L’individuo è astrologicamente connesso al Sole, pianeta che definisce l’Io come ci ricorda anche il glifo solare formato da un cerchio chiuso con un puntino in mezzo, a simboleggiare la coscienza personale che si fa strada nella totalità. Il Sole caratterizza a tal punto l’individualità che tutto quel che la maggior parte della gente che non si interessa di astrologia conosce è proprio la posizione del Sole corrispondente al segno zodiacale di nascita.
Il Sole governa, come è noto, il segno del Leone co-significante della casa 5^, settore della nascita e dei figli. È qui, in 5^, che viene alla luce la coscienza dal magma oscuro e remoto del grembo cancerino della casa 4^; ed è sempre in 5^ che vi è il perpetuarsi di questa coscienza attraverso la generazione della prole. In casa 1^ l’Io si esalterà, straborderà, ma ciò non toglie che nasca in 5^, casa la cui energia è essenzialmente sessuale. L’Io e la sua essenza sessuale espressa dal genere biologico di appartenenza, risultano quindi un tutto compatto nella sapienza zodiacale: non poteva essere diversamente parlando di una casa, la 5^, connessa alla vita e al ciclo vitale nel suo ripetersi costante del tempo universale. Sarà poi lo sviluppo dell’Io attraverso gli altri settori zodiacali che potrà mettere in dubbio il dato di fatto e non accettarlo così per come è. In casa 8^, casa eversiva e di ribaltamento della tradizione, potrebbe manifestarsi il rifiuto per il “biologicamente corretto”, ma sarà nell’11^ casa acquariana che sorgerà spontanea la domanda: il genere sessuale è un dato di fatto o è una scelta?
Con Plutone in Acquario, ultimo dei lenti a transitare in questo segno anti-patriarcale, ma anche anti-biologico, proprio per opposizione al patriarcato e alla naturalità biologica leonina, si va affermando non la semplice libertà di scelta rispetto all’orientamento sessuale che può essere in linea col genere biologico, ma anche seguire una direzione totalmente diversa.
Quel che sembra evidenziarsi in questi tempi acquariani è la negazione di un genere biologico preesistente e di conseguenza di una sessualità di genere a prescindere dall’orientamento. Si può essere pansessuali o asessuati, entrambi i termini sono fortemente legati all’Acquario. Il problema è che nella negazione del genere, l’Acquario-casa 11^ nega anche, sempre per opposizione dialettica al Leone-casa 5^, l’individuo portatore di un patrimonio genetico particolare. Tutto ciò a favore non banalmente di un possibile sesso di gruppo come poteva accadere nelle acquariane comunità hippy, ma di una collettività indifferenziata, libera dalla necessità di riprodursi e di dover trasmettere l’eredità genetica ricevuta.
Il senso del collettivo è ben espresso dal linguaggio proposto dalle comunità transgender e genderfluid che hanno introdotto il pronome di terza persona plurale “they”, ossia “loro” al posto del singolare he/she al fine di uscire dalla logica binaria e individuale del maschile e femminile.
La stessa questione linguistica si è poi ripresentata nell’uso del famoso asterisco e della schwa, la “e” rovesciata, intesi come segni inclusivi a fine parola di tutti i generi senza specificazioni maschili e femminili.
Pensiero e parola sono da sempre collegati fra loro. Usare parole diverse o diversamente concepite nella loro stesura porta col tempo a modifiche del pensiero, come avviene anche il contrario naturalmente: il mutamento del pensiero porta a immaginare nuovi vocaboli e ad “aggiustare” quelli preesistenti.
Nei tempi della Rivoluzione Francese periodo storico a cui si ritorna per ricollegarlo all’ultimo transito di Plutone in Acquario non bisogna dimenticare che ci fu anche un cambiamento del calendario: quello nuovo venne introdotto dalla Convenzione Nazionale il 24 novembre 1793 per commemorare la fine della Monarchia e la nascita della Repubblica. I mesi avevano tutti nomi particolari: brumaio, ad esempio, era il secondo mese del calendario rivoluzionario e indicava all’incirca il periodo dello Scorpione, ossia quello che va dal 23 ottobre al 22 novembre. Termidoro era l’undicesimo mese ed era a ridosso del Leone. Accadde quindi che il cambiamento storico andò a modificare le convenzioni legate al tempo e al linguaggio. In questo passaggio dal piano dell’azione a quello concettuale si vede l’essenza dell’Acquario che non solo ha in odio le convenzioni secolari, ma lavora sempre di fino da un punto di vista intellettuale considerando la cultura superiore alla natura “sic et simpliciter”.
Da questo punto di vista la lotta all’individuo sessuato in nome di una collettività asessuata o pansessuale, punti estremi di una stessa visione, viene riproposta da Plutone in Acquario come una possibile vittoria della cultura sulla natura, del pensiero evoluto e libero, sulla prigionia dell’istinto ferino.
Lo stesso sviluppo della robotica e dell’intelligenza artificiale che con Plutone in Acquario ha trovato la sua prima e piena manifestazione contribuisce a rendere ancora più evidente il distacco tra il corpo sessuato e la mente asessuata e/o pansessuale. Non ci si dimentichi che l’Acquario è l’unico segno governato unicamente da pianeti transpersonali: di conseguenza non avverte il richiamo, nemmeno sotto forma di ombra, spettro o trasparenza, per usare un termine morpurghiano, verso un recupero dell’individuo. È un segno che se sollecitato, come lo è stato in tutti questi anni dal passaggio dei pianeti lenti, riesce a concepirsi solo come un “noi”, come “collettivo”, “gruppo”, “comunità”. L’innamoramento come forma di relazione affettiva e sessuale tra due individui con possibili sviluppi riproduttivi è lontanissimo dalla mentalità acquariana e dalle sue simbologie. Domicilio base del freddo Saturno e del pragmatico Urano, sede dell’esaltazione di Nettuno incorporeo e mutaforma, in Acquario è in esilio proprio il Sole/coscienza individuale Probabilmente la de-natalità tenderà a seguire un trend sempre più importante e le relazioni affettive acquisiranno forme nuove. Viene da pensare alla “famiglia queer” della scrittrice Michela Murgia che in Acquario aveva proprio la Luna, pianeta legato alle emozioni, alla famiglia, al senso materno, alla riproduzione. Una famiglia queer è tipicamente acquariana in quanto porta a vivere assieme, in comunità, persone legate da un’affinità intellettuale, spirituale, affettiva indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Del resto questa idea di coabitazione e condivisione di spazi quotidiani si sta facendo sempre più strada anche tra anziani o semplicemente adulti di seconda generazione che non vogliono restare soli in balìa di badanti, di case di riposo o pesare su figli che sono ormai in numero esiguo rispetto a quelli dei clan delle antiche famiglie patriarcali. L’allungamento della vita impone una revisione seria di una fase esistenziale che ormai non è più considerata come anticamera del passaggio definitivo, ma che può essere un periodo lungo e produttivo. La collaborazione amicale e la reciproca assistenza scevra da legami di sangue è la forma relazionale preferita dall’Acquario e di conseguenza è facile che il vivere comunitario possa trovare felici sviluppi nei vent’anni abbondanti che accompagneranno il percorso di Plutone in questo segno. L’alternativa, per chi la preferisce, potrebbe essere quella di avere dei coinquilini robot abili nelle mansioni domestiche e nella cura alla persona e che, soprattutto, non necessitano di vitto e alloggio, ma solo di una bella ricaricata.