ASTROLOGIA IN LINEA
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LA MATTANZA DI DONNE

a cura di Sandra Zagatti
 

- 11 maggio: Giampiero Prato uccide l’ex moglie Cristina Rolle, 32 anni, con trenta coltellate.
- 6 giugno: Luca Sainaghi, carabiniere, uccide con la pistola di ordinanza l’ex fidanzata Simona Melchionda, 23 anni.
- 30 giugno: Gaetano di Carlo uccide a colpi di pistola prima Sonia Balconi, 42 anni, poi Maria Montanaro, 36 anni, entrambe sue ex; poi si spara.
- 3 luglio: Riccardo Ragazzetti uccide la sua ex di 20 anni, Debora Palazzo; anche lui poi si suicida.
- 4 luglio: Leopoldo Ferrucci uccide Anna Maria Tarantino, 44 anni, aggredendola a pugni e calci poi soffocandola. Aveva rifiutato le sue avance.
- 22 luglio: Augusto Lippi sfonda la finestra della casa dell’ex moglie, le getta alcool addosso e le dà fuoco. La donna è in prognosi riservata con ustioni sul 50% del corpo.
- 25 luglio: Michele V. lega al letto la ex moglie di 38 anni e le dà fuoco; anche lei è ancora in prognosi riservata.
- 26 luglio: Veronica Crosati, una brasiliana di 45 anni, viene trovata morta nel suo appartamento, uccisa a coltellate. Il delitto risale almeno a dieci giorni prima, le indagini sono ancora in corso.  
- 28 luglio: Claudio Sopranzi spara all’ex fidanzata Vincenza Mannino, 28 anni, ferendola gravemente, poi uccide la madre e la sorella di lei.

Questi sono soltanto i più efferati tra i tanti delitti che hanno costellato le cronache recenti, e che parlano di stalking, di minacce, di violenze, e purtroppo di assassini. Le vittime, tutte donne; quasi tutte ex mogli, ex fidanzate, ex amanti, ma anche semplici conoscenti o sconosciute, di età e condizioni diverse ma accomunate dal fatto che non volevano quella relazione o non la volevano più.
Purtroppo non si tratta di episodi nuovi, e la cronaca nera ne ha esempi in ogni epoca. Ma la nostra epoca moderna ha evidenziato uno sconcertante aumento di fenomeni di violenza nella coppia, nella famiglia, come testimonia il programma “Amore Criminale” che da qualche anno, su Rai3, racconta esempi di storie nate all’insegna di un sentimento (vero, presunto o illusorio) ma dominate poi dai tradimenti, dalle bugie, dalle violenze, nonché sfociate in epiloghi drammatici, spesso di crudele e accanita ferocia, con la morte della donna per mano dell’uomo. E la primavera-estate 2010 sembra voler segnare un tragico primato di tali follie omicide, tanto che molti giornali hanno già titolato questa vera e propria emergenza come “La mattanza delle donne”…

Il copione è tristemente simile. Una relazione nasce, sembra davvero una storia romantica, intensa, bella… ma invece di crescere nel rispetto e nella complicità, man mano che passa il tempo degenera, viene intossicata dal senso di possesso dell’uomo, dalla gelosia, dal suo bisogno di controllo. Spesso la donna non si accorge di venire progressivamente isolata dalle proprie amicizie, a volte dal lavoro e persino dai propri familiari, considerate pericolose interferenze, e seppur con modi inizialmente affettuosi e protettivi, l’uomo la rende sempre più dipendente da lui, mentre lei non sa difendersi perché si fida, la ritiene una dimostrazione di amore: “Ti voglio tutta per me… Se mi ami non hai bisogno di altro, ti basto io”… Poi aumentano i soprusi, i divieti, le mortificazioni, e intanto diminuisce anche l’affetto, la tenerezza, l’uomo diventa sempre più freddo, ossessivo, aggressivo anche sessualmente. E quando la donna comincia a non poterne più e protesta, quando cerca di ritrovare la propria dignità e autonomia, si confida e chiede aiuto o addirittura lo lascia, è allora che accade l’irreparabile. E’ allora che l’oscuro e dominante narcisismo dell’uomo si oppone al rifiuto o all’abbandono, che considera un tradimento e un’offesa alla sua insicura virilità: “Tu non puoi osare lasciarmi”… “Se non vuoi essere mia non sarai di nessun altro”…

