La paura di
amare ha molte sfaccettature, sia nelle sue rappresentazioni culturali e
artistiche, sia nella realtà concreta. E naturalmente, anche nell’astrologia.
Anzi, proprio per il suo linguaggio simbolico, l’astrologia compone significati
che, a un primo sguardo, possono sembrare distanti tra loro. È quindi
fondamentale un’analisi accurata dei simboli planetari per riuscire a cogliere
anche quelle forme non manifeste, nascoste o mascherate di questa paura.
La
consapevolezza di temere l’amore può esistere da sempre nella persona, oppure
emergere come risultato di un percorso di introspezione che si sviluppa nel
tempo. Può derivare dall’analisi delle relazioni passate, da comportamenti
evidenti come l’evitamento di impegni affettivi, oppure, al contrario, da una
tendenza a gettarsi continuamente in relazioni, senza pause. Ma anche questo
impulso può nascondere una motivazione profonda: non il desiderio di amare,
bensì la paura di vivere un legame autentico e totalizzante.
In astrologia,
non è possibile ricondurre questa dinamica a un solo simbolo. Tuttavia, i
pianeti più strettamente legati all'affettività e alle emozioni, ossia la Luna
e Venere, sono i primi da osservare.
La paura di
amare può avere radici antiche, persino infantili: è il caso, ad esempio,
dell’attaccamento insicuro teorizzato dallo psicologo Bowlby, o di
esperienze familiari che hanno generato sentimenti di abbandono e precarietà.
Il bambino che cresce in questo tipo di ambiente porta con sé le medesime
insicurezze anche in ambiti scolastici, amicali, ma è nella coppia che queste
dinamiche si riattivano con maggior forza, quando l’altro assume simbolicamente
il ruolo di una figura genitoriale.
La Luna, in
astrologia, ha un impatto emotivo profondo, meno cosciente rispetto al Sole.
Una Luna con delle lesioni, ossia con aspetti difficili, può raccontare
un’infanzia complicata: un bambino troppo responsabilizzato, trascurato o
invisibile, che non ha trovato sostegno o accoglienza per i propri bisogni. Questo può
generare una paura dell’amore che in realtà è paura delle proprie emozioni, del
comunicarle e del viverle insieme a qualcun altro, nella convinzione che non
verranno mai comprese, accolte o riconosciute.
Una Luna in
aspetto difficile con Urano, ad esempio, può indicare instabilità emotiva e la
sensazione, dato che Urano è un pianeta pragmatico e simbolicamente collegato
agli strumenti, che le emozioni vengano usate in modo strumentale, invece
che accolte e protette. Chi ha questo aspetto può vivere relazioni
altalenanti, con rotture improvvise, volute o subite, può evitare l'amore per
il timore di sentirsi usato, fino a quando non impara a integrare queste
energie o arriva un transito che favorisce l’equilibrio. Tali transiti chiamati "solutori" sono in genere costituiti
dalla congiunzione del pianeta lento, in questo contesto Urano, con quello
personale, nel caso specifico la Luna.
Un’altra
configurazione critica è la Luna in aspetto dinamico con Nettuno: si può
manifestare una paura inconscia di essere abbandonati e un desiderio di fuga.
Le relazioni risultano spesso sfocate, forse perché la figura materna non è
riuscita a stabilire dei confini chiari tra sé e il figlio, a incarnare un
ruolo stabile e riconoscibile. Di conseguenza, anche l’adulto si muove in un
territorio affettivo incerto, e vive perennemente dentro di sé un conflitto tra
il desiderio di amare e il bisogno di fuggire da un amore che potrebbe
diventare simbiotico e renderlo dipendente mettendo a rischio la sua già
fragile emotività.
La Luna in
aspetto difficile con Plutone, invece, porta con sé la paura di essere
manipolati o risucchiati in dinamiche di potere, come quelle forse vissute in
ambito familiare. Anche in questo caso, si teme che il partner possa diventare
un "carnefice affettivo", inconsciamente collegato agli irrisolti originatisi
in famiglia.
Gli aspetti
difficili tra la Luna e i pianeti veloci, come Marte, tendono a essere più
coscienti e in questo senso gestibili pur con varie difficoltà. La persona può
riconoscere la propria paura verso soggetti aggressivi o verso dinamiche
conflittuali nella coppia che in qualche modo, a volte, attiva lei stessa
quando ama. Ciò può facilitare un percorso di sempre maggiore controllo
attraverso un lavoro consapevole su queste emozioni troppo intense.
Quando è Venere
a essere colpita da pianeti lenti, la questione si sposta dal piano emotivo a
quello affettivo e relazionale. Qui la persona può aver elaborato serenamente
le proprie emozioni e aver goduto anche di una buona infanzia, ma teme il
rifiuto, specialmente dei propri sentimenti. È il caso, ad esempio, di Venere
in aspetto difficile a Saturno, dove si generano cortocircuiti tra ragione e
sentimento, tra desiderio di coinvolgimento e paura del rifiuto.
