Ogni persona adulta è necessariamente passata attraverso la fase dell’adolescenza. E’ però un luogo comune pensare che l’adolescenza sia una fase meravigliosa; forse, gli adulti invidiano nei ragazzi l’enorme potenziale ancora interamente da schiudersi, quello che loro non hanno più; questa può essere l’unica vera fascinazione che gli adolescenti esercitano sui "grandi" che, da parte loro, hanno invece dimenticato il difficile bagaglio di sensazioni e l’enorme quantità di emozioni e di istinti ambivalenti che riempiono questa fase della vita al punto che la psicologia la considera la più difficile in assoluto.
Essere adolescenti significa vivere una condizione in cui "non si è più bambini, ma non si è neppure adulti; non si è indipendenti, ma si ha un forte bisogno di esserlo; significa avere un corpo pressoché adulto ed una psiche – almeno nella nostra parte del mondo – non ancora strutturata per funzionare in modo adulto e, infine, significa non avere una identità precisa ed essere per così dire … sospesi nel vuoto, fino a quando non se ne individuerà una che permetta il riconoscersi".
Queste sono alcune delle grandi difficoltà che vive l’adolescente; spesso tutto ciò rimane però inconscio e i ragazzi si limitano a percepirlo attraverso profondi stati di malessere generale che contaminano le loro giornate creando un sottofondo di ansia, che in alcuni casi, può trasformarsi in una vera e propria angoscia per il futuro, qualcosa che li ingabbia in una visione drammatica della vita. L’adolescenza è la fase che più si associa alla sofferenza e alla malinconia.
Indubbiamente traghettare dall’infanzia all’essere adulti comporta un numero imprecisato di processi non facili che necessiterebbero di supporti e di appoggi che, quasi mai gli adolescenti hanno, anche perché i genitori sono quasi sempre assenti e poco preparati a quello che hanno di fronte. Moltissime sono le domande che affollano la mente dei ragazzi e quasi tutte restano senza risposte; in moltissimi casi vivono un senso di emarginazione che li rende estranei a ciò che accade in famiglia e, ancor più estranei a ciò che accade dentro di loro.
Questa è la motivazione per cui dovrebbero avere accanto figure "di fiducia" in un momento in cui quasi tutte le sicurezze sembrano dileguarsi e dissolversi.
I giovani cercano qualcosa in cui riconoscersi ma a causa dell’immenso potenziale energetico e pulsionale sono anche alla mercè di desideri di sfida; c’è un senso di rottura con il mondo, un desiderio di cogliere le opportunità seguendo delle strade che li facciano sentire adulti, ma al tempo stesso anche trasgressivi e "diversi".
L’adolescenza è considerata psicologicamente una fase di "trasgressione", un atto importantissimo che accompagna qualsiasi crescita: non si può passare da una fase all’altra se non si sfidano i limiti che, ovviamente, sono quelli posti dalla società e dalla famiglia.
In questa fase sarebbero utilissimi i "rituali di passaggio" che dovrebbero essere messi a disposizione dalla società; le società moderne purtroppo non hanno più iniziazioni e neppure coinvolgono i giovani nella vita comune; i ragazzi hanno la necessità di "avere fede" in qualcosa, la prova di questo loro bisogno è visibile nell’innumerevole quantità di azioni più o meno lecite attraverso cui vogliono essere protagonisti; gli adolescenti si trovano impantanati in desideri ambivalenti che da un lato li spingono ad essere fedeli a qualcosa e, dall’altro, a trasgredire qualsiasi regola in modo quasi perverso.
E’ una fase in cui si sperimentano stati di estrema mutevolezza; c’è la necessità di trovare un punto fermo e stabile in questo turbinio di sentimenti; si è alla ricerca di una stabilità in un momento assolutamente "instabile" della vita. I limiti sono assolutamente intollerabili; contro di essi l’adolescente si ribella a volte anche con inaudita violenza.
Nell’adolescenza ognuno vorrebbe affermare la propria "diversità" e questo, per ovvi motivi, lo si fa contro la famiglia che, troppo spesso, preme affinché il figlio si uniformi a canoni che, per i ragazzi sono diventati inaccettabili.
