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I PIANETI ISOLATI NEL TEMA NATALE

a cura di Elena Cartotto
 

Per comprendere davvero un tema natale è indispensabile adottare una visione d’insieme. È poco utile, infatti, partire da un’analisi dei singoli pianeti nei segni per farsi un’idea dell’individuo. Occorre, invece, partire da una lettura dei tre pilastri della personalità: Sole, Ascendente e Luna. Questi tre elementi fondamentali vanno valutati anche in relazione alla loro eventuale somiglianza o dissonanza.

Per esempio la presenza di un Sole in Scorpione e di una Luna in Ariete, indica un rafforzamento dei valori marziani e plutonici nel tema. Al contrario, un Sole in Scorpione accompagnato da un ascendente Toro evidenzia una divergenza.

 

Dopo aver esaminato questi pilastri e aver compreso quanto siano o meno coesi e quindi in grado di reggere in modo solido la personalità del soggetto, si deve tornare alla visione d'insieme, ossia al posizionamento dei pianeti: come si distribuiscono tra le diverse aree del cielo intese come nord, sud, est e ovest?

 

É poi fondamentale osservare quali case occupano. Le case astrologiche rispondono, infatti, a una domanda fondamentale: dove? Ossia, dove si esprimono le forze in gioco nel tema natale?

 

Possiamo immaginare i pianeti nelle case come dei riflettori che si accendono in determinati settori della vita, mentre le case prive di pianeti rimangono in penombra, pur mantenendo una loro funzionalità. Quali case sono attivate? La seconda, la quarta, la quinta, la decima, la sesta? Bene: già da qui possiamo intuire quali saranno gli ambiti in cui si snoderà il percorso esistenziale.

 

Dopo occorre rispondere a un'altra domanda fondamentale: cosa? Ossia quali pianeti stanno attivando queste case? I pianeti rappresentano le funzioni psichiche e le forze in gioco nel tema natale e in questo loro ruolo vengono prima dei segni zodiacali. Avere la settima casa con all’interno la Luna, o Marte o con entrambi, porta a tre situazioni profondamente diverse. La Luna rappresenta la sensibilità, l’emotività, l’accoglienza, un’attitudine passiva e ricettiva; Marte, al contrario, esprime un’energia attiva, diretta, assertiva. E questo a prescindere dal segno in cui si trovano.

 

Il passo successivo è rispondere alla terza e ultima domanda: come? Il segno zodiacale in cui ciascun pianeta si trova, risponde a questo quesito indicando la modalità con cui il pianeta agisce. Avere Marte in decima casa nel segno dell’Ariete, infatti, non è lo stesso che averlo in decima nel Toro: in entrambi i casi permane la spinta all’autonomia, al comando, all’azione, ma le modalità saranno diverse. L’ Ariete agirà armi in pugno, con l’attacco diretto; il Toro difenderà la propria posizione con tenacia, resistenza, ostinazione. 

 

A questo punto entrano in gioco gli aspetti, ovvero le relazioni tra i pianeti. Gli aspetti sono ciò che tiene insieme le diverse componenti del tema. Un po’ come le congiunzioni e le preposizioni legano le parole all'interno di una frase, dando forma e coerenza a un discorso, gli aspetti legano settori e pianeti, creando un insieme che è molto più della somma delle sue parti.

 

Gli aspetti possono generare armonia o conflitto, alleanze o tensioni. Alcuni pianeti possono "litigare" tra loro per prevalere, altri possono intervenire con aspetti armonici per smorzare le tensioni. I pianeti congiunti agiscono all’unisono, anche quando sono molto diversi tra loro, e devono imparare a convivere come gemelli siamesi.

 

In questo contesto, avere dei pianeti isolati, cioè che non formano aspetti maggiori con nessun altro pianeta del tema, rappresenta un’anomalia. Va detto che l’isolamento di un pianeta può essere relativo. Alcuni astrologi, come Lisa Morpurgo, hanno ipotizzato l’esistenza di pianeti ancora non intercettati con certezza, i cosiddetti pianeti X e Y, che andrebbero a completare la sequenza simbolica di 12 pianeti, in linea con i 12 segni e le 12 case. Inoltre, anche gli aspetti minori, come i semi-sestili, se considerati con precisione, potrebbero attenuare l’isolamento.

 

Tuttavia, nel linguaggio astrologico classico, si considera isolato un pianeta che non forma aspetti maggiori con gli altri. È un pianeta che, pur funzionando come riflettore in una casa e manifestando una specifica energia in quel settore e in quel segno, non prende parte alla rete di relazioni tra gli altri pianeti. È un pianeta che non comunica, non si scontra, non si allea. Non ha appigli. Da un lato, è solo. Dall’altro, è libero.

 

Questa ambivalenza è interessante: come gli aspetti dinamici e conflittuali possono generare non solo lotte, ma anche crescita, e quelli armonici indicare fortuna, ma anche creare eccessivo adagiamento nello status quo, così il pianeta isolato può apparire, sì, privo di sostegno, ma anche slegato da vincoli. Vive una condizione di solitudine, ma anche di indipendenza.

 

Naturalmente, questa condizione di isolamento si esprime diversamente a seconda del pianeta coinvolto.

