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ELISABETTA II DI INGHILTERRA

a cura di Ornella Tatti
 
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“So che l’unico modo per vivere la mia vita è cercare di fare ciò che è giusto, guardare a lungo, dare il meglio di me”
Tratta dal discorso di Natale del 2002

Alle 15.47 di Giovedì 8 settembre è morta Elisabetta d’Inghilterra, la donna che non voleva essere Regina, e che invece lo fu per 70 anni e 214 giorni.

Un bel record. Solo il regno di Luigi XIV di Francia, il Re Sole, fu più lungo, ma Luigi venne incoronato quando aveva meno di 5 anni e per molti anni fu sua madre Anna ad esercitare la reggenza.

E questo fu solo il primo dei suoi record:

Elisabetta più che un regno ereditò l’Impero più grande del mondo, che si dissolse poi nel corso degli anni, ma nonostante ciò alla sua morte era comunque riconosciuta come sovrana da 16 nazioni e 150 milioni di sudditi.

Ha guidato il Regno Unito a fianco di 16 primi ministri, da figure storiche come Winston Churchill ad altre decisamente meno rilevanti come il neo dimissionario Boris Johnson.
Ha stretto la mano a 14 Presidenti degli Stati Uniti, 11 Presidenti della Repubblica Italiana 5 Papi. Nel corso di 270 visite ufficiali ha visitato 120 paesi, partecipato a centinaia di migliaia di cerimonie e incontrato milioni di persone.
Nessuna persona al mondo può dire lo stesso.
E infine, “last but not least”, suo marito, morto a 99 anni e 10 mesi, è stato il sovrano più longevo di tutti i tempi e il suo matrimonio è stato in assoluto il matrimonio reale più lungo della storia.

Dopo tanta magnificenza il suo funerale non poteva certo essere da meno: dal castello di Balmoral in Scozia ad Edimburgo, dove ha ricevuto l’omaggio dei sudditi scozzesi, al palazzo di Westminster, Londra, dove per renderle omaggio un numero incalcolabile di sudditi e non sudditi ha affrontato code di 12 /24 ore (notte compresa). Ali di folla, giunta da ogni parte, si parla di milioni di persone, hanno accompagnato il feretro durante il percorso fino al punto di saturare la capacità ricettiva della città.

Alle 11 di Lunedì 19 settembre infine i portali dell’Abbazia di Westminster si sono aperti e hanno visto sfilare almeno 500 re e leader mondiali: un raduno mai visto di re, regine, principi, principesse, capi di stato, presidenti, first lady, leader e personalità di prima fila della geopolitica; un evento mondiale così complesso  e grandioso che ben 300 membri del foreign office britannico hanno lavorato 24 ore su 24 per mettere a punto la complessa macchina diplomatica e organizzativa necessaria alla sua realizzazione.

Senza alcun dubbio la vita di Elisabetta è stata maestosa e di tutta eccellenza, ma… passando dalla sfera pubblica ad una che lo è meno, sarà poi stata una vita davvero eccellente?
Il tema natale qualche dubbio lo pone.

Il Sole è in Toro e in casa seconda, che corrisponde al Toro e nella stessa casa troviamo anche Urano e Mercurio. Possiamo dire dunque dire che il legame, l’identificazione, con l’ambiente originario, il clan, i suoi beni e i suoi possedimenti, è fortissimo, totale e avvolgente. Per Elisabetta il proprio benessere coincideva col benessere del clan, con le sue acquisizioni e con le sue perdite. E qui la storia si complica perché il clan di Elisabetta è una Famiglia Reale a capo dell’impero più vasto del mondo. Quando Elisabetta nasce l’Impero Britannico è all’apice della sua espansione ed esercita il suo dominio su di un quarto delle terre emerse e su un quinto della popolazione mondiale.
Ma quando il padre muore prematuramente ed Elisabetta, diversamente da quel che avrebbe voluto, diventa Regina, Signora di tutti i territori imperiali e di tutto questo ben di Dio, l’Impero sta ormai traballando. Da poco ha perso l’India, la perla più importante, ed è già entrato in un processo di decolonizzazione che lo porterà a perdere un pezzo dopo l’altro fino ad arrivare all’oggi: tutto quel che resta all’Inghilterra è Gibilterra, una serie di isolette sparse qua e là nei mari di tutto il mondo e una frazione dell’Antartide (che forse in futuro si rileverà di vitale importanza, ma per ora è solo una distesa di ghiaccio in via di scioglimento).

