Tra le tante prerogative del segno della Bilancia vi è anche quella di rappresentare il senso dell’etica che deriva dalla capacità di valutare e scegliere ciò che è bene e ciò che è male e, proprio per questo, il segno incarna il simbolo della giustizia con l’ideale situazione dei due piatti in perfetto equilibrio.
Lo Zodiaco è un codice di lettura simbolico ed universale che indica quale è la successione dei passaggi che ognuno di noi dovrebbe idealmente fare per arrivare alla fine del percorso conquistando uno stato di completezza; in questo viaggio la Bilancia racchiude in sé la necessità della scelta che ogni individuo deve affrontare ad un certo punto della vita. Ovviamente scegliere è molto difficile giacchè, quando lo si deve fare, siamo chiamati ad abbandonare qualcosa – che sicuramente ha comunque un valore per noi – per intraprendere una strada che, da quel momento, diventerà “la nostra”. Per operare una scelta, lo Zodiaco ci ricorda che dobbiamo raggiungere la capacità di definire al meglio quelli che sono i nostri valori personali – ispirati a quelli ideali - in modo da poter agire coscientemente senza sentirsi assoggettati ai valori esterni o a quelli ricevuti a livello familiare, ponendo così le basi di un reale processo di individuazione. Scegliere tuttavia da un lato ci ricorda che siamo “esseri liberi” in quanto la parola “scelta” ci pone di fronte ai dilemmi della vita con il nostro essere e con i nostri valori, in piena solitudine ma, dall’altro ci ricorda che le scelte sono complicate e difficili in quanto da esse scaturiranno situazioni di cui ci si dovrà far carico giacchè ogni scelta comporta l’assunzione di responsabilità.
In pratica, la Bilancia, che apre le porte alla metà superiore dello Zodiaco, ci ricorda in ogni momento che la libertà – ovvero l’uscita da tutti i condizionamenti sociali, familiari ed ambientali rappresentati dai segni sotto l’orizzonte – è una grande conquista che potrà senza dubbio renderci liberi ma, solamente, se ci faremo carico di ciò che abbiamo scelto senza cercare alibi qualora le stesse si rivelino errate o non conformi alle nostre aspettative.
Questo stadio nella psicologia della crescita indica lo stadio preadolescenziale in cui ogni ragazzo è chiamato a confrontarsi per la prima volta con i valori esterni – quelli espressi dai coetanei e dal gruppo dei “pari” - che diventano via via sempre più importanti; i coetanei saranno il primo vero punto di confronto e di condivisione con persone diverse con cui si possono scambiare moltissime cose.
In questo periodo nei ragazzi si struttura in modo molto più raffinato il concetto di Super Io che passa dall’essere una istanza esterna – incarnata da chi rappresenta l’autorità, come accade nello stadio Vergine – a vera e propria istanza interna capace di guidare e di aiutare il ragazzo a formarsi un vero e proprio “ideale dell’Io” a cui tendere e, possibilmente incarnare.
Questo significa che nello stadio Bilancia alla capacità discriminatoria acquisita nel segno della Vergine e consolidata nell’archetipo di Mercurio, si deve aggiungere la capacità di “valutare” ovvero di dare valore a ciò che si ritiene importante nella vita e, pertanto, si può accedere a quella maturità che consente di confrontarsi con gli altri e, in futuro, di operare scelte che abbiano alla base autenticità e libertà e che rispondano a ciò che consideriamo valido e importante per noi e per la nostra vita.
Tutto ciò si acquisirà attraverso la relazione che resta una delle modalità più efficaci di conoscerci e di metterci a confronto.
Indubbiamente nella Bilancia si forma anche il nostro senso dell’etica personale che si acquisisce esclusivamente dopo aver introiettato regole, mentalità e morale esterna ma dopo averle poi successivamente messe in discussione e aver operato un proprio vaglio di ciò che per noi sarà considerato positivo o negativo.
Questo presupposto può nascere solamente dal confronto con il mondo esterno: infatti, la Bilancia è il primo segno sopra l’orizzonte che implica il bisogno di “riconoscere l’altro” e di “mettersi in relazione con l’altro” azioni non possibili se non vi è una relazione di interesse, di scambio e di confronto in cui possano essere messi sul piatto della bilancia i valori, i pensieri, i sentimenti e la morale di entrambi: solo in questo modo, e solo attraverso l’altro e gli altri, è possibile arrivare a comprendere quale sarà il nostro senso etico riuscendo poi a sostenerlo in modo che ci faccia da faro nelle scelte.
Per arrivare a questo stadio occorre però che il bambino abbia avuto una educazione che gli abbia permesso di sentirsi importante, di essere stato rispettato e di godere di una buona libertà di espressione: tutto ciò consente di crescere senza che venga stravolta la verità più profonda; soprattutto deve essere stato in grado di percepire il suo valore come persona fino a comprendere che, anche gli eventuali errori che si possono commettere, sono “sempre rimediabili”; tutto ciò può esistere se c’è l’aiuto di qualcuno che, con amore, aiuti ad individuare e superare le difficoltà. Questa modalità di vivere porterà con facilità ad una capacità di rapportarsi agli altri con rispetto e con interesse autentico e, al tempo stesso, indurrà a diventare attenti sostenitori dell’individualità che verrà percepita come un dono prezioso prima di tutto dentro di sé e poi anche negli altri.
