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LA MARCIA ALL'INDIETRO DEI PIANETI. DINAMICHE COMPORTAMENTALI DEI PIANETI RETROGRADI

a cura di Paolo Crimaldi
 

Svalutare, o peggio guardare in negativo, l’azione di un pianeta retrogrado porta alla sua non comprensione e talvolta a previsioni non corrette. È vero che può manifestarsi attraverso un blocco della propria energia, ma bisogna andare alle cause per poi saperne comprendere la portata sul piano predittivo.

Volendo stilare una lista delle parole chiave relativamente ad un pianeta in moto retrogrado, direi che, a mio avviso, potrebbe essere la seguente: 

-        ruminazione

-        riflessione

-        riscatto

-        opportunità

-        incubazione.

La ruminazione è quel meccanismo psicologico che ci porta ossessivamente a restare bloccati su di un pensiero senza riuscire a distaccarcene, anche se talvolta invalidante per il proprio benessere emotivo ed esistenziale, e ancor più a risolverlo.

La retrogradazione di un pianeta sembra volerlo costringere a soffermarsi, quasi in modo coatto, su un aspetto della vita, una particolare situazione che aveva sottovalutato, tralasciato, o che in qualche modo possiede una sua importanza che non può essere disconosciuta. È un momento di riflessione, e sappiano bene che riflettere implica talvolta un momento di blocco delle altre attività da fare, è un concentrarsi in modo quasi esclusivo su di un qualcosa che al momento ha una sua vitale importanza. Questo può permettere un riscatto rispetto a un qualcosa che non si è affrontato in un passato recente o di cui ci si è distratti e non si è colta l’importanza e offrire quindi un’opportunità di sopperire a quell’occasiona mancata precedentemente.

Per cui le potenzialità di un pianeta retrogrado sono da conoscere e rendere manifeste senza inchiodarsi sulla trita formuletta che si tratta di un momento in cui le energie bloccate, generando così problemi di ogni tipo.

Allorquando la retrogradazione avviene tra due segni, e non all’interno dello stesso, essa può avere un’importanza maggiore in quanto permette il confronto, talvolta non piacevole, con quelle situazioni borderline dell’esistenza, con aspetti personali o collettivi della vita che richiedono una loro definizione. Il periodo di retrogradazione, soprattutto quando c’è il ritorno nel segno di provenienza, lo si può considerare d’incubazione, ovvero di introiezione energetica atta a definire meglio una problematica che deve essere affrontata.

Facendo un’analisi della situazione attuale, ovvero dell’estate 2025, notiamo la presenza retrograda di Mercurio (nel suo anello plurimensile di permanenza nel segno del Leone), Saturno, Chirone e Nettuno (tutti e tre nel segno dell’Ariete), Urano (in Gemelli) e di Plutone (in Acquario). Cosa particolarmente interessante è che tutti questi pianeti si posizionano ai primi dieci gradi del segno in cui transitano.

A rigore di logica e di tecnica astrologica sono quasi tutti in aspetto armonico tra loro, escludendo l’opposizione di Plutone con Mercurio. Eppure la situazione sul piano collettivo sembra tutt’altro che favorevole, ma allo stesso tempo neppure così catastrofica e distruttiva.

Possiamo notare che si ritorna quasi ossessivamente sugli stessi argomenti, con continue riflessioni, proposte, richieste e quant’altro su temi come i dazi tra USA e resto del mondo, di tentativi di tregua, se non di pace, nelle due zone che per motivi commerciali e politici seguiamo maggiormente (conflitto russo-ucraino e ebraico-palestinese), di piani di difesa nazionali e quant’altro che resta però sempre più pensiero e scarsa o nulla azione.

È un riflettere, un temporeggiare, un focalizzarsi su un qualcosa per poi sperare di poter trovare le energie giuste per un’azione concreta e finalizzata alla soluzione del problema.

È sicuramente un atteggiamento propositivo e ottimista quello che propongo, ma non irrealista.

Se ci pensiamo bene non è questo il momento, letto in chiave astrologica, per dare l’avvio a un nuovo corso esistenziale, politico ed etico? C’è ancora da chiudere con il passato, tant’è che con l’inizio di settembre vi è il rientro nel segno precedente di tutti i pianeti di cui sopra ad eccezione di Mercurio e Plutone.

Andando a fare una previsione sul piano collettivo è molto probabile che a partire da settembre e fino alla fine del 2025, assisteremo a un periodo di quasi totale immobilismo sul piano internazionale, un arroccamento su posizioni personali che non portano a nulla di concreto ma solo all’inasprimento di sofferenza, rancore, perdita di empatia e libertà. Sono le Ombre del segno dei Pesci in cui Saturno e Nettuno ritorneranno, così come il rientro di Urano in Toro bloccherà, o comunque rallenterà qualsivoglia cambiamento sul piano individuale quanto collettivo.

Non bisogna dimenticare che i pianeti transaturniani agiscono, più degli altri, sul piano dell’inconscio collettivo, mettendo in atto dinamiche la cui comprensione e manifestazione diventa evidente e rilevante alla fine del periodo di retrogradazione e con l’ingresso definitivo nel segno seguente.

Per cui sarà a partire da gennaio 2026, con il definitivo ingresso di Nettuno in Ariete, seguito a febbraio da Saturno sempre nello stesso segno e da Urano in Gemelli a fine aprile, che si vedranno i primi reali e concreti cambiamenti, uscendo dalla zona d’ombra confusa e sfuggente dei Pesci e dall’ottusità al cambiamento del Toro. Si avranno eventi decisi, probabilmente in qualche modo anche violenti che potranno però mettere fine a un immobilismo molto più pericoloso perché silente e negante di ciò che realmente accade.

È proprio nel nuovo anno che potrebbero esserci quei movimenti collettivi che possono dare il via a un nuovo corso del cammino umano, attraverso rotture drastiche con il passato (Urano in Gemelli) e l’imposizione di una nuova etica globale (Nettuno in Ariete) che richiederà sacrifici iniziali di non poco conto (Saturno in Ariete).

Ogni epoca ha i suoi momenti anche drastici che sono il preludio di un cambiamento di paradigma di pensiero e azione ed è ciò che necessita al genere umano affinché possa evolversi, non sempre necessariamente sul piano spirituale ma più spesso su quello tecnologico e conoscitivo.




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