Il declino e la dissoluzione dell’Impero coincidono dunque con il regno di Elisabetta ed anche se lei, in virtù del trigono Sole/Nettuno e della congiunzione Urano/Mercurio, ha saputo gestire questa lunga serie di perdite con pronta intelligenza, grande diplomazia e spiccata capacità di adattamento ai tempi che cambiano, non vi è dubbio che questa lunga metamorfosi dell’impero sia stata per lei un processo assai doloroso. Ce lo conferma proprio il Sole, protagonista in questo tema di un gioco che lega il Toro, il Leone e l’Aquario, il Sole, Giove e Nettuno, la casa seconda la casa settima e la casa prima.

Il luminare è in Toro e in casa seconda, segno e casa governati da Giove che diventa dunque un tassello molto importante del tema e che qui cade in casa prima, corrispondente all’Ariete e dunque di nuovo al Sole. Tanto il Sole quanto Giove sono poi legati a Nettuno pianeta nient’affatto congeniale tanto al Toro quanto al Leone, ma che nel tema cade in Leone.
Se il Toro, statico e conservatore è refrattario al cambiamento per pigrizia e timore del nuovo, il Leone, convinto di essere comunque il migliore di tutti, non lo prende nemmeno in considerazione.
Ma Nettuno è in Trigono col Sole e lo confonde, lo seduce inducendolo ad una metamorfosi che mina la potenza (opposizione a Marte), infonde una sensazione di inquieto scontento (opposizione a Giove) e lede il potere e l’autorità del suo legato, quadrato a Saturno.

E proprio Saturno riveste nel tema una posizione molto interessante. É signore dell’ascendente e si trova in casa nona ma così stretto al medio cielo da far pensare che potrebbe tranquillamente trovarsi in casa decima, la casa del successo. Basterebbe che Elisabetta fosse nata una manciata di minuti prima, cosa più che possibile (chi fa astrologia sa benissimo che, nove su dieci l’orario di nascita viene arrotondato). Ma se fosse così anche il sole cambierebbe posizione e scivolerebbe in casa terza, il che convince di meno: il Sole in terza conferisce al soggetto un temperamento vivace, sbarazzino, quasi adolescenziale e non sembra proprio che questo sia il caso. Al contrario la Regina è stata un campione di impegno, senso di responsabilità, determinazione, autocontrollo dedizione al lavoro. Riceveva il primo ministro in carica ogni giorno, alle cinque del pomeriggio per il the e dopo aver conferito con lui circa l’attività del governo, leggeva e studiava avidamente tutti i dossier governativi. Ogni suo gesto pubblico, ogni parola pronunciata in ogni discorso era frutto di un’accurata riflessione e di un attento studio e durante le innumerevoli visite e cerimonie ufficiali non si è mai permessa di discostarsi dalle rigorose leggi del protocollo. Mai uno scivolone, mai una gaffe in gaffe in settant’anni, e settant’anni sono tanti. Le decisioni che riguardavano il suo ruolo erano esaminate e discusse con il primo ministro; quando poi proprio un accordo non si trovava la Regina si tirava indietro e rispettava in silenzio le decisioni governative. Il suo riserbo anche rispetto alle proprie convinzioni politiche è sempre stato rigoroso. Solo raramente si concedeva il piacere di esprimere quel che pensava in un codice allusivo noto solo a lei (Saturno è in Scorpione e lo Scorpione nasconde). Codice fatto di colori, accessori e gioielli indossati, come quando ricevette un presidente americano indossando una spilla che le era stata donata dal suo predecessore e avversario politico.