Astrologicamente parlando, ho già sottolineato (e non solo io) la pesante tensione planetaria di questa primavera-estate. Se Plutone in Capricorno esaspera il lato ombra del potere, del controllo, del dominio, nelle sue espressioni più dure e viscerali, Saturno in Bilancia – proprio il segno della relazione – sembra aver aggiunto freddezza, privazione e frustrazione affettiva, mentre Urano in Ariete ha reso tutto più instabile, estremo, rischioso, come una carica esplosiva maneggiata da menti accecate e dalla miccia troppo corta per poter essere intercettata in tempo da chi forse poteva o doveva farlo. Da parte sua, Giove non è riuscito a “bonificare” terreni relazionali già minati da incomprensione e lontananza, agendo invece come amplificatore… Il risultato è quello che abbiamo visto. Sconvolgente. E c’è solo da sperare che la lista non aumenti, ora che anche Marte è entrato in Bilancia, partecipando alla Croce a T nei segni Cardinali.
Nonostante il coinvolgimento emotivo, il dolore e lo choc che certe notizie generano in me, come in tutti noi che guardiamo la televisione o leggiamo i giornali senza capacitarci che storie del genere accadano davvero… nonostante questo, non è mia intenzione analizzarle in senso ideologico, sociologico, e men che meno “sessista”. Purtroppo non solo le donne ma anche tanti bambini sono rimasti vittime di episodi drammatici, e in certi casi erano le donne stesse, persino le mamme, ad esserne complici o addirittura artefici. E dunque cerco di restare all’interno di un’analisi astrologica, simbolica, psicologica ma ad un livello collettivo, laddove quella individuale è sempre storia a sé e come tale andrebbe valutata.

Ma è un’analisi fatta più di domande che di risposte. E’ inevitabile notare che proprio il Cancro sia il segno coinvolto passivamente da questa Croce: il segno “vuoto” che quindi riceve le dissonanze dei pianeti negli altri segni Cardinali senza appigli o recuperi. Il segno della Luna, che simboleggia la famiglia, la casa, le radici, il sonno e il sogno… i contesti più intimi e le categorie più fragili, dai bambini alle donne, e che in poche parole esprime il fulcro e il cardine del senso di sicurezza personale, della percezione di accudimento e protezione. E dunque, anche limitandomi al piano relazionale, la prima domanda è: cosa sta accadendo alla coppia, al rapporto tra uomo e donna, all’amore? quando e perché la condivisione di intimità è diventata profanazione e violazione? quando e perché lo scambio reciproco e la partecipazione ad un progetto comune si sono “sbilanciati” in senso verticale-gerarchico, nell’incapacità di sostenere e sviluppare una dialettica orizzontale-paritaria?
Non è certo questione di livello culturale o estrazione sociale: basta approfondire pochi dettagli dei delitti che ho elencato per confermare che riguardano ogni classe, ambiente o contesto: da nord a sud, benestanti o disagiati, giovani o adulti. Ciò che spesso sbalordisce sono i commenti degli amici, dei familiari, dei vicini di casa intervistati all’indomani degli omicidi: sconvolti e distrutti da ciò che appare inconcepibile, imprevedibile, di cui non avevano avuto sentore. “Sembravano una coppia affiatata”… “Ogni tanto litigavano, ma è normale”… Ciò evidenzia la grande solitudine presente, paradossalmente, all’interno di una stessa relazione, l’incapacità di comunicazione nei rapporti di coppia ed anche l’incapacità, per le donne, di capire e ribellarsi in tempo alla prigione di quel legame patologico, malato, a quel partner-padrone ottenebrato dalla possessività, dal panico da abbandono, dall’istinto di abusare e dominare sessualmente e psicologicamente. Ma c’è di più. Nella maggioranza dei casi elencati si tratta di “ex”, quindi di relazioni già finite, ed anche di donne che avevano già denunciato episodi di stalking, comportamenti ossessivi da parte dell’uomo che insisteva a seguirle, a controllarle, a minacciarle, e che infine le ha uccise. Cosa, allora, non ha funzionato nella protezione che dovevano ricevere? E’ possibile che non siano state ascoltate, credute, che il loro allarme sia stato sottovalutato o che loro stesse siano state poco convincenti, forse proprio perché poco convinte?

