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LA FRAGILITÀ EMOTIVA DEI NETTUNIANI

a cura di Lidia Fassio
 

Nettuno è uno dei pianeti che più rappresentano il nostro sistema emotivo, anzi, potrebbe essere definito uno dei pianeti dell’anima insieme agli altri due pianeti d’acqua Plutone e Luna.

Un forte Nettuno nel tema natale caratterizza sicuramente soggetti che hanno una accentuata sensibilità ed una certa difficoltà con i ritmi, i modi e i tempi che la realtà richiede; pertanto si tratta di persone che faticano e trovano difficile l’adattamento ai canoni così detti “della normalità”.

Senza dubbio abbiamo sempre detto che il regno delle emozioni è magico non solo perché rende il  mondo “colorato, prezioso e fantastico” ma anche e, soprattutto, perché permette di entrare più facilmente in contatto con la  vita psichica e, in ultimo, consente di comprendere bene cosa succede nel mondo interiore altrui.

 

Sappiamo bene che il mondo psichico e mentale affonda le sue radici in quello emotivo, l’unico capace di rendere l’individuo padrone delle sue immense profondità interne; sappiamo altrettanto bene che il mondo emozionale si  forma  inizialmente sull’essenza dell’esperienza che abbiamo avuto nel contatto con la nostra  Luna che, attraverso i fili delle relazioni che riusciamo ad intessere con le figure di riferimento, crea e dà vita ad una serie di sottili legami che consentono poi di fornire sempre nuove rappresentazioni della realtà. Il mondo emotivo è quello che ci segnala tutte le vibrazioni che viviamo nel contatto con il mondo esterno, ma ci permette anche di decodificare e reagire nel modo più consono: è la capacità che abbiamo di essere informati e di reagire a ciò che abbiamo di fronte. Quando non funziona bene questo mondo abbiamo la sensazione di essere in balia di esso e di non saper padroneggiare ciò che sentiamo con tanta intensità.

 

Mentre in passato si era  pensato che fosse la mente a stabilire una serie di contatti con il mondo della realtà, oggi, grazie agli studi sulle emozioni, sappiamo che la visione coerente del mondo avviene proprio grazie a questi legami sottili che sono stati intessuti nella prima parte della nostra vita.

 

Sono quindi le dinamiche affettive che si instaurano attraverso lo stile di attaccamento a costruire l’architettura di base della nostra mente; le emozioni veicolano tutta la nostra espressività e sono veri e propri sistemi di comunicazione che sono in grado di elaborare ed interpretare le informazioni che giungono dai rapporti interpersonali e di permettere un sempre migliore adattamento.

 

Dobbiamo considerare che nei primi tre anni di vita il principale sistema di comunicazione non è certo quello mentale e verbale, ma quello emotivo ed quindi attraverso di esso che vengono veicolati tutti i sentimenti che intercorrono tra il bambino e le figure di riferimento. Quella che, da adulti viene chiamata affettività, prende vita dalle relazioni che il bambino ha vissuto in forma attiva nella sua infanzia; fin dalla nascita infatti egli è predisposto a ricevere tutti i segnali inviati dalle persone che gli sono accanto e con le quali può scambiare messaggi fino a creare una condivisione emotiva.

Sono quindi le emozioni che creano le condizioni per arrivare poi ad altri tipi di comunicazione e sono sempre le emozioni che permettono di riconoscere ciò che è buono da ciò che è cattivo e che andranno a formare le condizioni di base per le scelte che, di fatto sembrano cognitive ma che invece, si basano sulla funzione sentimento; in fondo l’astrologia non fa altro che confermare tutto ciò quando ci mostra che il pianeta preposto alle scelte è Venere che rappresenta l’affettività e tutto ciò a cui diamo valore.

 

Le emozioni si collegheranno solo in un secondo momento con la sfera cognitiva andando a creare quel senso di soggettività che caratterizza ogni singola individualità. Non esiste quindi una ragione che vive separata dal sentimento, ma bensì un mondo emotivo che dà vita ad un vero e proprio sentire che, a sua volta, darà modo al sistema cognitivo e razionale di potersi sviluppare.

Gli studi di Greenspan sui bambini autistici hanno dimostrato che quando il mondo emozionale è bloccato può non far nascere un corretto funzionamento della cognitività.

