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SIMBOLI DELLE ELEZIONI: SCELTA CIVICA CON MONTI PER L’ITALIA

a cura di Giovanni Pelosini
 

È cominciata la corsa per depositare i simboli elettorali con tutte le furbizie ormai sperimentate da decenni dai professionisti della politica e della burocrazia: i contendenti già si sfidano per il primo posto o l’ultimo sulla scheda, fanno a gara per accaparrarsi nomi di spicco, presentano “liste civetta” con casi di omonimia o altri trucchi per confondere i meno provveduti elettori.
Con questo articolo, come è ormai tradizione, la rubrica passerà in rassegna i simboli elettorali che già non siano stati trattati in occasione di altre elezioni, analizzando simbologie, colori, glifi e parole dai punti di vista simbologico, analogico, estetico e iconografico, oltre che da quello dell’efficacia del linguaggio, senza mai entrare nel merito del giudizio dei contenuti politici e in modo del tutto equidistante.

Il fenomeno dei nomi sui simboli elettorali

In generale continua anche con queste elezioni politiche del 2013 il trend dei simboli incentrati sul nome del personaggio di spicco. Vengono così privilegiati nomi e parole rispetto alla parte grafica e del linguaggio non verbale, impoverita e ridotta generalmente all’essenziale, sottolineando così la perdurante caduta di appeal dei vecchi glifi ideologici, ma anche una sostanziale difficoltà a trovare nuove idee da tradurre in nuovi simboli.
L’azione psicologica dei tradizionali e ormai desueti simboli elettorali italiani, come la foglia di edera, la falce e il martello, lo scudo crociato, la fiamma tricolore, la quercia, il ramo d’olivo, il garofano o la rosa, era stata spesso trainante e per lungo tempo tali simboli grafici avevano incarnato ideali e stili molto più dei singoli leader dei partiti. Negli ultimi anni, parallelamente al declino delle ideologie, si è invece assistito alla moda di simboli elettorali sempre più poveri graficamente e sempre più legati al nome del candidato premier, in assoluta evidenza.
Il fenomeno recente è in parte dovuto al bipolarismo maggioritario appiattito su slogan e volti dei candidati premier, e quindi anche alla visibilità della personalità di turno, ma in parte anche alla vaghezza dei contenuti, difficilmente riconducibili a stilemi grafici, e appiattiti semmai sulle immagini personali.

La Lista Monti

La presentazione della lista del premier uscente Mario Monti ha avuto indubbiamente il merito di dare speranza alla nascita di un potenziale terzo polo centrista alternativo alla scelta bipolare delle ultime competizioni, ma purtroppo non trova un logo originale e creativo per manifestare graficamente questa peculiarità. Questo simbolo elettorale pertanto si allinea a quello dei principali antagonisti, altrettanto poco significativi e pregnanti, nonché sintomi di una certa attuale difficoltà a trovare contenuti e forme per i quali i cittadini elettori possano provare un senso di appartenenza o di simpatia.
Pur tuttavia il simbolo elettorale della lista non è privo di messaggi simbolici; sono in evidenza parole e concetti chiave di ampio, ma chiaro significato: “scelta”, “civica”, “Monti” e “Italia”.

Scelta

La parola “scelta” esprime consapevolezza nella decisione e capacità di pensiero autonomo: si sceglie generalmente dopo una riflessione di fronte a un’alternativa, si sceglie di porre un segno di preferenza nella cabina elettorale, si sceglie anche quando si decide consapevolmente di “salire” in politica (alludendo apertamente alla propria contrapposizione e distanza anche di stile con chi prima di lui aveva dichiarato di “scendere” nel campo della politica), così come ha scelto di fare il candidato Mario Monti. La sua recente scelta personale, in effetti, secondo le sue stesse ammissioni, è stata frutto di ponderazione e senso di responsabilità; e in tal senso deve essere letto l’invito che il simbolo della sua lista rivolge agli elettori, con riferimento alla scelta fatta dallo stesso protagonista candidato.
Scegliere vuol dire prendere quella che sembra la migliore risoluzione, oppure prendere la parte migliore separandola da quella peggiore, ovvero preferire una cosa rispetto a un’altra. È singolare l’etimologia della parola “scelta”, che proviene dal verbo “scegliere”, derivato dal latino parlato exeligere (ex-eligere), con significato anche di “eleggere”. È questa forse la parte simbolicamente più originale del logo, ed è strano che nessuno ci abbia mai pensato prima.  

