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LA PAURA DI AMARE

a cura di Elena Cartotto
 

La paura di amare ha molte sfaccettature, sia nelle sue rappresentazioni culturali e artistiche, sia nella realtà concreta. E naturalmente, anche nell’astrologia. Anzi, proprio per il suo linguaggio simbolico, l’astrologia compone significati che, a un primo sguardo, possono sembrare distanti tra loro. È quindi fondamentale un’analisi accurata dei simboli planetari per riuscire a cogliere anche quelle forme non manifeste, nascoste o mascherate di questa paura.

 

La consapevolezza di temere l’amore può esistere da sempre nella persona, oppure emergere come risultato di un percorso di introspezione che si sviluppa nel tempo. Può derivare dall’analisi delle relazioni passate, da comportamenti evidenti come l’evitamento di impegni affettivi, oppure, al contrario, da una tendenza a gettarsi continuamente in relazioni, senza pause. Ma anche questo impulso può nascondere una motivazione profonda: non il desiderio di amare, bensì la paura di vivere un legame autentico e totalizzante.

 

In astrologia, non è possibile ricondurre questa dinamica a un solo simbolo. Tuttavia, i pianeti più strettamente legati all'affettività e alle emozioni, ossia la Luna e Venere, sono i primi da osservare.

 

La paura di amare può avere radici antiche, persino infantili: è il caso, ad esempio, dell’attaccamento insicuro teorizzato dallo psicologo Bowlby, o di esperienze familiari che hanno generato sentimenti di abbandono e precarietà. Il bambino che cresce in questo tipo di ambiente porta con sé le medesime insicurezze anche in ambiti scolastici, amicali, ma è nella coppia che queste dinamiche si riattivano con maggior forza, quando l’altro assume simbolicamente il ruolo di una figura genitoriale.

 

La Luna, in astrologia, ha un impatto emotivo profondo, meno cosciente rispetto al Sole. Una Luna con delle lesioni, ossia con aspetti difficili, può raccontare un’infanzia complicata: un bambino troppo responsabilizzato, trascurato o invisibile, che non ha trovato sostegno o accoglienza per i propri bisogni. Questo può generare una paura dell’amore che in realtà è paura delle proprie emozioni, del comunicarle e del viverle insieme a qualcun altro, nella convinzione che non verranno mai comprese, accolte o riconosciute.

 

Una Luna in aspetto difficile con Urano, ad esempio, può indicare instabilità emotiva e la sensazione, dato che Urano è un pianeta pragmatico e simbolicamente collegato agli strumenti, che le emozioni vengano usate in modo strumentale, invece che accolte e protette. Chi ha questo aspetto può vivere relazioni altalenanti, con rotture improvvise, volute o subite, può evitare l'amore per il timore di sentirsi usato, fino a quando non impara a integrare queste energie o arriva un transito che favorisce l’equilibrio. Tali transiti chiamati "solutori" sono in genere costituiti dalla congiunzione del pianeta lento, in questo contesto Urano, con quello personale, nel caso specifico la Luna.

 

Un’altra configurazione critica è la Luna in aspetto dinamico con Nettuno: si può manifestare una paura inconscia di essere abbandonati e un desiderio di fuga. Le relazioni risultano spesso sfocate, forse perché la figura materna non è riuscita a stabilire dei confini chiari tra sé e il figlio, a incarnare un ruolo stabile e riconoscibile. Di conseguenza, anche l’adulto si muove in un territorio affettivo incerto, e vive perennemente dentro di sé un conflitto tra il desiderio di amare e il bisogno di fuggire da un amore che potrebbe diventare simbiotico e renderlo dipendente mettendo a rischio la sua già fragile emotività. 

 

La Luna in aspetto difficile con Plutone, invece, porta con sé la paura di essere manipolati o risucchiati in dinamiche di potere, come quelle forse vissute in ambito familiare. Anche in questo caso, si teme che il partner possa diventare un "carnefice affettivo", inconsciamente collegato agli irrisolti originatisi in famiglia.

 

Gli aspetti difficili tra la Luna e i pianeti veloci, come Marte, tendono a essere più coscienti e in questo senso gestibili pur con varie difficoltà. La persona può riconoscere la propria paura verso soggetti aggressivi o verso dinamiche conflittuali nella coppia che in qualche modo, a volte, attiva lei stessa quando ama. Ciò può facilitare un percorso di sempre maggiore controllo attraverso un lavoro consapevole su queste emozioni troppo intense.

 

Quando è Venere a essere colpita da pianeti lenti, la questione si sposta dal piano emotivo a quello affettivo e relazionale. Qui la persona può aver elaborato serenamente le proprie emozioni e aver goduto anche di una buona infanzia, ma teme il rifiuto, specialmente dei propri sentimenti. È il caso, ad esempio, di Venere in aspetto difficile a Saturno, dove si generano cortocircuiti tra ragione e sentimento, tra desiderio di coinvolgimento e paura del rifiuto.