 

Partendo da questo assunto di base dobbiamo pensare che i bambini che hanno una particolare ricchezza nel loro mondo emotivo, sono, soprattutto nei primi anni di vita, particolarmente vulnerabili ed influenzabili in quanto sono più sensibili agli umori, alle reazioni, alle parole e, soprattutto alle durezze e alla mancanza di coerenza e questo perché sono maggiormente ricettivi ed hanno, pertanto, una maggior facilità ad essere feriti  dalle modalità di comportamento e di reazione delle persone che hanno attorno e dal mondo esterno.

I nettuniani, insieme ai plutoniani e ai lunari, sono quelli che presentano senza dubbio una sensibilità ed una capacità di catturare le emozioni più accentuata di altri e, pertanto, hanno un legame con il mondo interiore che è particolarmente ricco e che ha un maggior bisogno di essere coltivato ed espresso. Questi bambini hanno anche un rapporto particolare con il loro inconscio e spesso sono turbati da esso e, per questo devono essere aiutati a decodificare ciò che percepiscono. Sono dei sognatori che faticano ad abbandonare questo mondo.

Date le caratteristiche di Nettuno questi bambini trovano più difficoltà nei processi di separazione e di differenziazione proprio perché coltivano a lungo la sensazione di “unità” e temono gli allontanamenti e gli abbandoni.

 

Chi è molto segnato da questo archetipo fatica più degli altri con i processi di identità e con il superamento di particolare conflitti tra cui quello di unità-separazione. Il desiderio di fusione fa si che facciano particolare esperienza del “vuoto” e del senso di “abbandono” in modo, forse, più prepotente di chi non è così segnato da Nettuno. Ci sono però anche difficoltà nell’adattamento al mondo reale che, viene vissuto, come estraneo e incomprensibile.

 

I Nettuniani, date queste particolarità caratteriali, dovrebbero trovare attorno a sé ambienti particolarmente adatti a trattare con le loro caratteristiche in modo da poter essere accompagnati ad entrare nel mondo in modo meno brutale; invece, quasi mai questo accade forse anche perchè, parte del loro progetto, ha a che fare con la sensibilità verso la sofferenza e verso chi ha bisogno di aiuto e, il fatto di fare esperienze di esclusione, di diversità e di difficoltà nel veder soddisfatti i bisogni, può creare una predisposizione a ciò che sapranno poi fare con maestria da adulti.

 

Come sappiamo dietro ad ogni particolare vulnerabilità si nasconde anche un grande potenziale che potrà estrinsecarsi solo nel momento in cui si lavorerà sulle fragilità.

 

I Nettuniani vivono al loro interno grandi timori ed inquietudini che possono dar loro l’impressione di non riuscire a tener testa alle grandi sfide della vita che in alcuni momenti precisi richiedono il superamento di particolari difficoltà che, tuttavia, sono inscritte nei percorsi di crescita e di maturità.

Sono anche inclini a non lasciarsi troppo contaminare dalla realtà che non capiscono e che non sentono affine; soprattutto se vivono a contatto con persone troppo razionali e poco disponibili a dar spazio alla loro fantasia e creatività possono costruirsi un loro mondo alternativo dentro il quale fuggire ogni volta che possono e che sono in difficoltà; in genere proprio questa prerogativa li rende anche poco facili ad integrarsi nella scuola e con i coetanei; in genere sono considerati distratti e poco concentrati.

 

Il desiderio di evadere tende ad essere una costante anche quando diventano adulti e questo aumenta certi rischi soprattutto nella fase adolescenziale allorchè le richieste e gli impegni che la società richiede alla loro età li solleciteranno in maniera più precisa a prendersi delle responsabilità. In pratica le difficoltà possono manifestarsi proprio allorchè la vita verificherà la solidità della loro struttura e della loro identità, nonché la capacità di fronteggiare le frustrazioni; in quel caso particolari fragilità potranno ingenerare paure ed ansie che potrebbero essere compensate in vari modi, non sempre eclatanti.

