A questo punto il Bagatto ha le informazioni necessarie per poter effettuare una scelta, la sua scelta di vita. È ancora in preda a forti emozioni, si guarda intorno e vede due strade, vorrebbe quasi percorrerle entrambe, evitando la scelta, ma sa che è costretto a preferire una delle due; allora entra in raccoglimento, a braccia conserte, medita e silentemente chiede aiuto all’alto. E dall’alto giunge la consapevolezza, la percezione di non essere comunque solo nella scelta e in ogni modo conscio che qualunque scelta egli attuerà, potrà sempre tornare indietro ed esaminare più a fondo gli elementi in proprio possesso.
Quando si iniziano a vagliare i pro ed i contro di una situazione, si parte sempre da posizioni estreme, diametralmente opposte, per indagare a fondo gli elementi positivi e negativi di entrambe; poi piano piano si eliminano i punti, si vedono le rispondenze e alla fine si procede alla scelta definitiva, che non si posiziona mai agli estremi del problema, ma nell’intermedio, in qualche punto che contenga anche elementi della scelta opposta. Nella vita non scegliamo mai tra il bene e il male, ma il male minore tra due o più ipotesi.
L’Iniziato (d’ora in poi lo troverete apostrofato anche così, visto che ormai ha intrapreso un percorso di conoscenza, ha "iniziato" un cammino interiore) è vestito di tanti colori, rosso, verde e giallo, mentre le scarpe sono nere. I colori della veste indicano che è aperto a tutte le ipotesi, la via razionale, la via emotiva, la via naturale, ma non avendo ancora effettuato la scelta definitiva i piedi (simbolo del procedere) sono rivestiti di nero, colore del mistero, infatti non ha ancora chiara la direzione definitiva.
Le due figure femminili che appaiono nella carta, raffigurano "gli estremi" della potenziale scelta che il Bagatto (e ciascuno di noi) ha davanti a sé.
Una è austera, vestita di blu e di rosso (i colori della ragione e della fede, simbolo della via umida), e "severamente" gli poggia una mano sulla spalla, quasi senza intervenire, solo testimoniando la propria presenza; l’altra invece, vestita di giallo e verde (i colori delle messi e della vegetazione, simbolo della via delle emozioni, la via secca) è più seduttiva, promette facili percorsi, si mostra molto più emotiva, lo circuisce, carezzandolo.
L’angelo, la protezione celeste, è "interpretato" da Cupido, che però non agirà secondo la tradizione, infatti la freccia non è diretta al cuore. La freccia è nera (colore del mistero) ed è diretta al centro del capo, sede del settimo Chakra, collegamento con il divino: Cupido in questa allegoria aiuterà il nostro iniziato ad individuare e scoprire quale scelta è migliore, permettendogli di utilizzare entrambe le facoltà razionali ed emotive, lasciandolo libero ma nello stesso tempo proteggendolo dall’alto.
Le ali di Cupido sono blu, colore della spiritualità, indice che lo aiuterà a compiere una scelta comunque spirituale, mentre l’arco è verde, questa scelta dovrà anche rispettare le leggi della natura, e della propria indole, in quanto le conseguenze di ogni scelta o non-scelta ricadono comunque su chi la compie o chi evita di farlo.
Il Bagatto non intende sottrarsi ad alcuna responsabilità, la sua posizione nella carta è centrale, con il volto scoperto anche se leggermente inclinato verso il suolo e con gli occhi chiusi, atteggiamento tipico di chi si appresta a ponderare nel proprio intimo i pro e i contro di una situazione.
Le braccia incrociate sul quarto Chakra, indicano che cerca di non disperdere energie interiori, di far parlare il "cuore", non inteso come emotività, ma inteso come spiritualità.
La sua posizione centrale sulla carta, e in piedi, quindi rivela che l’azione sarà diretta, agirà in prima persona, non utilizzerà altro che l’ispirazione che gli giungerà dall’alto, mediata dal cuore.