Se non ci fosse questa fase, a livello psicologico, non esisterebbe la possibilità di accedere ad un processo di individuazione e, ognuno di noi, sarebbe più o meno un clone di pensieri, modalità di comportamento, valori e credenze di qualcun altro; proprio in questa grande crisi nella quale vengono messi in discussioni tutti i cardini educativi, si profila la possibilità di poter un giorno svelare a sé stessi e agli altri la magia dell’unicità.
Nonostante questo i genitori si trovano spesso in grave difficoltà nella fase adolescenziale dei loro figli, proprio perché ogni generazione vive questo momento in modo diverso avvalendosi di simboli, di miti e di atteggiamenti diversi in quanto ogni generazione, pur essendosi modellata su quella precedente, ha il compito di esprimere qualcosa di assolutamente inedito.
Se così non fosse verrebbe meno la possibilità di evoluzione. Jung sosteneva che ogni generazione deve imporre la "nuova legge" sostituendola a quella precedente; se questo non avviene, l’intera comunità potrebbe essere a rischio.
Per questo motivo i giovani sono pieni di energia e di vigore: sono in piena maturazione e i cambiamenti si verificano sul piano fisico e psicologico, ma soprattutto sul piano "genitale sessuale"; l’adolescenza è foriera di potentissimi impulsi che, proprio perché sono stati latenti per tantissimo tempo, diventano imprescindibili. Occorre pensare che non è facile per un ragazzo gestire questo enorme bagaglio di pulsioni che nel suo continuo altalenarsi di stati d’animo diversi crea una quantità enorme di frustrazione e di rabbia.
L’immagine dell’adolescente sereno e tranquillo è molto lontana dalla verità: i rapidi cambiamenti fisici mettono i giovani in grado di procreare ma, nonostante questo, non ancora in grado di amare e di prendersi responsabilità da adulti.
Ci sono dunque grandi inquietudini, momenti di grande tristezza che riflettono l’incertezza sul futuro: crescere reca in sé sia il desiderio che la paura e sarebbe utile al giovane poter mostrare la variabilità dei suoi sentimenti; in caso contrario c’è il rischio che si mostri eccessivamente maturo celando dubbi ed ansie, oppure particolarmente ribelle e aggressivo scaricando le sue grandi tensioni; in altri casi può restare in uno stato di sospensione che non permette nessuna trasformazione poiché può prolungarsi a lungo in una sorta di "eterna adolescenza".
L’opposizione che i ragazzi fanno verso i genitori in parte è dovuta ai fattori esposti ma in parte è il frutto dellla caduta dell’idealizzazione; le due figure, infatti, nell’arco di poco tempo, diventano "umane" e, pertanto, rivisitate e sottoposte ad una visione molto critica.
Anche questo processo è necessario: i genitori vengono giudicati e questo atto consente al ragazzo di uscire dall’identificazione con i loro modelli per crearne di nuovi, mutuati dal mondo esterno e lentamente personalizzati; in questo processo si affermano anche grandi estremismi in cui emergono accuse e valutazioni impietose che vengono lanciate alla cieca per scaricare il senso di tradimento sperimentato dopo aver visto i genitori come "persone comuni" molte lontane da quell’aura di perfezione che li ha avvolti per tutta l’infanzia.
Un altro punto importante che spesso crea molti problemi ai genitori consiste nella voglia di stare molto fuori casa e nell’importanza straordinaria che assumono il mondo esterno e gli amici: anche questi processi sono naturali e facili da comprendere: l’adolescente ha bisogno di opporsi temporaneamente a tutto ciò che arriva dalla famiglia di origine perché sta cercando di farsi un’identità propria ed indipendente e il mondo esterno diventa il suo punto di riferimento ideale.
Durante la fase adolescenziale sarebbe opportuno che i ragazzi potessero contare su punti fermi solidi, persone su cui contare e, soprattutto un’autorità sana che sappia in qualche modo guidare e consigliare senza imporre la sua visione, ma capace di far riflettere e di promuovere gradualmente una reale autonomia. Oggi purtroppo i genitori sono convinti che amare i figli equivalga a soddisfare tutti i loro bisogni e, in quest’ottica li si priva della responsabilità, non li si aiuta a scegliere, non si stabiliscono dei giusti confini e, soprattutto, non gli si permette un reale confronto perché si teme di litigare con loro: così facendo si lascia correre su tutto, non si arriva mai a capo veramente dei problemi e, in ultima analisi, si finisce per non conoscere i figli e per restare pietrificati nel momento in cui, ormai ragazzi, contestano mostrando la loro aggressività e la loro rabbia.
