Giove in Pesci, dal 31 dicembre scorso, é ora congiunto a Nettuno, in Pesci già da molti anni. La congiunzione, iniziata il 12 febbraio scorso, raggiungerà l’apice il 13 Aprile. E si diluirà poi all’ingresso di Giove in Ariete.
È questa una congiunzione molto rara, fuggevole, è una toccata e fuga che nessuno di noi ha mai potuto osservare direttamente.
Nettuno attraversa i Pesci ogni 165 anni, l’ultimo passaggio si è verificato intorno alla metà del 1800: da maggio 1847 a febbraio 1862. Ed è solo una volta ogni 165 anni che Giove riesce a congiungersi con lui nel dodicesimo segno. Ma oltre ad essere rara questa congiunzione si spalma su due segni, qualche volta addirittura su tre, e questo vagare da un segno all’altro ne diluisce e sfuma in buona misura gli effetti. E non è tutto; oltre ad essere rara e sfuggente ha anche breve durata e non coincide mai con l’anello di sosta di Giove.
Solo per fare un esempio: quest’anno ha una durata di due mesi e mezzo circa, nel 2020/21 la congiunzione Giove/Plutone in Capricorno è durata 11 mesi.
Del resto anche il passaggio di Giove in Pesci è assai fuggevole, come se Giove, di solito così pacifico, diventasse improvvisamente irrequieto; non solo è molto veloce ma in un avanti e indietro piuttosto frenetico passa dall’Acquario ai Pesci (maggio 2021) vi si ferma poco più di due mesi e a fine luglio ritorna in Acquario, dove si riposa per quattro mesi sul 29° gradi come se stesse prendendo fiato per la corsa che lo aspetta.
A fine 2021 entra finalmente in Pesci e li percorre velocemente, come chi getta in campo tutte le sue forze nell’attraversare correndo un terreno pieno di insidie. Brucia i 30 gradi del segno in solo quattro mesi, contro i 12 che spesso si concede per coprire la stessa distanza. All’inizio di maggio è già in Ariete dove ritrova il suo ritmo abituale e passeggia con tutta calma sui primi otto gradi per più di sei mesi.
A fine ottobre rientrerà in Pesci, ma sarà solo un saluto dato restando fermo sulla soglia. Non scenderà sotto i 28 gradi e il 20 dicembre passerà definitivamente oltre.
Viene dunque da chiedersi a cosa si deve tanta irrequietezza e fuggevolezza, sia di Giove in Pesci che della congiunzione Giove Nettuno in questo segno.
Lo Zodiaco è uno strumento infinitamente complesso che ci parla delle forze e delle leggi che reggono l’universo e la vita stessa. Delle leggi conosciute e di quelle che ancora non conosciamo. E ci parla utilizzando un sistema simbolico compreso e decifrato solo in parte. In questo sistema i Pesci occupano un terreno sdrucciolevole, in bilico tra questa vita e qualsiasi altra vita possibile, passata, presente, futura; tra questa realtà e tutte le realtà alternative che si possano immaginare. Sono un segno senza spazio e senza tempo, perché suoi sono tutti gli spazi e tutti i tempi.
E nei Pesci trovano il loro domicilio proprio Nettuno e Giove, Nettuno nei primi dieci gradi, Giove negli ultimi, accanto, ma ben separati dalla Luna, che nei gradi centrali dei Pesci trova la sua esaltazione.
Insieme, ma ciascuno con il suo spazio perché, sembra dirci lo Zodiaco, una vicinanza troppo stretta, intima, tra il pianeta della metamorfosi e il pianeta della crescita potrebbe precipitare la vita in un vortice continuo di convulse trasformazioni che non consentirebbe l’instaurarsi di nessuna forma abbastanza stabile da garantire la vita stessa.
Allo stesso modo una congiunzione astrale di Giove e Nettuno che durasse troppo a lungo potrebbe imprimere al mondo e alle nostre vite una serie di cambiamenti così veloci, intensi e profondi da non poter essere affrontati e sopportati.