 

Il Sole, per esempio, è un pianeta che ha bisogno di essere visto e riconosciuto. Un Sole isolato fatica a catturare l’attenzione, rischia di non sentirsi "Sole", e può sembrare bloccato o trattenuto, come se avesse un aspetto di Saturno che lo contiene, lo condiziona, lo modera. Si percepisce poco solare, a volte persino anti-solare nel settore in cui si trova. Possiede una luce che non riesce a vedere, forse in virtù di una forte interiorizzazione di quella stessa luce che rimane primigenia, inconscia, non ancora sorta, ai confini dell'alba. Se, però, diventa consapevole di questa luce nascente in cui è collocato può recuperare la sua simbologia anche in modo originale e insolito.

 

La Luna isolata può soffrire emotivamente. Da un lato si libera da legami emotivi troppo coinvolgenti, ma dall’altro non trova chi riesca a sentire i suoi stati d’animo. La creatività può giovarsi di questa spinta a esprimere disperatamente le proprie emozioni in un mondo apparentemente sordo. Ma poiché la Luna ha bisogno di accudire e di essere accudita, questo può ampliare la sensibilità sul piano personale rendendola simile a quella di una Luna lesa, con tendenze malinconiche, ansiose o nettamente depressive.

 

Mercurio isolato può incontrare difficoltà comunicative. A volte si manifesta in soggetti che, ad esempio, hanno avuto problemi di balbuzie, o in persone straniere che faticano a integrarsi linguisticamente in un nuovo contesto. Può anche esprimersi non nel soggetto stesso, ma in altre figure mercuriali che lo circondano come fratelli o figli, indicando che queste figure sono affette da condizioni particolari come la sindrome di Asperger o l'autismo in senso stretto, o perfino la sordità. È un Mercurio che fatica a farsi capire e che per questo può scegliere di isolarsi.

 

Venere isolata crea confusione sul piano affettivo. La persona può non sapere bene cosa desidera, chi desidera, come vuole essere amata. Può avere delle passioni un po'ossessive e idealizzate in cui cerca, in realtà, uno specchio che le possa rimandare un'immagine di quell'identità affettiva che le sfugge. È una Venere che fatica a esprimersi nella relazione concreta.

 

Marte isolato può soffrire la mancanza di sfide. È un Marte contenuto, che non trova stimoli all’azione, e rischia di diventare passivo o frustrato. Tuttavia, può anche canalizzare la propria energia verso obiettivi molto specifici, in una lotta personale, quasi solitaria, spesso interiore. Marte ha bisogno di combattere, e senza avversari può ripiegarsi su se stesso se, ad esempio, il settore e/o il segno in cui è situato sono congeniali a questo tipo di attività introspettiva.

 

Giove isolato, al contrario, può cavarsela bene. Giove tende naturalmente all’espansione, e in un certo senso basta a se stesso. I problemi sorgono piuttosto per gli altri pianeti, che non beneficiano della sua forza, né in senso armonico ricavandone abbondanza, né conflittuale attingendo a quello slancio esagerato di Giove che a volte concede comunque, anche se disarmonico, ottimi risultati. Può indicare ricchezza materiale se Giove è in seconda casa o immobiliare se in quarta, ma senza possibilità di irradiarsi su altri settori.

 

Saturno isolato è forse quello che più si adatta a questa condizione. È il pianeta della solitudine, della regola, del rigore. Può irrigidire la persona su certi pensieri o comportamenti, ma sa convivere, se necessario, con lo spazio ristretto e solitario in cui la legge del cosmo l'ha posto. Non ha bisogno di affermarsi come il Sole, né di sfidare come Marte. La sua solitudine può diventare disciplina e profondità.

 

Urano isolato può soffrire il timore di non lasciare un segno, di non incidere nella realtà. Può sviluppare una forma esasperata di efficienza o genialità, cercando conferme del proprio impatto, specialmente in ambiti tecnici o innovativi. A volte si manifesta in abilità manuali, tecnologiche o musicali fuori dal comune. Dato che Urano rappresenta anche il ritmo, Urano isolato può seguire, nel costruire la sua esistenza, un ritmo tutto suo che sente solo lui.

 

Nettuno, invece, si trova piuttosto a suo agio nell’isolamento. È il pianeta della dissoluzione, della trascendenza, e può fluire liberamente nel proprio mondo immaginativo. Questo può portare a una maggiore creatività, ma anche a un’accentuazione dell’anomalia simbolica del settore in cui si trova.

 

Plutone, infine, vive bene nell’ombra. Re degli inferi, signore dell’Ade, è abituato al silenzio e alla profondità. Il suo isolamento gli si addice, anche se può ridurne il potere manipolatorio diretto. Paradossalmente, un Plutone isolato può rendere il soggetto più vulnerabile a forze esterne non riconosciute, più soggetto a essere manipolato che a manipolare Ma anche in questo caso, il lavoro su se stessi, la capacità di scavare dentro, di mettersi in discussione, può fare la differenza.


In conclusione, l’isolamento planetario, come ogni configurazione astrologica, non va letto in modo assoluto. È una condizione, non una condanna. Rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità. Un invito ad approfondire le simbologie del pianeta in gioco e del settore in cui si trova, al fine di trovare un modo autentico per esprimere la propria unicità.




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