Fino a qualche anno fa era abbastanza normale, anche se raro e riscontrabile quasi esclusivamente tra le classi abbienti, vedere un uomo maturo o vecchio, accompagnarsi ad una ragazza molto più giovane, sempre anche molto “bella”.
Pochi si sarebbero sognati di pensare a questa situazione come ad un qualcosa di negativo: anzi, nell’immaginario collettivo maschile ci si ricollegava per un attimo ad una pratica molto antica che consentiva al vecchio Re o al Patriarca di essere il primo ad “iniziare” la ragazza che stava per maritarsi. Un retaggio ancora forte nella psiche collettiva. Gli uomini tendevano perciò a vedere il “lui” di turno come un fortunato ed un vincente; uno che sicuramente “ci sapeva fare” e che, per questo, aveva successo.
Apertamente si sottovalutava la situazione “economica” del lui di turno, perché si preferiva indugiare sull’aspetto romantico dell’amore che vince su tutto ed anche sull’età ed era proprio questo a far sognare maschi e femmine indistintamente anche se, sotto sotto, i primi tendevano comunque a pensare che se “lui” non fosse stato ricco non avrebbe potuto permettersi questo vezzo e le seconde erano certe che la “lei” di turno, dovesse comunque essere molto bella per incontrare un “lui” dal grande patrimonio. Pochissimi erano i casi in cui non vi fosse comunque di mezzo il denaro.
La situazione contraria invece – intendo dire una donna matura o anziana con un ragazzo molto giovane – non aveva uguale fortuna e considerazione ma veniva immediatamente vista come anomala e problematica frutto di una donna incapace di viversi la sua età, quando non addirittura di essere vista come un’adescatrice di giovanotti. Solo in alcuni casi poteva essere accettato e, nel caso, si trattava delle artiste che, nel comune modo di pensare, sono comunque eccentriche e del tutto fuori dagli schemi. In ogni caso anche qui.. in genere era la “donna” ad essere “ricca” e il ragazzo ad essere aitante ma spesso squattrinato.
Sappiamo bene che, mentre da un punto di vista estetico indubbiamente risulta sempre “appetibile” una persona giovane, sul piano psicologico le cose non stanno esattamente in questo modo in quanto la ricerca di persone molto più giovani arriva da spinte interne che andrebbero investigate e tenute in maggior considerazione almeno se si desidera conoscere meglio sé stessi.
In effetti, in queste situazioni non è solo L’AMORE a giocare la sua parte, ma vi sono altri bisogni interiori che affiorano: si tratta a volte di difficoltà in passaggi chiave della vita; altre volte di un potente narcisismo che spinge a rassicurarsi circa le proprie capacità seduttive, altre, soprattutto nel caso di donne mature, di un archetipo materno mai completamente risolto e in attesa di essere vissuto; tutto ciò va però ben al di là dalla gratificazione che può arrivare dall’essere corteggiati da una persona giovane nel pieno dispiegarsi della sua vita.
Nel caso di un uomo anziano con una donna giovane possiamo rifarci al mito di Merlino e di Viviana in cui possiamo rintracciare alcune dinamiche interessanti dal punto di vista psicologico. Nel caso della donna giovane ci possono essere forti spinte verso l’autonomia e l’indipendenza nonché un irrisolto con la figura paterna (spesso le donne che hanno avuto un padre assente cercano l’uomo maturo che le accompagni, per così dire, all’iniziazione); in queste donne vi è una forte spinta a proiettare il bisogno di stabilità e di struttura su una figura ovviamente più anziana. Nel mito, quando Merlino incontra Viviana, lui è travestito da signorotto di campagna e, alla vista di lei, comincia a sfoggiare tutte le sue qualità e capacità: “si vanta di poter far sorgere un castello dal nulla, di poter far sgorgare l’acqua per poi camminarci su, ecc”; tutte cose che fanno molto colpo su una ragazza che manca comunque di esperienza e che sente i potenziali dell’uomo come una possibilità di dominare magicamente la vita. Viviana resta attratta magneticamente da Merlino al punto che gli chiede di poter apprendere anche lei la sua magia.
In effetti, possiamo interpretare questo mito come il bisogno di una ragazza giovane di poter essere accompagnata ad apprendere tutto ciò che serve per realizzarsi e per crescere; per quanto riguarda Merlino invece non possiamo non notare il lato “paterno e genitoriale” di chi offre tutti i talismani alla figlia, fornendole gli strumenti che le serviranno ad affrontare il mondo.
La cosa che non è mai sufficientemente chiara è cosa succederà nel momento in cui lei si impossesserà di tutto il sapere di lui. In effetti qui spesso ci si inganna, anzi, si ingannano entrambi scambiando per amore qualcosa che invece dovrebbe essere chiamato diversamente. Questa coppia infatti è finalizzata da un lato allo “svincolo emotivo” di lei - cosa che otterrà nel momento in cui cadranno le proiezioni che prima tenevano legati i due – e, dall’altro, servirà al “rinnovamento” di lui proiettato su di lei che incarna la giovinezza.