La Bilancia è un segno che pretende “integrità”: i due piatti infatti stanno a dimostrare che in ogni cosa ci sono due parti e che queste devono essere in equilibrio; ci ricorda così che ogni lato luminoso ha il suo corrispondente ombra; che ogni energia ha un polo positivo ed uno negativo, che esiste il femminile perché c’è il maschile e viceversa e che la verità è sempre da ricercarsi in una dialettica tra le parti e nella ricerca di equilibrio; la Bilancia governa la pelle che è l’organo che ci ricorda che ciò che sta sotto ad essa deve essere identico a ciò che si vede sopra e spunta sulla nostra pelle perché, in caso contrario, non si è integri e non si è congruenti e, quando questo accade, diventa difficile essere “etici” in quanto si tradisce la nostra personale verità.
L’etica esiste solamente quando siamo in grado di poter essere autentici; in caso contrario non possiamo rispondere coerentemente perché non sappiamo neppure cosa si muove veramente dentro di noi. Non possiamo essere “etici” fino a quando rispondiamo a ciò che ci richiedono gli altri e fino a quando non abbiamo la possibilità di abbandonare ciò che non è nostro e ci influenza. In pratica, lo stadio Bilancia ci ricorda che per crescere bisogna scegliere di “essere sé stessi”; in caso contrario vi saranno regressioni agli stadi precedenti quelli in cui dobbiamo assoggettarci all’autorità e alla mentalità altrui.
Purtroppo noi impariamo a riconoscere il senso del “bene e del male” attraverso lo specchio che ci rimandano gli altri: sappiamo così che se ci premiamo e accettano con facilità ciò che siamo e facciamo, allora quello potrà essere catalogato come “bene”.. mentre, quando percepiamo rifiuto, ostilità e punizione allora registriamo che quello è “male” anche se, di tutto ciò, per lungo tempo non ne abbiamo una reale percezione che nasce da dentro.
Saranno poi le capacità cognitive superiori, quelle che svilupperemo a partire dai 14 fino ai 21 anni, che ci permetteranno, se siamo stati liberi e se abbiamo sviluppato la capacità di “pensare e di sentire in maniera indipendente”, di addentrarci nella nostra conoscenza fino a riconoscere ciò che è affine a noi e ciò che non lo è. Così, tutta la fase dalla pubertà all’adolescenza è strettamente legata al riconoscimento dei valori (fase bilancia) e dei limiti (fase scorpione); i ragazzi, proprio attraverso la “trasgressione” delle regole e dei valori che sono stati forniti dall’ambiente, imparano a comprendere molte più cose di sé e, proprio sfidando ciò che hanno ricevuto e confrontandosi con il mondo, possono trovare dentro di sé i principi che li accompagneranno nella vita.
Non possiamo a questo punto non prendere in considerazione il ruolo che ha la “trasgressione” nella crescita individuale e a come essa risulti fondamentale per comprendere chi si è veramente. I miti di Adamo ed Eva e quello di Prometeo ci ricordano in ogni momento che non vi sarebbero neppure “conoscenza e coscienza” se qualcuno non avesse avuto il coraggio di sfidare i divieti; così è per il ragazzo che, data l’età, ha energia, forza e coraggio da vendere e quindi è in grado di “sfidare i tabù, le regole e i limiti” imparando a vedere cosa ha dentro di sè; proprio la fase adolescenziale è strutturata in modo che si costelli l’archetipo dell’eroe che spinge ad individuarsi e a dare quella spinta ad “andare al di là” e a non fermarsi di fronte ai limiti morali che ci sono stati dati dall’esterno, testando e sperimentando fino a quando non siamo in grado di mettere limiti personali che, allora, potranno essere seguiti senza troppe difficoltà.
Senza dubbio l’età pubere ed adolescenziale sono fondamentali nella creazione del senso dell’etica personale: ogni ragazzo dovrebbe avere la possibilità di essere messo di fronte a delle scelte – ovviamente adatte alla sua età – di cui ovviamente dovrà farsi carico fino in fondo; spesso però questo viene disatteso in quanto, neppure gli adulti sono in grado di essere coerenti e di scegliere e così, quando in famiglia non si è in grado di mantenere le promesse fatte o non si sceglie ma si trovano alibi a sostegno di comportamenti di scarsa integrità possono nascere ragazzi che porteranno avanti le stesse difficoltà nella vita.
Scegliere è ovviamente difficile e, il mito ci ricorda che proprio la condizione umana porta inevitabilmente alla scelta; la Bilancia infatti apre il cammino superiore, quello che ci porterà all’individuazione e al senso spirituale della vita che non può esistere se non siamo in linea con i nostri valori, se non conosciamo i nostri limiti, quelli che devono essere posti da noi stessi proprio per non scavalcare ciò che riteniamo importante e degno di riconoscimento e, infine, se non ci apriamo alla fiducia che tutto ciò ci aiuterà a trovare la nostra filosofia di vita e la nostra verità interiore.
Sviluppare il senso “etico” significa poter rispondere in qualunque momento di ciò che si è fatto, significa essere in grado di ammettere i propri errori evitando di addossarli ad altri, significa superare con coraggio le prove che la vita ci porta sapendo che sono nostre e con possiamo delegarle ad altri: in una parola significa vivere in prima persona evitando di chiedere ad altri di prendersi le nostre responsabilità e, infine, significa rispettare i valori di tutti in quanto appartenenti al loro sentire più profondo e, pertanto, degni di riconoscimento.
E’ nello stadio Bilancia che si pongono le basi per lo sviluppo di un autentico senso sociale che si farà strada poi nella fase Acquario. Non vi è modo di arrivare a quest’ultimo se non si è passati dal primo. Afrodite ed Urano sono una coppia figlia-padre e, pertanto, non disgiungibili.