 

Nettuno nel tema natale rappresenta anche la sfera della vita dove siamo più inclini a restare “dipendenti”. In effetti solo l’aver potuto dipendere fino a che il nostro mondo interno non fosse così forte e strutturato  da poter far fronte ai conflitti senza temere di non reggere può garantire ad un bambino di non correre questo rischio; dove ci sono difficoltà e, soprattutto, dove i genitori non sono stati in grado di supportare e di aiutare a far emergere e superare le paure e le ansie interne, possono esistere aree fragili non adeguatamente mature e quindi non adatte alle performance dell’età. Queste possono essere leggibili attraverso i pianeti con cui Nettuno entra in contatto nel tema natale; le più facili in assoluto sono le dipendenze emotive ed affettive (rapporti tesi con la Luna e con Venere)  che possono perdurare quando le figure di riferimento non riescono a soddisfare pienamente i bisogni del bambino; queste possono essere facilmente superabili dopo le prime esperienze amorose adolescenziali ma possono anche rappresentare blocchi più subdoli che pian piano tenderanno a mettere in evidenza ansie e vuoti sempre meno colmabili attraverso esperienze normali; sono gli stati di eccessiva insoddisfazione ed inadeguatezza che possono spingere i soggetti a cercare diversivi che annullino o rendano sopportabile la sofferenza.

 

Ovviamente se ci sono problemi di scarsa autonomia anche la struttura faticherà a diventare forte e, generalmente, i nettuniani sembrano avere una scarsa dimestichezza con i doveri e con le responsabilità. Questo sarà evidenziato nel tema natale dalla posizione di Saturno: non a caso il grande vecchio è un pianeta importantissimo per i nettuniani perché può aiutarli a sviluppare la forza interiore e a non permetter loro di crollare di fronte alle difficoltà; tra l’altro, un Saturno ben sostenuto nel tema, è sempre indice di un rapporto buono con la realtà e l’autorità il che porta a sviluppare autodisciplina, costanza e metodo nel far le cose e a capire come riuscire a individuare e raggiungere gli obiettivi. Saturno aiuta anche a sopportare il mondo reale e faticare per raggiungerlo mentre Nettuno può coltivare a lungo mete illusorie che, prima o poi, porteranno a disillusioni e delusioni che aggraveranno il rapporto con il proprio senso di valore.

La capacità di discriminare e di distinguere quali siano le strade percorribili e quelle che, invece, non possono essere seguite richiede lo sviluppo di un sano spirito critico e capacità di valutazione che spesso latitano nella prima parte della vita del nettuniano che tende a restare ancorato sulle infinite possibilità che abitano il mondo della fantasia ma che, tuttavia, non esistono nel mondo della realtà.

 

Tra i problemi fondamentali che Nettuno può portare con sé c’è il costante desiderio di “perdersi” che può essere insidioso nell’adolescenza, fase in cui i ragazzi affrontano notevoli difficoltà e ostacoli nella formazione del loro Io che richiede di superare altre separazioni che generano angosce e paure di non essere all’altezza. 

In questa fase i ragazzi dovranno spostare completamente il loro interesse pulsionale dalle figure genitoriali alle figure esterne; si tratta di vivere nuovamente una “perdita profonda” ben rappresentata dalla fase di casa ottava che indica trasformazione ma anche conquista di indipendenza che porterà a grandi passi verso la vita adulta.

I nettuniani possono vivere questa fase con particolare struggimento proprio per via dei continui interrogativi sul senso della vita e della morte e sul significato della sofferenza e del dolore che attiva cariche emozionali potentissime non sempre facili da gestire.

Proprio per annullare le incertezze, le paure e coprire le ansie che affiorano di fronte ad emozioni ed istinti che sembrano non padroneggiabili, molti adolescenti iniziano a far uso di alcool e di stupefacenti che, apparentemente sembrano ridurre la tensione e dare sicurezza ma, in seguito, li butteranno dentro a problematiche infinite e di difficile soluzione.

 

Le dipendenze sono il grande tema nettuniano: esse nascono da bisogni profondi mai completamente colmati ragion per cui non si sono acquisiti strumenti idonei a colmarli che permettano di reggere l’impatto emotivo. Ciò che sembra assolutamente naturale per una persona con una buona struttura risulta invece insuperabile a chi è rimasto fragile ed insicuro. Le dipendenza sono sempre di ordine affettivo ed emotivo e si riferiscono sempre a fasi precoci dell’infanzia tuttavia possono essere coperte in molti modi, tutti ugualmente difficili anche se, alcuni, meno distruttivi sul piano fisico.

 

Chi si trova ad aver a che fare con bambini nettuniani o con forti valori Pesci e casa dodicesima deve prendere coscienza di avere accanto creature “diverse”, dotate di sensibilità e di fantasia particolare che, possono però trasformarsi facilmente in fragilità ed emotività che possono creare difficoltà di integrazione e di struttura; queste componenti hanno bisogno di essere sostenute e spinte ad essere espresse in forme creative che consentano di portare fuori i vissuti di angoscia e di solitudine senza dover utilizzare compensazioni distruttive.



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