La ribellione è necessaria e salutare in questa fase, ma deve essere gestita dai genitori affinché possano continuare a mantenere la loro autorevolezza e il loro polso: se i genitori restano spiazzati e incapaci di tollerare la rabbia dei figli, questi ultimi non impareranno mai a tollerare le loro ambivalenze.
La rabbia serve a spostare i confini e a creare successivi spazi di contrattazione; diventa distruttiva se non la si tollera.
I genitori oggi dimenticano con facilità che l’amore non ha solo la faccia "si" e che la vita e la crescita passano anche attraverso la frustrazione, il rifiuto e la mancanza; se i ragazzi non incontrano i divieti insieme all’affetto all’interno di una struttura protetta come quella della famiglia, la incontreranno comunque all’esterno senza avere però la struttura per reggerla. Astrologicamente parlando, oggi abbiamo pressoché rimosso SATURNO dalla vita quotidiana, ma senza il "grande vecchio", non si va da nessuna parte. Senza saper rinunciare ad alcune cose, senza saper attendere la realizzazione degli obiettivi, senza il desiderio, senza disciplina né regole non ci sarà capacità di comprendere i propri limiti, né di assumersi la responsabilità delle scelte.
Nel tema natale la casa ottava è quella in cui leggiamo le indicazioni che possono riguardare l’atteggiamento del soggetto nella fase dell’adolescenza. Il segno su cui poggia la casa ottava sarà dunque importante per meglio comprendere in che modo verrà affrontata questa fase limite:
Ottava casa in Ariete: per questo ragazzo l’adolescenza sarà una fase di grande ribellione; tempeste, lotte e battaglie; quanto più sarà stato tranquillo e avrà seguito le regole nell’infanzia, quanto più in questa fase tenderà a ribellarsi, magari anche con irruenza ed insolenza. Sarà difficile il dialogo con il ragazzo perché è incline ad una certa chiusura rispetto ai suoi problemi; spesso intollerante e diffidente: la pazienza e un atteggiamento di accettazione saranno molto utili per ridargli senso di sicurezza. La sessualità avrà una importanza straordinaria.
Ottava casa in Toro: c’è spesso una tendenza a non opporsi troppo, a non creare troppi conflitti; non ama crearsi troppi problemi e, magari tende a fare un po’ di testa sua cercando di "eludere" le regole; questo ragazzo ha quasi sempre cercato accettazione e, anche in questa fase preferirà mediare piuttosto che scontrarsi. Potrebbe essere particolarmente sensibile alle prime infatuazioni e alle amicizie; è importante osservare le sue tendenze e le sue frequentazioni.
Ottava casa in Gemelli : c’è una grande voglia di stupire; l’atteggiamento nei confronti del mondo e degli impegni è scanzonato; c’è una tendenza a trasgredire e a sperimentare: saranno molto importanti i valori che avrà ricevuto e, soprattutto il tipo di radicamento e di rapporto che ha con l’ambiente. Siccome è comunque abbastanza comunicativo, sarà importante non perdere di vista il dialogo con questo ragazzo.
Ottava casa in Cancro : c’è un fortissimo bisogno di sperimentare l’intimità e l’amore: la tendenza sarà ad avere rapporti con l’altro sesso molto forti ed intensi, basati su una grande complicità. E’ anche molto forte la dimensione del sogno e la tendenza all’illusione. L’apparente estroversione non deve ingannare; non è così incline all’apertura vera sui suoi sentimenti e sui pensieri che circolano nella sua mente. Bisogna seguirlo in modo particolare nel caso di gravi delusioni o abbandoni.
Ottava casa in Leone: il ragazzo tende a mostrare la sua forza, il suo carisma: è orgoglioso, fiero e dentro al suo cuore si nasconde un piccolo eroe che vuole essere un leader, trascinare gli altri, essere sempre all’altezza della situazione a volte, disprezzando il pericolo. Ha un grande bisogno di avere delle cose in cui credere, allora può essere molto generoso e diventare anche un modello per gli altri. Vuole essere un vincente, odia la sconfitta e la incassa molto male.