L’Iniziato si trova davanti al bivio che da sempre spaventa l’uomo: percepisce che deve abbandonare il "passato conosciuto" per inoltrarsi nel nuovo ancora sconosciuto. È un passaggio obbligatamente solitario e la scelta della via da percorrere, tra quelle possibili, intesa non tanto come via buona o cattiva quanto come la SUA VIA è strettamente intenzionale e personale. E per intraprendere la SUA VIA, solo quella e proprio quella, l’Iniziato deve prima saper valutare le energie e le cognizioni delle quali dispone, correndo sia il rischio di darsi troppo valore e quindi di optare per le scorciatoie irte di trappole che difficilmente potrà superare, oppure di sottovalutarsi e preferire le vie più lunghe ritardando all’infinito la sua autorealizzazione.
Il protagonista di questa carta è raffigurato come un giovane, età in cui si presuppone non si possano vantare molte esperienze, è vestito con un abito di due colori contrastanti per significare l’intimo conflitto che deve sostenere con se stesso per non autoingannarsi nell’esame dei dati. Ciascuno di noi, anche in età matura, quando è dilaniato dal dubbio è come se tornasse adolescente, con il desiderio di essere guidato dall’adulto di riferimento.
La figura appare interamente di faccia ma con il capo leggermente verso destra, che segnala il rischio di agire prima di riflettere bene. Le due donne rappresentano la diversità delle vie perseguibili. La via della fede appare di spalle, quasi ad indicare che non deve spiegare nulla di sé, vestita di rosso e d’azzurro, colori che indicano azione nella spiritualità, e probabilmente la strada che propone non sarà esente di ostacoli e difficoltà; l’altra appare di fronte, con un abito giallo ed un mantello verde, la materialità (giallo) e l’esteriorità (il verde è il colore della natura). Della prima non si scorgono i piedi, che nascondono un cammino difficile, della seconda i piedi sono ritratti nudi e pronti ad andare, preda dell’incoscienza e della impulsività.
È la rappresentazione allegorica del libero arbitrio: esistere o essere? Vivere il quotidiano o ricercare la via per "divenire"? L’uomo in questa carta prende coscienza di essere libero e che la via iniziatica lo porterà a trovare la luce.
E’ questo il primo Arcano di passaggio. Il secondo sarà la carta delle Stelle.
È di passaggio perché fin’ora il Bagatto ha riflettuto, esaminato, ipotizzato, ora deve "agire", scegliere e senza scelta non ci sarà alcun avanzamento nella conoscenza e nella vita stessa.
La carta quindi rappresenta la necessità e l’ineluttabilità di operare delle scelte la cui esattezza o erroneità ci verrà indicata dagli Arcani circostanti. La carta può indicare anche notizie o novità dalla portata non ancora precisata. Viceversa può rappresentare le scelte errate, gravi perdite di danaro, rotture affettive temporanee.
La lettera ebraica è la VAV o wau, che ha valore numerico 6.
La parola "vav" significa "chiodo", "gancio", "uncino": quindi sostegno, saldatura, congiunzione.
La lettera vav viene usata nella lingua ebraica come congiunzione, per unire due parole e si scrive unendola alla seconda, quindi ha la funzione di unire concetti diversi e anche opposti (la vav inversiva inverte il tempo del verbo al quale è attaccata).
Il numero sei è un doppio 3, il triangolo che, raddoppiandosi, forma la Stella di David o Sigillo Salomonico, unione del macrocosmo al microcosmo. Ma può anche riflettere la tridimensionalità del quadrato, che diventa cubo, con tre facce visibili e tre facce invisibili.
Quindi l’opposizione del tre con il tre. Ma gli opposti creano equilibrio, armonizzazione, tuttavia debbono essere "esplicitati" in una direzione, altrimenti ricadono sotto la caratteristica passiva dei numeri pari. Sotto la vibrazione del 6 l’uomo ama, crea una famiglia, si assume le proprie responsabilità. Le scelte che farà, o non farà, coloreranno il suo futuro prossimo.