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INTERVISTA AL GABIBBO

a cura di Augusta Neumann
 
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Giorgio Caldarelli, fin dal 1963 chiamato da tutti Gero, è un uomo piccino dagli occhi incandescenti, simpatico e ricco di una grande anima, agile e arguto proprio come il suo alter ego, il pupazzo di gommapiuma Gabibbo, ormai dal 1990 a Striscia. Ha un passato artistico enorme, attore, mimo già dai tempi di “Quelli di Grock “ scuola fondata insieme a Nichetti che molti si ricorderanno. Con la voce di Lorenzo Beccati è diventato la gommapiuma rossa più famosa d’Italia., ma ha scritto anche un libro “Una vita da ripieno“ e infatti esordisce così : “Sono il ripieno del Gabibbo!”

“Inizio come attore all’età di dieci anni, in collegio. Ho sentito quasi subito il richiamo della magia del palcoscenico e decisi di frequentare la scuola di mimo al Piccolo Teatro nel 1960.
Nel 1963 eccomi alla “Fiera dei sogni“ con Mike Bongiorno. Poi Beppe Recchia mi chiamo’ per fare una coreografia per la presentazione di Mary Poppins per la Disney, ero Topolino.
Poi ne ho fatti molti di ripieni fino al Drive In dove mi chiamarono per riempire un orso e lì ho conosciuto Ricci. Il Gabibbo mi è stato costruito addosso ad hoc e piano piano gli ho dato dei movimenti da cartone animato. Il pupazzo non deve essere animato, deve rimanere un pupazzo.“

Ma tu ti fai vedere come faccia? Non è un segreto?

“Certo. L’unica cosa che evito è proprio questa che stai vedendo tu : con la bocca aperta del pupazzo e la mia testa fuori. E’ già capitato nel 1991 che un bambino disse alla mamma:
“guarda mamma, il Gabibbo ha mangiato un signore! “ E’ come dirgli che babbo natale non esiste. Dentro al Gabibbo non mi faccio mai vedere, fuori, con il pupazzo a fianco sì.”

E la tua vita privata?

“E’ ricca. Io faccio anche dei quadri di gommapiuma, sono delle sculture uniche al mondo.”

E’ la creatività a più livelli.

“Ho costruito man mano anche il Gabibbo, nessuno me li comprava i pupazzi, ci ho pensato io. Proprio lavorando la gommapiuma mi è venuto in mente di fare anche dei quadri.”

Sei un creativo fiabesco.

“Dal 1970 scrivo anche per i bambini. Ogni momento deve essere creativo, se anche un impiegato riesce a essere creativo, poi a una certa età si salva. Io ho 63 anni e ancora salto dentro al Gabibbo. “

Continui a vivere questo bambino che c’è dentro di te.

“Invecchia il mio corpo ma non il mio Io.“

All’estero sei mai stato?

“Sì, certo, sono stato anche in Africa con il Gabibbo. Anche con Strehler ne “I giganti della montagna“ abbiamo girato molto. Il Gabibbo con le mie energie interne viaggia tutte le sere in onda in tutto il mondo. Ho insegnato mimo a un migliaio di alunni, tra cui Columbro, Tedeschi, Finocchiaro, Faletti. Noi nasciamo tutti diversi ma siamo tutti uniti“

Tu sei buddista.

“Sì, da diciannove anni. Stavo cercando questa verità da molti anni. Poi ho iniziato a intervistare i ragazzi che scappavano di casa per capire il perché di questo, e mi arrabbiavo, dicevo loro: rimani a casa e discuti con tuo padre, resta nella società e combatti senza isolarti. Da buon anarchico cercavo questa verità : la capacità di autodisciplina, devo essere in grado di rispettare la libertà mia e quella degli altri. All’inizio l’ho rifiutata questa pratica per arroganza, poi ho iniziato ad ascoltare e ho capito che quella era la mia illuminazione.
A 44 anni ho ricominciato da zero, lasciando la mia compagnia . La pergamena fa da tramite tra te e l’universo ma sei tu che devi agirla. Le parole che stiamo incidendo su nastro, chi ha detto che vengono disperse, rimangono in un contenitore che non ha forma.”

Gero tu non credi all’Astrologia, e noi rispettiamo questo ma una domanda te la vogliamo fare perché è così evidente nel tuo tema e ci prendiamo il rischio : questa Luna Acquario in 2° Casa opposta a Venere-Plutone-Chirone in 8° parla di una grande, dolorosa perdita affettiva quando tu eri molto piccolo.

“Io sono rimasto orfano a sette anni di madre per leucemia e cinque mesi dopo ho perso anche mio padre, angina pectoris. Quando è morta mia madre non ho pianto, mi sono messo .in un angolo a ragionare cosa volessero dire la morte, dio, la malattia. Quando è morto anche mio padre ero già in collegio e ho fatto lo stesso. Poi un giorno camminavo pensieroso con le mani dietro la schiena proprio come fa il Gabibbo e mi dettero due sberle dicendo: tu non devi pensare, devi giocare!”

Il percorso di una Vergine col Sole in 8° Casa potrebbe essere quello di acquisire un talento attraverso morte e rinascita.

“Un altro passo è superare tutti i limiti che la Vergine si mette e io l’ho fatto. La relazione karmica è importante, la differenza è che io posso agire, i miei genitori non più. Non è che i morti aiutano i vivi, è il contrario. Io sono felice quando posso aiutare gli altri, non fare la carità ma dare loro la possibilità di alzarsi con le proprie gambe. Il buddismo è in fondo un manuale di istruzioni. Comunque non si può aspettare mille vite per essere felici, io devo essere felice in questa vita. Io posso. Io voglio.”

Sai, un danno che noi riscontriamo troppo spesso tra la gente occidentale è la non comprensione della parola karma: invece di capire che è azione e quindi trasformazione, usano questa parola per giustificare la passività: tanto che vuoi farci, è il mio karma!

“Guarda che gli stupidi esistono anche in oriente come in occidente.”

Progetti per il futuro?

“Continuare a mantenere lo scopo che ho raggiunto: far divertire i bambini. Pensa alla loro gioia quando fanno una foto o ballano con il Gabibbo!

Un’ultima domanda, carissimo Gero, e grazie per questo incontro così illuminante.
Cos’è per te un bambino?

“E’ un piccolo Buddha.“



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