Troppo spesso ascoltiamo argomentazioni disarmanti da parte delle donne che subiscono violenza all’interno di un rapporto: “E’ geloso, a volte mi picchia ma poi mi chiede scusa, in fondo mi ama”… Oppure da donne sopravvissute a un tentato omicidio: “Mi aveva minacciato ma pensavo lo facesse solo per spaventarmi, non credevo potesse arrivare a tanto”… E persino da parte di chi riceve confidenze o denunce: “Possiamo diffidarlo, intanto lei stia tranquilla, vedrà che col tempo si rassegna e la lascia stare”… Indubbiamente c’è maggiore attenzione a questo problema, sia da parte delle forze dell’ordine che da parte di strutture di sostegno pubbliche e private: rispetto a pochi anni fa oggi ci sono leggi, consultori, organismi preposti e persone sensibili che possono intervenire, prima che la tragedia si compia. Resta il fatto – e credo sia il caso di ammetterlo – che, sul piano culturale e morale, l’idea che accadano tragedie del genere è ancora sostanzialmente rifiutata.

Sul piano astrologico, è tuttavia doveroso cercare di dare risposte, per quanto parziali e incerte, o ancora in fase di elaborazione. Saturno resterà in Bilancia fino all’ottobre 2012, Urano in Ariete fino al 2018, Plutone in Capricorno fino al 2023… Ognuno di questi pianeti ha qualcosa di profondo e importante da dire singolarmente, ma ciò che possono dirci insieme sembra assai più delicato e urgente, direi letteralmente “cruciale”, riguardando il presente e l’immediato futuro. Che ci siano cambiamenti da accettare e/o favorire nel concetto di relazione è fuor di dubbio, ma ancora una volta non ritengo che ci si possa limitare a questioni ideologiche, o ad accogliere i cambiamenti culturali e normativi relativamente, ad esempio, alle coppie di fatto o tra omosessuali. C’è un problema “interno” al modo di relazionarsi che va affrontato, e prima ancora capito. Un problema che riguarda la dinamica tra IO e TU, l’interazione dialettica che vede a confronto la dignità e libertà individuale con il rispetto e la scoperta della diversità (negli altri e in noi stessi). Un confronto che è alla base della stessa esistenza degli esseri umani in quanto organismi sociali, dotati di cuore oltre che di cervello e quindi bisognosi, non solo capaci, di affetto e compagnia.: un confronto che sta degenerando in conflitto, interno o esterno, laddove l’incapacità di accettare un rifiuto, un abbandono o la fine di una storia (in quanto compimento e non soltanto distruzione o privazione), fa da specchio all’incapacità di accettarne la responsabilità progettuale e realizzarne l’occasione di arricchimento, l’alchimia creativa.
In tal senso, credo che proprio Saturno in Bilancia possa fare la differenza. Purché sappiamo interpretarlo nei suoi valori costruttivi come saggio “pianeta degli anelli”: l’etica comportamentale è sempre una questione di limiti, di misura, di consapevolezza e rispetto, ma è proprio il confine tra IO e TU che rende possibile il NOI.




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