Intorno all’anno o anno e mezzo di età il bambino cambia sostanzialmente la sua percezione del mondo: passa infatti da una situazione di “gattonamento” e di dipendenza dagli altri, ad una situazione in cui è in grado di stare in piedi da solo, di muoversi e di interagire in modo completamente diverso con l’ambiente e con l’esterno.. acquisendo pian piano piena padronanza del movimento, dell’interazione e del linguaggio: potenzialità che lo rendono in molto più indipendente ed in grado di finalizzare un desiderio organizzato potendo ora realizzare con l’azione ciò che prima era solo un “pensiero”.
Se da un lato è indubbio, come risulta dagli studi di Bowbly, che il bambino ha bisogno di continuare a godere di una relazione privilegiata con la madre, è altrettanto vero che comincia in realtà a relazionarsi molto di più con gli altri componenti del suo ambiente.. in primis i fratelli e il padre che viene accolto all’interno della relazione diadica; questo significa che il bimbo si trova a poter interagire con più persone contemporaneamente scoprendo pian piano il modo in cui lui interagisce con loro e comprendendo via via anche ciò che loro vogliono da lui.
Inizia in questa fase una vera e propria “condivisione” di cose con gli altri; infatti è in grado di interessarsi alle cose di cui si stanno interessando i genitori o gli amichetti, condividendole, almeno per un po’.
A quest’età la psicologia evolutiva dice che il bambino comincia a sentirsi un vero e proprio “attore” che divide un mondo in “oggetti ben distinti da sé stesso che, ovviamente diventa soggetto” che percepisce perfettamente che i suoi movimenti e le sue azioni hanno un impatto notevole sul mondo esterno, ma soprattutto sulle persone.. per cui, comprende la relazione che c’è tra i suoi comportamenti e le reazioni che ottiene dall’ambiente esterno.
Si tratta di una fase in cui, quando il bimbo sta per fare qualcosa di pericoloso, guarda la madre o il padre per vedere come reagiscono; se loro sorridono e danno l’assenso andrà verso ciò che lo interessa mentre, se vede che i genitori diventano ansiosi o impauriti eviterà di avvicinarsi e, a sua volta, magari si spaventerà e diventerà ansioso verso quella cosa.
Queste reazioni sono chiaramente la conferma che il bimbo ha compreso perfettamente se i genitori sono contenti delle sue intenzioni oppure se tendono ad andare in ansia.. cercando di impedire la sua sperimentazione.
Sappiamo tra l’altro quanto sia importante l’interazione con l’ambiente al fine di sviluppare una sana “capacità di entrare in contatto” con il mondo esterno.
Sappiamo che proprio in quella lunga fase che va dall’anno fino ai due anni e mezzo circa il bambino introietterà cognitivamente il mondo, lo decodificherà e imparerà a scambiare con esso interagendo con i vari personaggi che via via incontrerà, in particolare i genitori, i suoi coetanei, i parenti e i fratelli e tutti quelli che incontra preferenzialmente attraverso il gioco.
In astrologia è molto interessante comprendere come il bambino interagisce con l’ambiente circostante e quale tipo di adattamento ha trovato analizzando la casa IIIa e i pianeti che si trovano al suo interno, unitamente alla lettura del pianeta Mercurio.
In questa età infatti, si pongono le prime basi di quella che un giorno dovrà diventare una reale capacità di socializzare, ma anche di apprendere e di interagire con e nel mondo. Il bambino in questa fase è curioso, attento, sperimentalista, ha bisogno di stimoli e reagisce a tutto ciò che gli viene proposto con allegria, e con gioia.
Ovvio che perché questo accada ci devono essere le condizioni adatte; il bambino deve poter esplorare, spaziare, toccare, chiedere, parlare, giocare, il tutto sentendosi sempre divertito e costantemente rassicurato e rifornito dalle due figure principali, in modo da non avere mai la sensazione di abbandono o di solitudine o peggio ancora di noia e tristezza.
L’ambiente quindi dovrebbe essere molto dinamico, pieno di stimoli visivi, uditivi e tattili, in modo che lui possa rendersi conto delle differenze che vi sono tra un oggetto e l’altro così come delle differenze che ci sono tra una persona e l’altra. E’ l’età in cui comincia ad interagire con i fratelli, con i coetanei, con i nonni, con i parenti.. e quindi, di volta in volta sperimenta che le persone sono diverse e reagiscono diversamente ai suoi comportamenti: alcuni sono più tolleranti e più pazienti, altri invece più sensibili ed altri ancora più facili alla chiusura e alla rabbia.
