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CAMBIAMENTI TRAUMATICI

a cura di Lidia Fassio
 

Contrariamente a quanto siamo abituati a pensare la nostra psiche è tutt’altro che fragile ed è in grado di sopportare anche situazioni pesanti senza per questo essere costretta a mettere tante barriere. Affinché questa possibilità sia reale occorre però che vengano prese in considerazione alcune cose nell’infanzia, in quella fase della vita in cui tutto è in formazione e in cui certe strutture non sono ancora attive per cui vi è uno stato di vulnerabilità maggiore.

Per questo la psicologia evolutiva considera i primi sei anni di vita come fondamentali per la formazione di tutte quelle strutture “architettoniche” che garantiranno poi alla psiche di poter sopportare i pesi e le crisi che la vita inevitabilmente porterà dall’adolescenza in poi.

 

Questo significa che, in particolare nei primi tre anni di vita, ovvero in quella che viene considerata la prima fase evolutiva, ci debbano essere alcune delicatezze nei confronti del bambino. Fino ai tre anni siamo nell’età lunare governata quindi dal nostro secondo luminare che, come sappiamo, è l’archetipo della protezione, della capacità di contenimento emotivo ma anche e soprattutto, il filtro che la madre è in grado di mettere tra il mondo esterno (fatto di contenuti troppo densi) e il mondo del bambino che ancora non è in grado di sopportarli.

Senza dubbio la Luna è fondamentale nello svolgere questa funzione: il rapporto con la madre o con la figura di attaccamento è quello che inevitabilmente segnerà il futuro cammino nel mondo. E’ a lei infatti che viene delegato il ruolo di “ovattare” e “rendere digeribili” le esperienze forti che non è detto che non si verifichino nei primi tre anni di vita.

Quando in un tema natale troviamo la Luna molto sollecitata possiamo senza dubbio pensare che qualcosa di importante sia accaduto nell’infanzia del bambino e che, questo qualcosa, abbia lasciato delle conseguenze nel delicato sistema emozionale del bambino; senza dubbio ad una lettura astropsicologica si potrà dire che il soggetto ha un’immaturità emotiva e che troverà difficile venire a patti con le sue emozioni ed anche con la sua stabilità interiore.

Ci sono senza dubbio esperienze che, nei primi anni di vita, possono creare grandi disagi in un bambino. Per una diagnosi più precisa occorre in ogni caso valutare attentamente le prime tre case dell’oroscopo che, se occupate da pianeti lenti che ricevono lesioni, possono rivelare un impatto difficile con l’ambiente circostante e particolari problemi che possono essere accaduti in quel periodo.

 

I pianeti che si trovano in queste case e gli eventuali aspetti dinamici possono indicare sofferenze e traumi che potranno rappresentare un serio ostacolo nella crescita di un figlio se non affrontati tempestivamente.

Come ho più volte ribadito, un bambino è un’opera perfetta e, come tale, in grado di sopportare particolari difficoltà ma questo sarà possibile solamente se qualcuno lo accompagnerà e conterrà le sue paure; in pratica, ogni trauma è una rottura dell’equilibrio interiore per cui, per superarlo, deve poter contare su una figura compassionevole ed amorevole, ma anche contenitiva che gli permetta di ripristinare la fiducia originaria.

 

Chiaramente, gli ostacoli più importanti nella vita di un bambino sono le eventuali esperienze negative vissute appunto nelle prime tre case; in ordine possiamo dire che il trauma più grosso è rappresentato dalla morte di uno dei due genitori; esperienza plutoniana per eccellenza che non può non essere registrata come una seria minaccia alla propria sopravvivenza soprattutto se si tratta della madre. Se la morte avviene nei primissimi periodi (asse prima-settima; seconda-ottava) la problematica è molto grave in quanto non vi è praticamente possibilità di fargli elaborare il lutto e, questa perdita prematura, può sedimentare a lungo nella sua psiche lasciando un retroterra di disperazione e di difficoltà a reagire alle future perdite.

