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LE NEVROSI

a cura di Lidia Fassio
 

Solitamente vediamo tratti caratteriali che, nel linguaggio comune vengono difiniti paranoici, isterici, nevotici, maniacali senza che vi sia una conoscenza di quali siano in effetti le particolarità che distinguono gli uni dagli altri in senso stretto. A volte, magari  al supermercato si sente qualcuno che sta parlando di una persona definendola “schizofrenica o borderline”, senza la minima conoscenza di cosa significhino queste parole in termini psicologici.

 

E’ importante comprendere almeno alcune nozioni basilari per non incorrere in definizioni che sono  estremamente lontane dalla patologia a cui ci si riferiscono.

 

Con il termine “nevrosi” il dizionario di psicologia definisce le forme esagerate di risposta ad eventi stressanti. Ovviamente nella nevrosi non è riscontrabile alcun tipo di disturbo cognitivo, cerebrale o organico, ma si tratta di un “disturbo della personalità” che può variare per intensità.

Le nevrosi possono verificarsi in momenti di particolare stress nella vita di una persona, oppure possono cronicizzarsi e quindi essere parte integrante della quotidianità di un soggetto.

 

Con il termine “nevrosi” si identificano alcune patologie molto comuni di cui abbiamo già parlato in questa sede: l’ansia e la depressione ad esempio sono forme nevrotiche che possono anch’esse assumere nella vita comune tratti molto diversi per intensità: possiamo infatti avere persone che hanno un substrato ansioso ma che riescono a convivere bene con il loro problema senza che questo infici la loro vita affettiva, sociale e professionale, ma possiamo avere persone che, invece, hanno ansie fobiche che causano vere e proprie crisi di fronte a particolari animali come ragni e topi, oppure di fronte a situazioni atmosferiche quali i temporali generando paure totalmente irrazionali. Vi sono poi nevrosi quali l’agorafobia che è una vera e propria paura di incontrare persone e di stare in spazi aperti all’esterno e, questa situazione, può creare un vero e proprio blocco alla vita sociale. Le nevrosi possono sfociare in veri attacchi di panico che finiscono per impedire lo svolgimento della vita quotidiana perché via via limitano lo svolgimento delle normali funzioni.

 

Possono degenerare fino a diventare “ossessive” nel senso che per fronteggiare la pressione interna si creano delle reazioni fortemente “coattive” che spingono a comportamenti automatici che devono essere messi in atto obbligatoriamente. Il nevrotico ossessivo ha una personalità rigida, un Super Io estremamente severo che giudica incessantemente le azioni dell’Io e che funziona come un ispettore che controlla, che impartisce ordini, dà direttive e che, soprattutto, è intransigente e non ammette flessioni o errori.

 

La parola più frequentemente detta dagli ossessivi è sicuramente “devo”! E’ chiaro che dietro a questo tipo di personalità vi è una fortissima distorsione del senso del dovere (Saturno) che prende totalmente il sopravvento sul “volere e sulle potere” (Marte-Plutone) costringendo il soggetto che ne è affetto a controlli, verifiche, e a mettere in atto gesti ripetitivi che diventano vere e proprie “ossessioni”.

Tipici tratti di questa personalità sono : controllo, puntualità eccessiva, pulizia, eccesso di razionalizzazione, meticolosità, cavillosità e rigidità il che, ovviamente, denuncia un’assoluta mancanza di adattabilità di fronte alle circostanze della vita.

 

Freud sosteneva che la nevrosi ossessiva fosse una forma di difesa “reattiva” contro il desiderio di ribellione, di caoticità e di sregolatezza; in effetti, l’esagerazione nelle manifestazioni che vengono messe in atto  tradisce l’idea che i nevrotici stiano fronteggiando tentazioni all’autoindulgenza e concedersi all’istinto molto forti. Sono persone che tendono a contrastare impulsi ritenuti fortemente pericolosi.

 

Queste persone presentano nel loro tema natale rapporti tra Saturno e Plutone, forti valori casa sesta con opposizioni alla dodicesima oppure opposizioni tra la Vergine e i Pesci che inducono a vivere in una condizione di rispetto delle regole sociali senza però aver risolto in modo adeguato il dissidio tra le istanze esterne ed i bisogni interni; in questa situazione la lotta interna si fa dura in quanto le pulsioni collettive Plutoniane diventano sempre più impellenti e prepotenti con il rischio di soverchiare la personalità, per cui e le difese elaborate dal Super Io devono essere altettanto potenti poiché, l’Io viene considerato inefficace nel fronteggiare da solo queste situazioni.

Un soggetto sano riesce a conciliare desideri, pulsioni e piaceri con doveri, rispetto delle regole e responsabilità, mentre un nevrotico non ce la fa e, quindi, la nevrosi è una sorta di tentativo non riuscito di risolvere questo conflitto.

 

In questi soggetti la maniacalità della loro natura tende a fissarsi in rituali che risultano essere le uniche fonti di grande rassicurazione contro l’apparire degli impulsi interni.

Lavarsi continuamente le mani per non essere contaminati, chiudere il gas o la porta di casa cento volte prima di andare a dormire non sono altro che rituali rassicuranti che servono a fronteggiare l’angoscia interna. Il rituale contiene un qualcosa di “magico”, non a caso tutte le religioni e le pratiche spirituali si appoggiano ad essi; nel caso dei nevrotici hanno lo scopo di proteggere contro la paura dell’annientamento e della disintegrazione della personalità.

Nella ritualizzazione troviamo qualcosa di fortemente  Saturniano nell’atto di  fronteggiare le  potenti pulsioni Plutoniane o Nettuniane ingenerando un fortissimo bisogno di controllo che, per l’appunto, diventa ossessivo.

 

La nevrosi ossessiva è un potentissimo meccanismo di difesa che riesce a proteggere la personalità dalla paura della disintegrazione. E’ interessante seguire i sogni di questi soggetti poiché presentano spesso la sensazione di spezzarsi e di finire disintegrati nell’universo, ovvio riferimento alla lotta tra il piccolo Io e l’immensità dell’inconscio.

 

Non bisogna però confondere la normalità con la patologia; molte persone infatti si affidano ad alcuni “rituali” che ripetono in partcolari momenti della loro vita, senza per questo essere nevrotici: ad esempio gli studenti in genere mantengono qualche rituale quando devono sostenere gli esami e qui vediamo la forza e la potenzia  della “magia” del rituale; guai a non farlo perché, in questo caso, la psiche si attesterebbe su un sicuro insuccesso.

In questo caso possiamo però parlare di ripetitività e di esorcizzazione di una paura più che di ossessione.




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