ipocondriaco. Ciò che porta l’uomo a operare e interagire col mondo è proprio lo slancio vitale dato dal sentirsi libero e in grado di realizzare desideri, sogni, ambizioni, coltivare relazioni e affetti prima che sopraggiunga la morte. Se si pensasse costantemente alla morte e alla possibilità di ammalarsi o farsi male non si potrebbe più vivere. La natura saggia e provvida ha, infatti, predisposto le cose affinché ciò non accadesse.
I simboli collegati ai due segni dell’Acquario e del Toro rischiano di sfuggire al controllo: si pensi alle masse acquariane in fermento, come quelle honduregne che premono ai confini degli Stati Uniti dopo l’elezione di Biden, o alle lunghissime file di migranti in Bosnia: gente ammassata nonostante il covid perché in fuga da una morte certa, quella a cui la condurrebbe l’insostenibile povertà. In Olanda, invece, il ritorno del coprifuoco per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale ha prodotto manifestazioni di piazza degenerate in atti violenti e vandalici. Ed è figlia di Saturno in Acquario e Urano in Toro anche l’improvvisa vena di follia del movimento Black Lives Matter che si batte contro razzismo e discriminazione, ma che, paradossalmente, dopo la morte di George Floyd, sta discriminando e distruggendo tutto ciò che non è conforme a se stesso: compresi film, statue e opere d’arte.
A ciò si aggiungano i gruppi e le categorie economicamente più penalizzate, come quella dei ristoratori che con la protesta #IoApro hanno tentato qui in Italia, a metà gennaio 2021, seppur ancora flebilmente, di farsi sentire. Ristoratori e imprenditori del settore enogastronomico e del benessere in generale, non sono forse simbolicamente un’espressione taurina dell’accoppiata Venere-Giove che nel segno regna sovrana?
Lo Scorpione fortemente penalizzato da questo cielo che vorrebbe imporre il totale immobilismo per controllare l’invisibile e mobilissimo virus, fomenta alleanze sovversive: feste clandestine, locali che aprono di nascosto, incontri segreti tra persone e categorie professionali che stanno pensando a possibili strategie di “disobbedienza civile”, un termine che forse meglio di qualunque altro, sembra essere esplicativo della grande guerra celeste in corso tra i titani.
Chi vincerà, alla fine? Davvero siamo destinati a naufragare nel paradiso taurino di una terra sempre uguale a se stessa dove restare confinati in attesa che lo Scorpione, un po’ come il serpente del biblico Eden, si prenda la sua rivincita e faccia scoprire ad Adamo ed Eva il grande potere della disobbedienza? Non è forse dalla disobbedienza che nasce la conoscenza e quindi il Mercurio esaltato proprio nello Scorpione? E questo Acquario appesantito da Saturno e ferito da Urano saprà restituirci la vera libertà, o continuerà a produrre egualitarismi deviati come quelli propugnati dai Black Lives Matter che vorrebbero riscrivere la storia, cancellare film come Grease o Via col Vento e che hanno spinto perfino la Disney a mettere il bollino rosso ai non politically correct cartoni animati Dumbo, Peter Pan e Aristogatti? Infondo, a pensarci bene, l’ideale di una suprema razza ariana tanto caro a Hitler non è poi così diverso da quello della suprema razza umana che tanto va diffondendosi nei tempi postmoderni; un ideale che per realizzarsi necessita della cancellazione di qualunque diversità: storica, artistica, intellettuale, fisica, economica, sessuale, affinché ogni uomo sia più uguale degli altri.