Civica

La parola “civica” evoca prima di tutto le fortunate liste civiche che ultimamente hanno riscosso discreti successi elettorali quanto più si discostavano dalle liste tradizionali dei partiti. La disaffezione verso i partiti e verso la politica in genere ha raggiunto di recente picchi mai visti in Italia, con momenti di autentico astio manifestato nei confronti della cosiddetta “casta” dei politicanti. Ovviamente può risultare vincente avere nel simbolo un richiamo esplicito a tali liste di cittadini (almeno formalmente) esterni alla partitocrazia, ma soprattutto estranei al sistema che ha fatto della politica una sorta di comoda e lautamente retribuita professione, raramente al reale servizio dei cittadini, più spesso strumentale agli interessi di pochi.
Il termine “civico” riguarda la città e, per esteso, la comunità dei cittadini, cioè la cosiddetta “società civile”. Gli antichi romani attribuivano l’onorificenza della corona civica a chi avesse salvato la vita di un cittadino in battaglia, e i “montiani” forse aspirano a una sorta di tale riconoscimento.

Con Monti

Essere “con Monti” significa evidentemente appoggiare la sua “agenda”, aderire al suo progetto politico in continuità con l’azione di governo recentemente conclusa. La sua “salita” in politica è stata singolare, in quanto presentata come scelta personale, e solo successivamente seguita da partiti e cittadini che hanno aderito alla sua “agenda” dichiarandosi pubblicamente “con Monti”. La parte più in evidenza e quindi ritenuta più importante del logo è appunto il nome del candidato premier: sulla sua persona, sulla sua personalità e sulla fama del suo nome si basa l’intero impianto della coalizione che lo sostiene in questa campagna elettorale. Si tratta di una grande scommessa, visti gli attuali sondaggi, e soprattutto in relazione al gradimento del premier uscente. Mario Monti infatti ha iniziato il suo mandato poco più di un anno fa accompagnato dall’inedito vantaggio del gradimento di una larghissima parte degli italiani (molto delusi dal governo precedente se non in aperto contrasto con esso), che pure non avevano avuto modo di votarlo in nessuna occasione. Nei primi giorni del passato governo Monti i cittadini si sono trovati nella condizione di dover accettare pesantissime soluzioni alla dura crisi economica, e moltissimi di loro l’hanno fatto con una fiducia che rarissimamente era stata accordata ad altri governanti. Difficilmente altri governi direttamente scelti dagli elettori avrebbero potuto far accettare tali sacrifici senza dover fronteggiare focose reazioni popolari. Tale elevato gradimento però si è poi affievolito nel tempo, raffreddandosi gli entusiasmi e la fiducia in alcuni suoi ministri meno popolari, e soprattutto nell’attesa di una ripresa, che era stata promessa nell’ottica dell’equità. La scommessa attuale di Monti è quella di recuperare sufficiente credito con questa sua candidatura.     
 
Per l’Italia

Il logo della lista si dichiara esplicitamente con” Monti e “per” l’Italia. Il riferimento alla larga coalizione politica che ha trovato intese mai prima realizzate fra schieramenti notoriamente avversari e contrastanti, ma uniti “per” salvare “l’Italia” da una prevista sciagura economica forse è soltanto vago. È manifesto però il richiamo patriottico e unitario: evidentemente la parola “Italia” riesce ancora ad avere una sua valenza simbolica di richiamo negli slogan e nei simboli di gruppi politici di quasi tutti gli schieramenti.

Il logo del tricolore

Seppur appena accennato e minimalista, un moderno ed elegante logo grafico tricolore appare nel simbolo di Scelta Civica con Monti. Un nastro verde e uno rosso separati da uno spazio bianco partono timidamente a sinistra, si intrecciano in un ideale nodo e si innalzano insieme quasi fossero le scie degli aerei della squadriglia acrobatica nazionale. Leggendo abitualmente da sinistra a destra, i colori danno appunto l’idea di un grafico in ottimistica ascesa.
È questa probabilmente l’unica concessione grafica che Monti ha fatto ai professionisti creativi del logo elettorale (gli stessi che hanno elaborato il simbolo di Sinistra Ecologia Libertà), dal momento che ha dichiarato pubblicamente di aver partecipato personalmente alla scelta del simbolo. E quindi rappresenta forse il nucleo essenziale del messaggio in termini squisitamente simbolici non verbali.
La bandiera italiana tricolore è presente in varie forme e stili in molti simboli elettorali, e non caratterizza quindi né schieramenti né particolari idee, se non quella dell’unità nazionale.




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