E’ fondamentale questo primo “training” che gli permette di comprendere la differenza tra il mondo delle sue sensazioni interne e quello esterno; tra ciò che pensa e vuole lui e ciò che vogliono gli altri e tra ciò che si può e non si può fare; infatti, in questa fase, si acquisisce il concetto di relatività.. poiché, in un certo senso, proprio nel momento in cui il bambino conquista la sua autonomia fisica e la comprensione, si trova a combattere con una serie di leggi esterne che sembrano invece limitare tantissimo i suoi movimenti e le sue possibilità.
La lettura della casa terza ci informa anche sulle sue modalità di “entrare in contatto” con gli altri, se è facile alla socializzazione, oppure se trova difficoltà; il segno su cui poggia la terza casa ci dice se il bambino è aperto, chiuso, timido o introverso, oppure se è un piccolo esploratore senza timore di avventurarsi e di rischiare, ma ci dice anche con che tipo di ambiente esterno ha impattato e quindi ci informa se l’esterno è stimolante, aperto, chiuso, bloccante o addirittura rifiutante.
Questa lettura, unitamente a quella di Mercurio – signore simbolico della casa IIIa – permetterà anche di comprendere le reali potenzialità di comunicazione con sé stesso (unendo base emotiva con pensiero razionale) e con gli altri.
Un ambiente molto stimolante metterà delle basi solide sia per la scoperta interiore sia per quella esterna; consentirà al bambino di interagire con spontaneità e curiosità e, di conseguenza, creerà un ponte verso il mondo sociale e l’interazione con gli altri.
Se invece l’ambiente sarà triste o solitario e il bimbo non troverà stimoli, allora la sua socializzazione sarà sicuramente più difficile ed è probabile che alcune percezioni lo porteranno a chiusure che, nel tempo, potrebbero anche rivelarsi come reali difficoltà di comunicazione; un ambiente bloccante o limitativo potrebbe anche portarlo a limitare la sua percezione in modo da non vivere frustrazioni quando non trova risposte adeguate alle sue richieste.
Casa terza ed elementi
Inutile dire che i segni di Fuoco sulla terza casa accompagnano il bambino in una fase di sperimentazione molto vivace, in cui vi è anche una intensa mobilità fisica che si accompagna ad una grande energia e ad un bisogno di spaziare e di conquistare il mondo. La parte fisica prende il sopravvento su quella legata alla verbalizzazione: l’azione per il fuoco è fondamentale. Spesso sono i più intraprendenti, quelli che sviluppano meno il senso del pericolo e che, quindi, vanno quindi guardati a vista perché si arrampicano, mettono le mani ovunque e rischiano costantemente di farsi male.
I segni d’Aria in casa terza invece sono molto attenti, acuti, pronti e rapidi, il che presuppone - se non vi sono lesioni – un ambiente molto ricettivo da un punto di vista intellettuale che sa rispondere alle esigenze del bambino..che, attraverso le domande chiede spiegazioni circa ogni cosa che vede; la grande esigenza di comunicare farà sì che padroneggerà con molta velocità il linguaggio; in genere sono bambini molto precoci, intelligenti e vivaci da un punto di vista mentale, con una grande voglia di comunicare i loro pensieri per interagire giocando con gli altri.
I segni di Terra in casa terza indicano bambini più bisognosi di sicurezza, quindi più lenti perché tendono a poggiare la loro vita su abitudini consolidate e rassicuranti. Hanno necessità di avere punti fermi che li aiutino a sentirsi sostenuti nell’esplorazione perché, a volte, hanno timore di avventurarsi e di perdere la stabilità e le sicurezze acquisite; soprattutto temono di perdere contatto con le persone e gli oggetti che hanno accanto. Hanno un grande rapporto con l’ambiente che considerano la loro prima fonte di sicurezza. La socialità è meno spiccata rispetto ai segni d’aria.. però sono bambini molto interessati a montare e smontare le cose per comprenderne il funzionamento.
I segni di Acqua in terza casa sono quelli più problematici perché sono estremamente sensibili a tutte le variazioni e vibrazioni ambientali ed emotive, ragion per cui, tendono ad essere acuti ed attenti ma introversi, timidi e facilmente feribili: si muovono solamente quando sono emotivamente sicuri e questo può creare molti problemi proprio rispetto ai processi di socializzazione. Sono fantasiosi, facili alla chiusura e devono essere spinti a fare le cose, e a superare le paure che spesso li accompagnano di fronte a qualsiasi novità. Hanno un grande bisogno di tranquillità emotiva e di esprimersi attraverso le parole e le immagini.