Ma questa volta non solo Giove abbraccia Nettuno tanto profondamente quanto velocemente ma lo fa sul proprio territorio e quindi da una posizione di forza. Nel frattempo Saturno è in Acquario, in semisestile con la congiunzione Giove Nettuno; Urano è in Toro nei gradi che vedono l’esaltazione dello stesso Giove e Plutone è in Capricorno nei gradi di domicilio di Urano.
Si crea così una sinergia che, tarpando le ali ai voli pindarici nettuniani, privilegia le istanze terrene, molto concrete, espresse da Giove e dal Toro: la creazione e il mantenimento delle condizioni necessarie al crescere e prosperare della vita.
Quel che accade è che se finora abbiamo dato per scontato che queste condizioni ci fossero fornite automaticamente e per sempre, è diventato ora chiaro a tutti che così non è, e che è arrivato il momento di inventarsi un nuovo sistema di vita.
L’umanità è chiamata alla trasformazione di se stessa e del mondo, la posta in gioco, a breve, medio o lungo termine, questo dipenderà da noi, è la sopravvivenza della specie.
Non saranno né Giove né Nettuno a cercare e a trovare le soluzioni pratiche, tecniche e scientifiche che permetteranno la realizzazione di questa metamorfosi, questo è un compito che spetta a Saturno e Urano, ma sarà Nettuno a dare all’uomo la spinta a mutare pelle, a staccarsi dalla consuetudine, a sognare un nuovo modo di pensare agire vivere, a pensare insomma all’impensabile.
E sarà Giove a fornire la fiducia e l’ottimismo indispensabili per gettarsi in questa nuova avventura e affrontare la traversata del deserto che ci aspetta.
Immaginare tutto questo mentre cadono le bombe e la pace è appesa a un filo può sembrare cosa da folli, ma Giove e Nettuno potrebbero riservarci una sorpresa. Se volgiamo lo sguardo all’indietro e torniamo al 1856, anno dell’ultima congiunzione, troviamo tra gli eventi più rilevanti la fine di una guerra: la prima guerra di Crimea tra Russia da una parte e l’alleanza impero ottomano - potenze occidentali dall’altra.
Il conflitto, iniziato nel 1853 dopo l’invasione da parte della Russia di territori, a ovest dei suoi confini, che da tempo erano contesi tra Russia, Impero Asburgico, Impero Ottomano, si concluse nel 1856 con la sconfitta della Russia.
Le clausole del trattato di pace vennero discusse e approvate nel Congresso di Parigi: 25 febbraio /16 Aprile 1856. Per tutta la durata delle trattative Giove e Nettuno erano congiunti in Pesci, con una distanza massima di cinque gradi: Nettuno tra i 17 e i 19 gradi e Giove che dai 13 gradi raggiunge i 24.
Veniamo ad oggi e troviamo che, sempre con cinque gradi come distanza massima, la congiunzione Giove/ Nettuno in Pesci si snoda tra la fine di marzo, con Giove a 18 gradi e Nettuno a 23° e la metà di maggio con Nettuno a 24° e Giove a 29.
La similitudine è evidente ma non si ferma qui: nel 1856 Plutone era in Toro, ora è in Capricorno; Urano è ora in Toro e lo era anche allora; Saturno era in Gemelli segno che favorisce l’incontro, ed ora è in Acquario, segno che fra l’altro corrisponde alla diplomazia…ed ecco che nasce una speranza.
Mentre scrivo, la guerra infuria, le città assediate sono sotto una pioggia di bombe, milioni di persone cercano disperatamente una via di fuga. E tutto alle porte di casa.
Nella mia vita, cominciata poco dopo l’ultima guerra mondiale, mai ho vissuto un periodo così buio. Ma al telegiornale parlano di importanti passi avanti nelle trattative. La congiunzione Giove Nettuno sembra dirci che è vero e ci fa sperare che, come nel 1856, la pace è possibile e forse non è lontana.