L'astrologia moderna ha portato avanti, nelle sue varie scuole, visioni certamente più libere da condizionamenti e regole cavillose che invece ritroviamo nell’astrologia antica: ai suoi agli albori la lettura del cielo era molto più fatalistica di oggi.
L’uomo era condannato nel bene e nel male da un destino immutabile: sestili e trigoni annunciavano vite di successo, quadrature e opposizioni cadute, difficoltà e fallimenti.
Ancora oggi chi va a curiosare superficialmente nella materia astrologica rimane timoroso di fronte ai cosiddetti aspetti negativi, se presenti nel proprio tema natale o nei transiti, ed esalta quelli positivi, come se non fossero espressioni simboliche da valutare caso per caso, bensì etichette precise con cui descrivere e datare un’esistenza.
Gli esempi di moltissimi personaggi noti che hanno caratterizzato la nostra storia e cultura, ma anche le infinite casistiche di persone comuni fornite dagli astrologi, rivelano invece che siamo vittime di pregiudizi ancestrali perché gli aspetti negativi di un tema natale, oggi più correttamente definiti dinamici e conflittuali, concorrono, pur a fronte di alcune difficoltà, a grandi realizzazioni. Tali aspetti rappresentano una molla straordinaria per innalzare la persona non solo rispetto alla consapevolezza di se stessa, ma anche dei propri obiettivi e orizzonti di vita.
Allo stesso modo configurazioni troppo armoniche possono appiattire la vita e lo stesso ingegno umano, poiché spesso mancano sfide, dubbi e tormenti. La persona così segnata può essere fin troppo convinta di quello che è, di ciò che fa, delle proprie ragioni, non è stimolata a cambiare, perché in fondo tutto funziona bene così com'è.
Questi errori di valutazione derivano dalla naturale angoscia umana di fronte all’ignoto: l’ansia di dare un nome alle molte paure che affollano il futuro spinge troppo facilmente, talvolta perfino gli astrologi esperti, a mettere delle etichette a case, pianeti e aspetti. Chi interroga le stelle vuole sapere se le cose andranno bene o male, se arriverà l’amore oppure no, se ci saranno lutti o malattie. Ecco allora che il povero Saturno diventa il simbolo di tutti i mali, anche quando in certi temi troppo esplosivi e in alcune situazioni prive di argini e direzione, Saturno può essere un vero toccasana. È difficile accettare che le cose non siano sempre bianche o nere e che, alla fine, la verità di un tema natale, per quanto ci sia concesso di svelarla, sarà sempre il frutto di una visione d’insieme di quel particolare e unico tema.
Vi è inoltre da considerare che il libero arbitrio, per chi lo considera all’interno della propria prospettiva astrologica, può certamente influenzare lo sviluppo del tema natale. Possiamo agire i nostri simboli, diventare i registi del nostro tema natale avendo in mano la sceneggiatura e sapendo quali sono gli attori. Oppure possiamo subire il nostro tema natale, accettarlo passivamente, farci sommergere dalla sua onda invece che cavalcarlo.
Il tema natale in oggetto è molto interessante a questo riguardo perché rappresenta uno schiaffo a questo modo di intendere l’astrologia per categorie ed etichette; ed è uno schiaffo ancora più grande ai pregiudizi che si continuano a coltivare rispetto a termini come positivo e negativo, buono e cattivo, bello e brutto.
È il tema, con tanto di ora di nascita, recentemente postato sui social di Chiara Petrolini, l’infanticida di Parma.
Chiara, nata il 26 luglio 2003 alle 22 a Parma, è diventata nota alle cronache quest'estate perché nel suo giardino sono stati scoperti i cadaveri dei suoi due figli da lei stessa partoriti di nascosto da tutti, compresi familiari e fidanzato che, a quanto affermano, mai si sarebbero accorti delle sue ben due gravidanze avvenute una di seguito all'altra.
I corpi sono stati trovati dal cane che li ha fiutati nel giardino, mentre tutta la famiglia era in vacanza in America. È stata la nonna che si trovava a casa ad avvisare i carabinieri senza sapere che la causa di tutto era sua nipote.
È sorprendente vedere come il tema di questa ragazza, al di là e prima di qualsiasi giudizio morale, sia veramente potente nei suoi aspetti positivi. Su questo punto c'è una discussione aperta tra gli astrologi in quanto alcuni rilevano solo aspetti armonici, altri evidenziano anche due aspetti conflittuali, ma secondo i primi sarebbero fuori orbita. Considerando orbite più larghe ci sarebbero, in effetti, due opposizioni: quella del Sole a Nettuno a 9°, e quella della congiunzione Mercurio/Giove a Urano: opposizione spuria, perché tra Leone e Pesci, a 8°. I trigoni, invece, sarebbero sei, e le congiunzioni quattro. Plutone è totalmente beneficato al Medio Cielo.
Anche ad un occhio inesperto il tema appare tranchant: sembra privo di derive o al massimo, se consideriamo le due opposizioni, può avere giusto delle oscillazioni intermittenti che, però, vengono subito reindirizzate nella tela di fondo.
Inganna anche la forte presenza di segni d’Acqua, per altro dei due segni buoni: i Pesci e il Cancro, dove si trova la Luna, mentre del diabolico Scorpione non vi è ombra. Se si fosse partiti da un'analisi di elemento si poteva essere facilmente tratti in inganno anche lì perché manca totalmente la Terra così necessaria a finalizzare le azioni e a rendere concrete le idee.