 

Le relazioni possono benissimo partire con una sincera voglia di mettersi in gioco, ma spesso il soggetto portatore dell'aspetto difficile può iniziare a percepire il partner come incapace di amare, o quanto meno incapace di amare come lui/lei vorrebbe essere amato/a. Ne può seguire un senso di freddo, di distanza, di frustrazione che porta la relazione ad essere funzionante in certi ambiti, in genere quelli più pratici, ma complicata sul piano affettivo, come se si parlassero due linguaggi diversi. Così alla richiesta di conferma affettiva da una parte, l'altro genera un'azione che a lui/lei pare valida, ma che il partner recepisce come incongruente.

 

Naturalmente questo tipo di imprinting affettivo di coppia genera un'effettiva paura di amare e lasciarsi andare col risultato paradossale che se anche la coppia si spezza, la persona che si sente ferita tende inconsciamente a scegliere partner che la portano a rivivere quella stessa esperienza sentimentale in una sorta di freudiana coazione a ripetere.

 

Come sempre accade con Saturno, l'elemento che qui gioca più a favore, oltre al classico transito "solutore" è il tempo, perché la piena maturità della vita rende molto più facilmente neutralizzabili certe pretese affettive spropositate e molte paure che non hanno di fatto ragion d'essere. 

 

Venere in aspetto complicato a Urano può indicare rotture improvvise, anche quando la persona è sinceramente coinvolta. Dopo uno o più episodi di questo tipo, può svilupparsi una vera e propria paura dell’amore che viene automaticamente associato alla perdita.

 

Venere in conflitto con Plutone parla di rapporti manipolatori, carichi di dinamiche di potere o dipendenza, mentre con Nettuno si possono vivere amori idealizzati e irrealizzabili. In questi casi, le relazioni difficili non sono sempre frutto di scelte sbagliate, ma conseguenze quasi inevitabili di un tema natale che attiva certi simboli che bisogna cercare di conoscere per poterli governare e indirizzare al meglio.

 

La differenza tra i conflitti legati alla Luna e quelli focalizzati su Venere è sottile, ma fondamentale: i primi parlano di ferite infantili che hanno inciso su emozioni basiche e che si riattivano nella coppia, i secondi, invece, si esprimono spesso come conseguenza di esperienze relazionali frustranti nella vita adulta.

 

Per quanto riguarda le case astrologiche, la settima, quella delle relazioni formali ed ufficiali, non indica necessariamente una paura dell’amore anche se conflittuale. La presenza di pianeti come Urano o Saturno in settima può parlare più di una visione razionale o pragmatica del legame che di un blocco affettivo.

 

Inoltre è bene sapere che, paradossalmente, anche alcuni aspetti positivi possono indicare la paura di amare un'altra persona, ma a causa di un amore più grande, come quello per la propria libertà. Questo avviene spesso con un Urano beneficato e dominante, magari all’Ascendente, o con un Nettuno beneficato, soprattutto in quinta casa, il settore dell’amore vissuto in forma ludica, creativa, romantica, idealizzata, sognante. 

 

Nel caso di Nettuno la persona può amare l’idea dell’amore, ma non la realtà concreta dell’altro. Può rifugiarsi nell’immaginazione, cercare ideali inaccessibili, e vivere relazioni fatte più di sogni che di presenza. Quando Nettuno è troppo beneficato in quinta o in aspetto positivo a Venere, la persona può pensare che amerà davvero solo quando incontrerà qualcuno che incarna il proprio ideale, che spesso resta irraggiungibile.

 

Infine, c’è una casa particolarmente insidiosa per l'amore: la dodicesima. Chi ha una forte dodicesima può tendere ad amare più il proprio mondo interiore e immaginativo che le relazioni reali. Qui l’amore non accetta compromessi, non si confronta con la quotidianità, ma si nutre di idealizzazione, di sofferenza, di clandestinità. Paradossalmente, proprio il fatto che l’amore sia impossibile lo rende "degno" di essere vissuto.

Così, si può temere l’amore vero perché farebbe perdere quella dimensione di vita straordinaria che, forse, nel bene e nel male, in casa dodicesima è ciò che si ama di più. 


Con un Plutone dominante, infine, può entrare in gioco anche la volontà di controllo, il carisma, l'intensità, ossia elementi che, se non gestiti, possono ostacolare la possibilità di vivere relazioni paritarie e serene. L’amore, infatti, viene percepito da Plutone come un nemico che potrebbe infiltrarsi e indebolire il sistema di potere con cui l'individuo stesso, se non ha risolto le proprie dinamiche inconsce, s'identifica.




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