Non è da trascurare come particolarmente difficile la malattia del bambino o della madre che lascia spesso il bambino in situazione di tristezza e di sconforto, soprattutto se ci sarà l’ospedalizzazione.

In questi casi sarà opportuno valutare attentamente i comportamenti del bambino nelle fasi successive al trauma per valutare eventuali tendenze depressive o chiusure all’ambiente circostante con difficoltà di socializzazione e, nel caso, correre ai ripari chiedendo aiuto a psicologi dell’età evolutiva che hanno una particolare formazione e che sono in grado di aiutare il bambino che, ovviamente, non è ancora capace di verbalizzare le sue difficoltà.

In caso di morte di un genitore occorre  tenere presente che il genitore che rimane si trova anch’esso – come nei casi di separazione – in una condizione di difficoltà e di lutto e, quindi, molto spesso non è in grado di supportare e di contenere perchè si trova in uno stato di particolare vulnerabilità. Per questo sarebbe importante che il bambino venisse supportato da una persona che possa sostenerlo.

In questi casi troviamo quasi sempre Plutone in una delle tre case indicate che sta proprio ad indicare atmosfera difficile, di morte e di lutto con sensazione grave di minaccia interiore.

 

Un altro trauma complesso è la separazione dei genitori che per il bambino è paragonabile al lutto, soprattutto se poi non c’è continuità di frequentazione abituale da parte del genitore che esce di casa. Ogni bambino è in grado di superare la separazione dei genitori tuttavia, deve avere un periodo di “adattamento” in cui si deve rendere conto che nulla cambierà per lui sul piano affettivo; bisogna prendere in considerazione che papà e mamma per lui sono “il suo mondo” interiore (nel senso che la Luna e il Sole sono anche due parti di sé stesso) che, nel caso della separazione, viene temporaneamente scisso il che significa che la frattura è fortissima e andrà ricomposta ripristinando abitudini e sostegno di fronte a particolari regressioni che indicheranno che dovrà tornare indietro a stadi psicologici precedenti per recuperare quel senso di sé e di sicurezza che è temporaneamente perduto.

 

Altri traumi infantili possono essere il cambio di città dei genitori che, ovviamente, soprattutto se il bambino è già in pieno processo di socializzazione, può spezzare i suoi primi sforzi e “mandare a pezzi” il suo mondo esterno (asse terza-nona) che scompare; a questa perdita, farà seguito il bisogno di inserirsi in un altro ambiente, un altro asilo, altre insegnanti ed altri compagni il che richiede anche in questo caso una buona capacità di adattamento ad una nuova situazione. Soprattutto per i bambini che hanno valori acqua e terra questi cambiamenti sono particolarmente sconvolgenti.

 

I traumi possono essere indicati da molti pianeti ma, il fatto che sia rappresentata da Marte o Saturno, piuttosto che da Urano o Nettuno permetterà di comprendere lo stato d’animo che sta attraversando il bambino e il tipo di situazione che lascerà.

 

Con Marte il trauma è spesso netto e la ferita è profonda e lascia scarso margine di azione il che significa che da adulto tenderà spesso a “tagliare i ponti” con il suo vissuto perché sarà un modello acquisito e divenuto automatico: preferisce chiudere piuttosto che tentare di riconciliare le cose anche perché con questo archetipo vi è la sensazione di non avere alcun controllo sulle situazioni che, quindi, non resta che agire d’impulso e tagliare;

se si tratta di Saturno in genere c’è la sensazione è di essere stato deprivato e di aver subito una ingiustizia e una perdita che ha sottratto risorse importanti. Il bambino in genere mette meccanismi di difesa potenti tendenti  a negare il trauma che ovviamente non si è in grado di superare.

Lo schema psicologico tenderà ad essere rinunciatario in quanto si pensa che nel mondo non ci sia nulla di buono e che tutto sia sempre faticoso e che vada guadagnato. Ci sarà una grande resistenza che renderà le cose complicate sempre.

