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ASTRO TALENT - SCOPRI IL TUO ARCHETIPO ATTITUDINALE

a cura di Elena Cartotto
 

Qual'è il lavoro giusto per me? Qual'è la professione più in linea con le mie attitudini? Sono adatto al ruolo che mi hanno offerto?

Capire il proprio archetipo può essere di grande aiuto nel decifrare meglio le ambizioni che si coltivano, imparare ad usare i talenti che si posseggono, fare ordine nel caos degli stimoli che si ricevono dal mondo esterno e che spesso confondono: è molto facile, ad esempio, specialmente per le persone insicure o particolarmente empatiche, interiorizzare aspettative che sono, invece, altrui.

Da sempre ci sono soggetti che nascono con le idee molto chiare rispetto alla propria realizzazione e che sanno già in età precoce di avere determinate predisposizioni, di essere portati per un certo tipo di studi e con obiettivi professionali ben focalizzati. Spesso, astrologicamente, queste persone sono marcate da stellium di segno o di casa, oppure hanno dominanti planetarie molto potenti che spingono verso un’espressione di sé, anche lavorativa, in settori precisi: si pensi al tradizionale connubio tra Marte, lo sport e la vita militare, ma anche al bisogno di competizione che questo pianeta suscita qualunque sia la professione che si intraprende. Come altrettanto classica è l’associazione tra una forte impronta venusiana e la bellezza sia in senso estetico che artistico.

La maggior parte delle persone, però, pur avendo gusti spiccati o propensione a fare determinate cose, non riesce subito a capire come indirizzare professionalmente le proprie capacità, in particolare in questo momento storico dove tutto cambia in modo accelerato e bisogna essere pronti a reinventarsi all’improvviso o a saltare sul treno appena passa la prima valida opportunità anche se non è esattamente quella che si stava aspettando. Inoltre ci sono coloro che hanno accettato un lavoro, portato avanti coscienziosamente anche per molti anni, a scopo meramente economico e senza mai domandarsi davvero cosa avrebbero potuto fare coi propri talenti.

Inquadrare i candidati da un punto di vista psicologico e non solo di competenze acquisite nel percorso di studio o lavorativo, è ormai una buona prassi consolidata all’interno del vasto ambito delle risorse umane dove la persona che mira ad occupare una posizione deve dimostrarsi adatta al ruolo e non viceversa. In questo senso le attitudini, intese come quelle predisposizioni naturali a comprendere, gestire, realizzare, determinati compiti, hanno un peso.

Difficilmente un’attitudine sarà così prioritaria da cancellare la compresenza di altre propensioni: una personalità fortemente creativa potrà essere anche introspettiva, l’orientamento comunicativo potrà accompagnarsi con quello manageriale, oppure avremo talento scientifico e fiuto economico capaci di collaborare insieme in modo fecondo. Naturalmente sono possibili molte altre combinazioni e in percentuali sempre da definire.

Gli archetipi qui esaminati sono sei: Prometeo o il creativo, Daimon o la guida, Demiurgo o il costruttore, Ciclope o il pianificatore, Atlante o il campione, Ermes o il comunicatore.

Un archetipo puro è una mera astrazione, anche se è certamente possibile che ci sia un’attitudine predominante: è consigliato verificare almeno le tre principali direzioni della nostra personalità perché ne possono derivare suggerimenti interessanti per il proseguo dei propri studi o l’evoluzione professionale. Ogni archetipo è infatti, indicativo di una peculiare conformazione psicologica e di determinati talenti che possono trovare spazio in mestieri, arti e professioni specifiche.

I sei archetipi si accompagnano a schede riassuntive suddivise in cinque parametri identici per ogni profilo, ma con punteggi diversi a seconda della presenza maggiore o minore in quel particolare archetipo dei suddetti parametri. Tali items corrispondono ai cosiddetti Big Five, ossia le macro aree che vengono valutate dagli esperti di risorse umane nei test di personalità dei candidati e che possono considerarsi un modello con una buona base di validità sia in senso teorico che empirico.

Queste macro categorie sono quelle maggiormente in grado di spiegare la diversità tra individui e sono state riscontrate in culture, età, popolazioni diverse. Esse sono: estroversione, apertura mentale, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva.

L’estroversione descrive genericamente lo slancio verso l’esterno, l’altro da sè, le relazioni sociali; l’apertura mentale segnala curiosità, originalità, creatività, rifiuto degli stereotipi; l’amicalità esprime la sensibilità, l’altruismo, lo spirito cooperativo; la coscienziosità è indice di correttezza, scrupolosità, metodo, perseveranza, autodisciplina; infine la stabilità emotiva segnala sicurezza personale, autocontrollo, capacità gestionale (di emozioni, persone, relazioni, accadimenti).

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