Quando si “aspetta un figlio” è inevitabile, da parte dei genitori, cominciare a fantasticarlo, il che vuol dire “pensarlo” e ipotizzare nella mente alcune caratteristiche caratteriali, attitudinali e psicologiche che il genitore considera positive e fantastiche, quelle che, magari, avrebbe desiderato possedere lui stesso. I genitori dovrebbero però essere in grado di ridurre queste aspettative nel momento in cui il bambino nasce e presenta le sue qualità; non farlo sarebbe come non accettare che il bambino sia scuro di capelli perché lo si desiderava e fantasticava biondo.
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