Il potere rappresentato da Saturno veniva dunque visto e gestito come un impegno costante da svolgere con tutta la serietà e il rigore possibile. Un’altra lettura di questo Saturno è poi quella di potere legato all’espansione coloniale (la nona casa) e l’Impero Britannico ereditato da Elisabetta ha rappresentato, insieme all’impero spagnolo, la massima espressione del colonialismo.
Delle lesioni che Saturno riceve ed infligge abbiamo già parlato, ma va rilevato come queste lesioni, colpendo la casa prima e la casa settima si traducano tanto nelle rinunce cui il ruolo regale costringe l’Io/casa prima quanto i rapporti con gli Altri/casa settima.
In altre parole: ci dicono che Elisabetta avrebbe desiderato di gran lunga fare ed essere altro ma poiché il destino ha voluto altrimenti il senso del dovere insito in Saturno, nel Capricorno, e anche nel Toro, fa sì che a solo 26 anni assuma senza esitare il carico che le è stato assegnato. È un carico da far tremare le vene nei polsi ma da quel momento la neo regina tutte le sue energie allo svolgimento del suo mandato: fare la regina è un lavoro, il “suo” lavoro ed Elisabetta è decisa a farlo al meglio, anche se questo significa sacrificare piacere personale e libertà di scelta, nonché condizionare tutta la sfera relazionale.

E’ un impegno che la regina ha preso coi suoi sudditi ma prima ancora con se stessa: settant’anni dopo possiamo ben dire che non solo l’ha mantenuto ma l’ha fatto, sempre, anche nei momenti di maggior difficoltà, col sorriso sulle labbra L’immagine, Toro/ Giove/ casa seconda, Il sorriso sulle labbra è per lei importante quanto il possesso di beni stabili e l’accrescimento del patrimonio, personale e del clan. Lo impone il Sole, sostenuto in ciò da Giove in prima casa e dal Capricorno all’ascendente che conferisce quella la maschera di regale imperturbabilità che è per lei una condizione inderogabile, un attributo imprescindibile della regalità. E nonostante ciò, nonostante il rigido controllo delle emozioni che potrebbe scivolare facilmente nella freddezza e nel distacco, la Regina ha saputo anche trasmettere un’immagine amabile e rasserenante che l’ha portata ad essere molto amata dal suo popolo: una splendida Venere nei morbidi e teneri Pesci, in prima casa/Io ma congiunta alla cuspide di seconda/immagine, in trigono a Saturno/Potere sulla cuspide di decima/successo e a Plutone/Fascino nel materno Cancro e in caso sesta/sudditi ha svolto in modo insuperabile il proprio lavoro.

Ma anche qui non manca il risvolto della medaglia: se lei ha sempre mantenuto un’immagine impeccabile, lo stesso non si può dire del suo clan, i Windsor.
Dallo zio al marito, dalla sorella ai figli, ai nipoti e persino al marito, tutto il clan Windsor non si è mai curato granché dell’immagine collettiva e personale e ha causato tutta una serie di scandali che per decenni hanno reso felici i redattori di gossip di tutto il mondo. Lo zio che abdica per sposare una signora americana e pluridivorziata nonché nel 1936 amica di Hitler; la sorella che, contro i dettami della chiesa anglicana, e di tutto il consiglio dei ministri, sposa anche lei un uomo anche lui divorziato; Carlo che sposa Diana ma ama Camilla, e tutto quel che ne segue; Andrea indagato per molestie sessuali e truffa, e poi i nipoti, le mogli dei nipoti… insomma quelli che non hanno fatto parlare di sé e non le hanno dato problemi, e senza dubbio molti dolori, si contano, forse, sulle dita di una mano.

Responsabile ancora Giove/ clan, immagine vista e parola che emerge prepotente, congiunzione con Marte, lede il prestigio leonino, opposizione a Nettuno in Leone nei gradi del Sole e sfida, quadrato a Saturno, l’autorità costituita.

Il resto della sfera personale, la relazione con la madre, il marito, i figli, è appunto strettamente personale e credo che tale debba restare.

Alla fine: una figura di prima grandezza se ne è andata e le conseguenze per il regno unito potrebbero essere rilevanti.
Elisabetta ha passato lo scettro all’ultrasettantenne Carlo.
Il confronto sarà arduo.




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