Le relazioni
possono benissimo partire con una sincera voglia di mettersi in gioco, ma
spesso il soggetto portatore dell'aspetto difficile può iniziare a percepire il
partner come incapace di amare, o quanto meno incapace di amare come lui/lei
vorrebbe essere amato/a. Ne può seguire un senso di freddo, di
distanza, di frustrazione che porta la relazione ad essere funzionante in certi
ambiti, in genere quelli più pratici, ma complicata sul piano affettivo, come
se si parlassero due linguaggi diversi. Così alla richiesta di conferma affettiva
da una parte, l'altro genera un'azione che a lui/lei pare valida, ma che il
partner recepisce come incongruente.
Naturalmente
questo tipo di imprinting affettivo di coppia genera un'effettiva paura di
amare e lasciarsi andare col risultato paradossale che se anche la coppia si
spezza, la persona che si sente ferita tende inconsciamente a scegliere partner
che la portano a rivivere quella stessa esperienza sentimentale in una sorta
di freudiana coazione a ripetere.
Come sempre
accade con Saturno, l'elemento che qui gioca più a favore, oltre al classico
transito "solutore" è il tempo, perché la piena maturità della
vita rende molto più facilmente neutralizzabili certe pretese affettive
spropositate e molte paure che non hanno di fatto ragion d'essere.
Venere in
aspetto complicato a Urano può indicare rotture improvvise, anche quando la
persona è sinceramente coinvolta. Dopo uno o più episodi di questo tipo, può
svilupparsi una vera e propria paura dell’amore che viene automaticamente
associato alla perdita.
Venere in
conflitto con Plutone parla di rapporti manipolatori, carichi di dinamiche di
potere o dipendenza, mentre con Nettuno si possono vivere amori idealizzati e
irrealizzabili. In questi casi, le relazioni difficili non sono
sempre frutto di scelte sbagliate, ma conseguenze quasi inevitabili di un tema
natale che attiva certi simboli che bisogna cercare di conoscere per poterli
governare e indirizzare al meglio.
La differenza
tra i conflitti legati alla Luna e quelli focalizzati su Venere è sottile, ma
fondamentale: i primi parlano di ferite infantili che hanno inciso su emozioni
basiche e che si riattivano nella coppia, i secondi, invece, si esprimono
spesso come conseguenza di esperienze relazionali frustranti nella vita adulta.
Per quanto
riguarda le case astrologiche, la settima, quella delle relazioni formali ed
ufficiali, non indica necessariamente una paura dell’amore anche se
conflittuale. La presenza di pianeti come Urano o Saturno in settima può parlare più di
una visione razionale o pragmatica del legame che di un blocco affettivo.
Inoltre è bene
sapere che, paradossalmente, anche alcuni aspetti positivi possono indicare la
paura di amare un'altra persona, ma a causa di un amore più grande, come quello
per la propria libertà. Questo avviene spesso con un Urano beneficato e
dominante, magari all’Ascendente, o con un Nettuno beneficato, soprattutto in
quinta casa, il settore dell’amore vissuto in forma ludica, creativa,
romantica, idealizzata, sognante.
Nel caso di
Nettuno la persona può amare l’idea dell’amore, ma non la realtà concreta
dell’altro. Può rifugiarsi nell’immaginazione, cercare ideali inaccessibili, e
vivere relazioni fatte più di sogni che di presenza. Quando
Nettuno è troppo beneficato in quinta o in aspetto positivo a Venere, la
persona può pensare che amerà davvero solo quando incontrerà qualcuno che
incarna il proprio ideale, che spesso resta irraggiungibile.
Infine, c’è una
casa particolarmente insidiosa per l'amore: la dodicesima. Chi ha una forte
dodicesima può tendere ad amare più il proprio mondo interiore e
immaginativo che le relazioni reali. Qui l’amore non accetta compromessi, non
si confronta con la quotidianità, ma si nutre di idealizzazione, di sofferenza,
di clandestinità. Paradossalmente, proprio il fatto che l’amore sia impossibile
lo rende "degno" di essere vissuto.
Così, si può temere l’amore vero perché farebbe
perdere quella dimensione di vita straordinaria che, forse, nel bene e nel
male, in casa dodicesima è ciò che si ama di più.
Con un Plutone dominante, infine, può entrare in gioco
anche la volontà di controllo, il carisma, l'intensità, ossia elementi che, se
non gestiti, possono ostacolare la possibilità di vivere relazioni paritarie e
serene. L’amore, infatti, viene
percepito da Plutone come un nemico che potrebbe infiltrarsi e indebolire il
sistema di potere con cui l'individuo stesso, se non ha risolto le proprie
dinamiche inconsce, s'identifica.