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LUNA PIENA IN PESCI : LA TRAPPOLA DELLA PERFEZIONE

a cura di Melissa Rhys
 
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Luna Piena a 28°14’ dei Pesci all’01:58 del 21 settembre 2021

“La parola “femminile”, così come la intendiamo, ha molto poco a che fare con il genere, né la donna è la custode della femminilità. Sia gli uomini che le donne sono alla ricerca della loro vergine gravida. La parte di noi che è bandita, la parte di noi che arriva alla coscienza attraverso la discesa nell’oscurità, quando scaviamo nella nostra oscurità di piombo finché non ne estraiamo l’argento. *

Marion Woodman, The Pregnant Virgin: A Process of Psychological Transformation

Una palese tensione attraversa la carta del Plenilunio di settembre: non solo quella ciclica e scontata tra i luminari, la Luna in Pesci congiunta a Nettuno da una parte, il Sole in Vergine a Marte dall’altra, ma la crescente disarmonia tra Venere in Scorpione e Urano in Toro in attesa del perfezionamento dell’opposizione. Un conflitto che finisce fatalmente per mettere in secondo piano gli aspetti più pratici e costruttivi della carta: il trigono di Mercurio in Bilancia a Giove in Acquario che, in attesa dell’inizio del retrogrado a fine mese, ci invita ancora all’azione e, con il sostegno del trigono di Marte a Saturno e dei collaterali aspetti positivi al Nodo Nord e Sud, promette risultati non immediati ma duraturi per ciò che stiamo progettando o già costruendo.

Il tema fondamentale della lunazione è però un tema archetipico. Che sia in atto una guerra spietata al femminile lo sottolineano ogni giorno le cronache. I talebani tornati al potere in Afghanistan cancellano dalla vita pubblica le donne, seppellendole sotto i burka, negando loro istruzione e lavoro, confinandole nelle case e nel matrimonio subito non scelto. Ma né l’Occidente né il nostro paese possono rivendicare troppo la loro dichiarata superiorità: lo stillicidio dei femminicidi continua mentre l’audizione pubblica al Senato delle ginnaste americane ci racconta della sottovalutazione e dell’indifferenza che permettono agli abusi sessuali di restare impuniti per anni a dispetto delle denunce.

Quello che gli uomini nemici dichiarati delle donne ignorano è che il femminile che cercano di annientare è dentro di loro, che l’assassinio psichico, sociale o materiale che stanno commettendo è anche un suicidio.

Con il lungo transito di Urano nel domicilio di Venere era inevitabile che il tema della liberazione del femminile tornasse alla ribalta ma in termini completamente diversi rispetto al passato. I transiti dei pianeti lenti marcano i mutamenti radicali dell’inconscio collettivo e personale: la congiunzione Saturno/Plutone in Capricorno ha smascherato la società patriarcale ma la trasformazione di cui abbiamo bisogno non può essere imposta da una nuova e altrettanto pericolosa ortodossia, come fanno temere l’attuale passaggio di Saturno e soprattutto il prossimo di Plutone in Acquario.

La carta della Luna Piena descrive alla perfezione tutte le possibilità e le insidie di questo processo necessario e inevitabile. L’asse Vergine/Pesci è segnato dalla ricerca della perfezione, che sia nei dettagli della vita quotidiana o nell’anelito spirituale all’assoluto: un’aspirazione che, con il transito di Nettuno in Pesci, qui congiunto alla Luna, può trasformarsi in una trappola letale. Lo vediamo ogni giorno nell’ossessiva ricerca di purezza del fondamentalismo religioso.

Il femminile scosso dalle fondamenta da Urano è quello di Venere in Toro, generoso, fertile, abbondante, che rischia di inaridirsi, di consumarsi lasciandoci psichicamente affamati: è il femminile di Demetra, dea delle messi, privata della figlia, Persefone. Nella stagione in cui Persefone ritorna agli Inferi. Venere con il transito in Scorpione ne ripercorre il cammino. Affronta l’esilio, il territorio del nemico: scende a esplorare il lato oscuro, il nascosto, l’inaccettabile. Dal piombo dell’incontro con Saturno, con gli impossibili standard dettati dal quadrato al pianeta in Acquario che precede il Plenilunio, attraverso la tensione all’apparenza irrisolvibile tra vita e morte e con la sua stessa natura, esacerbata dall’opposizione a Urano che lo accompagna, mira ad arrivare all’accettazione completa, all’amore senza condizioni che sono il dono più prezioso, l’argento della Luna (e dei valori) in Pesci. La rinuncia alla perfezione che è la sola a renderci pienamente umani.

“Nell’anelito a essere perfetti, abbiamo confuso la perfezione con l’essere interi. Pensiamo di non poter amare noi stessi finché noi e gli altri non soddisfiamo qualche standard esterno. La depressione, l’ansia – in realtà, la maggior parte delle nevrosi e delle compulsioni – alla fine non sono nient’altro che una difesa contro l’amore senza condizioni per noi stessi…L’Ego vuole essere il dio delle nostre proiezioni idealizzate, lo spirito vuole essere incarnato nella nostra umanità dove può crescere in saggezza attraverso l’esperienza.”*

Marion Woodman, Dancing in the Flames: The Dark Goddess in the Transformation of Consciousness

*le traduzioni dall’originale inglese (e gli eventuali errori) sono miei.

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