Ottava casa in Vergine: difficilmente sarà molto trasgressivo; c’è una buona capacità di riflettere e di razionalizzare e, quasi sempre, c’è un fin troppo forte senso del limite. Bisogna fare molta attenzione ai suoi "complessi"; spesso ci sono dei sensi di inadeguatezza che possono poi diventare veri e propri tratti della personalità; Può essere però molto introverso e chiuso e poco incline a farsi conoscere veramente. Scarsamente incline a sognare.
Ottava casa in Bilancia: le modalità generalmente non sono fortemente trasgressive: sicuramente per questo ragazzo sono importanti i rapporti di amicizia veri; molto spiccato il senso di giustizia ed anche il rispetto degli altri; è importante però che vengano rispettati i suoi pensieri e bisogni;ha una natura sensibile ed artistica e sarebbe molto importante che coltivasse una disciplina artistica in modo da crearsi una fonte di espressione che favorisca il rilascio dei suoi sentimenti e della sua emozionalità.
Ottava casa in Scorpione: i turbinii saranno particolarmente intensi, soprattutto a livello sessuale; a questo si possono aggiungere il bisogno di sperimentare e di trasgredire, di provare la propria forza; questi ragazzi tendono a mostrarsi molto forti e ad esasperare il loro coraggio; questa fase può essere vissuta come una vera e propria sfida. Difficile il contatto, grande chiusura e scarsa fiducia negli adulti. Bisogna valutare attentamente i loro stati d’animo: possono coltivare pensieri drammatici e negativi: hanno bisogno di persone di cui fidarsi e faticano ad ammettere autorità esterne.
Ottava casa in Sagittario: l’adolescenza è soprattutto gogliardia, socializzazione, conquista ed esplorazione, voglia di non accontentarsi di nulla: la naturale spinta verso la crescita può mostrarsi attraverso un senso di grande inquietudine: è molto importante che questo ragazzo abbia degli obiettivi precisi da raggiungere: è importante lo sport, l’impegno in qualcosa di politico o sociale: sarà questo a dare direzione e a spingerlo vero la realizzazione di qualcosa in cui crede.
Ottava casa in Capricorno: grande difficoltà con le emozioni: tutto tende ad essere trattenuto e questo può creare una illusione di forza che invece non c’è. Quasi sempre c’è un difficile rapporto con l’autorità e questo favorisce prese di posizione e ostinazioni. Il ragazzo tende a mettere durezza dove sente precarietà; si crea una corazza rigida dove ha paura di essere vulnerato. Aiutarlo ad esprimere ciò che sente veramente e ad esprimere i suoi blocchi può essere importante per aiutarlo ad affrontare e non solo di bloccare ciò che gli fa paura. Vuole essere adulto, ma spesso non ama gli adulti e non si fida di loro.
Ottava casa in Acquario: molto importante il contatto e la socializzazione con il mondo esterno: è un ragazzo che ha bisogno di confronto e di scambio e, attraverso questo, può riuscire a superare alcune timidezze che sono presenti e che lo fanno sentire a disagio con il mondo. Questi ragazzi possono essere particolarmente inclini a dedicarsi agli altri, a fare qualcosa che possa avere una reale valenza sociale. Sono però spesso visti come "diversi", come anticonformisti e vogliono esprimere la loro diversità.
Ottava casa in Pesci: il ragazzo ha una natura fortemente empatica: è sensibile ma è anche molto attratto dalla sperimentazione e dallo sconfinamento delle regole. Ha bisogno di una maggior definizione perché è esageratamente poroso e questo può renderlo facilmente influenzabile: ha una grande creatività da incanalare, tuttavia sembra poco attivo; ama sognare e trascorrere ore in camera… non è particolarmente aperto e può crearsi un piccolo nucleo di persone con cui tende a condividere i suoi interessi. La fantasia è forte, ma anche la tendenza all’illusione e la conseguente delusione. Di tanto in tanto deve essere riportato un po’ alla realtà e all’autodisciplina.