Con Urano il trauma è sicuramente netto ed inaspettato ma, con questo archetipo ci sono maggiori capacità di distaccarsi e di chiudere con l’esperienza e, in un certo senso, ci sono maggiori possibilità di aprirsi nuove strade a livello psicologico, tagliando di netto anche la memoria; da adulti si tenderà sempre a razionalizzare e a cambiare di netto le situazioni che tendono a creare sofferenza senza però vivere la frustrazione e la rabbia che si sperimenta con Marte. Lo schema mentale sarà del tipo: “non ci si può adagiare su nulla perché il mondo è sempre pronto a distruggere quello che hai costruito”; in casi più positivi il soggetto vedrà nel cambiamento sempre nuove ed interessanti opportunità da cogliere sull’attimo.

Certo, la reazione può essere anche di blocco dei cambiamenti, ma per questo, occorre un tema fortemente terra o acqua e una prevalenza di valori saturniani che portano a prudenza e a paura.

 

Con Urano in seconda o in terza casa a volte il trauma è legato al cambiamento di ambiente o, spesso, alla nascita di un fratello o di una sorella che, non bisogna dimenticare rappresenta comunque un grande cambiamento nel mondo del bambino che, tra le altre cose, deve anche sopportare l’allontanamento della madre per partorire e il suo assentarsi per nutrire e accudire il nuovo nato.

 

Nettuno può rappresentare anch’esso una situazione complessa che, tuttavia, viene quasi sempre percepita come il “sacrificio di qualcosa di importante” e la mancanza di un vero e proprio supporto adeguato di fronte a difficoltà e a sensazioni di perdita.

La reazione a questo tipo di situazione è quasi sempre quello di estraneità e di fuga dall’ambiente; due possono essere le strade: la prima consiste nel ritirarsi in un proprio mondo il che aumenterà la sensazione di isolamento e di diversità rispetto all’esterno; la seconda può andare verso il senso di  “dover far leva su sé stesso” perché non esistono supporti adeguati.

In questo caso vi è spesso la sensazione che le cose siano inaffidabili e che, di conseguenza, non ci si può mai fidare di nessuno e di nulla.

In caso contrario può esserci anche una personalità che resta dipendente dagli altri e che, in realtà, tende sempre ad appoggiarsi a qualcuno senza sviluppare una propria indipendenza.

 

Plutone è più legato ad esperienze gravi e intense che generano profonda paura e senso di impotenza che, di conseguenza, possono portare a sviluppare risentimento e rabbia che sedimenteranno e che cercheranno compensazione in atteggiamenti trasgressivi, distruttivi ed autodistruttivi che sono un modo per esternare una profonda lesione nel senso vitale del soggetto; spesso però ci troviamo di fronte a soggetti che hanno tendenze depressive e che non lottano se non quando si trovano veramente di fronte al baratro.

 

Chiaramente, più il trauma è precoce e più ci saranno difficoltà nell’affrontarlo e nel superarlo in quanto il bambino è meno strutturato e, soprattutto bisogna tener conto che nei primi due assi non è presente un Io che rappresenta un punto di riferimento grandissimo sia per il bambino che per il mondo che a lui si rivolge.

 

Il consiglio che possiamo dare è che, di fronte a cambiamenti importanti o a gravi perdite, il bambino venga seguito in modo molto costante in quanto avrà più che mai bisogno di vicinanza e di essere accolto anche nei suoi cambiamenti di atteggiamento e di carattere che, non dimentichiamo, sono la sola modalità di comunicazione con il mondo e chi gli sta a fianco.

Spesso i bambini dopo un trauma ridiventano più piccoli (regrediscono) e diventano spesso più lamentosi e difficili in quanto cercano in ogni modo di reclamare l’attenzione che per loro è prima di ogni altra cosa “conferma di amore” e di esistenza.




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