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IL MIO AMORE TI CAMBIERÀ

a cura di Lidia Fassio
 

Le cose che appartengono alla sfera della relazione sono spesso intrise di sentimenti che poco hanno a che fare con l’amore che, ricordo qui, è sempre in ogni caso condivisione, rispetto dell’individualità e scambio.

Spesso nelle questioni d’amore entra invece l’illusione… infatti, dentro ad una relazione c’è uno spazio notevole in cui si collocano molti dei nostri irrisolti: è proprio attraverso questo sentimento che possiamo recuperare molto di noi stessi, ma questa possibilità dà anche adito a parecchi travisamenti.

 

Uno dei più comuni è legato al “cambiamento”: la forza del sentimento amoroso è tale da far accadere dei veri e propri miracoli: ognuno di noi ha sperimentato le enormi possibilità che si aprono ai nostri occhi quando siamo innamorati: ci si sente diversi, ma in modo migliorativo; si ha più energia, più forza, si “sente” con maggior intensità, si è più belli… (ci sono statistiche che sostengono che i nostri occhi brillano di più e la pelle si fa più sottile, complice l’intrigante Afrodite che ci vuole in grado di suscitare il massimo del desiderio nell’altro), infine, si sperimenta anche un grande cuore perché l’amore (innamoramento) agisce su di esso e ci rende capaci di autentici slanci e  donazioni. Tuttavia, perché scatti la scintilla ci vogliono proiezioni gigantesche che vadano ad appoggiarsi sull’altro e ci vuole anche una buona dose di idealizzazione; quando diciamo all’altro “sei l’unico al mondo”, stiamo dicendo qualcosa che è vero solo per una parte… quella, per…. l’appunto  idealizzata. Del resto, proprio l’amore risveglia quelle immagini interiori che sono costruite sui nostri ideali le quali, aggiungendosi agli strepitosi voli della nostra fantasia, rendono l’altro unico e assolutamente insostituibile.

Tutto questo gioco intenso di “elevazione dei nostri sentimenti” permette al tempo stesso “l’elevazione dell’altro ai nostri occhi”, ma ha anche qualcosa di  ingannevole che serve a darci quella sensazione di estremo benessere e di incastro “perfetto” che ci dà l’illusione di aver trovato “l’anima gemella”.

Purtroppo però questo “benessere” raggiunto apparentemente attraverso  l’altro,  è fittizio e, quando viene meno, ci fa cadere dentro ad un precipizio.

 

Infatti, la proiezione dura lo spazio necessario per farci rendere conto che siamo noi a  dover raggiungere quelle vette attraverso le possibilità e le qualità che l’altro ci ha riflesso in maniera esagerata ed idealizzata; se questo non avviene, l’altro perderà la magia e noi sprofonderemo nella sensazione di “essere stati traditi” in quanto l’altro, non sembrerà più la stessa persona di prima e la luce che emanerà non sarà che un pallido riflesso di ciò che prima irradiava la nostra vita.

 

In quel momento possono accadere due cose fondamentalmente opposte:

la prima è quella “risanante” e riguarda il riprenderci le proiezioni, lavorare su noi stessi ringraziando la relazione perché ci ha offerto, ancora una volta, la possibilità di conoscerci, proprio innamorandoci e conoscendo l’altro;

la seconda, decisamente “insana”, consiste nel pensare che sia l’altro ad essere cambiato il che consente di giungere all’idea di doverlo cambiare per farlo diventare esattamente identico al nostro ideale, ovvero a quell’immagine interna che l’altro ha richiamato ed evocato, ma che mai potrà interpretare, in quanto è nostra.

 

Quando ci troviamo in questa seconda situazione siamo però completamente spostati dal piano di realtà e stiamo tradendo veramente noi stessi e l’altro in quanto da un lato ci illudiamo circa la bontà dei nostri sentimenti mentre, di fatto, cominciamo ad operare una vera e propria manipolazione poiché non prendiamo più in considerazione la “diversità” dell’altro, che anzi, comincia a darci fastidio, ma lavoriamo per fargli perdere la sua stima e la sua identità poiché nulla di ciò che è autentico in lui ci piace perché non riflette i nostri sogni e quindi lo vogliamo “diverso” operando giorno dopo giorno perché questa trasformazione diventi realtà.

 

Questa è una delle tante illusioni in cui il gioco della relazione ci può far entrare: l’amore è vero che cambia e che trasforma… ma .. lo fa solo con noi stessi; esso infatti ci offre una reale apertura sul nostro mondo interiore che, se viene colta, ci permette grandi salti di coscienza e recupero di qualità altrimenti nascoste; se invece pensiamo di voler far aderire l’altro al nostro ideale interno, non solo ci illudiamo, ma condanniamo noi stessi e l’altro all’infelicità in quanto, non prendiamo neppure in considerazione l’altro, ma restiamo incollati a qualcosa che mai potrà avverarsi. In ultimo, tradiamo veramente la persona con cui stiamo in quanto “non è lei quella che vogliamo”, ma pretendiamo che si adegui a ciò che desideriamo.

 

Certo, questo è uno dei riflessi sbalorditivi del Dio Nettuno che appare quando non riesce ad entrare con i suoi simboli più elevati e, allora, ci mostra chiaramente dove sono le nostre illusioni più potenti: cambiare l’altro è veramente qualcosa di triste e di inadeguato: dimostra che non è lui la persona con cui vogliamo stare, che non teniamo in alcun conto la sua individualità per cui, ci stiamo illudendo fortemente su ciò che definiamo amore.




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