Se queste due cose non saranno chiare ci saranno sofferenza e complicazioni quando lei vorrà essere libera dal vincolo relazionale mente lui, nello stesso momento, potrebbe non essere assolutamente pronto e sentirsi tradito al punto da accusarla di irriconoscenza.
Nel mito infatti Viviana resta sempre libera mentre Merlino subisce un terribile incantesimo; la differenza sta nel fatto che lui vorrebbe legare lei a sé in modo che non possa andarsene; mentre lei vuole apprendere ciò che lui sa per poi avventurarsi con le sue sole forze.
Inverso è il caso della donna matura con il ragazzo giovane, caso che possiamo rintracciare nel mito di Ishtar e Tammuz, un vecchio mito sumerico, matriarcale.
Ishtar è una Dea molto sensuale, molto matura ma affascinante e corteggiatissima; è una Grande Madre che lui vede come “la prima donna ma anche come la Dea dell’amore”: lei si innamora di lui, un giovinetto che possiamo paragonare all’immagine del “fanciullo divino”. Il loro amore inizialmente fu intenso, ma le divergenze non tardarono a venire allorchè lei tendeva a volerlo rendere più colto trattenendolo a sé facendogli scoprire le meraviglie della “conoscenza”. A lui però tutto ciò non bastava; aveva voglia di scoprire il mondo vero, di giocare e di allontanarsi da lei, di innamorarsi; a quel punto lei cominciò a sentirsi tradita, sfruttata, non apprezzata, soprattutto quando lui guardava le donne più giovani. Lei cominciò a diventare sempre più pressante e possessiva e lui a sfuggire sempre di più.. fino a che la crisi divenne irreparabile allorchè lui si innamorò di una ragazza della sua età e si allontanò da Ishtar. Lui tuttavia non voleva lasciare lei, ma lei si sentiva messa da parte e scartata.
In questa storia possiamo veramente vedere una dinamica “madre figlio”; in effetti il mito sembra parlare proprio di una separazione; il giovane Tammuz non vuole lasciarla, ma così facendo si comporta esattamente come il figlio adolescente che mette giustamente in secondo piano la madre perché vuole rendersi indipendente, incontrare il mondo, fare esperienza, uscire con le ragazze della sua età.. e incominciare a vivere la sua vita. Lui non perdere Ishtar perché riconosce l’importanza di quel tipo di relazione – che però è un rapporto materno - ma lei, ovviamente vuole essere l’amante e non la madre anche perché sa bene che il ruolo della madre la collocherebbe nella posizione di lasciare libero il figlio e, al limite, di attendere, pronta ad accogliere e a ri-accogliere quando le avventure di lui vanno male, ma mai ad essere amata in esclusiva.
Anche questo tipo di situazione va indagata bene e, soprattutto, la donna deve chiedersi effettivamente che cosa vuole dalla vita e dal ragazzo. Spesso invece si inganna sulle intenzioni e sulle motivazioni perché, da un lato, vede in lui la giovinezza e le infinite possibilità che essa porta con sé.. ma, dall’altro, deve sapere che dovrà essere lei a ricercare tutto ciò dentro di sé permettendosi di “rinascere” attraverso quel movimento nuovo che la spinge a rinnovare, a riprovare l’amore per la vita che, se compreso, rigenererà il suo spirito e il suo mondo interiore; deve però essere ben conscia del fatto che lui sarà solo il catalizzatore di tutto ciò e mai colui che le permetterà di realizzarlo.
Spesso sia uomini che donne subiscono il fascino della giovinezza con transiti importanti sul loro Mercurio che, per l’appunto, li riporta in quel territorio liminale in cui c’è il desiderio di rigenerarsi e rinnovarsi ricontattando la parte più giovane e più dinamica della psiche. Difficile ed impraticabile invece pensare che sarà la persona giovane in carne ed ossa ad offrire questa possibilità. Accade anche con frequenza a chi ha nel tema di nascita una Venere congiunta a Mercurio.. che inclina a cercare di mantenere la freschezza e il desiderio di conoscere sé stessi passando attraverso ciò che piace ed interessa. Questi due archetipi devono però essere vissuti sul piano dell’esperienza simbolica, che consente di mantenere una mente brillante proprio perché si resta curiosi alla ricerca di novità e di interessi che la rendano viva e vitale; più difficile è viverlo letteralmente attraverso “amori via via sempre più giovani”.
Come sempre le cose devono essere comprese e vissute sul piano simbolico perché è di questo che ci parlano gli archetipi: quando si vogliono portare su un piano materiale possono far soffrire e portare alla disorganizzazione interna.