Guardando dall'alto spiccano subito all’occhio le dominanti del tema, a sancire ancora una volta l’importanza enorme dei pianeti angolari nel dare il loro marchio alla persona: in primis la congiunzione Marte/Urano all'ascendente e poi Plutone congiunto al medio cielo. Questi sono i tre pianeti che Chiara utilizza per gestire la propria vita. Più sfumata, ma comunque presente, spicca al discendente la congiunzione Mercurio/Giove dalla 6^; congiunzione importantissima dato che Mercurio rappresenta, nel tema natale, proprio i figli, che sono la ragione per cui Chiara è diventata tristemente visibile e famosa, secondo i dettami di Giove.
Chiara ha avuto nei confronti delle sue gravidanze l'atteggiamento chirurgico di chi ha Marte e Urano all'ascendente, una congiunzione che spesso accompagna veramente chi svolge la professione di medico chirurgo; professione che Chiara avrebbe potuto tranquillamente fare per tutta una serie di valori presenti nel tema. In primis i pianeti in 6^ e poi la congiunzione Marte//Urano in perfetto trigono alla congiunzione Luna/Saturno in cuspide 5^: la casa dei figli e del parto. In questa configurazione sembra davvero risuonare dal punto di vista dei simboli astrologici il lucido taglio del cordone ombelicale perpetrato da Marte e Urano ai danni della Luna costretta a collaborare dall’abbraccio mortale di Saturno che l’ha anestetizzata e piegata alla sua volontà. Per altro, come ci ricorda la mitologia, Saturno era il dio che divorava i suoi figli per continuare a governare.
Urano è il pianeta della manualità, dei ferri, degli strumenti e la sua congiunzione con Marte al trigono di Saturno dà l’idea di una persona capace di incidere, recidere, tagliare, gestire con freddezza le situazioni di emergenza.
Chiara ha partorito due figli da sola, ha tagliato il cordone, li ha seppelliti in giardino, è andata dall’estetista e per locali. Il giorno dopo l’uccisione del secondo bimbo è volata in America per restare pienamente dentro la vacanza già da tempo programmata.
La dominante plutonica dà un'attitudine al mascheramento, al nascondimento, alla manipolazione, mentre la forte casa 6^ consonante alla Vergine, spinge al lavoro, alla vita programmata nei minimi particolari, alla normalità a tutti i costi. La 6^ è anche la casa degli animali domestici ed è stato proprio il cane della ragazza a dissotterrare i cadaverini.
Volendo considerare le due possibili opposizioni, la congiunzione Mercurio-Giove, opposta al chirurgico Urano potrebbe essere letta come l’unica vera imprudenza: l’eccesso di fiducia nella pianificazione mentale non le ha permesso di prevedere i rischi del proprio operato nella scelta di usare il giardino di casa come cimitero. Per quanto concerne l’opposizione Sole/Nettuno tra 6^ e 12^qui si può davvero pensare a un modo distorto di vedere la realtà e ad un’ossessione per la normalità della casa 6^ a fronte dell’anormalità della casa 12^. Per Chiara l’idea di essere additata, in un paese piccolo in cui tutti da sempre la consideravano una “brava ragazza” casa e chiesa, come quella che aveva deviato rispetto alle regole era insostenibile. Questo dimostra anche quanto sia importante integrare gli aspetti conflittuali nel tema e non viverli come ombre minacciose: il rischio è che queste ombre diventino reali.
Si aggiunga anche che i valori Cancro, segno in cui vi è uno stellium, spingono fortemente a mantenere le proprie comodità: avere dei figli a 22 anni avrebbe posto fine a un ideale di vita teso a preservare intatto il proprio piacere e le zone di comfort.
Chiara non ha praticato l’aborto in ospedale, ma ha cercato di auto procurarselo senza riuscirci: questo testimoniano le ricerche che ha fatto in internet. Gravida dei figli continuava ad andare per locali come niente fosse, a bere e fumare marjuana.
Le opposizioni di Nettuno ai luminari sono considerate dalla maggior parte degli astrologi un possibile segnale di stati psichici alterati, se naturalmente il tema natale presenta anche altri elementi validi a sostegno di questa possibilità.
La strenua difesa della casa 6^ e quindi della normalità, il voler mantenere l’anonimato, sia perché Plutone domina il tema, sia perché la casa 6^ richiede una vita standard in cui non ci si distingue dalla massa, hanno spinto questa ragazza a coltivare lucide nevrosi.
Se si fosse analizzato il tema natale prima di questo tragico epilogo, si sarebbe potuto decifrare come il tema di una persona con una certa sensibilità, votata alla professione medico-chirurgica specie nel campo delle donne e dell’infanzia. Questa stessa simbologia le avrebbe potuto dare una propensione alla professione di educatrice di bambini e di addestratrice di animali. In effetti Chiara si è molto occupata dei bambini nei campi estivi della propria parrocchia e faceva volontariato.
Come studi si era orientata a giurisprudenza probabilmente scegliendo di assecondare la sua congiunzione Giove/Mercurio in 6^ angolare al discendente. Ma il chirurgo le era rimasto dentro come un’eco assordante, come un simbolo troppo forte per passare una vita dietro le quinte.