ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Nel cuore del simbolo

I SIMBOLI DEI PARTITI : DEMOCRATICI DI SINISTRA

a cura di Giovanni Pelosini
 

I Democratici di Sinistra hanno scelto la quercia come loro emblema: un albero frondoso e solido, celebre per la sua forza.

Il suo legno è durevole e resistente, adatto per costruire armi, travi, case e imbarcazioni destinate a svolgere a lungo la loro funzione; si dice che anche la potente clava di Ercole sia stata ricavata da un ramo di quercia.

 

Il suo nome latino è “robur”, che significava indifferentemente “legno di rovere” e “forza”, come pure “durezza” e “consistenza”. Il richiamo simbolico è dunque alla forza, sia fisica, sia morale.

 

La quercia è da sempre anche un simbolo di longevità, che, in certe antiche tradizioni, era intesa come immortalità, con riferimento all’altezza della pianta adulta ed alla vicinanza al cielo.

 

Insieme all’aquila, la quercia era un attributo di Zeus, il sovrano degli Dei dell’Olimpo, che spesso la colpiva con il fulmine a dimostrazione dell’analogia simbolica ed essenziale.

E’ l’albero sacro per eccellenza nella tradizione indoeuropea e celtica in particolare: si narra che i Druidi tagliassero con il falcetto sacro il magico vischio proprio dai rami di quercia, ed è davvero singolare che in uno dei simboli precedenti del partito fosse presente anche l’immagine di una falce.

Questa analogia sacrale ed esoterica è probabilmente involontaria, ma significativa, soprattutto se vogliamo credere a Plinio, che mise in relazione etimologica il nome greco dell’albero (Drys) con la radice della parola “Druidi”.

 

Certamente i Druidi avevano fama di essere saggi e sapienti, e tali convinzioni sono passate per analogia anche alla quercia, tramite i suoi significati simbolici, sempre vivi nella memoria collettiva.

 

Le foglie dell’albero venivano spesso consultate dai veggenti, che nello stormire al vento delle sue alte fronde ascoltavano la parola degli Dei.

La maestà della quercia è evidente nel suo portamento e nel suo stesso aspetto, ma testimoniata anche nei miti: alla sua ombra, come in un tempio, si riunivano gli antichi sacerdoti; ai suoi rami fu appeso il Vello d’Oro; i suoi tronchi erano abitati dalle Driadi; le sue foglie incantavano i leoni; il suo legno cacciava i serpenti.

 

Nessun simbolo, come la quercia, riesce ad evocare insieme la forza e la saggezza.

 

Della mitica quercia si raccontava spesso che era un albero ospitale, e forse a ciò si allude con la presenza di una rosa rossa fra le sue radici, in primo piano.

 

La rosa, sacra a Venere-Afrodite, è un simbolo di amore dai ricchi e complessi significati, anche alchemici. Un amore sacro e profano, nelle due accezioni della dea, ma in ogni caso con valenze mistiche o filosofiche.

 

Della rosa in particolare si parlerà in altra sede, della rosa associata alla quercia, invece, è opportuno ricordare come si intenda esprimere una fusione di princìpi opposti, ma entrambi di valenza positiva.

Così come il bosco di querce di Dodona era particolarmente sacro a Giove ed il frutto di questa pianta sia un evidente simbolo sessuale maschile, nella forma e nel nome (glans, glandis); la rosa è uno dei principali attributi di Venere e quindi della Grande Dea Madre di tutte le religioni preistoriche matriarcali, e, come tale, un simbolo prettamente femminile.

 

Il messaggio simbolico implicito nella commistione quercia-rosa è un tentativo di armonizzazione fra la forza e la sensibilità, la potenza e l’accoglienza, la durezza e la dolcezza: obiettivo ambizioso ed augurale che questo partito (non meno degli altri) dovrebbe continuare a perseguire nell’ottica di una concreta e più effettiva equipollenza fra gli elementi maschili e femminili.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati